L'artista di Treia, Alessia Corsalini, espone le sue opere nella prestigiosa galleria di fama nazionale olandese Graus Wonen, in Limburgo, dal 29 gennaio fino al 02 aprile 2017. L'evento ALESSIA CORS "IF THE IMAGE IS A TALE", sarà inaugurato il 29 gennaio insieme all'esposizione delle artiste olandesi Angelica Poels e Marjoke den Engelsen.
Le sue opere esprimono il desiderio di scoprire il vero significato delle cose, dal mistero della Natura, agli occhi delle persone nei suoi ritratti. Alessia ha sempre disegnato fin da bambina, e questa sua passione l'ha portata attraverso il mondo del design e della pittura. Sperimenta con i colori anche su ceramiche e tessuti e questo processo continua nelle sue grandi opere ad olio su tela. Inoltre fa macro fotografie, realizza sculture poetiche in fil di ferro, dipinge su grandi superfici per murales e scenari di teatro. Il suo lavoro è una continua ricerca, che evolve insieme alla sua vita stessa.
Così recensisce la sua collezione Alvaro Valentini: "Il volto è lo specchio della vita. In esso si depositano i sentimenti, le inquietudini, i tormenti dell’essere. La storia dell’arte ne è fulgida testimonianza. I grandi artisti, da Leonardo a Raffaello, da Cézanne a Klimt, da Picasso a Warhol, per citarne alcuni, ci hanno tramandato volti inimitabili e figure di ogni genere che narrano avventure esistenziali, riflettono ambienti e ceti sociali, denotano la cultura e lo spirito del tempo. Su questa linea si è mossa con felice intuizione e libera misura espressiva la pittrice marchigiana Alessia Corsalini, realizzando una serie di dipinti a olio che ritraggono gli abitanti dell’India del Sud, nel territorio di Tamil Nadu, dove ha operato come volontaria dell’onlus maceratese “Please Sound per i diritti umani”. Da questa stimolante esperienza è scaturito un reportage di Portraits pittorici che raccontano la condizione povera e desolata di quella gente attraverso gli sguardi stupefatti di bambini e giovani donne. Sono volti malinconici, labbra senza sorriso, occhi sbarrati che interrogano, immagini eloquenti di una realtà senza futuro. E’ singolare rilevare come dalle espressioni dei volti affiori un marcato senso di fierezza che eleva a universali valori di dignità il gesto più semplice, lo sguardo più innocente. Così è per Annie, Ale, Charu, Latife, come per Caro, Thabi, Naki, Thari e Nayagi, il cui tenero abbraccio suscita profonda commozione. Sono umili personaggi che senza parlare lanciano un accorato messaggio d’amore, una richiesta di aiuto e solidarietà. La nostra pittrice coglie l’etnia e l’ethos di questo mondo lontano, realizzando immagini di ampio formato (180 x 120/140 cm.) che vanno a comporre una scenografia scintillante di figure e ritratti dipinti in primo piano, come fossero destinati a grandi spazi all’aperto. Un espediente questo che dà forza vitale e tensione espressiva alle immagini. Il suo obiettivo è quello di scavare nell’anima dei vari soggetti. Per fare ciò enfatizza i tratti del volto con pennellate ampie, illumina gli occhi di luce profonda, caratterizza l’immagine con un uso quasi espressionista dei colori, evocando la vivacità dei costumi e degli ambienti visitati. In questa atmosfera ogni personaggio diventa un medium dialogante con il volto d’altri, un simbolo pulsante di verità e di candore. Nei grandi occhi azzurri dei bimbi si legge un’infanzia di cielo, nei visi delle giovani donne un riserbo quasi ancestrale, in tutti i soggetti il respiro dell’essere con tutte le sue ansie. Questo viaggio esplorativo nel misterioso mondo indiano ha toccato profondamente l’artista, rendendola più cosciente, partecipe e solidale con chi non ha voce e diritti. Il suo reportage di Portraits pittorici appare sospeso in perfetto equilibrio tra la visione razionale e il pathos emotivo. E’ uno spaccato d’umanità dolente e sofferta: bambini indifesi e ragazze in fiore che chiedono di vivere. Non inganni il colore della carnagione o i volti dipinti come maschere di una commedia umana senza fine. Essi sono i simboli autentici di un popolo fiero e orgoglioso in cerca di solidarietà, di condivisione e di riscatto. Il colore dei loro volti (e dei nostri) è scritto nella magica scala dell’arcobaleno della vita".
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