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Cultura Macerata

Macerata, i 200 anni dello Sferisterio: "Nato durante una pandemia, simbolo di ripartenza"

Macerata, i 200 anni dello Sferisterio: "Nato durante una pandemia, simbolo di ripartenza"

 Si è svolto ieri pomeriggio nella Gran sala Piero Cesanelli il convegno Sferisterio200 gli anni della grande fabbrica. Ottobre 1820 Ottobre 829 promosso per ricordare i 200 anni dalla posa in opera della prima pietra dell’Arena maceratese (1820-2020).

  Assente per motivi di salute l’assessore Silvano Iommi, promotore dell’iniziativa, fiducioso di poter illustrare la relazione architettonica-progettuale e narrare le similitudini che accomunano il tempo attuale a quel periodo in un’altra occasione.

   Il convegno, seguito in diretta dal pubblico tramite la web tv del Comune,  è stato introdotto dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta che ha portato i saluti del sindaco Sandro Parcaroli e rivolto un pensiero all’assessore Silvano Iommi che da molto tempo aveva lavorato all’iniziativa.

 “Siamo qui per ricordare i 200 anni dalla posa della prima pietra di questa Arena nata dalla generosità di tanti maceratesi che qui scelsero di costruire un luogo dedicato al gioco del bracciale e poi diventato un luogo ideale per il canto e lo spettacolo” ha affermato l’assessore Cassetta “Un luogo a noi caro, unico e al quale tutti i maceratesi siamo legati e dal quale ci sentiamo rappresentati. Nato in un periodo di profonda difficoltà per la città, colpita da una crisi pandemica dovuta alla diffusione del tifo petecchiale che colpì Macerata e lo Stato Pontificio causando migliaia di vittime, che portò poi ad una profonda crisi economica e sociale ma  grazie alla generosità di tanti privati e del  Comune nacque un luogo unico e ancora simbolo della città dopo più di 200 anni e la città superò ogni difficoltà.

Uno spazio che mi auguro rappresenti anche la capacità di ognuno di noi di superare le difficoltà di questo momento storico” ha concluso l’assessore “ riuscendo ad accogliere le nuove sfide che ci vengono  presentate e che continui ad unire tutte le migliori energie del territorio ancor strette intorno ad un progetto di rinascita e pronte a dimostrare che deve esserci  sempre speranza e ottimismo per un futuro che nell’immediato può sembrarci pesante e difficile ma che può trasformarsi invece  in una  sfida  per ipotizzare nuove soluzioni creative e culturali per la rinascita della nostra città”.

   Si è passati poi alla proiezione di un breve video a cura di Luigi Ricci a cui è poi seguito l’intervento di Alberto Meriggi dal titolo “Il gioco del pallone col bracciale. Rapporto tra due grandi dell’800 marchigiano Giacomo Leopardi e Carlo Didimi   

Il convegno si è avvalso del patrocinio dell’associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi, della Società civile dello Sferisterio Eredi dei Cento consorti, del Centro studi storici maceratesi, dell’Archivio di Stato e dell’Ordine degli Architetti, della Reggia Picena e dell’associaizone culturale Le Casette.

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