Dopo l’incontro al teatro Don Bosco di Macerata, sarà il Persiani di Recanati ad ospitare – sabato 4 marzo alle ore 21 – il secondo appuntamento promozionale del libro “Dante Cecchi, Teatro”, realizzato dalla Fondazione Carima per ricordare l’autore nel primo anno dalla sua scomparsa. Un omaggio doveroso e sentito a questo illustre maceratese, che ha lasciato un segno profondo e un ricordo positivo nella comunità in molteplici ambiti, tra cui appunto quello teatrale. Il volume – curato dal professor Pierfrancesco Giannangeli, docente di Storia dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna – pubblica in raccolta l’intera produzione di testi dialettali scritti da Dante Cecchi per il teatro, vale a dire le sue celebri commedie, che ancora oggi costituiscono un repertorio di riferimento per le compagnie amatoriali locali, e la “Sacra rappresentazione della Natività e Passione di Nostro Signore”. Oltre al curatore, interverranno la Presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti, il Presidente della UILT Marche Quinto Romagnoli e il figlio di Dante Cecchi, Giovanni.
Al termine della presentazione, alle ore 21.45, andrà in scena la commedia Le Votazió, rappresentata dalla compagnia Valenti di Treia. La regia è curata da Fabio Macedoni con la consulenza artistica di Francesco Facciolli. Si tratta di una riedizione per la compagnia treiese, che già nel 1975 mise in scena quest’opera. Ovviamente tante le novità dell’allestimento ed una rilettura che, attraverso le note di regia, può essere analizzata.
La Fondazione Carima e la compagnia Valenti ringraziano il Comune di Recanati, nelle persone del Sindaco Francesco Fiordomo e dell’Assessore alla Cultura Rita Soccio, per la disponibilità e la collaborazione accordate.
Note di regia Le Votazió
“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli”. (Martin Luther King)
La storia di un’elezione politica alla fine degli anni Sessanta, dopo un decennio culminato con la “rivoluzione culturale” in Europa e non solo, è più che una semplice competizione elettorale fra la lista della Cerqua e quella della Campana. O almeno così l’abbiamo voluta rivivere, mettendo in evidenza le tante storie importanti di allora che si intrecciavano con quelle minuscole, piccole, talora insignificanti, di tanti piccoli paesini della nostra terra. Dall’uomo sulla luna ai figli dei fiori, da papa Giovanni a Martin Luther King, il decennio che vivono i protagonisti della commedia è, sicuramente, uno di quelli che di più ha cambiato il mondo ed anche ognuno di noi.
Questo non è sfuggito all’autore, però, che, seppur in maniera sussurrata, lancia ogni tanto qualche sasso nei pantani degli sterili litigi degli amministratori locali, animosi, protervi, ma alla fine sempre pervasi dal buon senso.
Una storia che vuole prendere parte alla Storia importante, quella scritta sui libri. Una storia di una umile e piccola comunità, con le rispettive problematiche, con i propri rapporti interpersonali, con i propri pettegolezzi ed i propri amori: una storia semplice, che, per una volta, vuole diventare protagonista all’interno di un decennio caratterizzato da eventi dalla dimensione molto più complessa.
La commedia fa parte delle rassegne dell’opera omnia che sono inserite nei cartelloni dei comuni o che, come nel caso di Macerata, marciano da sole.
Molto atteso questo debutto che, dopo una parentesi meno abituale sui temi dialettali, riprende un classico della commedia di costume popolare.
Ingresso 10€ e 7€ il ridotto.
Per info: 335/7681738
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