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Cultura Recanati

"L'Infinito" di Leopardi in alfabeto braille: l'opera donata al Fai arriva a Recanati

"L'Infinito" di Leopardi in alfabeto braille: l'opera donata al Fai arriva a Recanati

Oggi il "Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano" e il "Centro Nazionale di Studi Leopardiani" presentano L’Infinito (2021), opera di Ester Pasqualoni (Roma 1980) donata al Fai da miramART (Santa Margherita Ligure) per l’Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati. 

Bene affidato in concessione alla Fondazione nel 2017 in virtù dell’accordo tra Comune di Recanati, Fai, Centro Nazionale di Studi Leopardiani e Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi”.

L’opera, allestita nella Biblioteca del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, arricchisce l’attuale percorso di visita inserendosi con profondità di senso e raffinatezza di gusto nel racconto de "L’Infinito" di Giacomo Leopardi realizzato dal Fai, che consiste in un percorso multimediale immersivo che guida il pubblico a una lettura approfondita della poesia, introducendo così all’esperienza di visita dell’Orto.

Nell’opera l’artista ha inciso manualmente su una lamina di piombo il capolavoro di Leopardi in alfabeto braille: un invito ad andare oltre la visione del reale e i limiti della vista fisica utilizzando il linguaggio per i ciechi come fosse scultura di luce.

L’opera ha la forma di un kakemono, dove la stoffa e la carta sono state sostituite dal piombo e le bacchette in legno da tondini in ottone. L’aspetto tridimensionale è accentuato dalla scrittura braille che emerge dal piombo.

L’intuizione di incidere in braille "L’Infinito" di Leopardi è stata la naturale conseguenza del percorso personale e artistico di Ester Pasqualoni, che nel 2015 ha intrapreso il proprio "viaggio verso lo sguardo interiore", come lei stessa racconta, dopo aver conosciuto il pianista Luciano Lanfranchi, per il quale la perdita della vista da bambino è stata la via che l’ha condotto alla musica.

La visita dell’artista all’Orto sul Colle dell’Infinito nel 2019 ha rafforzato la sua ricerca: è stata profondamente emozionante e ispiratrice, in particolare, l’esperienza immersiva ideata dal Fai nella visita guidata dentro la poesia, dove tutto evidenzia come Leopardi inizi a immaginare e sentire l’infinito partendo dall’impedimento visivo della "...siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude".

Per Ester Pasqualoni, infatti, la vista fisica è spesso un limite alla percezione di sé stessi e solo l’immaginazione può illuminare la realtà dell’uomo e del mondo in cui è immerso. "L’opera L’Infinito è la meta di un percorso iniziato dal desiderio di conoscere l’ignoto mondo della cecità che sentivo collegato al mio vissuto personale e alla mia crescente esigenza di luce", afferma l’artista.

L’opera, allestita in modo permanente nella Biblioteca del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, è stata presentata oggi nella sala conferenze "Franco Foschi" del Cnsl a Recanati. All’evento hanno partecipato Fabio Corvatta, presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani; Daniela Bruno, vicedirettrice Generale Fai per gli affari culturali; Aldo Grassini, direttore Museo Tattile Omero di Ancora; Ester Pasqualoni, artista; Andrea Fustinoni, donatore; Laura Suzzani, responsabile Fai Coordinamento Offerta di Visita nei Beni; Suor Barbara Brunalli, responsabile Istituto Villaggio delle Ginestre di Recanati.

 

 

 

 

 

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