Continuano incessantemente i furti a Civitanova Marche. La nuova vittima è una famiglia che vive in via Argilofi, nel quartiere di San Gabriele.
Sabato 11 novembre - racconta la signora vittima del furto su un post su Facebook - è uscita di casa intorno alle 17:30. Giusto il tempo di fare una commissione e alle 18 è rientrata. Lo spettacolo che trova è scioccante.
"Mi sento schifata, disgustata e soprattutto impaurita" è il commento della donna che trova tutta la casa sotto sopra, con qualche mobile rotto e oggetti sparsi ovunque.
"Sicuramente - suppone - ci tenevano già d'occhio".
Nei commenti tutta la solidarietà dei concittadini che si lamentano della sicurezza della città. Uno di loro racconta che lui, insieme ad altri residenti della zona di Villa Pini, dopo aver subito tanti atti vandalici ed altro, ha deciso di farla diventare una zona Controllo Vicinato (Leggi: https://picchionews.it/attualita/civitanova-riprendono-gli-incontri-nei-quartieri-per-il-controllo-del-vicinato).
Dalla denuncia e dai commenti su Facebook una questione emerge chiaramente: i cittadini non si sentono più al sicuro.
Si è spento nella notte all'ospedale di Macerata Giuseppe Testa: ultimo dei vasai appignanesi.
Giuseppe, conosciuto da tutti come Peppe, era un simbolo per la città di Appignano come lo è la bottega ricoperta di pezzettini di ceramica colorati delle "Ceramiche Testa". Una tradizione di famiglia portata avanti prima dal nonno Giuseppe e poi dal padre Giacinto anche loro "coccià", che è diventato motivo di vanto per Appignano e i suoi cittadini.
Peppe Testa aveva 79 anni e la sua bottega negli anni era diventato un ritrovo per molti degli appignanesi che lo ricordano con affetto. Lascia la moglie Giovanna e il figlio Mauro. La salma sarà esposta nella bottega dove Giuseppe ha lavorato per tutta la vita.
I funerali saranno celebrati domani alle 15 nella chiesa del Gesù Redentore.
Lo ricorda il sindaco di Appignano Messi: "In primo luogo vorrei manifestare alla famiglia Testa il cordoglio per la scomparsa del caro Giuseppe, come Sindaco e a nome dell'intero Consiglio comunale e della comunità appignanese. Ma ho conosciuto Giuseppe molto tempo prima che diventassi Sindaco, nel lontano 1985 all'interno della CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato) dove io ero consulente della sua piccola impresa artigiana. In tutti questo anni ho avuto modo di apprezzare Giuseppe sia per le sue doti umane che professionali. Un amico, un uomo generoso, onesto, lavoratore umile che non amava mettersi in mostra, un maestro, un artigiano, un artista, soprattutto orgoglioso del proprio lavoro tanto da farne una ragione di vita.
Oggi Appignano e l'intero territorio maceratese ha perso tutto questo e con lui tutto il suo bagaglio di conoscenze, competenze e capacità artistiche. Quindi non possiamo che essere profondamente addolorati ma speriamo che la sua bottega così intrisa della sua forte personalità sia da stimolo e da ispirazione per altri giovani ceramisti.
Vorrei infine ricordare e ringraziare Giuseppe per aver messo a disposizione degli allievi “vasai”, all'interno della locale scuola di ceramica M.A.V. (Maestri Vasai Appignanesi), la sua capacità di manipolare e dare un'anima all'argilla".
Si rafforza l'ipotesi che il cadavere di donna in avanzato stato di decomposizione trovato nelle campagne di Tolentino possa essere della pittrice anconetana Renata Rapposelli, 64 anni. La donna è scomparsa dal 9 ottobre dopo una visita a Giulianova all'ex marito e al figlio che sono indagati dalla Procura di Ancona per omicidio. Durante l'esame cadaverico, condotto dal medico legale Antonio Tombolini, è stata trovata una ciocca di capelli di colore chiaro attaccata al cranio. All'esame dei carabinieri (in questo caso la Procura di Macerata sta procedendo contro ignoti per occultamento o distruzione di cadavere) anche alcuni oggetti personali rinvenuti nel fango che avvolgeva il corpo, in buona parte ridotto allo stato scheletrico, in particolare una croce a forma di tau e un orologio. Secondo le prime informazioni, il cadavere sarebbe di una donna giovane, ma si tratta di una definizione generica, secondo alcune fonti investigative, applicabile ad una ampia fascia di età.
(fonte Ansa)
Passeggia col il cane nella zona di Collevario, quando vede sfrecciare accanto a lei in strada la bicicletta del fratello guidata da un ragazzo straniero. Si mette al suo inseguimento e riesce a far scappare il ladro e a recuperare la bici.
E' successo l'altra sera a Macerata. Una ragazza era appena uscita per portare fuori il suo Lindo, quando si è accorta della bici guidata da un giovane di colore. La ragazza si è messa a correre ma non è riuscita a raggiungerlo. Ma non si è data per vinta. Ha raggiunto il vicino centro immigrazione e ha visto la bicicletta abbandonata su un prato.
Quando stava per chiamare le forze dell'ordine, ha visto tornare lo straniero a riprendere la bici e lo ha fermato. Alla domanda "Di chi è questa bicicletta?", il ragazzo prima ha risposto "Mia" poi è scappato a gambe levate, prima che sul posto arrivassero i carabinieri.
Una scena da film, proprio da Ladri di Biciclette, con tanto di lieto fine: il mezzo a due ruote è stato recuperato e riconsegnato al legittimo proprietario.
Il cadavere di un anziano è stato trovato nel tardo pomeriggio di oggi nelle campagne di Montecanepino a Potenza Picena.
A dare l'allarme è stata una signora che abita nei paraggi che ha notato sotto ad un albero il corpo riverso a terra dell'uomo e ha subito avvertito il 118. Quando i sanitari sono arrivati sul posto, insieme a un'automedica da Recanati, per l'anziano ormai non c'era più nulla da fare: le cause del decesso sarebbero riconducibili a un malore.
Per i rilievi di rito, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.
Mentre proseguono gli accertamenti sul corpo ritrovato venerdì pomeriggio in una insenatura del fiume Chienti in contrada Pianarucci a Tolentino, si fanno strada diverse ipotesi.
Quella più battuta, ma solo mediaticamente, è quella che il cadavere possa appartenere a Renata Rapposelli, pittrice di Ancona di 64 anni scomparsa lo scorso 9 ottobre. Ipotesi suggestiva, anche se al momento è impossibile fare un qualche accostamento tra la donna rinvenuta cadavere a Tolentino, e Renata Rapposelli.
Della pittrice non si hanno notizie dal 9 ottobre, dopo essere stata riaccompagnata nei pressi di Loreto dall’ex marito Giuseppe Santoleri, indagato con il figlio Simone per omicidio in concorso e occultamento di cadavere.
Nessuna conferma arriva anche dagli investigatori che questa mattina hanno recuperato il corpo, in avanzato stato di decomposizione e ricoperto di fango. L’unica certezza, ripetono, è che si tratti di una donna. I vestiti, anch’essi decomposti, non sono per il momento confrontabili con quelli indossati dalla pittrice. Un campione dei tessuti, comunque, è stato acquisito per gli accertamenti, come pure, ovviamente un campione del dna. Ai piedi, la donna ritrovata calzava scarpe sportive. Il luogo del rinvenimento è peraltro distante dalla statale 16 che l’ex marito della pittrice dice di aver percorso fino a Loreto. Per raggiungere Tolentino, la strada ‘naturale’ è da Civitanova Marche verso l’interno.
Il primo esame del corpo della donna trovato in contrada Pianarucci però, presenta diversi particolari che riconducono alla pittrice anconetana, ma il corpo è talmente deteriorato da rendere impossibile fornire indicazioni certe.
Al momento della scomparsa, Renata Rapposelli indossava una giacca scura, pantaloni leopardati, scarpe da ginnastica e una grande borsa bianca e nera. Aveva anche una collanina con il Tao al collo. E anche il corpo della donna trovata a Tolentino è stato trovato con scarpe da ginnastica ai piedi e, anche se hnon ancora confermato, il Tao al collo. Questi sono i punti di contatto.
Che però poi non collimano con, ad esempio, i tempi. Secondo il primo rilievo del medico legale, il cadavere trovato a Tolentino appartiene a una donna morta da almeno due mesi, incompatibile con i 30 giorni dalla scomparsa della pittrice. Inoltre, sempre i primi rilievi, parlano di una donna di giovane età, ben diversa quindi dai 64 anni della Rapposelli.
Insomma, al momento, sembra possibile tutto e il contrario di tutto. Di certo, l'episodio di Tolentino ha riportato in tanti alla memoria un macabro episodio che ha visto come teatro l'entroterra maceratese. Molti, infatti, ricordano l’omicidio di una giovane prostituta albanese, assassinata e poi chiusa in un sacco dell’immondizia nella frazione Appennino di Pieve Torina. Il cadavere della donna venne ritrovato il 25 settembre del 1999 privo della testa e delle mani. La ragazza, Enkebida Bequiri, venne uccisa tra il 15 e il 17 settembre del 1999. Una vicenda che sconvolse l'intera provincia.
E mentre a Tolentino venerdì veniva rinvenuto il cadavere dell'ancora ignota donna, non molto distante, alle porte di Terni degli operai al lavoro sulla diga di Recentino trovavano tra la melma del fiume Nera dei resti umani. Solo la parte inferiore di un corpo, in avanzato stato di decomposizione, appartenente a un uomo. Delle restanti parti del corpo nessuna traccia. Ma quei resti sembrerebbero avere già un nome grazie alla tessera sanitaria trovata all’interno di una tasca dei pantaloni.
Si tratterebbe di un etiope di 22 anni, richiedente asilo con problemi mentali, che era stato accolto in una struttura ricettiva a Stroncone. La zia del ragazzo – residente a Roma – ha fatto denuncia di scomparsa ai carabinieri a settembre.
Nel pomeriggio di venerdì 10 novembre gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Macerata hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa nei confronti di un 55enne residente in provincia.
L'uomo era già sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento, ma ha continuato ad importunare la sua ex moglie con condotte violente e moleste.
Ora è ristretto presso la propria abitazione con applicazione del braccialetto elettronico.
Sempre alta è l’attenzione della Questura verso il fenomeno della violenza sulle donne.
Incidente in contrada Le Grazie ad Appignano. Un ragazzo in sella alla sua moto ha perso il controllo del mezzo ed è caduto rovinosamente.
Al momento la dinamica dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno richiesto da subito l'intervento dell'eliambulanza.
Le gravi condizioni hanno fatto decidere per il suo immediato trasporto a Torrette.
Arrestati tre uomini di nazionalità romena per aver smontato 600 pannelli dai viadotti della superstrada Civitanova-Foligno, per un furto complessivo di 45 quintali di rame e un danno stimato di oltre 150mila euro.
Sono stati fermati dalla polizia che già da alcune settimane stava indagando sulla serie di furti. L’indagine è scattata a settembre quando è arrivata la segnalazione da parte di un cittadino. I pannelli erano stati installati per ridurre l'impatto ambientale dell'opera viaria.
La polizia ha verificato la veridicità della segnalazione e, dopo numerosi appostamenti notturni, nei giorni scorsi ha fermato un furgone sospetto in una strada sterrata sottostante la nuova statale 77, in prossimità della galleria Colpersico.
Colti in flagrante mentre stavano caricando gli ultimi pannelli, la polizia - con l'aiuto degli uomini del commissariato di Assisi - ha organizzato un posto di blocco lungo la statale 75 riuscendo a fermare il mezzo con a bordo i tre romeni all'altezza di Ospedalicchio. A bordo del furgone sono stati trovati 20 pannelli, circa un quintale e mezzo di rame, oltre a diversi arnesi da lavoro, necessari per sbullonare le lastre del prezioso metallo.
I tre romeni hanno un'età compresa tra 25 e 32 anni, tutti residenti a Perugia e tutti con un lungo elenco di precedenti di polizia, dal furto allo spaccio. Ai polsi dei tre sono scattate le manette e l’arresto è stato convalidato.
Arrestati i due uomini che avevano derubato e malmenato due fratelli nella loro abitazione a Civitanova Marche.
Nel pomeriggio di venerdì 10 novembre gli agenti del Commissariato di Civitanova hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e per reati connessi agli stupefacenti.
I due - rispettivamente di 39 e 48 anni, uno originario della provincia di Macerata e l’altro di origini campane - sono accusati del reato di rapina per aver aggredito e picchiato violentemente i proprietari di un’abitazione di Civitanova Marche che li avevano sorpresi a rubare.
I fatti risalgono al pomeriggio del 21 marzo scorso, quando gli agenti erano intervenuti in un’abitazione nel comune dove era stato segnalato un furto in appartamento.
Due fratelli, che avevano richiesto l’intervento della volante, riferivano ai poliziotti che poco prima due uomini avevano perpetrato un furto all’interno dell’abitazione dove vive la loro madre e che all’arrivo degli stessi, uno dei due malviventi, sorpreso nell’abitazione, aveva ingaggiato una colluttazione, per poi fuggire a piedi in direzione SS.16, inseguito da un testimone che però non era riuscito a raggiungerlo. L’altro malvivente che al loro arrivo si trovava fuori, era riuscito a darsi subito alla fuga. Nella circostanza i malviventi erano riusciti ad impossessarsi di gioielli e svariati orologi per un valore totale di alcune migliaia di euro.
Alcuni giorni dopo, i due fratelli, mentre si trovavano a bordo della loro autovettura, transitando a Civitanova Marche in corso Umberto I°, hanno notato uno dei malviventi che li aveva rapinati. Il malvivente accortosi di essere stato riconosciuto si era dato però precipitosamente alla fuga a piedi, dileguandosi nei vicoli intorno al centro di Civitanova Marche.
Gli agenti del Commissariato subito informati, hanno proseguito l’attività di indagine attivata dal giorno della rapina acquisendo le immagini delle telecamere situate in zona il cui esame ha consentito l’identificazione del malvivente, 39enne, residente in provincia, già conosciuto dagli uomini del Commissariato.
Le successive indagini, hanno consentito poco dopo di identificare anche il secondo malvivente, 48 anni di origini campane residente in provincia, anch’egliconosciuto dagli agenti di Polizia.
Il complesso lavoro degli investigatori si è svolto attraverso l’esame dei filmati delle telecamere installate nella zona in cui era stato avvistato il primo malvivente, l’esame dei tabulati telefonici nonché attraverso l’acquisizione di ulteriori elementi di prova, grazie ai quali sono riusciti ad identificare i due malviventi che nel corso della rapina hanno causato anche lesioni ai due fratelli giudicate guaribili in trenta giorni.
I due arrestati sono stati condotti il primo presso il carcere di Ancona-Montacuto e il secondo presso il carcere di Marino del Tronto (AP).
Tentativo di scasso nella notte ai danni di uno dei locali della movida civitanovese in vicolo Venere.
Stamattina brutta sorpresa per la titolare dell'esercizio commerciale nei pressi di piazza XX Settembre che ha trovato la saracinesca forzata e aperta.
Fortunatamente solo un tentativo perchè il furto non è riuscito, forse per il passaggio di qualcuno che ha spaventato i ladri, essendo una zona molto transitata soprattutto nel fine settimana.
Ma questi episodi sono tutt'altro che sporadici. "Non se ne può più!! E' ora di dire basta!!!" scrive su Facebook la mamma della titolare. I commercianti del centro sono stanchi e pretendono più sicurezza.
Lascia per un attimo la borsa in auto mentre accompagna il figlio al corso di nuoto e al suo ritorno non la ritrova più.
E' successo ieri, venerdì 10 novembre, a una donna che ha lasciato in sosta la sua macchina nel parcheggio del resort Le Case in contrada Mozzavinci a Macerata.
Si è allontanata giusto il tempo di portare il bambino in piscina e quando è tornata non ha trovato più nè borsa nè portafoglio. Subito ha allertato i gestori della struttura che hanno visionato le riprese fatte dal sistema di sorveglianza privato.
E infatti le telecamere hanno ripreso la scena. Tre uomini le hanno forzato lo sportello della macchina, le hanno rubato la borsa e sono fuggiti in direzione di Villa Potenza.
Indagano le forze di polizia.
E' di una donna il cadavere ritrovato nel pomeriggio di venerdì in una insenatura del fiume Chienti in contrada Pianarucci a Tolentino, ai margini della strada che porta all'Abbadia di Fiastra.
Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato recuperato questa mattina dai vigili del fuoco e trasportato all'obitorio dell'ospedale di Macerata, dove, dopo l'autopsia, si potranno avere le prime risposte sull'età, l'etnia e le cause della morte della donna.
Secondo i primissimi accertamenti svolti dal medico legale, la donna sarebbe morta da diverse settimane, probabilmente mesi. Inoltre, sarebbe di carnagione chiara e indosserebbe dei vestiti leggeri, a conferma del fatto che il decesso possa risalire al periodo estivo. Nulla di sicuro sull'età, ma dai vestiti potrebbe trattarsi di una giovane. Improbabile anche che si tratti di qualcuno del posto, dato che non ci sono denunce di scomparsa che possano ricondurre a qualcuno che veniva cercato dai familiari nella zona del maceratese.
Con il passare delle ore, prende sempre più corpo l'ipotesi che il corpo della donna non sia finito in quel posto casualmente. Si tratta di un anfratto difficile da raggiungere, tanto che gli stessi carabinieri si sono fatti strada a colpi di accetta per potersi aprire un varco. Il luogo è fondamentalmente inaccessibile e appare estremamente improbabile che una donna, da sola, sia arrivata fin lì per poi scivolare e precipitare in fondo al dirupo.
Ecco che allora si fa sempre più strada l'ipotesi del delitto. Da escludere quasi con certezza, infatti, la possibilità che il corpo sia stato trascinato a valle dal fiume: l'avanzato stato di decomposizione in cui si trova, lo avrebbe fatto arrivare a Tolentino praticamente a brandelli.
Allora, forse qualcuno ha gettato il corpo della donna in quell'anfratto di contrada Pianarucci, ma doveva evidentemente essere qualcuno che conosceva bene la zona e sapeva che da quelle parti non si passa molto frequentemente. Il medico legale ora darà risposte in merito alla causa della morte e da lì arriveranno riscontri che potranno aiutare gli inquirenti a seguire piste più concrete.
Choc a Tolentino. Nel tardo pomeriggio di oggi è stato rinvenuto un cadavere in avanzato stato di decomposizione nella zona di contrada Pianarucci, vicino al fiume Chienti.
Sul posto stanno intervenendo in questi momenti carabinieri, ambulanze e vigili del fuoco in attesa dell'arrivo del magistrato di turno e del medico legale.
L'area interessata è al momento off limits per chiunque.
(In aggiornamento)
Investimento intorno alle 18 di questo pomeriggio in via dei Velini a Macerata, all'altezza dello stadio Helvia Recina.
Una coppia di mezza età è stata travolta mentre stava attraversando la strada da una Golf.
Mentre la signora se l'è cavata con qualche graffio, il compagno ha riportato lesioni più serie. Sul posto 118 e polizia locale di Macerata
Dramma nel primo pomeriggio di oggi a Loro Piceno in contrada Salsaro Ete.
Un trattore con a bordo due persone, Pietro e Michele Miconi, padre e figlio, è uscito di strada e si è ribaltato. Pietro Miconi è stato sbalzato fuori dall'abitacolo ed è deceduto praticamente sul colpo. Inutile l'intervento dei sanitari del 118.
Ferito in maniera non grave, invece, Michele Miconi che è stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Macerata.
Sul posto 118, vigili del fuoco e carabinieri.
Attimi di paura a Porto Recanati a causa di un incendio scoppiato in una cabina elettrica da 20.000 volts.
Si tratta di una struttura di due piani situata in via XX settembre n°6. Il fumo ha iniziato ad uscire dalla cabina e si è temuto il peggio. Sono stati immediatamente avvertiti i Vigili del Fuoco, i quali, grazie ad un tempestivo intervento, hanno evitato il peggio.
I Vigili, provenienti dalla sede di Civitanova, sono saliti fino al secondo piano attraverso la scala ed hanno posizionato il moto ventilatore, ripristinando in tal modo la vivibilità del locale.
I carabinieri di Osimo hanno arrestato due fratelli napoletani, di 32 e 36 anni, che spacciandosi per carabinieri o avvocati telefonavano a persone anziane chiedendo denaro con la scusa di loro parenti in difficoltà. Questa la telefonata standard: "Pronto? Buongiorno signora, sono il maresciallo dei carabinieri di Ancona, non si allarmi, la chiamo perché suo nipote è rimasto coinvolto in un incidente stradale. Sta bene, ma l'abbiamo trattenuto in caserma, ci sarebbe una somma da pagare per risarcire il danno e farlo tornare a casa senza problemi giudiziari".
Ma quattro anziane signore, due residenti a Loreto, una a Numana e una a Sirolo, non si sono lasciate abbindolare e hanno avvisato i carabinieri. Venti le truffe messe a segno in tutta Italia (oltre che nelle Marche, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo) dai due fratelli e da un complice in corso di identificazione. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione continuata dei reati di estorsione e truffa aggravata. (Ansa)
Due investimenti nel giro di poche ore a Tolentino. Questa mattina in via Tambroni, all'altezza delle strisce pedonali di fronte al bancomat Ubi, una commerciante è stata investita da un'auto il cui conducente è stato probabilmente abbagliato dal sole.
Le condizioni della donna, titolare di un esercizio commerciale non distante dal luogo dell'investimento, in un primo momento sembravano molto serie. Fortunatamente, invece, non è in pericolo di vita. E' stata trasportata in ospedale a Macerata dai sanitari del 118.
Sempre a Tolentino, ieri sera in viale Benadduci ad essere travolta è stata un'anziana. La donna è stata immediatamente soccorsa da alcuni passanti. Anche lei è stata trasportata in ospedale a Macerata.
(foto gentilmente concessa da Radio C1 Inblu)
Dopo la spiacevole vicenda accaduta nei giorni scorsi a una giovane mamma (qui), a Civitanova non si placa la questione rom.
A seguito dell'ennesima segnalazione arrivata sui social, sembra che alcuni di loro si siano spostati nell'area del parcheggio antistante il centro commerciale Auchan a Porto Sant'Elpidio e la storia è sempre la stessa.
Una signora racconta che le è capitata la medesima situazione della neo mamma: alcuni rom l'hanno accerchiata e hanno tentato di rapinarla. Dichiara che hanno provato addirittura a rubarle il carrello.
Fortunatamente la signora si è opposta ed è riuscita ad allontanarsi senza che le venisse rubato nulla.