Cavalleria rusticana ha appena festeggiato 132 anni. Era infatti il 17 maggio del 1890 quando l’Opera, prima fatica di Pietro Mascagni, andò in scena al teatro Costanzi di Roma, segnando un immediato successo che si propaga fino ai giorni nostri. Tanto che Cavalleria rusticana, tratta dall’omonima novella di Verga, è riconosciuta come una delle più importanti Opere veriste di tutti i tempi.
Questa maestosità verrà fedelmente riproposta durante Civitanova all’Opera, la Stagione Lirica civitanovese, che presenterà Cavalleria rusticana sabato 28 maggio al teatro Rossini (inizio ore 21.15).
È possibile acquistare i biglietti per Cavalleria rusticana, per Il Barbiere di Siviglia (in programma l’11 giugno) e per l’abbonamento alle due opere oltre che online (QUI) anche direttamente alla biglietteria al teatro Rossini, da mercoledì 25 a sabato 28 maggio tutti i giorni dalle 18 alle 20.
“In quest’edizione torniamo finalmente a mettere in scena rappresentazioni di qualità - le parole del Maestro Alfredo Sorichetti, direttore artistico della rassegna - e, grazie ad un cast di altissimo livello, faremo rivivere l’emozione di una storia intramontabile come Cavalleria rusticana. Civitanova all’Opera è nata nel 2018 proprio per riportare in città l’opera lirica, che mancava da quasi cinquant’anni, e siamo orgogliosi di continuare a lavorare su produzioni originali, realizzate in esclusiva per il nostro pubblico”.
La serata avrà un’appendice con l’esecuzione in prima assoluta per orchestra dell’Adagio op. 4 del compositore civitanovese Gilfredo Cattolica: del resto, il 2022 della rassegna è dedicata al ricordo di questo straordinario compositore: “Vogliamo - ammette Sorichetti - dare il nostro apporto nel riportare all’attenzione una figura di caratura come Gilfredo Cattolica, purtroppo spesso poco conosciuta ai più in città”.
Da segnalare un messaggio di forte speranza per la pace. I due personaggi comprimari di Lola e Lucia sono stati affidati a due artiste che stanno vivendo direttamente, seppur da parti opposte, la tragedia della guerra: sono la russa Aleksandra Meteleva e l’ucraina Diana Ziabchenko.
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