Giovedì a Macerata e venerdì a Montegiorgio si terrà un convegno dedicato all’arte e alla vita di Giuseppe Vannicola, «ultimo bohemien d’Italia», nel centenario della sua morte. Una vita breve la sua, segnata da estro ed esagerazioni: nato il 18 novembre 1876, e morto a Capri il 10 agosto 1915 in condizioni misteriose, Vannicola è stato musicista, traduttore, scrittore, giornalista, poeta, editore, promotore culturale.
Dalla poesia alla musica, dal giornalismo al teatro, Vannicola ha sperimentato percorsi creativi differenti e maturato collaborazioni prestigiose, con i vociani e i futuristi in particolare, interagendo con l’ambiente culturale parigino e i circoli romani e napoletani, a conferma del suo eclettismo.
Di qui la proposta di approfondire “le opere e i giorni” di Vannicola a cent’anni dalla sua scomparsa, nel corso di due giornate di studio promosse dall’Università di Macerata e dal Comune di Montegiorgio, con la collaborazione dell’Academia elpidiana di studi storici, con il contributo della Fondazione cassa di risparmio della provincia di Macerata e il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche. Obiettivo, riscoprire e valorizzare un marchigiano versatile che si è mosso tra letteratura, arte, comunicazione e società.
Così Laura Melosi, professore associato di Letteratura italiana presso l’Università di Macerata e componente del Comitato scientifico per le celebrazioni del centenario dello scrittore: «Amico di Marinetti, Papini, Prezzolini, Giuseppe Vannicola appartiene a quella schiera di intellettuali di primo Novecento che sono stati capaci di valicare la dimensione meramente locale per affermarsi sul piano nazionale (a Milano, Firenze, Roma, Napoli) ed europeo (soprattutto a Parigi), all’insegna di un eclettismo culturale tipico dell’Italia post-unitaria».
L’apertura del convegno è in programma a Macerata giovedì 26 novembre alle 15.30, nell’Aula magna dell’Università, con le relazioni di Giovanni Martinelli (Una vita tra estro ed eccessi), Andrea Gialloreto (Vannicola e i Vociani), Bianca Sulpasso (Vannicola e il côté russo di Olga de Lichnizki), Costanza Geddes da Filicaia (La direzione di “Prose” e l’accademia romana), Pierluigi Ortolano (Vannicola sperimentatore linguistico), Laura Melosi (“Uomini di caffè e d’ospedale”: Vannicola traduttore di Oscar Wilde).
I lavori proseguiranno a Montegiorgio il giorno dopo alle 9.30, al cineteatro Manzoni, con gli interventi di Armando Benedetti (Nel centenario di un artista dimenticato), Mario Liberati (Vannicola a Montegiorgio), Diego Poli (Arte e mistica nel Futurismo di Vannicola), Andrea Lombardinilo (Vannicola giornalista culturale), Paolo Peretti (Di “Ut” in “Ut”. Tema con svariazioni).
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