Un caso di tubercolosi nell'area container che ospita centinaia di sfollati dal sisma a Tolentino. E' scattato il protocollo dell’Asur.
Il paziente, un cittadino straniero rientrato a metà mese dal suo Paese di origine, si trova ricoverato da qualche giorno all'ospedale di Macerata. Quando ci sono casi di Tbc è necessario seguire un protocollo per scongiurare eventuali epidemie: l’esame serve a verificare possibili contagi. Non ci sono particolari situazioni di pericolo nel caso di positività ai test: esistono cure specifiche per questa malattia.
Nella maggioranza dei casi, il contatto con il batterio non porta a contrarre la malattia: la maggior parte delle persone, si «positivizza», cioè è in grado di combattere i batteri e arrestarne la crescita. Soggetti con Tbc latente spesso non si ammalano e non sviluppano alcun sintomo.
C'è però preoccupazione nella popolazione, venuta a conoscenza del fatto solo tramite un pericoloso passa parola in assenza di notizie ufficiali, Voci non ufficiali dicono che la situazione sia assolutamente sotto controllo. Ed è quello che ovviamente sperano tutti.
Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza non molla la battaglia di prevenzione contro il fenomeno della guida in stato di ebrezza alcolica o di alterazione dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti e psicotrope.
La Questura di Macerata ha messo in atto in via sperimentale nuove prassi operative e nuove tecniche di rilevazione dello stato di alterazione dei conducenti per aumentare la prevenzione degli incidenti a causa di questi fenomeni. I controlli vengono effettuati con due pattuglie della Polizia Stradale e un camper con a bordo personale medico della Polizia di Stato in grado di effettuare test innovativi per l'accertamento dello stato del conducente. Vengono scelti principalmente luoghi lungo le arterie principali, dove si riscontra un maggior traffico nelle ore notturne.
Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre sono stati controllati 62 veicoli e 102 persone, con il risultato di 2 patenti ritirate a causa della rilevata guida in stato di alterazione psicofisica e conseguente denuncia penale dei conducenti.
Con questa intensa attività di controllo per garantire la sicurezza stradale, da maggio 2017 sono stati controllati 864 veicoli e 1041 persone, per un totale di 77 patenti ritirate e altrettante denunce. Un'operazione di prevenzione sperimentale che al momento sembra funzionare bene.
A Caldarola nella zona rossa, stamattina, si è improvvisamente spezzato un cavo della corrente elettrica forse a causa del forte vento ed è finito in mezzo a via Roma, la strada principale del centro storico.
Subito allertati, sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza. Non sono stati rilevati danni a persone in quanto la zona è disabitata da ormai un anno, dopo che è stata dichiarata zona rossa a causa del sisma del 30 ottobre del 2016. Intervenuti sul posto anche i Carabinieri.
A Corridonia, di fronte al cimitero lungo via Zegalara, stamattina intorno alle 9.40, una Fiat 600 ha improvvisamente preso fuoco mentre era in movimento.
Ancora incerte le cause dell'autocombustione. I vigili del fuoco del Comando di Macerata sono prontamente intervenuti spegnendo le fiamme e mettendo in sicurezza il luogo. il signor C.G. alla guida ha preso molta paura ma è fortunatamente illesa.
Nel tardo pomeriggio di domenica, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per un'operazione presso il Lago di Caccamo, nel comune di Serrapetrona, volta al contrasto del bracconaggio ittico. A fare la richiesta di intervento è stata la Polizia Provinciale di Macerata, poiché era necessario rimuovere 300 metri di reti per la cattura dei pesci.
Grazie ai Vigili del Fuoco di Macerata e del distaccamento di Tolentino, le reti sono state rimosse, liberando anche un centinaio di carpe e un siluro della lunghezza di un metro e un peso complessivo di una tonnellata.
Cordoglio in tutta la provincia di Macerata per la scomparsa di don Vittorio Monti.
Don Vittorio si è spento questa mattina all'età di 76 anni. A Tolentino era una vera e propria istituzione, avendo guidato per tantissimi anni la parrocchia del Santissimo Crocifisso (de li Cappuccì, ndr) e cresciuto intere generazioni di tolentinati nel suo oratorio.
Era stato ordinato sacerdote nel 1966 e da 17 anni era padre spirituale del Seminario Redemptoris Mater di Macerata. La salma è esposta al seminario Redemptoris Mater. I funerali saranno celebrati alle 9.30 di lunedì 30 ottobre presso la cappella del seminario. La salma di Don Vittorio sarà poi sepolta presso il cimitero di Macerata.
(Foto EmmeTv)
Singolare incidente nel pomeriggio di oggi nei boschi di contrada Morico a Cessapalombo.
Un cacciatore, un uomo di 70 anni originario di Montegiorgio, si è infatti accoltellato fortuitamente alla pancia e per soccorrerlo è stata allertata anche l'eliambulanza.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo era partito per una battuta di caccia al cinghiale, risultata peraltro fruttuosa. Infatti, dopo aver abbattuto l'animale, lo stava pulendo con un grosso coltello, quando improvvisamente l'arma gli è sfuggita e si è colpito da solo alla pancia.
Immediatamente sono stati allertati i soccorsi e sul posto è arrivata anche l'eliambulanza, che ha trasportato il ferito all'ospedale Torrette di Ancona. L'uomo non sarebbe in pericolo di vita.
Beccato un "furbetto" che utilizzava il tesserino invalidi della mamma deceduta nel 2005 per parcheggiare nei posteggi riservati. Ad accorgersene la Polizia Locale di Recanati nel corso dei sistematici controlli nei parcheggi riservati a persone diversamente abili.
12 anni di abusi. Il furbo è un recanatese residente a Sambucheto che è stato denunciato a piede libero all'autorità giudiziaria per sostituzione di persona (Art 494 del Codice Penale).
La polizia l'ha pizzicato sul fatto in zona Porta Cerasa dove aveva posteggiato l'auto negli appositi stalli riservati ai portatori di handicap. Al suo ritorno gli agenti gli hanno contestato il fatto malgrado l'uomo abbia provato invano a giustificarsi affermando che la mamma era deceduta da poco.
Gli uomini del Comandante Luigi Baldassarri da tempo conducevano controlli su tutti i parcheggi per disabili e sono riusciti così a beccare il "furbetto".
Dramma della gelosia ad Apiro. Venerdì 27 ottobre arrestato un uomo di 57 anni, originario di Poggio San Vicino, per tentato omicidio ai danni della moglie di 53 anni. Dai fatti appurati dai carabinieri i due coniugi cominciano a litigare e presto la discussione degenera in violenza.
L'uomo aggredisce la donna. La picchia ripetutamente con violenza e cerca di strangolarla prima con le mani poi con un laccio di plastica. La donna cerca di divincolarsi ma l'uomo non si ferma. Fortunatamente la vittima riesce a scappare e a raggiungere i carabinieri della Stazione di Apiro. I militari intervengono subito: arrivano sul posto per le prime fasi investigative e trovano evidenti tracce di aggressione. Trovano anche elementi di un tentato suicidio dell'uomo forse pentito dopo quello che ha fatto.
La donna è ricoverata all'ospedale di Jesi per le ferite riportate ma non è in pericolo di vita. L'uomo è rinchiuso nel carcere di Ascoli.
Tenta di investire l'ex moglie, poi la colpisce a martellate e a colpi di chiave inglese riducendola in fin di vita.
Un gravissimo fatto di sangue si è verificato nella notte fra venerdì e sabato in località Piane di Potenza di Montecassiano, nel piazzale di fronte alla discoteca Liolà.
Intorno a mezzanotte e mezza un uomo di origini albanesi, un muratore di 55 anni, Besnik Habiraj, per motivi ancora al vaglio della polizia, ha prima cercato di investire la donna, 41 anni, che era andata ad un corso di ballo inseguendola con l'auto e danneggiando altre due macchine in sosta.
Poi è sceso e una volta raggiunta la vittima, l'ha colpita al volto e alla testa con un martello e con una chiave a triangolo del tipo utilizzato per sostituire le gomme, riducendola in fin di vita. L'uomo - che era già stato oggetto di un provvedimento restrittivo - è stato arrestato, portato in questura e trasferito al carcere di Marino del Tronto.
La donna, anche lei di origini albanesi, si trova ricoverata in fin di vita all'ospedale di Ancona.
E' accaduto intorno alle 17 di oggi pomeriggio, quando, dopo aver terminato la propria birra, non ha trovato nulla di meglio da fare che lanciarla contro un'auto posteggiata accanto ai taxi.
Progonista della vicenda è uno dei soliti personaggi che frequentano la stazione cittadina di Civitanova, nel caso specifico, l'uomo riccio di colore nella foto, che, subito dopo il fatto, è entrato nel negozio di kebab e ne ha presa una nuova, come se niente fosse.
Dalle testimonianze raccolte, l'auto è stata colpita sopra il tettino e cadendo a terra, la bottiglia è andata in frantumi. Nel frattempo, qualche persona che aveva parcheggiato nel piazzale, alla vista di quello che è accaduto, ha pensato bene di prendere la macchina e portarla da un'altra parte.
Continuano i controlli dei carabinieri per contrastare l'uso illecito e il commercio di sostanze stupefacenti.
Ad Appignano, i militari hanno notato un giovane, il quale alla vista delle divise ha adottato un comportamento sospetto. Hanno, così, deciso di fermare il giovane, straniero ma residente nel maceratese, e durante una prima perquisizione è saltato fuori mezzo grammo di marijuana.
I controlli sono proseguiti presso l'abitazione del giovane, dove sono stati trovati altri 9 grammi della stessa sostanza. Il ragazzo è stato denunciato alla Procura di Macerata per detenzione di sostanze stupefacenti.
Un marocchino di 40 anni e un 54enne di Loreto sono stati arrestati dai carabinieri di Castelfidardo, in collaborazione con i colleghi delle Stazioni di Recanati e Loreto, per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
Le indagini erano partite dalla scoperta di una piantagione di marijuana lungo il fiume Musone, nei pressi dell'abitazione del 40enne dove sono poi state rinvenute tre piante di cannabis indica appese ad essiccare oltre a 40 grammi di semi e infiorescenze. Nell'appartamento del 54enne sono stati invece trovati e sequestrati 1 kg. circa di hashish suddiviso in 11 panetti e 6 spinelli già confezionati. Entrambi sono agli arresti domiciliari.
'La generosità dei genitori del piccolo Filippo ha reso possibile salvare quattro vite altrimenti condannate''. Così la Direzione generale dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona dopo il prelievo multiorgano autorizzato dai genitori del bimbo di 22 mesi morto dopo essere caduto nella piscina di un'abitazione di Penna San Giovanni, sfuggendo al controllo della nonna. L'espianto si è svolto nell'Ospedale Salesi, dove Filippo era stato ricoverato dopo l'incidente, con la collaborazione delle equipe di Cardiochirurgia di Bergamo e dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma, coordinate dal Centro Regionale Trapianti Marche, da Nord Italia Transplant program (Nit) e dal Centro Nazionale Trapianti operativo.
È stato dichiarato morto il bimbo di 22 mesi caduto nei giorni scorsi nella piscina di un'abitazione a Penna San Giovanni (Macerata), lesionata dal terremoto, in cui si trovava con la nonna alla quale i genitori, che erano al lavoro, lo avevano affidato. La donna è stata denunciata dai Carabinieri per omicidio colposo conseguente ad abbandono di minore. Il piccolo è morto nell'ospedale Salesi di Ancona, dove era ricoverato nel reparto di rianimazione pediatrica. I genitori hanno autorizzato l'espianto degli organi per la donazione. (Ansa)
Si è spenta questa mattina nella sua abitazione di Urbisaglia la signora Leda Luzi, mamma del sindaco Paolo Giubileo.
La signora Luzi era malata da tempo. Oltre a Paolo, lascia gli altri due figli, Francesco e Alessandro, la nuora Monia e i nipoti.
I funerali si svolgeranno sabato 28 ottobre alle ore 15 nella chiesa di San Lorenzo a Urbisaglia. La salma sarà poi tumulata nel cimitero di Pieve Torina.
Nel mese di agosto scorso una donna che era andata a visitare i propri defunti al cimitero di Macerata, nel riprendere la propria autovettura che aveva posteggiato nei paraggi, al momento di andare a riprendere la macchina aveva trovato una amara sorpresa: un finestrino era stato spaccato e le era stata rubata la borsa, contenente denaro, documenti ed il bancomat con il quale poco dopo erano stati effettuati quattro prelievi per un totale 500 euro.
Stessa sorte era toccata pochi giorni dopo ad un’altra donna alla quale erano stati rubati anche in questo caso la borsa e il bancomat. E anche stavolta subito dopo il furto, il bancomat era stato indebitamente utilizzato per effettuare numerosi prelievi presso uno sportello bancario.
Le denunce presentate dalle vittime hanno consentito di indirizzare le indagini condotte dagli agenti della Questura di Macerata, i quali anche attraverso l’esame dei filmati delle telecamere installate presso gli sportelli bancomat, hanno individuato i due responsabili rispettivamente di 40 e 44 anni residenti in provincia, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti.
Condividendo le risultanze delle indagini condotte dagli agenti della Questura e la richiesta di applicazione di misure restrittive a carico dei due formulata dalla Procura della Repubblica, il GIP presso il Tribunale ha disposto nei confronti dei due uomini la misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronica, provvedimenti che sono stati eseguiti nella mattinata odierna dagli agenti della Questura di Macerata.
Si sta indagando su episodi simili avvenuti nelle settimane scorse nelle vie del centro urbano di Macerata.
Arrestato a Civitanova Marche un uomo di 53 anni che nel 2003 aveva compiuto una rapina ad Ancona. L'uomo è stato condannato a scontare 4 mesi in carcere con le accuse di concorso esterno in rapina aggravata ed estorsione.
Dopo 14 anni l'epilogo della vicenda con la condanna diventata definitiva. I carabinieri hanno prelevato l'uomo dalla sua abitazione e lo hanno portato in carcere a Fermo dove sconterà la pena.
Denunciata dai Carabinieri di Porto Recanati una badante di 40 anni con l'accusa di circonvenzione d'incapace. La donna assisteva da molto tempo un uomo di 60 anni con gravi problemi fisici. Una volta conquistata la sua fiducia, è riuscita a farsi consegnare - con modalità e motivazioni ancora sconosciute - una rilevante somma di denaro. Quanto sia ingente questa somma non è stato ancora stabilito in quanto i carabinieri stanno procedendo agli accertamenti bancari.
Ma è chiaro che si è di fronte all'ennesimo sfruttamento della solitudine e della buona fede di una persona anziana da parte di chi dovrebbe essere un aiuto anzichè una disgrazia.
Alle 21:30 di giovedì 26 ottobre, presso l'ospedale Salesi di Ancona, è deceduto il bambino di 22 mesi annegato nella piscina a Penna San Giovanni.
La nonna - che per distrazione non si è accorta che il bimbo era caduto in acqua - è stata denunciata per omicidio colposo conseguente ad abbandono di minore (ARTT. 589, 591 C.P.) e per inosservanza ai provvedimenti di autorità (ART. 650 C.P.).
Il bambino era stato temporaneamente affidato alla nonna durante l'orario di lavoro dei genitori. La donna ha portato il bambino nell'abitazione familiare dichiarata inagibile ed è lì che è successo l'incidente. In seguito a questi fatti, la denuncia è partita d'ufficio.
Migliaia di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi sarebbero state rimesse sul mercato senza alcun trattamento, sotto forma di miscele per realizzare solventi. Lo hanno scoperto i Carabinieri Forestali dell'Emilia-Romagna, durante un'indagine coordinata dalla Dda della Procura di Bologna che ha portato al sequestro di un'intera azienda chimica ad Argenta, nel Ferrarese.
Nell'operazione sono coinvolte altre due società: una a Matelica, nel Maceratese, specializzata nella vendita di diluenti e di fatto proprietaria della ferrarese, e un'altra nel Lodigiano.
Cinque le persone fisiche indagate, fra amministratori, direttori area e responsabili ambientali dell'azienda di Argenta. Tutte accusate di traffico illecito di rifiuti pericolosi e uno indagato anche per frode in commercio. Benché autorizzata al recupero e al trattamento dei rifiuti, l'azienda di Argenta avrebbe in molte occasioni evitato di effettuare le lavorazioni, in modo da rendere innocue le scorie, per poi rimetterle sul mercato dopo un cambio di etichetta sui fusti.
FONTE ANSA