In uscita il nuovo disco de Li Matti de Monteco': raccolta di brani inediti del territorio maceratese
In uscita il nuovo disco del gruppo Li Matti de Monteco' "Racconti di un tempo...10 anni di FolkLore", frutto di un attento lavoro di ricerca che racchiude brani canzoni popolari inedite del territorio maceratese.
In molti hanno contribuito alla sua realizzazione: Monia Scocco (voce, nacchere, triangolo), Claudio Scocco fondatore e presidente del gruppo (organetto, fisarmonica, tamburello), Donatella Natalini (voce, cembalo), Michele Offidani (voce, organetto, taburello, triangolo, caccavella), Elisa Offidani (voce, cembalo), Sebastiano Zeppilli (organetto, nacchere). Introduzione ad alcuni canti: poesie di Egidio Mariotti.
Il cd può essere acquistato al costo di 10 euro agli spettacoli del gruppo, richiedendolo on line a limattidemonteco@libero.it o prenotandolo telefonando ai numeri 338-6788504 oppure 328-1648971.
Venerdì 29 dicembre alle ore 21:30 il disco sarà presentato presso il Teatro delle Logge di Montecosaro Alto.
Il gruppo ha raccontato come è nato il nuovo album. “Il presente del passato deve essere il ricordo, il presente del presente la realtà, il presente del futuro la speranza. Bisogna ricordarsi del tempo passato, di quello che accadeva molti anni fa, innestarlo nel presente, nella realtà in cui viviamo, affinchè i giovani lo proiettino nel futuro. Oramai gli antichi riti della nostra tradizione popolare, come la quasi totalità della cultura orale marchigiana, vanno inesorabilmente scomparendo, a causa delle profonde trasformazioni della società e della scomparsa della civiltà contadina. Essi sopravvivono solo nella nostra memoria, senza più alcun riscontro nella realtà attuale.
Nel corso di questi primi 10 anni di attività, attraverso il nostro decennale lavoro di ricerca abbiamo contribuito a promuovere, valorizzare e mantenere vive le tradizioni popolari marchigiane al fine di ritrovare, riprendere e ritrasmettere le nostre tradizioni delle quali ormai ci si “vergognava”. Il nostro desiderio è far rivivere il Folklore marchigiano, in particolare del territorio nel quale viviamo, che si ricollega alla civiltà contadina del ‘900, ovvero la “storia dell’agricoltura/ storia della gente antica” ( La parola “foklore” è stata coniata nel 1846 dagli inglesi ed è composta da Folk più Lore: “Folk” significa gente di campagna e “Lore” sta ad indicarne la storia). Quindi il Folklore è quel sostrato che ci ricollega al nostro passato e che ci definisce nel presente.
Finora è stato calpestato come se non ci fosse, invece il Folklore ha un’importanza fondamentale ed è per questo che attraverso questa raccolta di brani, vogliamo far rivivere i ricordi dei nostri nonni, recuperando i canti rituali di questua della cultura orale marchigiana, contribuendo alla rivitalizzazione e alla diffusione delle nostre prestigiose tradizioni. Nonostante la totale disattenzione dei media, il feroce condizionamento ed appiattimento della nostra civiltà, senza più memoria, senza più identità, senza più storia, né futuro, siamo convinti che la tradizione non si deve perdere.
Abbiamo suddiviso il nostro lavoro di ricerca rispettando il modo con cui venivano intonati i canti rituali di una volta, ovvero seguendo lo svolgimento calendariale dell’anno agricolo, in quanto erano strettamente connessi e legati al ciclo della natura che nasce, muore e risorge. Ogni lavoro agreste aveva le sue melodie: la mietitura, la trebbiatura, la fienatura, la potatura, la spannocchiatura, la vendemmia, ecc. Tali canti, sorti spontaneamente in funzione dell’opera stessa, non hanno alcuna attinenza con i lavori stessi nel senso che la poesia non è descrizione o esaltazione dell’opera stessa, ma il più delle volte espressione amorosa. Attraverso questi brani rievochiamo le situazioni nella famiglia e i lavori tipici di un tempo, come lo "mete" (mietere), lo "scartoccia" (la raccolta del granoturco), lo "velegnà" (la vendemmia), lo "fienà" (la tagliatura del fieno), e le feste sull'aia che a quelli facevano seguito, oltre ad alcune tra le feste tipiche come la "Pasquella" e il "Cantamaggio".
La storia del gruppo
Il fondatore del gruppo folk "Li matti de Montecò" è Claudio Scocco, figlio di Scocco Franco, organettista e uno dei fondatori del Gruppo Val di Chienti di Montecosaro Scalo. I primi componenti del gruppo sono stati la figlia di Claudio, Monia Scocco, ballerina da quando aveva 10 anni, cantante, organettista e insegnante di ballo del gruppo, oltre a Giogio Giusepponi di Montecosaro.
Il gruppo folkloristico “Li Matti de Montecò” di Montecosaro (MC), è nato nel gennaio 2007, su iniziativa di alcuni giovani, mossi dal desiderio di promuovere, valorizzare e mantenere vive le tradizioni popolari marchigiane. La tradizione folkloristica marchigiana si fonda sulla società contadina del XIX secolo, economicamente molto povera e dalle rare occasioni di svago e divertimento. Alcuni componenti hanno fatto parte negli anni ’70 – ’80 del rinomato, ma ormai estinto, gruppo “Val di Chienti”. Il gruppo vuole far rivivere e conoscere il nostro paese, Montecosaro, nell’aspetto della sua vita quotidiana di un tempo ormai lontano, quando non esistevano ancora la frenesia e lo stress dei tempi moderni, ma soltanto la dura fatica dei campi, ricompensata dalla tanta energia sprigionata poi nell’aia, dove tutti insieme magiavano, bevevano e ballavano fino a notte fonda. “Li Matti” è il nome simpatico e scherzoso con cui vengono chiamati gli abitanti di Montecosaro. Infatti il gruppo ha preso nome da un antico detto popolare: “A Montecò chi non è matto non ce lo vò e chi non è matto bè, non ce lo vò pè ‘gnè”. Questo risale al periodo della peste quando, si tramanda che Montecosaro accolse tutti gli sfollati dentro le proprie mura e questa leggenda con il passare egli anni è rimasta viva, tanto da venir riproposta ogni qual volta si menziona questo simpatico appellativo.
ll gruppo è composto da circa 30 elementi, dai 3 agli 80 anni e dal 2009 è affiliato alla F.I.T.P.(Federazione Italiana Tradizioni Popolari), che comprende più di 300 gruppi folklorici nazionali. Nel 2015 il presidente del gruppo Claudio Scocco ha ricevuto il prestigiosissimo riconoscimento di “Padre del Folklore: persona benemerita delle Marche”, premio consegnatogli dal Presidente Nazionale, sottolineando la preziosa opera in favore del recupero e della promozione della cultura locale, che porta avanti da oltre trent’anni con entusiamo, competenza e dedizione.
Quest'anno il gruppo ha organizzato il 1° FolkLore Festival a Grottazzolina (FM) con la collaborazione dell’associazione Papa Giovanni XXIII : un festival che racchiude tutte le arti popolari delle MARCHE divise in diverse categorie: il ballo con la gara di saltarello e il suono con la gara di organetto. Per il prossimo anno si prevedono novità nell’organizzazione della manifestazione.
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