Musicultura, il Festival della canzone popolare e d’autore italiana ufficializza i nomi dei 16 artisti finalisti della XXX edizione del prestigioso concorso che dal 1990 garantisce trasparenza dei criteri di selezione e contribuisce attivamente al ricambio artistico-generazionale della musica di qualità nazionale.
“Scoprirete nelle canzoni di queste ragazzi e ragazze tanta varietà di approcci musicali, tanta ricchezza di sguardi sulla vita, nessuna tentazione di rifugiarsi artisticamente parlando in calcio d’angolo - ha dichiarato Piero Cesanelli, Direttore Artistico del Festival-
Direi che questa è la notizia, una buona notizia”.
Tra i finalisti la marchigiana Emi (Margherita Principi) di Pesaro.
La dura selezione, cominciata nell’autunno scorso, ha coinvolto inizialmente 719 partecipanti, tutti autori dei loro brani ed ognuno dei quali ha ricevuto una risposta scritta argomentata. Le 54 proposte apparse più meritevoli sono state convocate da Musicultura per esibirsi alla fase “Audizioni Live”, svoltesi davanti al pubblico dal 15 febbraio al 10 marzo scorso al Teatro della Filarmonica di Macerata. Alla commissione d’ascolto di Musicultura sono servite poi un altro paio di settimane per soppesare le scelte ed infine comunicare oggi i nomi e le canzoni dei 16 finalisti dell’edizione 2019 del concorso:
Luca Bocchetti (Roma) – Furius; Noemi Bruno (Cosenza) - Pezzi di passato; Cane Sulla Luna (Terni) - Dateci le brioches; Emi (Pesaro) - Punto e virgola; Foscari (Roma) - Stabile non è; Roberto Michelangelo Giordi (Napoli) - Cronache globali degli anni zero; Francesco Lettieri (Giugliano, NA) - La mia nuova età; Lo Straniero (Asti) - Quartiere italiano; Lucrezia (Bologna) - Su questa pianura; Lavinia Mancusi (Roma), – Ninù; Alberto Nelli (Pisa) – Elena; Numa (Sant’Oreste, RM) - Radio Numa; Paolantonio (Catania) - Questa assurda storia; Gerardo Pozzi (Vittorio Veneto, TV) – Badabum; Enzo Savastano (Benevento) - Le mogli dei cantanti famosi; Francesco Sbraccia (Teramo) - Tocca a me.
I “magnifici sedici” si esibiranno in concerto in anteprima nazionale il prossimo 6 aprile al Teatro Persiani di Recanati, con l’amichevole partecipazione e testimonianza artistica di Gianluca Grignani. A condurre la serata sarà per Rai Radio 1, media partner storico di Musicultura, John Vignola. Nelle settimane seguenti sarà proprio Radio 1, con la supervisione di Gianmaurizio Foderaro, a prendere in consegna le canzoni finaliste e a proporle ai radioascoltatori.
La fase successiva del concorso porterà alla selezione degli otto vincitori che accederanno alle serate conclusive di Musicultura 2019, in programma all’Arena Sferisterio di Macerata, dal 20 al 23 del mese di giugno. I vincitori saranno scelti dal popolo del web (che ne designerà due) e dal prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura (che ne indicherà sei) formato da Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Brunori Sas, Luca Carboni, Gino Paoli, Ron, Enrico Ruggeri, Antonello Venditti, Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Paolo Benvegnù, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Willie Peyote, Federico Zampaglione.
Nel corso della serata di spettacolo finale, al vincitore assoluto andranno in premio 20.000 euro. I biglietti per il concerto del 6 aprile sono disponibili presso le biglietterie del Teatro Persiani, dei Teatri di Macerata, e AMAT, oltreché su vivaticket.it
La figura di Giuseppe Tucci sarà protagonista della puntata di questa sera del programma "Italiani", in onda su Rai Storia alle 21.45, e dedicato ai grandi personaggi del nostro Paese.
Il maceratese Giuseppe Tucci è stato un grande esploratore, orientalista e storico delle religioni, tra il 1933 e il 1948 ha sostenuto ben 14 spedizioni tra Tibet e Nepal e dopo la Seconda Guerra Mondiale è partito per missioni antropologiche in Afghanistan, Iran e Pakistan.
Fu autore di circa 360 pubblicazioni, tra articoli scientifici, libri ed opere divulgative, condusse diverse spedizioni archeologiche in Tibet, India Afghanistan ed Iran. Durante la sua vita, era unanimemente considerato il più grande tibetologo del mondo. Nel 1933 fondò assieme a Giovanni Gentile l'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente di Roma.
Nel 1936- 37 fu inviato in missione culturale in Giappone come rappresentante del Governo Mussolini, col titolo di ministro, da qui fu identificato come l'Esploratore del Duce, come documentato in un libro della studiosa Enrica Garzilli, ma Giuseppe Tucci è stato molto di più di questo.
La persona di Tucci è sicuramente legata a Macerata, città dove è nato il 5 giugno del 1894 e dove ha frequentato il Liceo Classico "Leopardi", qui produceva già da allora scritti e saggi impensabili per un adolescente e mostrava fin dalla giovane età interesse per L'Oriente, decifrando nel tempo libero lingue come il cinese, l'Hindi e molte altre. Ma Macerata fu solo l'inizio di una lunghissima vita trascorsa viaggiando; una vita che lo condusse negli spazi estremi dell'Oriente, laddove nessuno era mai stato prima.
Nella puntata inedita di questa sera intitolata “italiani, Giuseppe Tucci sull’altare della terra” , in onda su Rai Storia dedicata all'esploratore e orientalista, ci sarà una breve intervista all'avvocato maceratese Gianfranco Borgani, grande studioso e appassionato della figura di Tucci, in merito a una sua esplorazione fatta nel 2003- in compagnia di alcuni amici - nel Tibet occidentale, per ripercorrere una delle spedizioni condotte dall'illustre orientalista. In uno dei luoghi esplorati, è stata posta dallo stesso Borgani ed alcuni amici una targa in memoria di Tucci.
La figura di Tucci rimane sicuramente molto attuale, visti i recenti accordi commerciali fatti dal governo italiano con quello cinese, e valorizzarla significa ricordare l’enorme lascito fatto al nostro Paese. Come l’ISIAO l’Istituto Italiano per l’Africa e L’Oriente creato da Tucci stesso insieme a Giovanni Gentile nel ’33, per curare i rapporti culturali, ma anche economici e commerciali tra l’Italia e i Paesi asiatici.
Il 29 marzo 2019 avrà luogo presso l’Istituto Professionale “Ercole Rosa” di San Severino Marche la cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna a Marta Bellomarì, una donna appassionata e coraggiosa, che è stata capace di lasciare una traccia indelebile nella società settempedana e nelle vite di chi l'ha amata, conosciuta o solo incrociata nell'arco della sua poliedrica esistenza.
La proposta di intitolazione nasce dalla partecipazione della classe 2^ PIA al concorso "Sulle vie della parità nelle Marche" con la video inchiesta "Women at work. Le Marche si raccontano" che si è aggiudicata il “Premio speciale per le scuole del cratere”.
Il lavoro, realizzato interamente dai ragazzi, è stato seguito e supervisionato dalle professoresse Monia Caciorgna e Silvia Casilio.
Alla cerimonia di intitolazione, oltre al dirigente scolastico prof. Oliviero Strona, al corpo docente dell'istituto e agli studenti, parteciperanno i familiari di Marta Bellomarì ed altre personalità.
Saranno presenti Loredana Guerrieri per l'Osservatorio di Genere, associazione promotrice del concorso, Valentina Ugolinelli in rappresentanza della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche,ente patrocinatore del concorso, il Consigliere regionale Sandro Bisonni e tutte le donne intervistate dai ragazzi per la realizzazione della video-inchiesta sul lavoro delle donne:la sindaca di San Severino Rosa Piermattei, la Presidente del Consiglio delle donne di Macerata Ninfa Contigiani, l'amministratrice delegata della Distilleria Varnelli Orietta Maria Varnelli e le sue collaboratrici Maura Calvigioni e Carla Epifani, la segretaria provinciale del NIDIL-CGIL Rossella Marinucci, l'ex deputata Irene Manzi, la carabiniera Veronica De Angelis in rappresentanza del Comando dei Carabinieri e Alice Lanzoni, unica studentessa iscritta all'IPSIA "E. Rosa" indirizzo meccanica.
La targa che verrà affissa sarà realizzata dagli studenti dell’Istituto, coordinati dal prof. Massimo Martinelli.
Dopo l'8 marzo ad Ancona, questa del 29 marzo è una ulteriore tappa che i ragazzi effettueranno prima di recarsi a Roma il 30 aprile per partecipare alla cerimonia di premiazione del concorso nazionale "Sulle vie della parità", indetto da Toponomastica femminile, a cui quello regionale è legato.
Daniela Di Pippo è un soprano che ha calcato i palchi di varie parti del mondo. Ha debuttato a Roma nel 1985 da giovanissima, ha registrato molto per la RAI, è considerata dalla stampa Americana la piu’ bella voce di oggi della lirica e la stampa francese la definisce “ la nuova Divina”.
Sabato 23 la soprano , che vanta particolari amicizie all’interno della Coldiretti e già l’anno scorso si era esibita a Fiastra in un concerto di beneficenza, ha voluto festeggiare il suo compleanno con una serie di imprese agricole del cratere per mostrare affetto e vicinanza.
L’incarico per l’organizzazione, su indicazione della Direzione Provinciale Coldiretti ,è caduto su Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana Montiazzurri che con molta maestria ha saputo scegliere sul territorio un gruppo di giovani imprese sicuramente estranee alla tradizionale forma di agricoltura .
Nulla lasciato al caso, infatti è stato scelto l’agriturismo Le Sodere della Presidente Coldiretti di zona.
Ben 12 giovani coppie, cui è stato dato un attestato dal proprio sindaco, non solo per la loro resilienza ma per anche per la scelta del loro ritorno in agricoltura pur nella difficoltà del sisma ed ogni sua conseguenza.
Dallo zafferano, al vino cotto, dalla coltivazione della lavanda alla particolare pasta integrale fino ai formaggi ed al luppolo per la birra artigianale oltre all’ortolano e due produttori di olio coroncina, una bella e diversificata realtà giovane di reti di impresa.
La soddisfazione della soprano che ha aperto la cena da lei totalmente offerta con la bandiera tricolore e l’inno di Mameli con tanto di violino e piano e la presenza di tante fasce tricolori.
Naturalmente il Presidente ed il Direttore provinciale coldiretti hanno ringraziato per l’occasione offerta ed hanno omaggiato con prodotti tipici la soprano Di Pippo attraverso le mani della rappresentante provinciale dei giovani agricoltori Alba Alessandri .
“Ho fortemente voluto festeggiare e unirmi a voi, raccolti in una grande tavolata - ha detto la Di Pippo - per farvi sentire tutta la mia vicinanza, il mio affetto e non solo. Ho voluto semplicemente regalarvi un momento di gioia con la mia arte lirica come uno strumento a corde nato dall’amore di Dio per la sua piu’ perfetta creazione, fatta a sua immagine e somiglianza, un dono di Dio che ritengo doveroso condividerlo con voi in questo difficile momento che state attraversando. Vi stringo forte tutti al mio cuore".
A Recanati oltre mille persone hanno celebrato L’Infinito di Giacomo Leopardi durante la Giornata mondiale della poesia, dal 21 al 24 marzo. Quattro giorni di eventi organizzati dal Comune di Recanati e Sistema Museo dove si è ragionato sul tema dell’infinito in tutte le sue arti, dalla matematica alla filosofia, dalla pittura, passando per la scienza e la musica. Un successo di presenze in tutti gli appuntamenti del ricco calendario nelle location del teatro Persiani e i musei civici di Villa Colloredo Mels come confermato anche dal tutto esaurito che hanno registrato alcuni degli eventi.
A partecipare come ospiti sono stati il ministro dell’Istruzione, università e ricerca Marco Bussetti, Vittorio Sgarbi, Umberto Bottazzini, Sergio Givone, Samuel from Subsonica, Davide Rondoni e Megahertz, Antonino Zichichi, Remo Anzovino, Paolo Crepet. Il portale Italytolive, che ha gestito le prenotazione agli eventi, tutti ad ingresso gratuito, ha ricevuto mille richieste.
“Non posso che esprimere gioia per queste iniziative - ha riferito il sindaco Francesco Fiordomo - che ci permettono di entrare nel vivo di questo 2019. Quelli di questi giorni sono stati momenti di incontro, di approfondimento e di divertimento e che hanno coinvolto anche tanti giovani. Momenti che rimaranno nella storia della città. L’aver completato l’allestimento dei musei civici di Villa Colloredo Mels con la sezione leopardiana prima e ora con quella archeologica, storica e delle ceramiche, va a completare un’offerta culturale di straordinario valore”.
“Sono molto soddisfatta del grande successo di pubblico, ottenuto in queste 4 giornate per celebrare "L'Infinito" ha detto l’assessore alle Culture e turismo Rita Soccio - Recanati, Città della Cultura, in questa occasione è stata capace di catalizzare le diverse discipline umanistiche e scientifiche in nome di Leopardi e de "L'Infinito".
Queste giornate, aperte dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, sono state un'occasione di studio per riflettere sul concetto dell'infinito a tutto tondo, ma anche un'opportunità per far visitare la nostra città ai tanti turisti accorsi per gli eventi. Ancora una scommessa vinta in nome della cultura e del turismo”.
Ma gli eventi per celebrare i 200 anni dalla stesura de L’Infinito di Giacomo Leopardi non finiscono qui. Venerdì 18 maggio i musei civici di Recanati festeggeranno la Notte dei musei mentre da giugno taglio del nastro della seconda parte delle celebrazioni per il bicentenario con il via a due nuove mostre a Villa Colloredo Mels.
Una straordinaria testimonianza di vita per cercare di condividere l’idea che non solo possiamo affrontare il dolore ma che le sofferenze e le difficoltà che incontriamo nel nostro percorso esistenziale, ci possono rendere migliori. Perché quello che oggi sembra farci cadere, può essere quello che domani ci aiuterà a stare in piedi.
E’ da queste considerazioni che muove il doppio incontro che Gianpietro Ghidini, padre di Emanuele morto suicida a soli 16 anni e fondatore dell’associazione “Ema” Pesciolino Rosso che da anni tiene incontri agli studenti contro le dipendenze, terrà a San Severino Marche mercoledì 27 marzo alle ore 11 al teatro Italia. L'iniziativa sarà riservata alle scuole e poi alle ore 20,30, nell’auditorium dell’Istituto comprensivo “Padre Tacchi Venturi”, l’evento sarà aperto a tutti.
L’incontro è promosso dall’associazione Help SOS Salute e Famiglia, dall’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini”, nell’ambito del progetto di educazione, sicurezza e prevenzione, e dall’Istituto comprensivo “Padre Tacchi Venturi” e si avvale del patrocinio del comune di San Severino Marche.
Papà Gianpietro tornerà ancora una volta a parlare del suo “Ema”, così ha sempre chiamato suo figlio Emanuele, per portare avanti il suo ricordo, il suo amore. Durante ogni incontro, nelle scuole, negli oratori, nei teatri, le parole autentiche e dolci della sua voce entrano nel corpo di chi le ascolta come se Emanuele fosse lì ad abbracciare e a comunicare a tutti che suo padre sta donando la vita ai giovani, a tutti i giovani che vogliono vivere e iniziare ad apprezzare la vita per la sua interezza, senza artifizi. In questi anni straordinari, Gianpietro ha tenuto oltre mille interventi e dato vita all’associazione Pesciolino Rosso che ha come scopo principale il sostegno dei giovani nella forma di divulgazione e sostegno di attività di sviluppo e crescita.
Una realtà che è divenuta anche una community di migliaia di persone, in crescita costante, dove genitori e giovani si scambiano idee, pensieri e condividono riflessioni su temi come l’adolescenza, il futuro, la scuola e ovviamente il rapporto tra genitori e figli.
È arrivato all’ultimo appuntamento CatàRifrangenze, la rassegna cinematografica presentata dall’Azienda dei Teatri di Civitanova con Cesare Catà.
Mercoledì 27 marzo, al cinema Cecchetti, si conclude questo innovativo ciclo, composto da quattro incontri; lezioni spettacolo con frammenti cinematografici, curate dal filosofo-storyteller Cesare Catà.
Dopo aver passato in rassegna storiche pellicole come Shakespeare in love, Via col vento, Tutti insieme appassionatamente, mercoledì si conclude con L’attimo fuggente (Dead Poets Society), di Peter Weir e con protagonista Robin Williams.
Il film, che ha vinto l’Oscar nel 1989 per la miglior sceneggiatura originale e l’anno dopo il David di Donatello per il miglior film straniero, ha coinvolto, appassionato ed emozionato più di una generazione. Il suo messaggio, a distanza di trenta anni, mostra ancora tutta la forza dirompente.
Orario di inizio: 21. Ingresso al costo di 10 euro (8 euro ridotto).
Giorgio Borghetti popolare attore di cinema teatro e televisione oltreché doppiatore sarà il nuovo protagonista di Racconti d’Attore. La rassegna dedicata a grandi opere del ‘900 adattate a recital teatrali coinvolgenti. Domenica 31 marzo alle ore 18,00 al Politeama di Tolentino, Giorgio Borghetti interpreterà Le affinità elettive, tra i romanzi più celebri di J. W. Goethe. Adattamento e riduzione di Gianni Guardigli con commento musicale di Cinzia Pennesi.
Giorgio Borghetti è uno degli attori più importanti del panorama italiano, tra teatro cinema e televisione, noto al grande pubblico per alcune fiction televisive di grande successo. A soli 11 anni presta la sua voce a Elliot, protagonista di E.T. l’extra-terrestre, film che da lì a poco sarebbe diventato un vero cult. Da allora ne ha doppiati tantissimi altri come L’attimo fuggente, Stand by me – ricordo di un’estate, A beautiful mind, fino ad arrivare alla recitazione nelle sue varie declinazioni. In televisione con fiction come Carabinieri, Incantesimo, Elisa di Rivombrosa, Un Matrimonio, miniserie firmata da Pupi Avati e a teatro con il musical Bulli e Pupe nel ruolo che al cinema fu di Marlon Brando, Boomerang di Angelo Longoni, Viktor und Viktoria al fianco di Veronica Pivetti, e molti altri ancora.
Le affinità elettive è il romanzo più famoso e più discusso di Goethe che disegna, attraverso l’intreccio di due storie d’amore nate dallo sfaldarsi di un legame matrimoniale, l’immagine di una società ambiguamente sospesa fra la salvaguardia della propria stabilità e la consapevolezza del proprio tramonto. Un’opera sorprendentemente moderna che fa riflettere sulla potenza dell’eros e sull’irreversibile scorrere del tempo, ma anche sul contrasto tra natura e istituzioni dell’uomo e sul conflitto distruttivo che da esso scaturisce. Nel destino dei quattro protagonisti emerge la consapevolezza goethiana del profilarsi di un mondo in cui l’ordine superiore della norma morale lascia il posto alla semplice regolarità della legge di natura e al suo tragico dominio.
Un ultimo strepitoso doppio appuntamento chiude la stagione invernale di Macerata Jazz al Teatro Lauro Rossi. Giovedì 28 alle ore 21.30 infatti arriverà l’attesissimo quintetto di Giovanni Guidi con Fabrizio Bosso. Ad aprire la loro esibizione invece ci sarà il trio di Tommaso Perazzo, il giovane pianista vincitore del Premio Internazionale Massimo Urbani della passata edizione.
Un’ultima giornata ricca di ospiti e di qualità per concludere una stagione intensa in grado di raccogliere grandi soddisfazioni e numeri importanti per presenza di pubblico e interesse da altre province e da fuori Regione.
A scaldare il pubblico della serata sarà il giovane talento del piano che tanto ha impressionato la giuria della passata edizione del Premio Urbani composta tra gli altri da Ada Montellanico, Rosario Giuliani e Fabrizio Bosso. Il repertorio presentato dal Tommaso Perazzo e il suo trio è formato da composizioni originali, caratterizzate da temi melodici e incisivi e da arrangiamenti moderni di brani standard. L’impronta blues, il rispetto della tradizione riletta in chiave moderna, echi mediterranei e nord-europei sono elementi che contraddistinguono la musica del trio che conosciutosi al conservatorio di Amsterdam mette insieme anche le tradizioni musicali dei componenti, Atene, Napoli e Genova. In occasione del concerto verrà presentato il primo disco del Trio, appena uscito, dal titolo “What’s coming next?”.
A seguire sul palco salirà Fabrizio Bosso alla tromba, Giovanni Guidi al piano, Aaron Burnett al sax tenore, Dezron Douglas al contrabbasso e Joe Dyson alla batteria con il progetto “Not a what”.
Il grande amico di Macerata Jazz, ormai appuntamento fisso e atteso dal pubblico maceratese, Fabrizio Bosso, accompagna il quintetto di Guidi, pianista da anni alla corte di Enrico Rava, approdato alla blasonata etichetta ECM, con cui ha già registrato quattro album da leader. A completare il gruppo, tre giovani talenti indiscussi del jazz newyorchese del calibro di Aaron Burnett, sax tenore che sta bruciando le tappe a New York, vantando collaborazioni con Wynton Marsalis, Esperanza Spalding, Kurt Rosenwinkel. Dezron Douglas affidabilissimo e propulsivo contrabbassista al fianco di Ravi Coltrane, Louis Hayes, Cyrus Chestnut e Joe Dyson , tra i più richiesti giovani batteristi oggi in circolazione. Il progetto, che prende spunto per la sua denominazione da un aforisma di Bill Evans, per il quale il jazz non era un “cosa” ma un “come”, “jazz is not a what, it is a how”.
Come da tradizione, già nel pomeriggio, a partire dalle ore 19.30 l’aperitivo è a base di buon vino e jazz. Al Pozzo infatti, in diretta nazionale su Radio Skyline, il “One Less Quartet” suonerà in sinergia con la degustazione dei vini di Cantina Sant’Isidoro. A seguire poi, dopo le 23, sempre al Pozzo si continua con la jam session che concluderà una stagione davvero esemplare.
Macerata Jazz è organizzato da Musicamdo Jazz e da Tam Tutta un’altra Musica grazie al contributo fondamentale del Comune di Macerata e dell’Assessorato alla Cultura, del cappellificio di Montappone Hats&Dreams e di altri sponsor privati.
Prodotto da Teatro Valmisa e Unione Montana dei Monti Azzurri e realizzato dal collettivo di filmmaker marchigiani Lunastorta Produzioni, il documentario Tratti del crea-tere presentato giovedì 21 marzo al Politeama di Tolentino, ha ricevuto il sostegno di Regione Marche, Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission ed è stato finanziato grazie al “Bando per progetti ed iniziative cineaudiovisive – Zona Sisma”.
L’idea è nata dall’attrice Lucia Bendia del Teatro Valmisa di Senigallia ed è stata sviluppata insieme a Stefano Monti, Fabio Michettoni e Stefano Merlini del collettivo Lunastorta Produzioni con la collaborazione di Isabella Tomassucci.
Diverso dai numerosi documentari realizzati sul post sisma, Tratti del crea-tere si concentra su un aspetto poco trattato, ma di certo non secondario: la necessità di mantenere una vita culturale e sociale nelle aree colpite dal terremoto. Per raccontare la problematica questo documentario usa una lente di osservazione particolare: i teatri storici, largamente presenti in tutte le Marche anche nel più piccolo dei comuni.
«Le Marche sono la regione dei Cento Teatri: soltanto nei piccoli comuni dell’Unione Montana dei Monti Azzurri si trovano ben otto teatri storici, ma dopo il sisma del 2016 molti sono chiusi in attesa di ristrutturazione» raccontano Monti, Michettoni e Merlini di Lunastorta Produzioni. «Di fronte ai numerosi problemi della ricostruzione, la sorte dei teatri storici può sembrare un fatto di secondaria importanza. In realtà essi sono spazi di aggregazione e di creatività: luoghi dell’anima e del cuore. Purtroppo, il terremoto non ha distrutto solo le case, ma anche la vita sociale e culturale di queste comunità, di cui i teatri erano uno dei simboli». Al centro della riflessione, quindi, non c’è soltanto il valore artistico e architettonico dei teatri storici, ma soprattutto il loro valore come spazi di aggregazione sociale e produzione culturale.
Durante la presentazione è intervenuta anche la dott.ssa Stefania Benatti, Direttrice della Fondazione Marche Cultura: «Di questo progetto abbiamo trovato molto interessante la commistione tra teatro e cinema e, soprattutto, la volontà di mettere in luce il valore del teatro come centro della cultura e della socialità» dichiara la Benatti. «Il teatro è una passione trasversale che interessa ogni comunità: mio nonno, ad esempio, era un fornaio, ma aveva un palchetto al Teatro delle Muse e frequentava il teatro regolarmente, con grande passione. Banalmente si usa dire che con la cultura non si mangia, ma questi progetti raccontano una realtà diversa».
«Dai teatri di queste zone dell’entroterra marchigiano si è sviluppa un grande fermento culturale: io stessa ho iniziato a recitare in una compagnia amatoriale e ne sono orgogliosa» sottolinea la produttrice Lucia Bendia, attrice professionista. «Con il Teatro Valmisa ho portato avanti diversi progetti di promozione della cultura teatrale, in collaborazione con le realtà del territorio. È così che ho conosciuto Stefano Monti e gli altri membri di Lunastorta Produzioni, una realtà costituita da giovani filmmaker che vivono, si sono formati e lavorano sul territorio. La mia speranza è che a partire da progetti come questi possano nascere nuovi modelli di imprenditoria culturale in linea con le esperienze esistenti in Europa, esperienze basate su modelli di gestione sostenibile che vedano i giovani come protagonisti».
Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, co-produttore del documentario ha sottolineato l’importanza di fare rete. «Questo progetto ci ha permesso di scoprire nuove e valide realtà del nostro territorio, ma ora è tempo di unirci per sostenere con più forte la crescita culturale delle nostre zone».
Tratti del crea-tere non è un documentario tradizionale ma una docu-fiction in cui le testimonianze degli operatori culturali dei Monti Azzurri si alternano ai monologhi di tre attori che si aggirano come fantasmi sui palcoscenici vuoti e polverosi dei teatri inagibili. «Ormai siamo abituati a definire queste zone come cratere sismico, ma “cratere” è una parola amara» commenta il regista Stefano Monti del collettivo Lunastorta Produzioni. «Sembra suggerire che qui è rimasto solo il vuoto, quando invece l’aggregazione sociale e la vita culturale sono un bisogno e un diritto di tutti, in qualsiasi angolo della terra. Nel viaggio tra Caldarola, Sarnano, San Ginesio, Sant’Angelo e Monte San Martino abbiamo incontrato persone che nonostante le difficoltà continuano a portare avanti progetti e attività culturali nelle aeree dei Monti Azzurri, nel cuore del cratere sismico. Soltanto per fare un esempio, a Sarnano, nonostante da due anni e mezzo non ci siano né un teatro né uno spazio alternativo, ci sono 52 iscritti ai corsi teatrali, non solo bambini e ragazzi, ma anche moltissimi adulti.
A Caldarola la rassegna Teatro e Sapori non si è mai interrotta e utilizza come teatro una tensostruttura allestita durante l’emergenza. Nonostante tutti questi sforzi, però, la gente del “cratere” si sente bloccata in un limbo. Per questo abbiamo deciso di inserire i monologhi dei tre attori che si aggirano come fantasmi sui palcoscenici vuoti e polverosi dei teatri inagibili. Con le loro parole questi tre personaggi disegnano quei tratti di resilienza e ingegno che caratterizzano l’essere umano davanti alle difficoltà. Tratti che riempiono il vuoto del cratere con nuove idee, più forti e resistenti. Tratti del crea-tere».
Il documentario riporta le testimonianze di numerosi operatori culturali attivi nell’entroterra maceratese. Saverio Marconi, direttore artistico del Teatro Vaccaj di Tolentino, Francesco Facciolli, attore, regista, formatore teatrale e direttore di COT – Corridonia Officine Teatrali, Claudia Pasimeni, presidente dell’Associazione Il Circolo di Piazza Alta di Sarnano che da 27 anni gestisce le attività culturali e teatrali e organizza corsi di teatro, Simone Tardella, ex assessore alla cultura del Comune di San Ginesio, organizzatore di numerose stagioni di successo, Agostino Cavasassi, sindaco di Sant’Angelo in Pontano e custode di memorie d’altri tempi, Emanuele Peretti e i ragazzi dell’Associazione Arte Rubetana di Monte San Martino, impegnati da anni in numerose attività culturali. Gli attori coinvolti nel progetto sono Mirco Abbruzzetti, Rebecca Liberati e Iacopo Cicconofri, impegnati in campo teatrale e cinematografico.
Link al trailer video: http://bit.ly/trattidelcreatere-trailer
Matria, rassegna che ricerca nuove prospettive e nuove possibilitá d‘identitá per gli uomini e le donne d‘oggi, raggiunge il suo settimo appuntamento. Sempre sulla scia del rifiuto dello ius sanguinis e dello ius soli per definire l‘essere umano, alla ricerca di un‘identitá che accolga l‘essere umano nella sua interezza anziché esiliarlo da sé stesso e dal mondo, Matria sostiene proprio a questo scopo la necessitá di una vita attiva del femminile, che si ribelli all‘ ormai vecchio e virulento modello identitario di patria e difesa dallo straniero, nonché a tutti i modelli di pensiero basati sulla forza e la violenza.
Stavolta l‘appuntamento sará ospitato dalla cittá di Montecosaro, all‘interno di un gioiello raro come il Teatro delle Logge, il 28 marzo alle ore 21,15 e vedrá protagonista una donna, politica e scrittrice che ha sempre riflettuto sulla necessitá di nuove identitá per le nuove generazioni e soprattutto sull‘importanza per le donne di creare il proprio spazio d‘azione e di politica: stiamo parlando di Luciana Castellina, che regalerá al pubblico tre avvincenti storie e spunti di riflessione sull‘apporto del femminile alla formazione della coscienza di sé e politica, con un intervento dal titolo Amori Comunisti.
Ma scopriamo qualcosa di piú sull‘ospite della serata: Luciana Castellina é nata a Roma nel 1929, ha studiato Giurisprudenza alla Sapienza di Roma e ha cominciato subito la sua carriera come gionalista su Nuova Generazione e Il Paese.
Approdata alla politica del PCI nel 1963 grazie alla pasionaria Nilde Iotti, si allontana da Botteghe Oscure nel 1966 in quanto appartenente alla corrente di Ingrao. Arrestata piú volte durante manifestazioni di protesta, viene definitivamente radiata dal PCI e partecipa alla fondazione del quotidiano e movimento politico Il Manifesto.
Negli anni 80‘ viene eletta come eurodeputata inizialmente con il PdUP, ma aderisce poi al nuovo progetto politico di Rifondazione Comunista. Per il parlamento europeo, tra agli anni 80‘ e 90‘, si é occupata di cultura, nuove generazioni, istruzione, cinema e nuovi media, nonché delle relazioni dello stesso parlamento con le economie esterne.
Ha poi diretto con spirito di incrollabile pacifismo, assieme a Stefano Rodotá e Claudio Napoleoni, il settimanale Pace e Guerra, e ha fatto della necessitá di raccontare la costruzione/costituzione dell‘Unione Europea (e l‘operato delle donne al suo interno) il suo baluardo, in libri come Cinquant'anni d'Europa - Una lettura antiretorica, Eurollywood. Il difficile ingresso della cultura nella costruzione dell'Europa e Europa 2.0 Prospettive ed evoluzioni del sogno europeo.
A Matria Luciana Castellina presenta tre racconti, che sono anche tre riflessioni e tre provocazioni, su coppie celeberrime della sinistra internazionale: Nazim Hikmet e Münevver Andaç, Argyrò Polikronaki e Nikos Kokulis e Sylvia e Robert Thompson, editi nel libro Amori Comunisti. Tre coppie segnate dalla passione politica, ma anche dalla lotta per la paritá di genere e la creazione di un nuovo spazio identitario per la riuscita dei loro desideri e aspirazioni, politici e non.
La Rassegna è promossa dalla Commissione Pari opportunità regionale, dal Consiglio Regionale delle Marche e da un Circuito di otto Comuni: Montegranaro, Amandola, Colmurano, Torre San Patrizio, Pedaso, Sarnano, Montecosaro, Urbisaglia.È Patrocinata dal Soroptimist di Fermo e con il libero contributo di Stamperia Bonassi, Quota CS Sport, Estetica la Coccinella, Eros Manifatture, Galleria Giò, Cherry&Cream. La Rassegna è nata da una libera idea della presidente della Commissione Pari Opportunità Meri Marziali ed ha la direzione artistica di Oriana Salvucci.
Un'esperienza straordinaria all'opera per i piccolissimi dei nidi comunali di Macerata grazie all'appuntamento del percorso formativo “Lo Sferisterio a scuola”, promosso dal Comune di Macerata insieme all’Associazione Sferisterio, che ha proposto venerdì 22 marzo lo spettacolo "Carmen. Rose rosse per te".
Con diverse rappresentazioni prima al nido e poi sul palcoscenico del teatro Lauro Rossi i bambini, con le educatrici e i genitori, sono stati coinvolti in uno spettacolo sensoriale ideato appositamente per loro.
Lo spettacolo “Carmen. Rose rosse per te” dedicato a bambini fino a tre anni, rappresenta la novità assoluta della programmazione 2019, proprio per il coinvolgimento di questa fascia d'età. "Investiamo sui progetti educativi perché l’opera è per tutti e per tutte le età, questo è un impegno forte del Macerata Opera Festival che punta a fare dello Sferisterio un luogo meraviglioso per tutti” spiega Barbara Minghetti direttrice artistica Macerara Opera Festival.
Il palcoscenico del Teatro Lauro Rossi, trasformato per l’occasione in uno spazio adatto a questo tipo di esperienza, ha accolto in due momenti (alle 16,30 e alle 17,30) i piccolissimi spettatori e le loro famiglie coinvolte attraverso gli asili nido.
Lo spettacolo sensoriale – regia di Manuela Capece e Davide D’oro, con l’ideazione musicale di Federica Falasconi – è dedicato alle suggestive atmosfere della Carmen di Bizet e ha come protagonista una ballerina che danza sulle note eseguite dal vivo da un fisarmonicista.
Il progetto propone anche percorsi di pedagogia del gioco e della musica per educatori e genitori, sviluppati con “Nati per la musica” (una collaborazione fra l’Associazione Culturale Pediatri e il Centro per la Salute del bambino online).
Il progetto Opera Kids è sostenuto anche dal contributo di Trevalli Cooperlat sponsor per sostenere l’impegno nell'educazione dei piccoli.
Il progetto “Lo Sferisterio a scuola”, iniziato nei mesi scorsi con la formazione dei docenti e attività in classe, prevede per gli studenti delle scuole primarie e secondarie inferiori le attività di “Opera Domani”, un format ideato da As.Li.Co che da decenni porta in tutta Italia (e non solo) l’opera in classe e in famiglia, invitando tutti in teatro per far crescere il pubblico di domani.
Si tratta di un percorso formativo in cui sono coinvolti anche gli insegnanti e in cui vengono approfonditi tutti gli aspetti della messa in scena di un’opera lirica: dalla musica alla drammatizzazione.
Martedì 26 marzo, al Teatro Lauro Rossi di Macerata, alle 21 torna la FORM con un nuovo programma, dal titolo Virtuoso. Un concerto dedicato ai valori del virtuosismo inteso come capacità di trasmettere al pubblico, attraverso grandi doti tecniche e interpretative, le emozioni racchiuse in una composizione musicale, incantando l’orecchio e l’animo dell’ascoltatore.
Protagonisti della serata, due grandi virtuosi italiani: l’eclettica violoncellista Miriam Prandi e il contrabbassista e direttore Enrico Fagone. Prandi è un talento musicale di rara comunicativa e versatilità non comune; nella scorsa stagione ha debuttato come solista al Teatro alla Scala di Milano. Fagone, considerato tra i migliori contrabbassisti del mondo, si è esibito recentemente in qualità di direttore con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI accompagnando Marta Argerich ed è stato appena nominato Music Director e direttore artistico della Long Island Concert Orchestra di New York.
Insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana i due solisti sono impegnati nell’esecuzione di un variegato e accattivante programma: si inizia con Ada Gentile Ho scritto una canzone, dedicata ad Ennio Morricone; quindi Pëtr Il´ič Čajkovskij con Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra, op. 33, Wolfgang Amadeus Mozart con la Sinfonia n. 31 in re magg., K. 297 “di Parigi”, per concludere con Giovanni Bottesini Passioni amorose – versione per violoncello, contrabbasso e orchestra (elaborazione di Giovanni Veneri).
Biglietto intero a 18 euro; 12 euro per gli spettatori fino a 30 anni e oltre 60, per i possessori della Carta Giovani, per le Associazioni musicali, per i Club Services, per gli abbonati alla stagione teatrale AMAT; 4 euro per le scuole.
Domani 24 marzo, Simone Riccioni sarà al cinema Rossini di Civitanova Marche per presentare il nuovo film che lo vede protagonista: La mia seconda volta. L’attore sarà in sala alle 17.30, tra la prima e la seconda proiezione pomeridiana, per incontrare il pubblico e dialogare sui temi che vengono affrontanti nel film, diretto da Alberto Gelpi.
La pellicola, ispirata ad una storia vera, si sviluppa tra amicizie profonde, amori inaspettati e sogni d’evasione. È stata girata interamente fra le città di Macerata, Recanati, Porto S. Elpidio, Monte-granaro, Civitanova Marche, Corridonia e Montegiorgio.
Orari: domenica 16.00-18.30-20.30; martedì e mercoledì 21.15.
Al cinema Cecchetti, invece, per l’ultimo giorno c’è Momenti di trascurabile felicità, diretto da Daniele Luchetti e nato dal libero adattamento di due libri scritti da Francesco Piccolo. Protagonista è Pif. Orario: 16.30-18.30-20.30.
Lunedì 25 e martedì 26 marzo (ore 18.30 e 21) la commedia lascia spazio alla grande arte con il film evento di Claudio Poli Gauguin a Tahiti - Il Paradiso Perduto, con la partecipazione straordinaria di Adriano Giannini, dedicato all’artista che lasciò tutto per seguire la sua ispirazione primitiva e reinventare la pittura occidentale.
Per questo film il prezzo del biglietto è di 8 euro, mentre per le altre pellicole, come sempre, il costo è di 5 euro, ridotto 4 (fino a 18 anni, oltre i 65 anni e studenti universitari fino a 24 anni) tutti i giorni.
È stata un successo l'inaugurazione di ieri pomeriggio della gelateria nel cuore di Civitanova Marche "Di latte e cioccolato".
Mahela, la titolare della nuovissima gelateria, ideata dall'architetto Marco Lucchi, ha iniziato la sua avventura nei locali di via Pola nel 2014 e, dopo cinque anni, ha deciso di reinventarsi prendendo parte al corso del Maestro Sergio Colalucci a Roma. Vivacità e voglia di rinnovarsi che Mahela ha espresso anche nel nuovissimo arredo dell'ampliato locale che ora si sviluppa su due piani per circa 300 metri quadrati. Tra mosaici, specchi e piante, che conferiscono luminosità, colore e ampiezza alla gelateria a farla da padrone è sempre il gelato.
"Questa giornata rappresenta la mia voglia, e quella di Civitanova, di rinnovarsi e reinventarsi sempre - spiega la titolare -. Il locale avrà anche un angolo caffetteria per questo saremo aperti tutti i giorni, tranne il lunedì (fino all'arrivo dell'estate) dalle otto del mattino fino a tarda sera. La gelateria inoltre avrà il laboratorio artigianale a vista di modo che i clienti potranno "gustare" anche con gli occhi tutte le varie fasi della preparazione. Oltre ai tradizionali, ci saranno i gelati per gli intolleranti al lattosio, quelli senza glutine e senza zuccheri."
A fine serata Mahela si è concessa un momento di relax in compagnia degli amici di sempre, tra i quali Grazia Ercoli e Catia Minnetti Antonelli. Grande la soddisfazione per il successo ottenuto dall'inagurazione.
Un Annibal Caro gremito all’inverosimile ha celebrato con balli e canti al ritmo dei Beatles e dei Rolling Stones la chiusura del secondo appuntamento di PopSound.
La serata si era aperta con una sorpresa: l’omaggio ai cinquant’anni di Abbey Road con l’esecuzione fuori programma di “Come together” interpretato dai Talk Radio di Ettore Basili e Piero Cappella. Da lì è partito un viaggio filosofico dedicato al fascino e alla suggestione dei classici delle due band che hanno segnato il destino della musica internazionale e la vita culturale degli anni sessanta.
Dal successo planetario del travolgente “Love me do”, che apre definitivamente l’era della popolarità dei quattro ragazzi di Liverpool, alla dolcezza di “Hey Jude”. Per passare al grido di guerra “I can’t get no satisfaction” dei Rolling Stones e approdare infine alla struggente tristezza della loro “Angie”. Uno spettacolo musicale reso possibile dalla bravura e dal talento della Band di Popsophia, Factory.
La serata ha visto anche la partecipazione appassionata del filosofo Massimo Donà che, ha intrattenuto il pubblico con riferimenti filosofici e racconti legati alla musica e alla vita pubblica e privata di queste due geniali e rivoluzionarie Band.
“Se i Beatles - dice Massimo Donà - sono l'archetipo della musica Pop, i Rolling Stones sono contrari al Pop e alle sale da ballo. La loro ambizione era quella di diventare la migliore Blues Band di Londra”.
Lo spettacolo ha cercato di decodificare e raccontare la magia e la genialità delle due band musicali che hanno segnato un'epoca e ispirato le generazioni a venire.
“Tra luce e ombra, bene e male - ha concluso la Direttrice Artistica di Popsophia Lucrezia Ercoli - la canzone d’amore ha dispiegato la pura potenza dell’immaginazione. Siamo ancora oggi eredi della creatività di due band musicali che hanno reinventato e posto le basi di una nuova era, cambiando per sempre non soltanto la musica ma anche lo “sguardo” dei loro contemporanei e di tutti quei giovani che nei cinquant’anni successivi hanno cercato la colonna sonora della loro vita”.
La rassegna si chiuderà con l’ultimo appuntamento di giovedì 11 aprile alle 21.30 con il terzo e ultimo spettacolo filosofico-musicale dal titolo “ROCK REVOLUTION a cinquant’anni da Woodstock” con il filosofo della musica Alessandro Alfieri.
Domenica 24 marzo 2019 alle ore 17:30 presso la pinacoteca di Porto Recanati, ultimo appuntamento della quarta edizione dell'AltRa Stagione. "Contrappunti" il titolo di un concerto-spettacolo con musiche di Bach affidate al duo Nicora-Baroffio (pianoforte a 4 mani) e testi da Giordano Bruno alle neuroscienze per la voce recitante e una drammaturgia di Angela Demattè.
Angela Demattè è una delle figure più interessanti tra le giovani attrici e drammaturghe. Si laurea in Lettere Moderne e si diploma all'Accademia dei Filodrammatici di Milano. Lavora come attrice diretta, tra gli altri, da Mimmo Cuticchio, Walter Pagliaro, Mario Gas, Bruno Fornasari, Andrea Chiodi. Si afferma con il suo primo testo "Avevo un bel pallone rosso" vincendo nel 2009 il Premio Riccione e il Premio Golden Graal.
Il testo è messo in scena da Carmelo Rifici così come altri suoi testi: "L'officina, storia di una famiglia", "Chi resta", "Il compromesso", "Ifigenia liberata" (per il LAC di Lugano e il Piccolo di Milano). Tra gli altri testi messi in scena: "Stragiudamento" e "La Bisbetica domata" per la regia di Andrea Chiodi, "Stava la madre" con regia di Sandro Mabellini, "Guida estrema di puericultura" scritto con Francesca Sangalli. Vince il Premio Scenario 2015 con il progetto Mad.
A fare da contrappunto musicale il Duo Nicora-Baroffio, attivo dal 1993, oltre che nel repertorio tradizionale, nelle trascrizioni d'autore, questa volta tutte dedicate a Johann Sebastian Bach.
“Questa sera abbiamo dimostrato che osare e portare musica diversa in luoghi diversi è importante”. Così il frontman di una delle live band migliori del Paese, i Subsonica, ha concluso il suo dj set sul palco del teatro Persiani giovedì sera, nella giornata in cui tutto il mondo celebra la poesia. Il degno finale di una giornata ricca di appuntamenti, iniziata con la visita del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che è stato accolto in piazza Giacomo Leopardi dai bambini e studenti dell’istituto comprensivo Nicola Badaloni con le sue “Invasioni poetiche”. Decine di palloncini colorati, con all'interno poesie, sono volati dalla piazza cittadina, in una spettacolare coreografia
A partecipare alla serata, che a poche ore dall’aperture delle prenotazioni ha registrato immediatamente il tutto esaurito, 400 persone che si sono lasciati emozionare dagli ospiti sul palco.
Ad aprire la serata gli attori Paolo Magagnini, che nei panni di Giacomo Leopardi ha recitato L’Infinito e Salvo Lo Presti che ha racconto il lato umano del poeta recanatese. Il sindaco Francesco Fiordomo e l’assessore alle Culture e turismo Rita Soccio hanno portato i saluti dell’amministrazione comunale, sottolineando la vocazione culturali della città marchigiana.
Ma la grande attesa era tutta per Samuel from Subsonica che, in più di un’ora di generosissimo dj set, ha fatto ballare tutti i presenti. L’artista torinese si è guadagnato il palco durante le celebrazioni per i 200 anni dalla stesura de L’Infinito di Giacomo Leopardi anche per il titolo dell’ultimo album del gruppo “8”. Sabato gli appuntamenti continuano alle 17 a Villa Colloredo Mels con l’incontro “La bellezza dell’infinito” e alle 21 al teatro Persiani con il concerto di Remo Anzovino, compositore originale e recente vincitore del Nastro d’Argento 2019 e che, per l’occasione, omaggerà Giacomo Leopardi con un viaggio musicale nelle sensazioni de L’Infinito.
Domenica doppio appuntamento nel nome della poesia perfetta: alle 16, nella sala Granaio di Villa Colloredo Mels, appuntamento con la gastronomia dove un team di top chef marchigiani offrirà ai visitatori un pomeriggio dove l’Accademia di Tipicità proporrà assaggi e degustazioni ispirate a L’Infinito (info e prenotazione obbligatoria www.tipicitaexperience.it 071 7570410). Alle 18 al teatro Persiani appuntamento con “Infinita passione” che vedrà protagonista lo psicologo e sociologo Paolo Crepet.
Gli appuntamenti sono ad ingresso libero, è raccomandata la prenotazione tramite il sito www.infinitorecanati.it
Una grande festa nel nome de L’Infinito, tra le più belle composizione di Giacomo Leopardi. La Giornata mondiale della poesia a Recanati è iniziata con un flash mob dei bambini della scuola primaria Lorenzo Lotto e dell’istituto comprensivo Gigli che hanno accolto l’arrivo del ministro dell’Istruzione, ricerca e università Marco Bussetti e Vittorio Sgarbi.
Sul palco teatro Persiani, oltre al ministro e a Sgarbi, hanno portato i saluti il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo, l’assessore alle Culture Rita Soccio, il consigliere regionale Luca Marconi, il presidente di Sistema Museo Gianluca Bellucci.
Michele e Aurora, hanno consegnato al Ministro una lettera contenente alcune richieste per quella che secondo loro dovrebbe essere una “scuola migliore”.
“Nella bellezza artistica – ha detto il ministro - l’uomo intuisce la propria libertà. Nel bello la libertà non rimane una idea, un concetto, ma diventa esperienza concreta, corpo, non solo mente. E probabilmente nessuno più di Leopardi è stato in grado di mostrare la dimensione sensibile e immaginativa del pensiero”.
“Il 21 marzo – ha detto il primo cittadino Fiordomo – non è una giornata isolata. Recanati è ogni giorno la città della poesia, dell’infinito, un luogo di cultura. E’ proprio vero: la poesia non deve appartenere al passato, ma al presente e al futuro”.
“E dentro la scuola – ha spiegato l’assessore Soccio - che i nostri giovani conoscono i grandi personaggi di questa città: Beniamino gigli, Lorenzo Lotto e Giacomo Leopardi. Laboratori di scrittura, letteratura, musica e teatro: impossibile raccontare le decine e decine di progetti avviati nelle nostre scuole con un unico fine: la crescita dei nostri bambini e ragazzi”."Ai giovani voglio quindi dire - ha continuato il ministro - di avere coraggio, di amare la vita in tutte le sue declinazioni, di avere sempre speranza ed essere curiosi dell’ignoto. “Vivo dunque spero” diceva Leopardi. Non possiamo vivere in un assoluto presente, ma dobbiamo essere rivolti al futuro, che il luogo delle possibilità.
A chiudere la ricca mattinata di incontri è stato il critico d’arte Vittorio Sgarbi che, durante il suo intervento dal titolo “Romanticismo: l’infinito nell’arte e nella poesia”, ha recitato i versi de L’Infinito di Giacomo Leopardi. Una emozionante lezione dove l’idillio perfetto del poeta marchigiano è stato messo a confronto con alcune opere d’arte di questo periodo. “De Gubertnatis, Runge, Bagetti, Friedrich, Turner, Constable – ha detto Sgarbi - : l’infinità della natura è nel cuore di questi artisti”.
La mattinata di è conclusa con l’inaugurazione del nuovo percorso museale della sezione archeologica, della Pinacoteca, storica e quella delle ceramiche Ceccaroni.
Venerdì a Recanati continuano gli eventi con lo spettacolo “E come il vento” di Davide Rondoni, poeta, drammaturgo e scrittore. Ad accompagnare la poesia anche la danza di Paola Camarco e la musica del polistrumentista Megahertz.
Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale quasi fossero indizi. Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 il FAI – Fondo Ambiente Italiano invita tutti a partecipare alle Giornate FAI di Primavera per guardare l’Italia come non abbiamo mai fatto prima e costruire un ideale Ponte tra culture che ci farà viaggiare in tutto il mondo.
Giunta ormai alla 27ª edizione, la manifestazione si è trasformata in una grandiosa festa mobile per un pubblico vastissimo, che attende ogni anno di partecipare a questa straordinaria cerimonia collettiva, appuntamento irripetibile del nostro panorama culturale che a partire dal 1993 ha appassionato quasi 11 milioni di visitatori. Anno dopo anno le Giornate FAI di Primavera superano se stesse: questa edizione vedrà protagonisti 1.100 luoghi aperti in 430 località in tutte le regioni, grazie alla spinta organizzativa dei 325 gruppi di delegati sparsi in tutte le regioni – Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi Giovani - e grazie ai 40.000 Apprendisti Ciceroni. Centinaia di siti e migliaia di persone che l’anima del FAI accende, prendendo per mano tutti e accompagnando gli italiani a specchiarsi nella stupefacente varietà del paese più bello, aprendo luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend, durante il quale è possibile sostenere la Fondazione con un contributo facoltativo o con l’iscrizione.
Per il 2019, la novità della più grande festa di piazza dedicata ai beni culturali del nostro Paese sarà FAI ponte tra culture, il progetto del FAI che si propone di amplificare e raccontare le diverse influenze culturali straniere disseminate nei beni aperti in tutta Italia. Molti di questi luoghi testimoniano la ricchezza derivata dall’incontro e dalla fusione tra la nostra tradizione e quella dei paesi europei, asiatici, americani e africani. Ecco perché in alcuni di questi siti e in alcuni Beni FAI le visite saranno curate da oltre un centinaio di volontari di origine straniera che racconteranno gli aspetti storici, artistici e architettonici tipici della loro cultura di provenienza che, a contatto con la nostra, ha contribuito a dar vita al nostro patrimonio.
Gli iscritti alla Fondazione, e chi si iscriverà al FAI in occasione della manifestazione, potranno godere di ingressi dedicati e accessi prioritari.
Tra le aperture più interessanti nelle Marche:
ASCOLI PICENO
MOSTRA “TULLIO PERICOLI. FORME DEL PAESAGGIO. 1970-2018”
* Ingresso esclusivo per gli iscritti FAI
Solo agli iscritti FAI è riservata venerdì 22 marzo dalle ore 9.30 alle 18 l’inaugurazione con anteprima della mostra Tullio Pericoli. Forme del Paesaggio. 1970-2018 a Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno (fino al 3 maggio 2020): un’antologia, a cura di Claudio Cerritelli, dedicata all’artista marchigiano, con 165 opere realizzate nel corso di cinquant’anni di attività, che illustrano la ricerca di Pericoli sul tema del paesaggio, con una particolare attenzione alla sua terra natale (nato a Colli del Tronto nel 1936), ferita dal sisma del 2016. Nella prima sala sono esposte le opere che ritraggono gli sconvolgimenti del paesaggio causati da eventi sismici. Seguono, in ordine cronologico, il ciclo delle “geologie” (1970-1973), con immagini stratificate, sezioni materiche e strutture sismiche; vedute oniriche e orizzonti immaginari (1976-1983); vedute di colli marchigiani, dettagli della natura e solchi delle terre (1998-2009); infine, nuove profondità del paesaggio (2010-2018).
Apertura: venerdì, ore 9.30 - 18
STADIO CINO E LILLO DEL DUCA
Lo stadio Cino e Lillo Del Duca da oltre cinquanta anni ospita le gare in casa dell’Ascoli Calcio ed è intitolato a due noti fratelli editori piceni, fondatori del quotidiano Il Giorno. La costruzione dello stadio iniziò nel 1955 e l’impianto fu inaugurato nel 1962 con un incontro fra le rappresentative dilettantistiche di Italia e Inghilterra. Il precario stato di conservazione della struttura non ha tuttavia tolto nulla al fascino di un luogo dove le più recenti generazioni del Piceno si sono potute incontrare e gioire, soffrire, aggregare ammirando i campioni più noti e le squadre più importanti del mondo del calcio.
Apertura: sabato e domenica, ore 10 - 13 / 15 – 18
PALAZZO SAN FILIPPO, SEDE DELLA PREFETTURA
Il Palazzo sorge su un’area precedentemente occupata dalla chiesa dedicata a San Filippo Neri e dall’attiguo convento. A seguito della confisca dei beni ecclesiastici a opera dello Stato Italiano, la struttura passò nel 1861 al Comune che la adibì prima a sede della Corte di Assise, successivamente a Caserma e quindi a convitto femminile sino al 1884, quando fu acquistata dalla Provincia di Ascoli Piceno. È oggi sede della Prefettura. Al secondo piano venne realizzato per esigenze di rappresentanza il grande Salone delle Feste, per la cui decorazione fu chiamato il più famoso artista marchigiano attivo fra Ottocento e Novecento: Adolfo De Carolis.
Apertura: sabato e domenica, ore 10 - 13 / 15 – 18
ANCONA
SINAGOGA
Ancona, antica città portuale e crogiolo di popoli diversi. Proprio la fluidità dell'acqua può aver fuso nei secoli queste ricchezze culturali che hanno dato vita a "prodotti sociali" del tutto originali che hanno fortemente connotato l'identità della città dorica. Visitando la sinagoga i visitatori potranno entrare in contatto con una cultura di matrice diversa e per questo arricchente ed edificante.
Apertura: sabato e domenica, ore 10 - 13 / 14 – 18
JESI (AN)
EX CONSERVATORIO POVERE FANCIULLE DELLA DIVINA PROVVIDDENZA
L’ex Conservatorio delle Povere Fanciulle della Divina Provvidenza è stato realizzato su progetto dell’architetto romano Virginio Bracci. In occasione delle Giornate FAI di Primavera 2019 gli ambienti riprenderanno vita grazie alle ricostruzioni degli studenti e alle voci di coloro che oggi lo abitano. Un’indagine sulla vita in un orfanotrofio, sulla condizione della donna e sulle trasformazioni subite negli anni. Dalle suore Clarisse alle Vincenziane fino alle suore cappellone: tante sono le figure che si sono avvicendate in questo luogo e hanno lasciato memoria della loro presenza. Del complesso è parte integrante anche la Chiesa di Sant’Ubalbo.
Apertura: sabato ore 14 – 18 e domenica ore 10 - 18
MACERATA
BIBLIOTECA COMUNALE MOZZI BORGETTI - BIBLIOTECA ANTICA
Nel 1773, in seguito alla soppressione dell’Ordine dei Gesuiti che avevano stabilito nel palazzo il loro collegio, papa Clemente XIV concesse al Comune la realizzazione di una pubblica biblioteca all’interno dell’edificio. Soprattutto grazie a Bartolomeo Mozzi la biblioteca fu aperta ai cittadini nel 1787 con il nome di Biblioteca Mozziana. Nel 1833 il domenicano Tommaso Borgetti decise di fondare una seconda biblioteca, composta soprattutto dei volumi che egli stesso donò: la Biblioteca Borgettiana. Le due biblioteche vennero fuse nel 1855 dando vita alla Biblioteca Mozzi Borgetti, che oggi, con un patrimonio di circa 400.000 volumi, oltre 10.000 manoscritti e circa 300 esemplari di incunaboli, è una delle più grandi delle Marche.
PALAZZO DEGLI STUDI * Ingresso esclusivo per gli iscritti FAI.
Il Palazzo sorge sull’area del preesistente complesso conventuale di San Francesco: demoliti entro l’inizio del Novecento gli edifici conventuali, al loro posto fu realizzato l’attuale palazzo, su disegno di Cesare Bazzani, architetto romano che operò a Macerata durante il ventennio fascista, modificando radicalmente l’aspetto del centro cittadino. Il maestoso Palazzo degli Studi presenta un porticato di ispirazione palladiana e una raffinata decorazione di impronta classicista.
Apertura: sabato e domenica, ore 10 - 13 / 14.30 – 18.30
RECANATI (MC)
TORRE DEL BORGO
Edificata alla fine del XII secolo per controllare il territorio dagli attacchi dei nemici, fu parzialmente distrutta nel 1322 da un incendio. Ricostruita alcuni anni dopo, nel XVI secolo divenne il carcere della città. Dal Seicento divenne torre campanaria e dell’orologio. Alla fine dell’Ottocento, nel realizzare la nuova piazza, fu separata dall’antico palazzo comunale. Su uno dei lati campeggia lo stemma della città, opera dell’artista rinascimentale Andrea Sansovino. Dal 2016, ospita il Museo della Città.
PALAZZO COMUNALE
Progettato per divenire la sede dell'Amministrazione Comunale fu iniziato nel 1872, dopo la demolizione del Palazzo dei Priori. Al secondo piano, la Sala degli Stemmi prende il nome dagli oltre cento stemmi di città italiane che hanno partecipato economicamente alla costruzione del palazzo o che hanno influenzato la storia di Recanati. Adiacente ad essa si trova l’Aula Consiliare decorata da Matteo Tassi. Sul lato nord la maestosa Aula Magna dell’architetto Gaetano Koch e le stanze del Sindaco. Il palazzo è stato inaugurato il 29 giugno 1898, in occasione del primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi.
Apertura: sabato ore 15 – 18 e domenica ore 10 – 12.30 / 14.30 - 18
PORTO SAN GIORGIO (FM)
VILLA DELLE ROSE, OGGI ISTITUTO DELLE CANOSSIANE * Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI.
Fra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, si riscontrò un massiccio incremento edilizio lungo la fascia litoranea del Fermano con l’inaugurazione della linea ferroviaria nel 1864 e il conseguente sviluppo del turismo balneare. Villa delle Rose, costruita nel 1921 per volontà di Alfredo Salvadori, rispecchia pienamente lo stile liberty. Si tratta della più antica casa di villeggiatura edificata nella zona settentrionale della riviera sangiorgese che in breve tempo fu disseminata dalle abitazioni della fiorente borghesia locale, alberghi dal gusto ricercato, bagni termali e cinematografi. Nel 1947 fu donata alle Figlie della Carità Canossiane che si preoccuparono di restaurare l’intero complesso per accogliervi un istituto di formazione scolastica.
Apertura: sabato e domenica ore 10 - 18
PETRITOLI (FM)
TEATRO DELL'IRIDE
Il Teatro Comunale dell’Iride venne inaugurato nel 1877 con due rappresentazioni della società filodrammatica di Porto San Giorgio. La costruzione ripete lo schema, fissato nel XVIII secolo, dei grandi teatri d'opera italiani. La pregevole impostazione architettonica degli interni è arricchita da stucchi, e dorature e dipinti. Nel teatro si svolgevano frequenti spettacoli di prosa e musica, ma negli anni Trenta, e ancor più nel dopoguerra, venne usato come sala cinematografica. Il Teatro dell’Iride ospita il Concorso Internazionale per Oboe "Giuseppe Tomassini", noto oboista dell'Accademia di Santa Cecilia.
Apertura: sabato ore 10 – 18 e domenica ore 10 - 16
PESARO
AREA ARCHEOLOGICA DI COLOMBARONE
L’antica basilica di San Cristoforo ad Aquilam, di cui si era persa l’ubicazione, deve all’erudito pesarese Annibale degli Abati Olivieri (1708-1789) il suo ritrovamento nell’area del Parco naturale San Bartolo. Gli scavi hanno evidenziato la presenza di quattro importanti sovrapposizioni archeologiche: la villa tardoantica, la basilica di metà VI-IX secolo, la pieve medioevale del X-XII secolo e la chiesuola del XII secolo. La basilica, edificata sull’ampia sala della villa, è formata da un presbiterio rialzato, l’iconostasi e un’ampia abside con pavimentazione a scacchiera. Durante gli scavi è stata ritrovata una notevole quantità di reperti - ceramici, metallici, vitrei e lapidei - a testimonianza di un ricco apparato decorativo.
Apertura: sabato e domenica ore 10 – 12.30 / 15 – 18.30
FOSSOMBRONE (PU)
CORTE ALTA PALAZZO DUCALE
Il Palazzo Ducale di Fossombrone, noto come Corte Alta, fu fatto edificare da Federico da Montefeltro dopo il 1464. Con Guidubaldo I e la moglie Elisabetta Gonzaga, l’edificio fu ingrandito e arricchito di giardini su diversi livelli. Assunse il ruolo di residenza pressoché abituale della corte configurandosi anche come luogo di delizie e di svaghi. E documentato che già agli inizi del XVI secolo la Corte Alta, per la sua posizione, perse progressivamente la sua centralità e importanza a favore della Corte Bassa e della Corte Rossa, adiacenti alla città che si stava sviluppando sul percorso della via Flaminia.
Apertura: sabato e domenica ore 10 – 12.30 / 15 – 18.30
Il 50% circa dei beni aperti durante le Giornate FAI di Primavera 2019 saranno fruibili anche da persone con disabilità fisica.
Per l’elenco completo delle 1.100 aperture sarà possibile consultare il sito www.giornatefai.it o telefonare al numero 02/467615399. Invitiamo tutti a diffondere in rete la notizia di questo evento utilizzando l’hashtag #giornatefai.