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Cultura Macerata

Macerata Opera Festival, su il sipario

Macerata Opera Festival, su il sipario

Al via oggi la 54° edizione del Macerata Opera Festival – preparato dal sovrintendente Luciano Messi, dalla direttrice artistica Barbara Minghetti e dal direttore musicale Francesco Lanzillotta – che quest’anno comprende più di 80 eventi in collaborazione con realtà territoriali in relazione al motto #verdesperanza.

Al centro della programmazione tre capolavori operistici: Il flauto magico di Mozart (20 e 29 luglio, 4 e 12 agosto 2018) col libretto basato sulla versione italiana tradotta da Fedele d’Amico, L’Elisir d’amore di Donizetti (21 e 27 luglio, 5 e 10 agosto) e La traviata di Verdi (22 e 28 luglio, 3 e 11 agosto) firmati rispettivamente dai registi Graham Vick, Damiano Michieletto e Henning Brockhaus e con i direttori Daniel Cohen, Francesco Lanzillotta e Keri-Lynn Wilson alla guida dell’Orchestra Regionale delle Marche e del Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” diretto quest’anno da Martino Faggiani, e con cast di rilievo in cui brillano fra gli altri i nomi di interpreti come Guido Loconsolo, Giovanni Sala, Valentina Mastrangelo, Mariangela Sicilia, John Osborn, Alex Esposito, Salome Jicia, Ivan Ayon Rivas, Luca Salsi.
 
Il Flauto magico – presentato in una nuova produzione dello Sferisterio con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia e in collaborazione con la Birmingham Opera Company – ha la regia di Graham Vick, le scene e i costumi di Stuart Nunn, i movimenti mimici di Ron Howell e le luci di Giuseppe Di Iorio. Un lavoro di grande complessità, frutto di oltre sei settimane di prove, basato su due elementi fondamentai: la scelta di utilizzare il testo in italiano e il coinvolgimento di quasi cento “cittadini del mondo”, una sorta di personaggio collettivo che commenta e partecipa all’azione.
 
«I sopratitoli – afferma Graham Vick – hanno ucciso tutto, la lingua originale è diventata un riflesso automatico, nessuno si pone più il problema, nessuno sceglie, nessuno ragiona sulle circostanze nelle quali uno spettacolo nasce e prende forma. Oltre al coro e ai solisti, sulla scena agiscono quasi cento persone, per l’esattezza credo siano novantacinque, tra locali (circa il 60%) e immigrati. Mozart ha voluto scrivere un’opera per il popolo. Siamo in una città italiana dove accanto a una delle porte di accesso è stato eretto un edificio che serve da teatro: la popolazione andava coinvolta; prendere parte al Flauto – conclude il regista inglese – significa per tutti costoro, italiani e stranieri, confrontarsi ed esaminare punti di vista diversi sull’esistenza e sulla convivenza, chiedersi chi siamo, come reagiamo in circostanze contraddittorie».
 
Graham Vick sarà ospite venerdì 20 luglio del primo aperitivo culturale organizzato dall’Associazione Sferisterio Cultura a cura di Cinzia Maroni (Antichi Forni, ore 12) insieme a Barbara Minghetti ed Enrico Girardi.
 
Per ulteriori dettagli e informazioni di biglietteria www.sferisterio.it
 

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