Se un uomo ha particolari doti seduttive e ha relazioni con più donne come viene definito e in che modo viene visto dalla società? Sarà un Casanova, una figura che ricalca quella leggendaria ammirata e invidiata da uno stuolo di emulatori. Se a sedurre, invece, è una donna, se è lei ad avere relazioni con più di un amante, come viene chiamata? Nel migliore dei casi “libertina”, in quello più comune “prostituta” o termini simili.
Lo sanno tutti, ma lo spiega bene nel suo libro “Spregiudicate”, ed. Imprimatur, Adriana Schepis che rivelerà dettagli e segreti del maschilismo di ieri e di oggi durante la presentazione della sua opera sabato 9 gennaio alle 17 e 30 presso la Bottega del Libro di Macerata
Durante l’incontro organizzato dall’Osservatorio di Genere, col patrocinio del Comune di Macerata, si parlerà delle donne “Casanova” insieme a Michela Meschini, ricercatrice e docente in lettere presso l’università di Macerata.
Chi ha preso in mano questo volume con l'intenzione di nutrire lo stigma e il pregiudizio nei confronti delle donne seduttrici e libertine, ha sbagliato libro: se volete puntare l'indice contro di loro, quanto segue vi farà piuttosto cambiare idea. Perché le donne che Adriana Schepis racconta sono a modo loro delle rivoluzionarie, accomunate da una caratteristica imprescindibile che si accompagnava alla loro bellezza, anzi ne era la componente determinante: una acuta, profondissima intelligenza. È grazie a essa che la Bella Otero, Ninon de l'Enclos, Frida Kahlo e le altre sono riuscite a sedurre uomini tra i più colti del loro tempo, incantati dalla loro presenza di spirito e dalla loro brillantezza forse più che dalle loro forme armoniose. Ed è grazie a queste qualità che sono riuscite a cambiare quel piccolo o grande pezzo di storia di cui hanno fatto parte.
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