“Criminali si diventa”, l'action comedy diretta da Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli è una produzione cinematografica tutta 'Made in Marche' che ha saputo dare risalto alla regione e ottenere premi degni di nota.
Il film marchigiano ha avuto riconoscimenti in Italia e all'estero: presentato al Festival di Venezia, ha vinto il premio della Sezione Lungometraggi al 75° Festival del Cinema di Salerno e la categoria Best Foreign Film del Cannes World Film Festival 2022, superando i confini nazionali e arrivando quindi in Francia.
“La vittoria a Cannes è stata una notizia inaspettata, – ha affermato il regista Trovellesi Cesana – ci hanno contattati e poi spedito la targa. Per noi è stata una sorpresa e al contempo un traguardo importante poiché il film non era nato per il mercato, ma per tornare a credere nel settore del cinema, dopo anni difficili di restrizioni per il Covid.”
Non è stato semplice avviare la produzione di un film in un periodo di pandemia: “L'idea di girare la nostra commedia nelle Marche è stata anche una conseguenza, dopo il lockdown abbiamo deciso di soffermarci in questa regione poiché i decreti non ci permettevano di spostarci”, ha puntualizzato Trovellesi.
Nasce così l'idea di basare la trama su un fatto di cronaca marchigiano, il furto di un'opera di Raffaello. Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio del 1975, sono stati rubati dal Palazzo Ducale di Urbino tre famosi dipinti: "La Flagellazione", "La Madonna di Senigallia" di Piero Della Francesca e appunto "La Muta" di Raffaello.
“Ho già realizzato nel 2020 un documentario su quel furto, ma per il film lo abbiamo pensato come se fosse avvenuto oggi, - ha spiegato il regista - aggiungendo poi la volontà di coinvolgere nel progetto colleghi e amici marchigiani; a eccezione degli attori di punta, il cast è tutto regionale. Da qui una pellicola 'Made in Marche' a 360°.”
La commedia rappresenta un’importante occasione di promozione per i territori in cui è ambientata: i campi base sono stati Fermo, Fano e Civitanova Alta. Tra le numerosissime recensioni ricevute, tanti sono stati i commenti riguardo i luoghi scoperti con la visione di “Criminali si diventa”, che dà valore a quella definita da uno spettatore come una “parte bellissima d'Italia”.
“Io amo la mia terra, sono di Civitanova, Alessandro Tarabelli è di Filottrano e ho sempre desiderato fare un film qui. Dal punto di vista professionale è stato fantastico, abbiamo coinvolto anche studenti e stagisti”, continua Trovellesi.
“Questo è stato il nostro primo film, siamo più che soddisfatti – puntualizza infine il regista – Abbiamo sempre lavorato a documentari e docufiction; ora abbiamo in progetto un paio di nuove pellicole ambientate probabilmente all'estero, ma niente spoiler!”
Un colpo d’occhio bellissimo e accattivante accoglie i visitatori del Salone del libro, in corso di svolgimento al Lingotto di Torino. Subito si imbattono nello stand istituzionale delle Marche, sviluppato a teatro: per la logistica scelta, abbraccia le persone che entrano. “Importantissimo essere qua, subito visibili da tutti i visitatori che entrano".
"Il primo stand che viene visto è quello delle Marche – rimarca l’assessore alla Cultura Giorgia Latini - Questo stand l’abbiamo fortemente voluto per dare un’identità alla nostra regione. Siamo la regione dei teatri e non casualmente siamo riusciti a entrare nella tentative list della candidatura Unesco come regione dei teatri e stiamo lavorando al dossier”.
I teatri marchigiani, ha evidenziato Pino Insegno, ospite dello stand regionale per la presentazione del Festival Marchestorie 2022, “rappresentano un patrimonio internazionale importante. Nelle Marche ho trovato persone che vogliono lavorare assieme, attraverso un percorso integrato, per dare maggiore forza alla regione”.
L’assessore Latini ha quindi rimarcato come “i teatri fanno parte della nostra identità. Abbiamo più teatri di tutta l’Italia del sud, rispetto al numero degli abitanti e al numero dei comuni. Significa che i teatri fanno parte della nostra identità, che sono da sempre un punto di riferimento della comunità. Quindi stiamo lavorando per fare ritornare il teatro al centro delle politiche di crescita regionali. Ci tenevamo che lo stand avesse come sfondo e come scenografia il teatro proprio per dare questo messaggio al resto de paese”.
Un filo conduttore, tra cultura e turismo, lega la partecipazione della Regione al Salone del libro, con un ricco programma di eventi presentati nello stand. “Turismo e cultura rappresentano un binomio perfetto che ci consente di conseguire risultati importanti, come abbiamo visto con la vittoria di Pesaro come capitale della cultura e con Ascoli Piceno tra le top ten – ha detto Latini - C’è un grande fermento culturale nei nostri territori. Lo abbiamo visto anche con le candidature dei piccoli comuni, dei borghi, ai grandi progetti finanziati dai bandi ministeriali. Ben 83 sindaci hanno presentato dei progetti culturali di rilancio di questi territori.
Significa che si inizia a credere che la cultura possa rilanciare veramente la nostra regione, sotto il profilo turistico e attrattivo. Siamo felici che ci sia questo coinvolgimento dal basso. A Torino abbiamo presentato anche il risultato ottenuto dal Comune di Montalto delle Marche che, dopo le audizioni al Ministero, è stato riconosciuto anche come uno dei primi comuni con migliore progettualità a livello nazionale”.
Affrontando i temi dell’editoria, l’assessore ha ricordato che Torino “rappresenta una vetrina importante per il settore. Non tutte le Regioni sono presenti, la Marche sì, a sottolineare la vicinanza al comparto. A breve usciranno bandi per sostenere i nostri editori. Sono interlocutori fondamentali della nostra visione politica e culturale di rilancio delle Marche. Attraverso i nostri editori, possiamo far conoscere sempre più il nostro territorio”.
La città di Civitanova Marche è stata invitata dalla ‘Gemma Edizioni’ al Salone Internazionale del libro di Torino, a presentare, presso la sala Viola, il proprio progetto pilota di fiabe accessibili. L'Assessorato all'infanzia e alla famiglia ha infatti voluto ampliare il progetto "Una città da favola" rendendo accessibili con la LIS (lingua dei Segni) e la comunicazione aumentativa (CAA) le fiabe scritte dai bambini e ragazzi civitanovesi pubblicate.
È stata dunque legata l'iniziativa editoriale del volume cartaceo, che ha visto protagonisti come scrittori e illustratori i piccoli alunni delle città, con "Bookbox Civitanova", altra progettualità dell'Assessorato all'interno di "Civitanova Città con l'infanzia", mirata all'inclusione dei ragazzi con disabilità e già attiva da circa tre anni in sinergia con l’associazione Anffas locale.
L'Anffas quindi ha realizzato 5 brevi video, di cui uno è stato proiettato a Torino, in cui in ogni filmato la storia viene, contemporaneamente, letta a voce, interpretata in lingua dei segni e trascritta con la comunicazione aumentativa. In tal modo, con l'unica modalità del video le fiabe sono accessibili nello stesso momento a bambini normodotati, sordi e a tutti coloro che hanno difficoltà nella lettura e comprensione del testo.
La comunicazione aumentativa nella fattispecie è utile anche per bambini con autismo e sindrome di Dravet. Nel pomeriggio dello scorso 19 maggio, l'iniziativa è stata presentata a Torino, dall’assessore Barbara Capponi e dal rappresentante Anffas Simone Forani, a una platea di amministratori e rappresentanti istituzionali provenienti da tutta Italia, scuole, alunni, imprenditoria, associazioni.
Quanto presentato ha riscosso molto consenso e il plauso ottenuto è stato unanime, tanto da motivare diversi interlocutori a chiedere i contatti sia per avere accesso ai video che per avere informazioni sul progetto, in modo da poterlo replicare altrove. "Una grande soddisfazione, per tutta la città, che Civitanova possa da essere esempio e stimolo per una cultura sull'infanzia e sull'accessibilità in modo concreto, con un progetto pilota realizzato lavorando in rete – hanno dichiarato Barbara Capponi e Simone Forani - L'idea stessa di poter con un unico strumento coinvolgere tanti bambini con abilità diverse ci ha stimolato a ottenere un prodotto che potrà essere utile davvero a molti piccoli, e ci ha messo in contatto con molte realtà, creando quegli scambi virtuosi tanto importanti per la mentalità di tutti".
Il nuovo lavoro della scrittrice maceratese Letizia Evangelisti, intitolato "Il Bilico" rappresenta un viaggio nelle varie situazioni dell'anima; il testo è pubblicato dalla Casa Editrice Robin di Torino e in esso, talvolta, la poesia si intreccia con la creatività dei disegni, realizzati dall'architetto Paolo Evangelisti, pittore, critico d'Arte, docente di Disegno e Storia dell’Arte.
L'autrice, laureata in Filosofia e in Lettere Moderne, svolge attività didattica e di ricerca, ed ha già pubblicato per la Deputazione di Storia Patria per le Marche studi su: L'Oratorio del Settecento, La Filodrammatica del Casino, Il Politeama Marchetti ed Il Teatro di Prosa a Macerata.
Inoltre, ha scritto "Auschwitz e il New Humanism - Il Canto di Ulisse delle vittime della ferocia nazista", con cui ha vinto il "Premio Mario Soldati" 2010, per la critica, seguito dal volume "Lodz- lo sguardo tragico degli Innocenti", con cui è risultata tra le vincitrici del "Premio Letterario Internazionale Nabokov" 2020, partecipando anche come relatrice al progetto del Miur "Insegnare la Shoah".
Oltre alla passione per la ricerca storico-artistica, i suoi interessi l’hanno condotta ad esplorare il mondo della poesia; infatti, troviamo alcune sue poesie all'interno dell'Enciclopedia di poesia italiana contemporanea della Fondazione Mario Luzi e ora presenta il suo nuovo lavoro, che ha il fine di rappresentare quel senso di incertezza, di sospensione, di precarietà, in cui l’uomo si colloca quotidianamente, nel perenne tentativo di dare una giustificazione alla propria esistenza.
Nel libro, la poesia talora incontra l'arte, creando vere e proprie “occasioni”, grazie ai dipinti realizzati da Paolo Evangelisti, che diventano un apparato iconografico fondamentale, per delineare questa “peregrinatio” nelle varie sfaccettature dell'essenza spirituale, considerata nella cultura classica come “ànemos”, un soffio vitale.
Ecco, allora, emergere quel gioco di vicendevoli ispirazioni, con cui, ad esempio, la luce solare della poesia “Il sole m’illumina”, che fa percepire il buio interiore della precarietà, si avvicina all’immagine dell’opera “Illuminazioni”, realizzata dal fratello dell’autrice, il quale ha saputo ben rappresentare tale “situatione”, con i contrasti cromatici e le sue linee fluide.
Allo stesso modo, è stato creato “un trait d’union” tra la poesia che dà il titolo alla raccolta e l’opera pittorica, in cui viene evidenziata la coscienza dell’insicurezza, nel gioco volumetrico di poliedri, sospesi in un sistema precario di equilibri, che mostrano all’interno le tante facce della varia umanità.
Il lavoro della scrittrice maceratese, quindi, si presenta come un percorso artistico, dominato non solo dal recupero della memoria, personale e collettiva, ma anche dalla sperimentazione sinestesica; come accade, ad esempio, nel legame che si instaura tra la poesia “Pennellate di parole” e il dipinto “Giochi verbali”, in cui si assiste ad una sorta di associazione cromatico-linguistica di grande interesse.
A Macerata è stato fondato uno dei più antichi circoli letterari d'Italia: l'Accademia dei Catenati. Da Giovanni Crescimbeni a Maria Montessori fino a Torquato Tasso, tanti i nomi celebri che hanno iscritto il proprio nome nella storia - non solo letteraria - della città marchigiana.
Bisogna fare un salto al 1574, anno in cui un gruppo di letterati si raccolse intorno al professore universitario Gerolamo Zoppio con lo scopo di studiare e discutere sull'arte, la scienza, le lettere. Come detto, nomi celebri entrarono a far parte della congrega.
Dal poeta e critico letterario maceratese, Giovanni Crescimbeni, alla rivoluzionaria pedagogista marchigiana che ha dato il nome al suo metodo educativo, Maria Montessori. Non ultimo Torquato Tasso, celebre scrittore di Sorrento che si aggregò all'Accademia dei Catenati nel 1574.
Numerose le motivazioni che spinsero il poeta all'Accademia e alla città di Macerata: tra queste, uno zio Catenate, un amico di Morrovalle che lo liberò dall'ospedale di Sant'Anna e un altro zio vescovo di Macerata che si prese cura di suo padre orfano. Furono proprio la stima e la fiducia riservate da Tasso nei confronti dell'Accademia a spingerlo a una revisione speciale.
L'autore campano decise infatti di sottoporre la sua "Gerusalemme Liberata" ai Catenati ancor prima della pubblicazione a stampa. Un atto dovuto e voluto, con il bisogno di un esame esterno schietto e approfondito da parte del circolo letterario.
Ma il suo scritto non ebbe subito gran fortuna: fu infatti criticato dall'Accademia della Crusca. Entrarono allora in gioco i Catenati di Macerata, evocati da Tasso in suo favore e che mostrarono continuo sostegno e ammirazione al poeta, anche quando le polemiche da parte della Crusca continuavano ad essere alimentate.
Tra gli altri segni del passaggio del celebre scrittore di Sorrento in terra maceratese, anche alcuni documenti che dimostrano un soggiorno di Tasso a Macerata nel 1587. A riprova una lettera scritta da Orazio Capponi, fiorentino e ai tempi Vice Governatore della Marca, che lo accolse e ospitò nella città. Capponi era la persona a cui Tasso aveva inviato una lunga lettera undici anni prima nella quale riassumeva dattegliatamente in anteprima il tema della "Gerusalemme Liberata".
Si apre sabato 21 maggio, alle ore 18,00, la mostra collettiva di arti visive dal titolo “Alcheologia Fenomenica”, omaggio al maestro Alceste Lucentini, scomparso improvvisamente nel mese di gennaio. L’evento dedicato al pittore e critico d’arte fermano, è organizzato nella sede dell’associazione artistica e culturale “Deva Ars - Art, Culture & Development” in via Porta Zoppa a Civitanova Marche Alta.
Il programma si compone di quattro esposizioni, di cui la prima, inerente l’elemento del “Fuoco” e quindi del “Rosso”, ricalcando lo stesso spirito con il quale Alceste Lucentini sapeva trasformare idee e possibilità in realtà, coinvolgendo colleghi e collaboratori. In esposizione le opere di Lucentini e di Sandro Bartolacci, Claudio Fazzini, Claudio Pantana e Denise Recchi. Testo critico, Serena Pochi. Gli artisti sono stati ricevuti ieri nella sala Giunta del Comune, dal sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica.
“Alcheologia”, neologismo coniato appositamente per questa mostra, designa la ricerca nel passato storico dell’alchimia in una prospettiva d’arte moderna: il fil rouge di questa mostra è proprio il rosso, cioè il colore del fuoco, il primo degli elementi. Il colore rosso non passa mai inosservato. Da sempre nell’arte ricopre un ruolo determinante pur avendo assunto significati molto differenti nelle diverse epoche.
È il colore dell’amore e della passione, della rivoluzione e della rabbia, del sacrificio religioso e del martirio. È energia e vitalità che esplode, senza timore di invadere lo spazio intorno e gli altri colori. È uno strumento potente sulla tavolozza dell’artista che attira l’attenzione e colpisce la visione. Il rosso sopravvive tra antichità e contemporaneo arrivando fino all’astrattismo, senza perdere di intensità.
Tutte le opere esposte nella mostra sono caratterizzate dal rosso, come colore predominante, ciascuna secondo il linguaggio stilistico proprio di ogni autore. L’esposizione rimarrà aperta fino al 4 giugno 2022 Orari: tutti i giorni dal 22 maggio al 4 giugno compreso dalle 14:00 alle 20:00. La mattina su appuntamento mandando una mail a: deva.ars@hotmail.com o telefonando al 340 5643677. Ingresso libero
Gli artisti
Sandro Bartolacci - Il rosso è un elemento presente nelle opere dell’artista in maniera “determinante”. È base delle geometrie pittoriche, distingue aree e volumi, struttura la materia. Contraddistingue il centro focale, la linea d’orizzonte. Bartolacci fa del colore rosso il suo punto di forza: attraverso esso raggiunge, in modo nitido e forte, l’equilibrio dei rapporti fra linee, colori e superfici.
Claudio Fazzini - In molte opere di Claudio Fazzini il rosso rappresenta il soggetto: talvolta come elemento isolato, talvolta in contrapposizione ad altri colori, talvolta sullo sfondo ma pur sempre in maniera preponderante. Il rosso del Fazzini vive sempre di vita propria: assume tonalità monocrome e diverse densità, si sfrangia nei contorni e degrada attraverso delicati passaggi verso altre tonalità.
Claudio Pantana - Nelle opere plastico-pittoriche di Pantana, il rosso diventa materia pura: sbalzato dal piano per raggiungere l’osservatore sotto forma di oggetto ben definito (piuma o neon) oppure in maniera caotica come insieme informe di materiali e sfumature. Il rosso dell’architetto è caosmosi: il reale che può semplicisticamente definirsi irrazionale o caotico così come razionale e ordinato.
Denise Recchi - La pittrice Denise Recchi rappresenta nelle sue tele il realismo del rosso, in tutte le sue gradazioni, sfumature, intrecci di luci e ombre ma è soprattutto nelle opere recenti, tendenti alle forme geometriche e astratte, che il rosso si trasforma in colore intenso e accecante. Lo stile dell’artista muta radicalmente dal reale all’astratto catturando, in maniera totale, l’interesse dello spettatore.
Civitanova Marche celebra l'arte maceratese con la mostra "Wladimiro Tulli. Cavalcare i sogni" a cent’anni dalla nascita dell'artista e quasi vent’anni dalla sua morte. La rassegna, esposta nell’Auditorium Sant’Agostino di Civitanova Alta dal 28 maggio al 28 agosto, vede collaborare il Comune di Civitanova con quello di Macerata, di Recanati, con la Fondazione Carima, la Regione Marche e infine con la figlia di Wladimiro, Carla Tulli e il fratello del Maestro, Piero Alberto.
Curata da Enrica Bruni, direttrice della Pinacoteca civica Marco Moretti e da Stefano Papetti, direttore dei Musei Comunali di Ascoli Piceno, l'esposizione di Civitanova prevede in concomitanza l’apertura straordinaria della Pinacoteca che recentemente ha inaugurato una nuova stagione e un nuovo percorso lungo il quale, accanto alle opere permanenti e le recenti acquisizioni, si potrà ammirare il dipinto di Tulli "Arcobaleno spezzato".
“Civitanova accoglie le opere più rappresentative dell’ultimo periodo della produzione di Tulli - ha spiegato la Bruni. - In mostra si potranno ammirare 21 grandi tele e 11 ceramiche che coprono un arco temporale di dieci anni e che si chiude con 'Il navigatore solitario innamorato' del 2001. Con la figlia del Maestro, Carla Tulli, abbiamo selezionato per Civitanova quei lavori che raccontano tutta l’esperienze innovativa dell'artista".
Le aperture della mostra, della Pinacoteca civica e del teatro Annibal Caro saranno il sabato e la domenica dalle 17.30 alle 20.30 nel mese di giugno; dalle 20 alle 24 nei mesi di luglio e agosto. L’ingresso sarà gratuito e così anche le visite guidate, prenotabili online. Si potrà acquistare il catalogo generale, pubblicato con la casa editrice Quodlibet, curato da Paola Ballesi e Carla Tulli.
La XXXIII edizione di Musicultura si prepara a vivere la sua fase conclusiva dal 20 al 25 giugno a Macerata. In attesa di conoscere il cartellone de “La Controra”, Musicultura annuncia oggi i primi graditi ospiti che, assieme ai vincitori del concorso, saranno protagonisti delle due serate finali di spettacolo, il 24 e 25 giugno, allo Sferisterio, la suggestiva arena neoclassica, simbolo di Macerata e delle Marche.
La prima delle due serate, il 24 giugno, vedrà sul palco le testimonianze artistiche di Litfiba, Ditonellapiaga, DakhaBrakha, Violons Barbares e le esibizioni degli otto artisti vincitori del concorso. Il 25 giugno si susseguiranno le performance di Manuel Agnelli, Silvana Estrada, Gianluca Grignani, Pilar, Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra, nell’unica apparizione italiana dell’artista islandese nel 2022 e quelle dei quattro artisti in concorso più votati dal pubblico dello Sferisterio la sera prima.
Tutti i set saranno appositamente pensati per l’occasione, in linea con la formula di un festival che offre agli artisti ospiti un clima di libertà espressiva svincolato da logiche strettamente commerciali.
"Ci piace che al festival il coinvolgimento dei più bravi e noti artisti italiani possa convivere non solo con le idee e le sensibilità dei giovani artisti in concorso, ma anche con proposte internazionali di assoluto valore ed ancora da noi poco conosciute - ha affermato il direttore artistico Ezio Nannipieri -. È questo il caso di Silvana Estrada, giovanissima e talentuosa artista messicana, o dei Violons Barbares, un trio mongolo-bulgaro-francese che nel live sprigiona una forza inaudita.
"Per non parlare degli ucraini DakhaBrakha - prosegue Nannipieri -: li inseguivamo da anni, ci aveva colpito la loro capacità di tracciare sintesi formidabili tra la ricchissima, meravigliosa tradizione musicale del loro Paese e la modernità; averli sul palco di Musicultura, ora che una guerra devasta la loro terra, assume un significato emotivo davvero particolare".
Nelle prossime settimane si conosceranno i nomi degli otto vincitori del concorso con cui Musicultura dal 1990 tutela la dimensione artistica della forma canzone e contribuisce a scoprire e valorizzare nuovi giovani, meritevoli talenti.
Dopo i due concerti di presentazione dei finalisti, trasmessi in diretta da Rai Radio 1, la radio ufficiale del festival, il 3 e 4 maggio scorso dal Teatro Persiani di Recanati, i brani degli artisti sono in queste settimane protagonisti sempre su Rai Radio 1 per la diffusione al grande pubblico.
«Pieve Torina ha una storia antica, che affonda le sue origini ben prima dei Romani, con popolazioni picene e umbre che l’hanno abitata sin dai primordi per la sua posizione di confine. Dai recenti reperti archeologici romani e preromani emersi durante i lavori di costruzione del palazzetto dello sport abbiamo preso spunto per dar vita al progetto "Pieve Torina: percorsi di storia", una proposta di escursionismo innovativo accompagnato da racconti sul passato del nostro paese».
Il sindaco Alessandro Gentilucci presenta questa nuova iniziativa che prevede la realizzazione di quattro passeggiate adatte a persone di tutte le età nel periodo maggio/ottobre. Il primo appuntamento, fissato per la mattina di domenica 22 maggio, sarà dedicato alla storia della mezzadria e del "Museo della nostra terra". Matteo Petracci, guida ambientale e storico del territorio, condurrà i percorsi e il racconto.
«Questo progetto punta a sviluppare un turismo naturalistico e culturale legato alla valorizzazione delle unicità presenti a Pieve Torina e nei suoi borghi» sottolinea Gentilucci. «L’obiettivo è duplice: contribuire al potenziamento dell’aspetto divulgativo e di conoscenza del territorio e favorire una proposta turistica di qualità. Dopo la mezzadria parleremo della presenza longobarda, di quella romana e picena sino agli insediamenti preistorici. Un viaggio indietro nel tempo per scoprire i passaggi cruciali del passato di Pieve Torina».
La partecipazione è gratuita e la prenotazione obbligatoria (per informazioni scrivere a girastorieraccontiincammino@gmail.com). Agli iscritti verranno successivamente comunicati orario e punto di ritrovo, oltre ad alcune semplici indicazioni da seguire per godere in tranquillità la passeggiata.
Lutto nel mondo della musica lirica: scompare la soprano e voce significativa del panorama operistico del secondo Novecento di origine argentina Silvia Baleani, moglie del neo-direttore musicale del Macerata Opera Festival Donato Renzetti. L’artista era stata sul palcoscenico maceratese nel 1994 come Musetta nella "Bohème" di Giacomo Puccini.
«A pochi giorni dalla scomparsa di Teresa Berganza - ha dichiarato il direttore artistico Paolo Pinamonti, in rappresentanza anche di tutta l’Associazione Arena Sferisterio – è venuta a mancare un’altra grande interprete mozartiana, rossiniana e del repertorio belcantista. Interprete raffinata e curiosa, dotata di una voce dal colore molto bello: ci restano della sua attività le numerose registrazioni discografiche anche di repertori meno usuali e, in chi l’ha conosciuta, il ricordo della gentilezza, della dolcezza e dell’enorme generosità del tratto»
Silvia Baleani aveva studiato presso l’«Instituto Superior de Arte del Teatro Colon» di Buenos Aires dove aveva debuttato nel 1964; negli anni ’70 aveva attuato sui maggiori palcoscenici di tutta Europa, dal Covent Garden ("Faust" 1974) a Vienna, da Parigi a Lyon sino alla Scala di Milano ("Boris Godunov" 1980 e "Il re pastore"). Dopo aver conosciuto il direttore d’orchestra Donato Renzetti – a cui rimase legata tutta la vita - in occasione delle rappresentazioni de “Il signor Bruschino” di Rossini a Bologna nel 1977, la sua carriera si sviluppò soprattutto nei maggiori teatri italiani dal Teatro Regio di Torino alla Fenice di Venezia, dal Comunale di Bologna, al Massimo di Palermo.
Uno spazio per tutti, e aperto a tutti, dove potersi incontrare per leggere un libro, semplicemente per socializzare e distrarsi, per assistere a una presentazione o per scambiare anche solo una parola. All’interno della biblioteca comunale “Francesco Antolisei”, in occasione della Notte dei Musei, è stato ufficialmente inaugurato il nuovo Caffè letterario.
Nato dalla volontà dell’Amministrazione comunale di dare vita a un luogo dove promuovere la lettura quale buona pratica di vita, ma anche dall’idea di stimolare la socialità all’interno della comunità; il progetto è stato portato avanti con decisione e caparbietà dal vice sindaco e assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, con la collaborazione di Shura Oyarce Yuzzelli, che ne ha curato l’allestimento, del personale della biblioteca, dei membri della Commissione comunale Biblioteca e dell’Ufficio cultura oltre che del tecnico Gianni Straini.
Il Caffè letterario intende essere un luogo moderno e dinamico dove si potrà leggere un libro in tutta comodità, proprio come se si stesse a casa, sorseggiando magari un buon caffè. Essendo di stimolo alla lettura, esercizio che apre la mente, fa ragionare, amplia il lessico e consente di sviluppare la fantasia e non solo; questa proposta, già diffusa in molti paesi, consentirà sicuramente a chi lo vorrà di crescere culturalmente, avvicinando a esperienze e pensieri diversi ma anche al rispetto per l’altro diverso. Uno spazio aperto a tutti e adatto a tutti, dove i libri presenti sono gli ultimi usciti in commercio ma dove si possono anche consultare i libri di tutta la biblioteca comunale, compresi i preziosissimi volumi del fondo antico.
La biblioteca “Francesco Antolisei” conserva qualcosa come 37mila volumi che vanno dalla fine del XIV ai giorni nostri. Nel Caffè letterario non mancano la musica in filo diffusione, una connessione wi-fi libera, un computer per eventuali ricerche e una stampante. Lo spazio che accoglie la novità è stato impreziosito da un murales raffigurante dei visi, metafora del pensiero, della conoscenza e del senso di comunità. Una piccola opera d’arte che raffigura in maniera metaforica l’intento che ha il Caffè letterario. Al taglio del nastro che ha inaugurato la bella sala era presente anche il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei. L’evento è stato salutato da una performance musicale del maestro Luca Verdicchio e da alcune letture.
“Storie d’Appenino” è il nuovo ciclo di incontri proposti dalla Biblioteca comunale “Mario Ciocchetti” di Belforte del Chienti in collaborazione con l’Occhio nascosto dei Sibillini. Quattro incontri per conoscere la storia, la natura e l’ambiente del nostro Appennino.
Il via venerdì 20 con Paolo Forconi Zoologo e Filmmaker che parlerà di come la convivenza con i grandi predatori, nelle nostre campagne, sia oggi possibile. Con Jacopo Angelini del WWF Marche, venerdì 27, si farà un viaggio indietro nel tempo per scoprire come storia e ambiente hanno modellato nei secoli il territorio in cui oggi viviamo.
A giugno, venerdì 10, uno dei più grandi conoscitori dei Monti Sibillini, Gianluca Carradorini, guiderà gli interessati alla scoperta delle nostre meravigliose montagne appenniniche e come affrontarle in tutta sicurezza. Domenica 12 giugno, in compagnia del circolo giovanile Uno Nessuno Centomila di Belforte, il progetto “Clean It Up” che porterà i partecipanti per le vie del paese per una passeggiata incentrata sulla raccolta dei rifiuti.
Dopo due anni di assenza dovuti alla pandemia, tornano a teatro le scuole di Civitanova Marche. Grazie ad un'iniziativa dell'Assessorato ai Servizi Educativi FormativI, nell'ambito del progetto “Civitanova Città con l'Infanzia”, il 18 e 19 Maggio, alle 10:30, oltre 600 bambini potranno assistere ad uno spettacolo dal vivo presso il Teatro Rossini.
Per loro sarà un'occasione importante per venire in contatto con quella straordinaria macchina di racconti che è il teatro, antica certamente ma non certo vecchia. Per molti, anzi moltissimi, di loro sarà la prima magica volta per un evento che resterà a lungo nella loro memoria. Lo slogan di questa ripartenza è: "Al cinema si vede grande, in televisione si vede piccolo, al teatro si vede vero".
Moltissime le adesioni pervenute, tanto da convincere l'organizzazione a spostare gli spettacoli, inizialmente previsti al Teatro Cecchetti, al più capiente Teatro Rossini. In scena la compagnia “Proscenio Teatro Ragazzi”, la stessa che promuove, sempre in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, la fortunata stagione domenicale invernale “A Teatro con Mamma e Papa'”, al Teatro “Annibal Caro” di Civitanova Marche, una rassegna seguitissima che ha fatto sempre registrare un grandissimo afflusso di famiglie.
"Finalmente celebriamo come Assessorato momenti di ripartenza importanti, in cui i piccoli riprendono le attività necessarie alla loro crescita sociale e al loro sviluppo – ha dichiarato l’Assessore Capponi -. Nel pieno spirito di Civitanova città con l'infanzia, abbiamo con entusiasmo voluto sostenere questa iniziativa".
“La memoria come strumento di resilienza, come esercizio per radicare ancor più il desiderio di rimanere nel nostro paese, in questa terra che ci appartiene e a cui apparteniamo. Il progetto Lo.Gus.Ti ci ha fornito un ulteriore strumento, quello della fotografia, per fermare il tempo e testimoniare lo spirito di comunità della nostra gente. Sono fiero di questi scatti realizzati da Claudio Colotti e della partecipazione dei cittadini. Questa mostra rimarrà nella storia: più di trecento persone immortalate insieme nella piazza del paese significano un grande desiderio di futuro”.
Presenta così il sindaco Alessandro Gentilucci l’inaugurazione della mostra fotografica “Multivision – Narrazioni trasversali”, organizzata dall’associazione Effetto Ghergo e tenutasi ieri mattina davanti all’area Sae di Pieve Torina. Una dozzina di gigantografie che hanno colto momenti di vita quotidiana, storie d’amicizia e di famiglia, lo spirito di un popolo provato ma determinato a giocare sino in fondo le sue carte per affermare il desiderio di rimanere e costruire un futuro insieme. “Il senso del riscatto” sostiene Colotti “passa attraverso la volontà di vivere il presente con dignità, lasciando da parte quella retorica dell’Appennino che si spopola per fare in modo che non sia una profezia che si autoavvera perché evocata”.
"Sandro e Giulia, due dei pievetorinesi immortalati nelle foto, sono un esempio di come si vive qui con dignità e si commuovono nell’ascoltare le parole di Fabio Bonso, di Ruvido Teatro, altro partner del progetto Lo.Gus.Ti: “è vita anche ritrovarsi solo per una foto di comunità, e rivedere volti e sorrisi quasi dimenticati. È vita mettersi sul fondale della città ferita, ed entrare in una foto per credere che anche questo serve a rimettere in moto le menti ed il corpo”.
Le fotografie rimarranno esposte ancora per qualche giorno mentre prosegue il lavoro di digitalizzazione degli archivi fotografici delle famiglie di Pieve Torina. Il progetto Lo.Gus.Ti è frutto di un lavoro collettivo che ha visto come capofila Arci Macerata, e tra i partner Associazione Culturale MusiCamDo, Associazione Fotografica Effetto Ghergo, Associazione RuvidoTeatro, CityNetGroup Marketing Industriale, Distilleria Varnelli Spa, ImaginaComunicazione e Movimondo Agenzia di Viaggi e Turismo.
Finanziato grazie al Por Marche Fesr 2014‐2020 – asse 8 – os 23 – azione 23.1 Intervento 23.1.2 ha l’obiettivo di contribuire alla creazione di nuove partnership commerciali ed imprenditoriali fra aziende e portare sul territorio marchigiano buyer e influencer per offrire loro un’esperienza unica, all’insegna dei valori di longevità, gusto e tipicità.
Grande successo quest’ultimo weekend per l'iniziativa "Luci sull'arte", la visita guidata a lume di torcia fortemente voluta dai Comuni di Recanati e Loreto in occasione della Notte Europea dei Musei e del Grand Tour della Regione Marche - organizzata da Sistema Museo. Un’iniziativa congiunta tra le due città marchigiane che rientra nell’ambito delle sinergie attivate dal Protocollo d’intesa “Terre d’Oltre” per la promozione culturale ed enogastronomica del territorio.
Sono stati oltre trenta i partecipanti alla serata – provenienti anche fuori dalla regione - che hanno potuto godere di una visita decisamente inusuale ai capolavori pittorici della Pinacoteca di Villa Colloredo Mels (Recanati), e a seguire a quelli della mostra temporanea "Sulle orme di San Michele Arcangelo" (Bastione Sangallo di Loreto). Infine, i visitatori hanno potuto compiere - idealmente e fisicamente - l'ultima tappa della Via Lauretana, l’antico percorso che da Roma conduceva i pellegrini al Santuario di Loreto, località già molto conosciuta nel Medioevo come una delle principali mete di culto della cristianità.
Notevole la caratura degli artisti scelti per la visita guidata e la qualità delle opere illustrate che è risaltata ancor più grazie alla magica atmosfera ricreata dalla luce delle torce. Seguendo le orme di artisti come Lorenzo Lotto, Carlo Crivelli, Pietro Alamanno,Olivuccio da Ciccarello, Pomarancio, Antonio da Fabriano, i visitatori hanno potuto entrare direttamente in contatto con l'indissolubile legame storico che esiste tra le città di Recanati e Loreto, fondato sulla forza della spiritualità e del pellegrinaggio.
Grazie al successo ottenuto dall’iniziativa, gli assessorati alla Cultura di Recanati e Loreto guidati da Rita Soccio e Francesca Carli hanno già previsto di replicare la graditissima visita nei mesi di giugno e luglio.
Sfersterio o Steristerio? E' questo il dilemma. Anche qui si parla di cultura, ma poco ha a che fare con la celebre citazione dell'Amleto di William Shakespeare. Il più grande poeta e drammaturgo inglese di tutti i tempi si sarebbe piuttosto rivoltato nella tomba di fronte a simili strafalcioni "venduti" per spazi culturali.
E' con questi errori grossolani diffusi attraverso la cartellonistica presente in città che Macerata si è risvegliata dal sonno della cultura in attesa dell'inizio della nuova stagione dello Sferisterio e dell'edizione 2022 del Macerata Opera Festival ad opera del nuovo direttore artistico, Paolo Pinamonti.
Poche responsabilità per Toquinho e la compagnia di danza Fuego: il reparto comunicazione e marketing dell'Arena Sferisterio avrebbe combinato un bel pasticcio. Un grande punto interrogativo anche la mancata supervisione dei manifesti da parte dell'ufficio del Soprintendente Luciano Messi.
Una mancata supervisione che avrebbe creato non pochi imbarazzi tra tutti i membri dell'Associazione Arena Sferisterio, con delle scuse che sarebbero già arrivate in privato da parte di Messi. Cda che si riunirà nei prossimi giorni anche per discutere la gestione dell'intero reparto di comunicazione e marketing dello Sferisterio, solo in seguito dovrebbero pervenire delle scuse pubbliche da parte dell'associazione per una simile caduta di stile e mediocrità comunicativa.
Il tutto in attesa di far luce anche sul bando pubblicato lo scorso febbraio e poi scomparso dal sito dell'Associazione, con una nuova pubblicazione risalente allo scorso 24 marzo e improntato a una "manifestazione di interesse per i servizi di marketing e raccolta fondi dell'Associazione Arena Sferisterio".
Nel frattempo, tra social e chiacchiere da bar, sono decine i maceratesi che hanno manifestato pubblicamente il proprio disappunto per "una gestione quantomeno mediocre" del marketing intorno allo Sferisterio: "Questa arena ce la invidiano nel mondo e noi pubblicizziamo così la nostra cultura? E' una vergogna", il commento più diffuso a mezzo Facebook.
Una storia sentimentale lontana dalle denunce giornalistiche de “Le Iene” ma vicina comunque al cuore degli italiani. È “Boomerang”, il primo romanzo di Filippo Roma, noto volto televisivo che per le edizioni Salani si presenta in libreria con tanta ironia e una scrittura ritmica e densa di accadimenti.
Il romanzo verrà presentato sabato 21 maggio, alle 17,30, nel foyer del teatro Feronia grazie all’associazione Attività Produttive . Ad introdurre lo speciale ospite sarà la giornalista Liliana Chiaramello. Già autore del “Diario di una iena”, Filippo Roma si confronta nel suo libro con una commedia sentimentale nuova dove affronta un dialogo amoroso e un sentimento illusorio.
Il suo primo romanzo narra la storia di Leo, un ragazzo convinto che il suo destino sia quello di diventare uno scrittore. Bulimico di libri, sin dall'adolescenza si rifugia nelle storie dei grandi autori russi e francesi, da Guerra e pace al Conte di Montecristo, per sfuggire al suo senso di solitudine e di inadeguatezza. Il talento dello scrittore però gli manca, almeno fino a quando non incontra Barbara, che diventa linfa e veleno per la costruzione del suo primo romanzo.
Ma la vita è più imprevedibile di un libro e Leo oltre al successo incrocia l'amore, che ha il volto e il nome non più di Barbara ma di Elena. Lui crede di conoscerla... ma chi è davvero questa cassiera dalla faccia d'angelo? Leo, Barbara ed Elena. Ognuno di loro ha un segreto da nascondere e forse da farsi perdonare. Le loro vite seguono la traiettoria curva di un boomerang e durante questo imprevedibile volo il leitmotiv del romanzo si rivela pian piano: la sofferenza d'amore è l'unica strada che ci porta alla scoperta di chi siamo davvero. Fino al momento finale in cui il boomerang colpirà ognuno dei tre protagonisti nel modo più inaspettato…
“Amo raccontare storie. In fondo lo faccio in tv e con questo romanzo lo faccio con la scrittura - dice Roma che ha pure scritto la sceneggiatura per un corto diretto da Monicelli e che promette - Se questo primo andrà bene scriverò anche un secondo romanzo”.
Nuova ribalta nazionale per il patrimonio culturale di Recanati, stavolta sul canale Sky specializzato in arte. I quattro capolavori di Lorenzo Lotto custoditi presso il Museo Civico di Villa Colloredo Mels (Annunciazione, Polittico di San Domenico, Trasfigurazione, San Giacomo Maggiore) saranno infatti parte integrante della nuova produzione Sky Original, “Rinascimenti Segreti”, ciclo di 6 episodi alla scoperta delle meraviglie più nascoste della stagione tra Quattro e Cinquecento in cui l'Italia ha rivoluzionato la cultura europea.
Presentata dal Maestro Beatrice Venezi, con il contributo del coinvolgente divulgatore d'arte Stefano Zuffi, la serie è un viaggio in sei città italiane: Genova, Mantova, Padova, Ancona-Loreto, Napoli, Lecce, tra gioielli artistici, storie e personaggi eccezionali, spesso oscurati dal prestigio di Firenze e di Roma, universalmente note come capitali del Rinascimento.
Proprio nella puntata dedicata ad Ancona e Loreto ci sarà un focus sulle quattro opere lottesche di Recanati, città con la quale il Maestro ebbe un rapporto speciale; Lorenzo Lotto, infatti, giunse per la prima volta nelle Marche nel 1506 chiamato dai recanatesi a realizzare il maestoso Polittico di San Domenico, e trascorse gli ultimi anni della sua vita a Loreto (allora facente ancora parte del Comune di Recanati), dove morì nel 1556/7.
Nell’ambito del progetto "Civitanova Città con l’Infanzia", l’Assessorato alla Famiglia, alla Comunità e all’Istruzione in collaborazione con la “Cooperativa Il Faro”, con l’Asp Paolo Ricci e con l’Azienda Teatri di Civitanova Marche, ha organizzato per venerdì 13 maggio, alle 21, presso il Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche, un evento pubblico di sensibilizzazione, aperto gratuitamente alla cittadinanza, dal titolo “La voce dei Siblings: Fratelli e sorelle che si raccontano”.
Con l’evento si vuole lanciare il messaggio che la nascita di un bambino con disabilità rappresenta un evento critico per tutti i componenti della famiglia e non solo per i genitori. Per questo è importante non dimenticare i siblings, fratelli e sorelle, anch’essi attori e non spettatori nella e della loro famiglia.
L’evento teatrale vuole essere un’occasione, ricreativa e di riflessione, per dare voce ai siblings: vuole ampliare lo sguardo, incontrare e conoscere i loro universi, con la consapevolezza che l’approccio dei fratelli e delle sorelle sulla disabilità permette di trasformare quello che può essere un limite in una risorsa.
Durante la serata, presente un interprete Lis, si parlerà dei Siblings da diversi punti di vista: con letture, interviste e con la straordinaria partecipazione dei Terconauti, un trio artistico, che racconterà la disabilità come una sfida verso infinite possibilità. Per prenotazioni: https://forms.gle/hNqENfzn55dysG799
"Civitanova Città con l'infanzia è da anni la linea guida dell'Assessorato che vuole anche rendere Civitanova davvero inclusiva a 360 gradi – ha dichiarato l’Assessore Barbara Capponi - L'evento ‘Siblings’ è una grande opportunità per un cambio di passo culturale e un momento di riflessione, voluto e pensato in rete, che si offre a grandi e piccoli e che fa crescere la comunità intera attraverso un divertimento di spessore".
Sabato scorso nella sala consiliare di Sarnano si è tenuto l’incontro “Biblioteca & Bambini” per inaugurare ufficialmente lo spazio dedicato alle letture dei più piccoli all’interno della biblioteca comunale, completamente rinnovato grazie ai fondi raccolti dall’Associazione Italiana Biblioteche nella campagna AIB solidale, a favore delle biblioteche pubbliche del territorio colpito dal sisma del 2016.
La donazione dell’Associazione Italiana biblioteche è stata una grande opportunità per attuare un progetto di riqualificazione e miglioramento dei servizi bibliotecari a favore dei bambini, che rappresenta sia un generoso riconoscimento dell’attività sinora svolta dalla biblioteca che un forte impulso per la promozione della biblioteca stessa come punto di riferimento per la crescita della comunità sarnanese.
Al centro di questo momento celebrativo e di ringraziamento una riflessione sul programma Nati per Leggere che da oltre venti anni, grazie ad una rete nazionale strutturata e diffusa, veicola il messaggio del valore della lettura fin dalla primissima infanzia e dei suoi benefici per lo sviluppo ed il benessere dei bambini.
All’incontro, presieduto dal sindaco Piergentili, sono intervenuti Vittorio Ponzani, vice presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche, Stefania Romagnoli Presidente di AIB Marche, Lucia Tubaldi pediatra e neonatologa, Laura Nardi promotrice della rete territoriale dell’ambito ATS16 recentemente costituita.Grande soddisfazione per l’Amministrazione comunale nelle congratulazioni espresse dall’Assessore regionale Giorgia Latini tramite videomessaggio, oltre all’apprezzamento da parte di Vittorio Ponzani, felice di aver scelto la biblioteca di Sarnano come destinataria dei fondi raccolti, il quale ha anche sottolineato il valore sociale e culturale del servizio bibliotecario, uno pei pochissimi servizi pubblici completamente gratuiti.
Il pomeriggio si è concluso con il dono del libro ai bambini e alle bambine nati nel 2021, invito concreto alle famiglie a conoscere e frequentare la biblioteca comunale dove potranno trovare libri di qualità, adatti a tutte le età. In contemporanea, sotto al Loggiato, le operatrici volontarie Nati per Leggere di Sarnano hanno accolto le famiglie con bambini da 0 a 6 anni con momenti di lettura condivisa, a completamento di un pomeriggio festoso e ricco di emozioni, che è stato il primo di altri quattro incontri che si svolgeranno nei mesi di maggio e giugno.