Incidente sulla SP 485 nel territorio comunale di Corridonia: intervento dei vigili del fuoco e trasporto d'emergenza per due feriti. Un incidente stradale si è verificato poco prima delle 13:00 sulla SP 485, coinvolgendo un furgone e un’autovettura. In seguito al sinistro due persone sono rimaste incastrate all’interno dei veicoli.
Immediatamente intervenuti, i vigili del fuoco della squadra di Macerata hanno lavorato rapidamente per estrarre le vittime dai veicoli danneggiati. Una volta liberate, le due persone sono state affidate al personale medico del 118, che ha provveduto a prestare i primi soccorsi.
Il conducente del furgone, in condizioni gravi, è stato trasportato d’urgenza in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette, mentre l'altro ferito è stato trasportato presso l’ospedale di Macerata per ulteriori accertamenti e cure.
Le cause dell’incidente sono ancora al vaglio delle forze dell'ordine, che stanno ricostruendo la dinamica dell'accaduto. La viabilità nella zona è stata temporaneamente interrotta per consentire le operazioni di soccorso e messa in sicurezza della strad
Sono otto le persone, di età compresa tra i 14 e i 28 anni, destinatarie delle misure di prevenzione emesse dal questore, a seguito di una violenta colluttazione avvenuta a Matelica lo scorso 8 dicembre. La rissa, scoppiata per futili motivi all’interno e poi all'esterno di una discoteca, ha coinvolto diversi giovani, alcuni dei quali con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona.
L'incidente è stato ricostruito grazie all'attività investigativa della Stazione dei carabinieri di Matelica, che ha portato alla denuncia di tutti i responsabili all’autorità giudiziaria per il reato di rissa. Successivamente, la Compagnia dei carabinieri di Camerino ha richiesto provvedimenti di natura amministrativa per tutti i coinvolti.
A seguito dell’attività istruttoria condotta dalla Divisione polizia anticrimine, il questore ha emesso il divieto di accesso e di stazionamento nei pressi del locale pubblico dove si è verificata la rissa, così come in quelli limitrofi. La misura, della durata di due anni, riguarda uno dei soggetti coinvolti, che aveva già ricevuto altre misure di prevenzione.
Le misure sono state adottate per garantire la sicurezza pubblica e prevenire ulteriori disordini, segnalando l’impegno delle forze dell'ordine nella gestione della sicurezza del territorio.
Partita molto vivace, sia dentro che fuori dal campo, quella di calcio a 5 tra Recanati C5 e Corinaldo C5, valido per il girone D della Serie B. Se sul parquet le squadre si sono divise la posta in palio con un combattuto 3-3, l'incontro è finito sotto i riflettori per motivi che nulla hanno a che vedere con lo sport. Al termine della gara infatti, un individuo incappucciato ha spruzzato spray al peperoncino contro alcuni membri dello staff ospite, generando momenti di forte tensione e richiedendo l'intervento delle forze dell'ordine.
La partita, fondamentale per la corsa ai playoff delle due squadre rispettivamente terza e quarta in classifica, si è rivelata tesa fin dai primi minuti. Gli animi, già surriscaldati in campo, sono esplosi dopo il triplice fischio, trasformando un evento sportivo in un episodio di cronaca.
Il Recanati C5, attraverso un comunicato ufficiale, ha preso le distanze dall'accaduto, definendo “ignoto” l'autore del gesto e dichiarando che la società si è immediatamente attivata per garantire il deflusso pacifico degli ospiti. La società di casa non ha mancato di sottolineare le presunte responsabilità dell'allenatore del Corinaldo, accusandolo di un'aggressione nei confronti del giocatore locale Taffi e ribadendo il proprio impegno per un ambiente sportivo corretto.
"La società Recanati C5 in persona del suo presidente e di tutte le sue componenti intende prendere le distanze e stigmatizzare fermamente i comportamenti tenuti da alcuni propri “tifosi” in occasione della partita di sabato scorso contro il Corinaldo, che sono assolutamente distanti dai valori dello sport e del confronto sportivo, che da sempre contraddistinguono l’operato della nostra società; nello specifico tutti i dirigenti del Recanati calcio a 5 si sono adoperati per riportare a comportamenti consoni ad una manifestazione di sport, quei facinorosi che si sono contraddistinti usando parole non appropriate nei confronti dei sostenitori ospiti".
"È però abbastanza sorprendente essere additati di "vergogna" da una società che ha avuto in un proprio tesserato, l'allenatore, l'unico protagonista di una aggressione nei confronti del nostro giocatore Taffi; aggressione che non poteva non scatenare reazioni verbalmente scomposte.
Infine ci preme evidenziare che il “soggetto incappucciato” che ha spruzzato lo spray al peperoncino, da fuori dell'impianto sportivo, non e’ un nostro sostenitore, bensì una persona ignota alla società mai vista tra i nostri spalti in precedenti eventi sportivi, che si e’ introdotta all’interno del nostro centro sportivo probabilmente al solo scopo di porre in essere l’atto, poi compiuto comunque fuori dall'impianto. In proposito si evidenzia che sia il nostro dirigente Cesare Lotito, che il presidente Graziano Bravi hanno provveduto, chiamando anche le forze dell’ordine, a assicurare il deflusso sereno dei tesserati del Corinaldo dal centro sportivo, così come poi realmente avvenuto in un clima assolutamente pacifico e cordiale".
"Tutti noi che ci impegniamo nello sport, ci siamo dispiaciuti che una bellissima ed avvincente partita come quella di sabato, sia stata macchiata da comportamenti assolutamente poco corretti. L'obbiettivo di eliminare certi episodi dalle manifestazioni sportive, passa sicuramente attraverso valutazioni che interessano, sicuramente il modo in cui i nostri tesserati vivono l'evento sportivo e poi l'organizzazione da mettere in atto per impedire che si verifichino comportamenti scorretti".
"Per "migliorare il nostro mondo", riteniamo sempre più utile fare seria e rigorosa autocritica piuttosto che accusare gli altri. Con la certezza che il prossimo incontro si ricorderà solo per quanto avviene in campo, perché desiderio di entrambe le società.
Tanto si doveva".
"Di tutt'altro tenore il comunicato del Corinaldo, che ha puntato il dito contro la gestione dell'evento da parte della società ospitante. Secondo il club anconetano, già durante la partita ci sarebbero stati episodi di invasione di campo e minacce verbali, culminati nel gesto dello spray al peperoncino".
"Peggio di chi non si prende le proprie responsabilità, c’è chi che non se le prende e punta il dito. Noi, Corinaldo Calcio a 5, iniziamo col prendercele. È vero, durante la partita (ripetiamo, durante la partita) qualche nostro tesserato può aver esagerato (ma non siamo stati gli unici, a onor di cronaca), ma tutto ciò è stato fatto in campo, dove esistono arbitri deputati a far rispettare il gioco ed eventualmente sanzionare".
"Per qualcuno, invece, esiste la giustizia “fai da te”; così è successo, crediamo per la prima volta in un campionato nazionale, che due persone abbiano fatto invasione di campo durante la gara: prima un adulto con un paletto in mano verso un nostro giocatore poi, sul finale un ragazzo incappucciato diretto verso il nostro mister. Dopo il triplice fischio, il putiferio, con un’invasione di campo generale. Gli stessi due individui, insieme a molti altri, hanno continuato a minacciare anche fuori (c’era una curva di gente all’ingresso del geodetico ad aspettare che la nostra squadra uscisse), ma evitiamo di raccontare le scene pietose viste, le aggressioni verbali subite per il semplice fatto, ne siamo sicuri, di aver pareggiato, quando arrivati a un certo punto non se lo aspettava nessuno. Avessimo perso non sarebbe successo nulla, ne siamo certi. Anzi, la frustrazione è cresciuta quando Zacheo ha sbagliato prima il gol del 4-2, poi quello che avrebbe permesso al Recanati di portare a casa la partita. La domanda è: e se avessimo vinto noi?"
"Ma sapete la vera differenza qual è? I nostri tesserati si sono andati subito a scusare, facendo il mea culpa per la poca lucidità avuta, cosa che a parte inversa, invece non è accaduto. Le scuse non le abbiamo sentite, né in campo né fuori, anzi tanti, troppi alibi per avallare tesi assurde, tante troppe parole per sviare l’attenzione e far passare noi vittime come carnefici. Una società padrona di casa che mentre succedeva il finimondo, continuava a minimizzare (lo stesso ragazzo dell’invasione di campo ha continuato a insultare anche una volta fuori dal cancello, utilizzando uno spray al peperoncino verso tre componenti del nostro staff, ma neanche questo ha convinto la società a chiamare i carabinieri)".
"Un’orribile giornata di sport. Una di quelle che ti fa passar la voglia di andare a vedere una partita, che ti fa venire voglia di non giocare più.
E ci dispiace enormemente perché questo buio pesto ha tolto luce al nostro Alessandro Bacchiocchi che, rientrato dopo mesi lontano da gare ufficiali, è stato protagonista in campo gli ultimi tre minuti con la casacca del portiere di movimento andando a segnare il gol del 3-3 che equivale a una vittoria; ci dispiace abbia tolto luce al nostro portiere Christian Perlini che, con la sua parata sul secondo tiro libero tirato da Zacheo, ha regalato al Corinaldo un punto fondamentale; e per finire, ci dispiace abbia tolto luce alla prestazione della squadra, una sinfonia in crescendo, alla sua enorme personalità che le ha permesso, sul 3-1, di non mollare, andandosi a prendere con tutto quello che era rimasto, cuore testa anima, il 3-3 finale".
Rimarrà in carcere il 40enne accusato di tentato omicidio aggravato, lesioni personali, tentato incendio, violenza privata e danneggiamento, per una violenta aggressione avvenuta lo scorso 23 dicembre ai danni di una coppia di anziani a Comunanza (leggi qui).
L'uomo, arrestato dai carabinieri subito dopo l'episodio, è stato ascoltato dal giudice Annalisa Giusti del tribunale di Ascoli, che ha respinto la richiesta della difesa di concedere gli arresti domiciliari.
IL FATTO - Secondo quanto raccontato dalla donna aggredita, il 40enne si sarebbe presentato nella loro abitazione apparentemente per fare gli auguri di Natale. Tuttavia, la situazione sarebbe degenerata quando l’uomo ha iniziato a rimproverare i due anziani, accusandoli di ostacolare la sua relazione con la loro figlia.
Dalle parole si sarebbe rapidamente passati ai fatti: l'uomo avrebbe minacciato di incendiare un capannone e, poco dopo, avrebbe colpito gravemente il marito della donna alla testa, riducendolo in coma. L'anziano, ora ricoverato, si trova in pericolo di vita. Anche la moglie è stata aggredita, riportando lesioni più lievi.
Durante l'udienza, l'accusato - incensurato - ha scelto di non rispondere alle domande, dichiarando tramite il suo legale, Olindo Dionisi, di aver agito in stato di alterazione a causa dell’alcol. La difesa contesta la ricostruzione dei carabinieri, sostenendo che la situazione sia degenerata dopo uno scambio di battute acceso, e ha chiesto ulteriori approfondimenti investigativi.
Nonostante la strategia difensiva, il giudice ha confermato la custodia cautelare nel carcere di Marino del Tronto, ritenendo il quadro accusatorio particolarmente grave. L'inchiesta prosegue per fare piena luce sull’accaduto.
Momenti di apprensione nel primo pomeriggio di oggi nella zona della Croce del monte Catria, nel territorio comunale di Cantiano, dove un giovane escursionista e il suo cane sono stati soccorsi dai vigili del fuoco e dal soccorso alpino dopo essersi smarriti a causa della fitta nebbia e delle condizioni atmosferiche avverse.
L'allarme è scattato quando il ragazzo, disorientato e incapace di ritrovare il sentiero, ha chiesto aiuto. Utilizzando le tecnologie di localizzazione, gli uomini della sala operativa dei vigili del fuoco di Pesaro-Urbino sono riusciti a determinare la posizione dell’escursionista e a guidarlo telefonicamente, consigliandogli di non spostarsi fino all’arrivo dei soccorsi.
Un operatore del soccorso alpino, che si trovava già nelle vicinanze, è stato il primo a raggiungere il giovane, portandolo in sicurezza presso un rifugio montano. Nel frattempo, le squadre dei vigili del fuoco di Cagli e il team SAF (Speleo Alpino Fluviale) di Pesaro, in collaborazione con il soccorso alpino, si sono attivate per organizzare il recupero.
L’operazione di soccorso si è conclusa con il trasporto dell’escursionista e del suo cane fino al fondovalle. Il giovane, fortunatamente, non ha riportato ferite ed è risultato in buone condizioni di salute. Il cane, invece, appariva esausto a causa dello sforzo e delle difficili condizioni ambientali: per alcuni tratti è stato trasportato sulle spalle dai soccorritori.
Sono al lavoro dalla Vigilia di Natale i dipendenti del servizio Viabilità della Provincia, insieme ad alcune ditte private, per riaprire diverse strade chiuse a seguito di una tormenta di neve che ha spazzato gran parte dell’entroterra maceratese nei giorni scorsi. Al momento resta ancora chiuso, lungo la Sp 156 a Castelsantangelo sul Nera, il tratto che conduce a Monte Prata dove si sta intervenendo con la turbina per cercare di liberare la strada entro la serata di oggi e si sta liberando anche il tratto della Sp 136 Pian Perduto che collega Madonna della Cona con Castelluccio. E’ stata riaperta, invece, la Sp 51 Forcella, tra Fematre e Rio Freddo (a Visso), chiusa la mattina del 24 dicembre per neve.
“Sono stati dei giorni molto intensi in cui il maltempo non ha risparmiato il nostro entroterra – commenta il Presidente della Provincia, Sandro Parcaroli -. Per questo voglio ringraziare tutti i dipendenti del servizio reperibilità della Provincia che hanno lavorato ininterrottamente dalla Vigilia di Natale con la nostra turbina per cercare di rendere praticabili tutte le strade, ma anche le ditte Ticani, Cagnini Costruzioni, Alidori Marco e tutte le altre ditte appaltatrici che stanno operando sul territorio per l’indispensabile supporto fornito. La situazione sta migliorando sulle nostre montagne, ma invito comunque tutti alla massima attenzione e a non avventurarsi sulle strade innevate se non si è adeguatamente attrezzati”.
I carabinieri della Stazione di Macerata hanno denunciato un 26enne di origine gambiana, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, per resistenza a pubblico ufficiale e minacce. L’episodio è avvenuto durante un controllo di routine effettuato dai militari nell'abitazione del giovane, che era stato posto ai domiciliari per motivi giudiziari.
Al momento dell’arrivo dei carabinieri, il ragazzo ha impiegato alcuni minuti prima di aprire il portone del condominio, manifestando un atteggiamento visibilmente contrariato. Non appena i militari si sono presentati, il 26enne ha cominciato a lanciare frasi offensive e minacciose, mostrando ostilità nei confronti degli operatori. L’insofferenza del giovane è proseguita anche durante l'intero controllo, con il ragazzo che ha ripetutamente sfidato i carabinieri, cercando di eludere le verifiche richieste.
Il comportamento aggressivo e minaccioso ha indotto i carabinieri a denunciare il giovane per violenza o minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
Nel tardo pomeriggio del giorno di Natale, un uomo di 70 anni ha perso la vita in seguito a una tragica caduta dal ponte di via Nazionale, a Tolentino. Il fatto è accaduto intorno alle 19:30, quando il 70enne è precipitato per circa 5 metri, morendo sul colpo.
Sul posto sono intervenuti prontamente i soccorsi del 118, ma purtroppo per l'uomo non c'è stato nulla da fare. I carabinieri, che stanno conducendo le indagini, hanno avviato una prima ricostruzione del fatto. Sebbene non siano ancora chiare tutte le circostanze, le prime ipotesi indicano che si possa trattare di un gesto volontario.
L’uomo, di nazionalità straniera, non avrebbe lasciato alcun messaggio che potesse chiarire i motivi del gesto, ma la dinamica dell'incidente e la sua posizione al momento della caduta lasciano supporre una volontà di porre fine alla propria vita.
Le indagini sono in corso per fare piena luce sull'accaduto e verificare se ci siano altre cause o motivazioni legate alla tragedia.
I carabinieri del N.O.R. della Compagnia di Macerata hanno denunciato una donna di 41 anni, residente in provincia di Frosinone, per aver fornito false dichiarazioni sulla propria identità durante un intervento per una lite avvenuta in via Roma, nel centro del capoluogo di provincia. L'intervento dei militari è scattato dopo la segnalazione di un alterco, durante il quale le forze dell'ordine hanno proceduto all’identificazione delle persone coinvolte.
Durante il controllo, la donna ha dichiarato generalità false, cercando così di eludere i controlli. Gli accertamenti effettuati dai Carabinieri hanno svelato che la donna era sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, nel Frosinate, e che stava tentando di violare questa disposizione legale.
La donna, già nota alle forze dell'ordine per i suoi precedenti, è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Macerata per i reati di "false dichiarazioni sulla propria identità" e "inosservanza dei provvedimenti dell’autorità". L'indagine prosegue per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Mentre molti trascorrono le festività natalizie in famiglia, i vigili del fuoco del turno B del Comando di Macerata non si fermano. Oggi, con grande spirito di squadra e professionalità, continuano il loro impegno al servizio della comunità. Tra un intervento e l’altro, non dimenticano il calore umano che li caratterizza e inviano i loro più sentiti auguri di buone feste a tutta la cittadinanza con uno scatto in cui si fanno ritrarre con il celebre copricapo con pompon di Babbo Natale.
Un momento dedicato ai sorrisi che arriva a 24 ore di distanza dal lavoro senza sosta che ha contrassegnato la giornata della Vigilia a causa dell'ondata maltempo che si è abbattuta sulla provincia. Sono stati ben 155 gli interventi effettuati nel Maceratese, finalizzati a garantire la sicurezza e ripristinare la normalità.
I soccorsi si sono concentrati principalmente sulla rimozione di alberi caduti e sulla sistemazione di coperture pericolanti. Questa intensa attività dimostra ancora una volta l’instancabile dedizione dei vigili del fuoco, veri angeli custodi in situazioni di emergenza. Uomini e donne caratterizzati anche da grande umanità e senso di solidarietà, come dimostra la mattinata di gioia regalata ai piccoli pazienti dell'ospedale di Macerata (leggi qui).
A loro, a nome dell'intera redazione di Picchio News, il nostro più sentito ringraziamento.
Ha destato profondo cordoglio a San Severino Marche la scomparsa di Massimo Ciccarelli, stimato imprenditore settempedano titolare del “Salumificio Ciccarelli”, azienda storica che da ottant’anni rappresenta un’eccellenza del territorio e della tradizione italiana.
Massimo Ciccarelli è stato un esempio di dedizione, visione imprenditoriale e attaccamento alle radici. Con grande passione e lungimiranza, ha saputo guidare l’azienda di famiglia verso la modernità, mantenendo vivi i valori e la qualità che ne hanno fatto un punto di riferimento nel settore.
La sua scomparsa rappresenta una perdita non solo per i suoi cari, ma per l’intera comunità settempedana, che si è stretta attorno alla famiglia Ciccarelli in questo momento di grande dolore.
Il sindaco e l’amministrazione comunale partecipano al lutto della moglie Gianna, delle figlie Sonia e Simona, dei generi Marco e Gabriele, e delle nipoti Vittoria e Greta, esprimendo loro le più sentite condoglianze.
I funerali si terranno giovedì 26 dicembre alle ore 9.30, nella chiesa di San Lorenzo in Doliolo. La camera ardente è stata allestita nella sala del comitato “Il Tempio degli Angeli”.
San Severino Marche perde un imprenditore capace, un uomo che ha saputo lasciare un segno indelebile in tutta la comunità.
Una tormenta di neve sta imperversando su gran parte dell'entroterra, causando notevoli disagi alla viabilità. Da questa mattina, sono chiuse al traffico due strade provinciali a causa della neve abbondante e del forte vento, che rendono impossibili le operazioni di sgombero.
La Sp 136 (Pian Perduto), che collega Castelsantangelo sul Nera a Castelluccio, è transitabile solo fino a Spina di Gualdo. Oltre questo punto, il tratto è stato chiuso per la presenza di oltre 50 centimetri di neve. Stessa sorte per la strada che conduce a Monte Prata, impraticabile a causa delle condizioni avverse.
Gravi difficoltà anche sulla Sp 51 Forcella , tra Fematre e Rio Freddo, nel comune di Visso. Qui i mezzi spazzaneve non riescono a transitare a causa del vento incessante e della neve che continua a cadere. La Provincia ha tentato di intervenire con i propri mezzi e con il supporto di ditte esterne, ma le condizioni meteo proibitive hanno impedito ogni azione efficace. La situazione è costantemente monitorata dalle autorità provinciali, che proveranno a ripristinare la viabilità nella mattinata di domani, qualora le condizioni meteo lo permettano.
“Chiediamo alla popolazione di non avventurarsi nelle zone segnalate” , ha dichiarato il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli . “La situazione è in continuo cambiamento e, anche domani, non sono previsti miglioramenti significativi. Invito tutti a prestare la massima attenzione e a limitare gli spostamenti, specialmente nelle aree montane”.
La Provincia rinnova l'appello a evitare i tratti chiusi e a muoversi con estrema prudenza in tutto l'entroterra, dove le condizioni climatiche potrebbero peggiorare ulteriormente nelle prossime ore
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, la direzione marittima delle Marche della guardia costiera, nell’ambito dell’operazione nazionale "e-Fishing", ha intensificato i controlli sul territorio per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti ittici destinati alle tavole italiane.
L’iniziativa, che coinvolge oltre 1.500 militari e 450 mezzi della guardia costiera a livello nazionale, punta a contrastare pratiche illecite, con particolare attenzione alle nuove modalità digitali di vendita e promozione.
Coordinata dal 7° Centro di Controllo Area Pesca, la guardia costiera delle Marche ha effettuato 140 ispezioni che hanno portato complessivamente a: 32 sanzioni amministrative per un totale di 50.000 euro; il sequestro di 2.200 kg di prodotto ittico; la confisca di 8 attrezzi da pesca non conformi.
Tra le operazioni più significative quella svolta a San Benedetto del Tronto, che ha portato a controllare le unità dedite alla pesca delle vongole. Tre motopescherecci hanno evidenziato irregolarità, tra quantitativi superiori al consentito e mancata registrazione dei dati di cattura. Il risultato è stato di cinque sanzioni per un totale di 10.000 euro e il sequestro di 70 kg di vongole.
A Senigallia, invece, presso un grossista sono stati trovati 350 chili di prodotti ittici congelati privi di etichettatura. Il commerciante è stato multato per 1.500 euro e i prodotti sequestrati.
L’operazione, attiva fino a gennaio 2025, ha già prodotto importanti risultati anche su scala nazionale con 746 illeciti accertati, oltre 1 milione di euro di sanzioni e il sequestro di circa 200 tonnellate di prodotto ittico e 233 attrezzi da pesca.
L’operazione mira a tutelare il prodotto ittico "made in Italy", contrastando pratiche sleali e garantendo trasparenza e qualità nella filiera ittica. Grazie a questi sforzi, la guardia costiera contribuisce non solo a proteggere le risorse marine, ma anche a valorizzare il lavoro degli operatori onesti, offrendo ai cittadini prodotti sicuri e certificati.
Un grave episodio di violenza si è verificato nella serata di ieri lunedì 23 dicembre a Comunanza, dove una coppia di anziani è stata brutalmente aggredita. Un uomo di 75 anni si trova in condizioni critiche, mentre sua moglie, nonostante le fratture riportate, non è in pericolo di vita. Entrambi sono stati soccorsi e ricoverati all’ospedale di Ascoli Piceno.
Un 40enne del posto è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e danneggiamento. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe aggredito la coppia, attribuendo loro la responsabilità della fine di una relazione con la figlia. Dopo l’assalto, avrebbe anche tentato di incendiare l’abitazione della coppia, situata in via Santa Maria. L’allarme è scattato intorno alle 20:15, quando una chiamata al 118 ha segnalato l’urgenza di soccorsi per un uomo e una donna gravemente feriti. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari, ma, a causa delle avverse condizioni meteo, l’eliambulanza non è stata disponibile.
Entrambi i feriti sono stati quindi trasferiti in ambulanza all’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno. Dalle ricostruzioni, il 40enne avrebbe prima colpito con calci e pugni l’uomo anziano, per poi aggredire con violenza anche la moglie. Dopo il gesto, l’aggressore si è presentato spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Comunanza, confessando l’accaduto. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, giunti sul luogo della violenza, hanno arrestato l’uomo, che è stato trattenuto nella camera di sicurezza del Comando provinciale di Ascoli Piceno, in attesa del trasferimento al carcere di Marino.
Il 75enne resta ricoverato in prognosi riservata presso il Mazzoni, mentre la moglie è in condizioni stabili, con lesioni significative ma non letali.
(Fonte Ansa)
Non si ferma l'ondata di maltempo che sta flagellando le Marche da ieri, con forti venti, neve e una serie di eventi atmosferici estremi che stanno mettendo a dura prova la regione. In particolare, le province centrali e meridionali sono quelle maggiormente colpite, dove i vigili del fuoco sono al lavoro senza sosta per fronteggiare le numerose emergenze.
Finora, gli interventi dei pompieri hanno superato quota 350, e la situazione non accenna a migliorare. Per far fronte all'emergenza, sono giunte in supporto tre squadre da altre regioni, a testimonianza della gravità della situazione. La Protezione Civile è stata mobilitata per supportare le operazioni di soccorso, mentre le forze locali stanno cercando di arginare i danni provocati da alberi e rami caduti, che hanno bloccato strade, danneggiato auto e case.
Ancona è una delle province maggiormente coinvolte dal maltempo, con il vento che ha provocato gravi danni strutturali e la caduta di alberi nelle aree urbane e rurali. La macchina dei soccorsi è stata messa a dura prova, con i vigili del fuoco impegnati in interventi incessanti. Nel Maceratese, le squadre di soccorso si sono concentrate lungo la costa, in località come Civitanova Marche, Porto Recanati e Potenza Picena, dove numerosi alberi abbattuti hanno ostacolato la viabilità.
Anche nel territorio comunale di Recanati si è registrato un incidente significativo: un albero è crollato sulla provinciale 77, bloccando completamente la strada e causando disagi alla circolazione. Nelle zone dell'entroterra, i vigili del fuoco sono stati chiamati a liberare i tetti delle Sae (Soluzioni Abitative di Emergenza) dalla neve accumulatasi, una situazione che ha reso ancora più complessa la gestione del maltempo.
Con la situazione che non mostra segni di miglioramento, sono giunti rinforzi da altre regioni per supportare i vigili del fuoco marchigiani. La squadra di Forlì-Cesena, già attiva dal giorno precedente nel Fermano, è stata affiancata da due squadre provenienti dal Veneto e dalla Toscana, che stanno operando nel Pesarese. Inoltre, due nuove squadre stanno per arrivare da Ravenna e dal Lazio per intensificare gli interventi nell'area di Ancona.
Gli interventi continuano a riguardare principalmente la rimozione di alberi e rami caduti su strade e abitazioni. La situazione è particolarmente critica in alcune aree, dove il vento ha provocato danni significativi alla viabilità e alle infrastrutture locali.
Un altro fronte critico è rappresentato dalla neve che ha interessato i Monti Sibillini, dove una tormenta ha imbiancato completamente la zona. Le temperature sotto zero e la forte nevicata hanno costretto alla chiusura degli impianti di risalita sulle piste da sci, creando disagi per i turisti e per le attività locali legate al turismo invernale. La neve sta complicando ulteriormente le operazioni di soccorso, in particolare nelle zone più isolate dell'entroterra.
Le previsioni meteo indicano che il maltempo continuerà a imperversare sulle Marche anche nelle prossime ore, con il rischio di nuovi intensi fenomeni atmosferici. Il forte vento, la neve e le temperature rigide potrebbero causare ulteriori danni, rendendo necessari ulteriori interventi di emergenza. Le autorità locali invitano la popolazione a prestare attenzione e a seguire le indicazioni della Protezione Civile per evitare situazioni di pericolo.
Il bilancio complessivo della tempesta è ancora provvisorio, ma i danni causati sono ingenti. Le squadre di soccorso continueranno a operare senza sosta per garantire la sicurezza dei cittadini e ridurre i disagi provocati da questa ondata di maltempo che sta colpendo duramente la regione.
Una tragedia si è verificata oggi alla stazione ferroviaria di Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno, dove una ragazza di 28 anni - che viveva nel Maceratese - è stata investita e uccisa dal treno Freccia 8810 di Trenitalia, in transito sulla linea Bologna-Lecce. L'incidente è avvenuto alle 9:52, e le indagini sono ora in corso da parte della polizia ferroviaria (Polfer) per ricostruire la dinamica dell'accaduto.
Secondo quanto riferito, la giovane donna sarebbe stata riconosciuta subito, poiché aveva lasciato la sua borsa davanti a un bar situato nei pressi della stazione, un dettaglio che ha facilitato il suo identificazione. Dopo l'incidente, la circolazione ferroviaria è stata parzialmente ripristinata tra le stazioni di San Benedetto del Tronto e Cupramarittima, ma con una marcia cautelativa sul binario dei dispari, a causa della fermata di Grottammare.
I passeggeri del treno coinvolto nell'incidente sono stati trasferiti sulla Freccia 9806, che effettua il servizio tra Bari e Milano. Le indagini continueranno per capire le cause precise dell'incidente e verificare se ci siano eventuali responsabilità. Non sembrano comunque esserci dubbi sulla volontarietà del tragico gesto.
Incidente in serata, intorno alle ore 20:30, nel territorio comunale di Camerino. Lungo la strada provinciale Varanese, tra le località di Pozzetto e Rio, un autoarticolato è finito al di fuori della carreggiata.
La causa è, con ogni probabilità, da ricondursi alla neve che ha reso scivoloso il fondo stradale. Sono in corso i lavori per consentire il recupero del mezzo pesante. Non si registrano feriti. Sino al completamento delle operazioni il tratto, dall’incrocio di Pozzetto a scendere verso Sfercia, è chiuso al traffico.
I carabinieri forestali di San Severino Marche hanno portato a termine un’importante indagine che ha portato alla luce un caso di truffa legato ai finanziamenti europei destinati al settore agricolo. L’indagine, che ha coinvolto una società agricola con sede legale nella provincia di Ancona e terreni ubicati nelle colline dell’entroterra maceratese, ha accertato un'indebita percezione di ingenti finanziamenti provenienti dall'Unione Europea.
L’indagine è partita a seguito di una segnalazione riguardante un terreno agricolo che non era stato falciato durante il periodo di massimo rischio incendi boschivi. Dopo aver individuato il terreno in questione, i carabinieri Forestali hanno scoperto che lo stesso era oggetto di un finanziamento nel quadro del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) per la campagna 2014-2022.
Le verifiche sui fascicoli aziendali e sulla banca dati messa a disposizione dalla Regione Marche hanno rivelato che l’impresa agricola beneficiaria del finanziamento non aveva in affitto né in proprietà i terreni su cui doveva essere impiantato l’uliveto. Infatti, tra i requisiti del bando vi era un vincolo di inalienabilità dei terreni per almeno cinque anni dall’erogazione del finanziamento, che non è stato rispettato.
L’Amministratore Unico della società agricola ha dichiarato falsamente di essere il titolare dei terreni, mentre in realtà li aveva persi prima ancora che venisse completata l’istruttoria per il rilascio del contributo. Grazie a questa manovra fraudolenta, l’impresa ha ottenuto un finanziamento di circa 160.000 euro.
A seguito delle indagini, il titolare dell’azienda è stato denunciato per truffa aggravata per il conseguimento di pubbliche erogazioni. Inoltre, è stata avviata la procedura per la decadenza della domanda di aiuto e per il recupero del finanziamento, che dovrà essere restituito in quanto erogato irregolarmente.
Incendio a San Severino: vigili del fuoco spengono le fiamme in un appartamento, nessun coinvolto. Alle ore 3.00 di questa notte, i vigili del fuoco sono intervenuti in via Salimbeni, a San Severino, a causa di un incendio che ha coinvolto un appartamento al primo piano di un edificio.
Le fiamme, che avevano preso piede all'interno dell'abitazione, sono state prontamente domate dalla squadra dei vigili del fuoco di Tolentino, che ha anche messo in sicurezza l'edificio per evitare ulteriori danni.
Fortunatamente, non si segnalano persone coinvolte nell'incendio. Al momento dell'intervento, l'appartamento era vuoto, e non si registrano feriti né tra i residenti né tra i soccorritori. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che stanno coordinando le indagini per determinare le cause del rogo.
Le operazioni di messa in sicurezza si sono concluse senza particolari difficoltà, ma l'incendio ha causato danni significativi all'interno dell'appartamento. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire l'origine delle fiamme, anche se al momento non è possibile escludere nessuna ipotesi.
Un’escursione sul Monte Vettore ha rischiato di trasformarsi in una situazione di emergenza per un uomo che, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, si è trovato in difficoltà. La stazione di Ascoli Piceno del Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche è intervenuta per il recupero dell’escursionista, grazie alla segnalazione giunta doemenica sera dai suoi familiari ai carabinieri di Arquata del Tronto, preoccupati per l'assenza di contatti da diverse ore.
L'uomo, che si trovava nella zona del Monte Vettore, aveva cercato riparo presso il bivacco Zilioli a causa delle condizioni meteo sfavorevoli. Intorno alle 22:00 è riuscito a mettersi in contatto con i carabinieri, spiegando la sua situazione. Dopo aver monitorato l'evolversi delle condizioni meteo durante la notte, le squadre del Soccorso Alpino hanno deciso di intervenire al mattino, sfruttando una finestra di bel tempo.
All’alba, una squadra di soccorritori è riuscita a raggiungere l’escursionista, che nel frattempo aveva iniziato autonomamente la discesa verso Forca di Presta. Fortunatamente, l’uomo era in buone condizioni di salute, e l'intervento si è concluso con successo senza ulteriori complicazioni.
L’intervento tempestivo e la collaborazione tra i vari enti hanno permesso di risolvere la situazione in sicurezza, dimostrando ancora una volta l’efficacia dei soccorsi in montagna.