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Cultura Corridonia

Corridonia, Forma e Materia: a Villa Fermani una mostra sensoriale di scultura contemporanea (FOTO)

Corridonia, Forma e Materia: a  Villa Fermani una mostra sensoriale di scultura contemporanea (FOTO)

Amare l’arte con tutti i sensi e accogliere le disabilità: questi gli  obiettivi della mostra di scultura contemporanea che dal 5 settembre all’ 11 ottobre sarà allestita nel parco di Villa Fermani.

La realizzazione del percorso espositivo nasce dall’esigenza di ripercorrere lo storico evento del Premio nazionale ideato nel 1961 per commemorare il terzo cinquantenario della morte di Luigi Lanzi, storico dell’arte e archeologo di origini marchigiane, autore della “Storia pittorica della italia”, direttore degli Uffizi per un periodo e rilevante figura per lo sviluppo del metodo di suddivisione artistica per “scuole”.

Le sculture collocate nella Villa Fermani vogliono richiamare la sezione delle “Sculture all’aperto” dello storico Premio, vinto dall’opera Sintesi di Benetton (Treviso, 1910 – 1996), artista di fama internazionale e allievo di Arturo Marini all’Accademia di Venezia che dichiarava: “Il ferro é un materiale che nasce dalla terra e sale verso il cielo. Ho ideato sculture verticali con il cielo per sfondo superando grandi problemi tecnici”. Tra la fine degli anni Cinquanta fino all’inizio degli anni Settanta, infatti, a partire dal Neo-dadaismo sino all’Arte Programmata, dal Minimalismo all’Arte Processuale e Concettuale, il legame tra scultura e spazio viene a manifestarsi in maniera sempre più evidente rifiutando i canoni tradizionali in cui la scultura era relegata.

 Il verbale redatto a chiusura della manifestazione da parte della giuria testimoniava l’importanza dell’evento: “Con vivo compiacimento della nutrita partecipazione e dell’alto livello qualitativo delle opere […] coerentemente rappresentanti le discipline e le posizioni attualmente più valide nel panorama dell’Arte Italiana e rispondenti alle esigenze culturali che l’hanno determinata”.

La mostra, che si inscrive nel panorama legato all’ “Arte Ambientale”, alla “Land Art”ma anche  Site-Specific Art e all’ “Arte Povera”, ospita le opere di  12 artisti marchigiani:  Giovanni Beato, Silvio Craia, Egidio Del Bianco, Anna Donati, Valfrido Gazzetti, Jhoannes Genemans, Tonino Maurizi, Rocco Natale, Jessica Pelucchini, Sandro Piermarini, Paolo Pompei e Valerio Valeri, che indagano il rapporto tra forma e materia nella concretezza, valorizzando la tradizione locale, la natura e quindi l’arte contemporanea a cielo aperto ed il diretto contatto sensoriale con essa. L’esposizione è dunque occasione per riflettere su un progetto di riqualificazione urbana e cittadina sostenibile tramite l’arte.

L’evento è organizzato con il patrocinio del comune di Corridonia dall’Associazione artistica e culturale “per Angelino Balistreri” presieduta dal sig. Bruno Mariani, dall’Associazione Luigi Lanzi e il Museo Tattile Statale Omero in collaborazione con AMIA, Associazione marchigiana iniziative artistiche con Egidio del Bianco, Giuliana Pascucci e Mario Montalboddi, curatori dell’ allestimento. “L’arte crea uno spazio ambientale, nella stessa misura in cui l’ambiente crea l’arte” diceva Germano Celant nel 1976, come ricorda Pascucci.

L’installazione en plein air sottolinea l’incontro tra il percorso e l’atto della fruizione, resa possibile anche in senso tattile e sonoro. Montalboddi spiega: “Modificare significa dare modo, in un procedimento in cui il nuovo prende sostanza da quello che c’era prima conservandone intimamente tutte le tracce”.

 Il curatore continua descrivendo gli elementi che connotano la mostra in questo senso: “Il primo elemento  è una griglia visiva realizzata a terra, sul prato, nello spazio racchiuso dall’anello del percorso espositivo che definisce una geometria di relazioni mentali tra le opere esposte percepibile soprattutto dall’alto, a volo di uccello (magari con un drone); il secondo elemento riguarda l’inserimento di una base sonoro-musicale che interagisca con i suoni ed i rumori già presenti e che soprattutto offra nuove opportunità di orientamento nello spazio. Immersi in questa foresta incantata di pensieri, speranze e aspettative ci siamo apprestati a realizzare questo allestimento”.

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