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Cultura Corridonia

Corridonia, Il Centro Culturale “Mons. Raffaele Vita” apre le porte alla Pedagogia dell’Espressione

Corridonia, Il Centro Culturale “Mons. Raffaele Vita” apre le porte alla Pedagogia dell’Espressione

Il laboratorio di teatro incentrato sulla Pedagogia dell’ Espressione condotto dall’operatrice teatrale Fabiana Vivani, svolto fino a Marzo presso il Centro Socio-Culturale e Ricreativo “Mons. Raffaele Vita” di Corridonia è stato illuminante e fruttuoso; grazie anche alla partecipazione di adulti “speciali”, che sono stati e sono il valore aggiunto di un importante percorso di ricerca, di sviluppo delle proprie capacità espressive, di consapevolezza e di cognizione dei dinamismi relazionali.

“L’intento educativo -spiega la Vivani- è quello di creare opportunità espressive del proprio sé e del suo percorso di attuazione, in grado di aumentare le conoscenze di vari linguaggi dando vita ad occasioni di scambio e di confronto. Gli allievi hanno raccontato la loro “storia”: creando e scrivendo versi e componimenti, hanno esternato le loro emozioni e stati d’animo legati ad eventi per loro significativi. Nel momento in cui raccontiamo, realizziamo un processo riflessivo che ha influenza sul nostro presente e sul futuro; scrivere e raccontare sé stessi è un atto cognitivo riflessivo ma è anche un atto dialogico perché il discorso narrativo si rivolge sempre ad un altro. La narrazione è un’ importante strumento di comunicazione delle proprie esperienze e certamente efficace nell’ ampliare un sé creativo.

Questo percorso ha permesso non solo di esprimere i propri sentimenti, bisogni, desideri; anche quello di accettare la sfida di mettersi in gioco: perché se scrivere, narrare è un passaggio fondamentale, è l’interpretazione a rappresentare la chiave di svolta da un punto di vista educativo; gli allievi dopo aver scritto hanno fatto “mimesis” proprio sui loro elaborati, dando vita, incarnando la loro unicità, la loro poesia, la loro bellezza. Sono stati momenti di gioco, di crescita personale e di dialogo costruttivi; in quanto hanno approfondito e poi consolidato la relazione tra loro e al contempo anche con me.

Tengo a sottolineare che durante il laboratorio tutti si sono messi alla prova, anch’io stessa, ed in molti casi risvegliando la mia creatività. Il mio obbiettivo è e sarà quello di continuare a potenziare un luogo dell’espressione e dell’educazione sempre più inclusivo; questo significa che possiamo creare contatto incontrando le diversità, le differenze e facendole diventare significative; giocando, lavorando e sconfinando col corpo, con le parole, attraverso l’immaginazione di ciascuno: la poesia ed il teatro sono tra le risorse più potenti di cui disponiamo nei nostri contesti sociali ed educativi contemporanei, perché sono spazi di libertà totale che ci consentono di ascoltare e di sentire l’ Altro, la sua testimonianza e la sua storia. L’esito del percorso si sarebbe realizzato con uno spettacolo ed una storia coinvolgente scritta tutt’ insieme, ma non posso svelare nulla perché prima o poi, attraversato e superato questo tempo di tensione e forte preoccupazione riprenderemo il nostro viaggio, ancor più consapevoli e coraggiosi.

Vorrei inoltre ricordare con profonda ammirazione e commozione, chi prima di me, per anni ha condotto il laboratorio di teatro al Centro: Giandomenico Lisi che ci ha lasciati da poco e col quale ho condiviso momenti teatrali indelebili; un uomo d’una poesia e sensibilità infinite.”

 

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