Sant'Elpidio a Mare - A Casette d'Ete ieri sera tante famiglie, molti bambini, insieme ai rappresentanti dell'amministrazione comunale si sono ritrovati al parco pubblico. Un corteo di quasi duecento persone si è spostato verso via Pisanelli, dove abita la famiglia del piccolo di 18 mesi che, proprio in quella strada, davanti alla sua abitazione, lunedì intorno alle 8.30 è stato investito da uno scuolabus ed è morto sul colpo.
I genitori del piccolo e la sorellina erano davanti alla loro casa, ad attendere tutte quelle persone che, in un silenzioso e commosso simbolico abbraccio, hanno desiderato esprimere vicinanza alla famiglia colpita da un così straziante dolore.
Il marciapiede è stato riempito di lumini, peluche e lettere, in un composto silenzio interrotto solo da un applauso, dopo la lettura di una preghiera per il bambino.
La morte del piccolo è una tragedia terribile per i familiari, un dramma vissuto con dolore da tutta la comunità, che con questo gesto spontaneo ha voluto manifestare loro il suo supporto.
(Credit foto: Ansa Marche)
I carabinieri del Nas di Ancona hanno arrestato per detenzione a fini di spaccio un trentenne italiano, titolare di un esercizio di barbieria, nel capoluogo marchigiano, trovato in possesso di oltre mezzo etto di "cocaina rosa", o "tusi", una sostanza sintetica composta da ketamina e Mdma.
Durante un controllo, i militari si sono insospettiti per l'atteggiamento del giovane e hanno perquisito il negozio, rinvenendo modiche quantità di cocaina e, appunto, la "tusi". A casa dell'uomo ne sono stati rinvenuti altri 55 grammi, che sono stati sequestrati insieme a 2.500 euro in contanti ritenuti provento di spaccio. nel capoluogo marchigiano.
Si tratta del primo ritrovamento nelle Marche della cocaina 'tusi', comparsa per la prima volta in Colombia nel 2010 e molto diffusa in Europa. Il colore rosa è dovuto ad un colorante alla fragola. Si tratta di una sostanza che, secondo le forze dell'ordine, verrebbe venduta ad un prezzo che si aggira tra i 150 e i 200 euro al grammo.
Un uomo di 54 anni minaccia e aggredisce il personale della polizia locale: è stato arrestato dai carabinieri di Falconara dopo che, in precedenza, era evaso dalla misura alternativa dei domiciliari che stava scontando per un altro reato.
Tutto è scaturito da un controllo alla circolazione stradale a Falconara, con gli agenti che hanno provveduto a fermare l'uomo, in quel momento a bordo di un monopattino elettrico e protagonista di alcune manovre pericolose.
Il 54enne, una volta bloccato, ha iniziato a inveire rendendo necessario l'intervento dei carabinieri. Dalle successive identificazioni è emerso poi come lo stesso 54enne dovesse trovarsi ai domiciliari e per questo motivo sono scattate le manette.
MONTEGRANARO - I carabinieri di Fermo hanno chiuso le indagini sul furto avvenuto alla Caritas di Montegranaro qualche settimana fa; all'esito, i militari hanno denunciato un uomo 45enne originario del Marocco, irregolare sul territorio, già noto alle forze dell ordine.
Sarebbe lui l'autore dei furti avvenuti alla sede della Cariras: rubava i beni raccolti per i più bisognosi per poi rivenderli.I volontari della stessa organizzazione, in passato, avevano anche dato supporto al presunto colpevole e alla sua famiglia.
Militari del nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Ancona, in collaborazione con il gruppo Tutela Ambiente di Roma e Napoli, stanno eseguendo otto misure cautelari non custodiali, emesse dal gip del Tribunale di Ancona nei confronti di otto soggetti, per il reato di attività organizzata del traffico illecito dei rifiuti, inerente il recupero degli oli vegetali esausti. L'attività investigativa è diretta dalla direzione distrettuale antimafia di Ancona e di Napoli, con il coordinamento dalla direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Effettuate perquisizioni e sequestri nelle province di Ascoli Piceno, Napoli, Bari e Pescara. L'attività illecita è consistita anche in furti aggravati di oli vegetali esausti, classificati come rifiuto liquido non pericoloso, di elevato valore commerciale per gli incentivi collegati alla produzione finale di biocarburante.
Le indagini mirano a contrastare un importante fenomeno criminale che, con l'aggravante di agevolare associazioni camorristiche, era dedito al traffico illecito di oli esausti trattati illecitamente, di rilevante valore commerciale e con grave impatto ambientale.
Dal 8 al 10 marzo, a Civitanova Marche sono proseguiti i controlli straordinari di controllo del territorio condivisi nell’ambito del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Flavio Ferdani e disposti dal questore per la prevenzione dei reati in genere, specie di quelli connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono state identificate 285 persone e sottoposti a controllo 139 veicoli.
Tutti i servizi sono stati svolti dai poliziotti della Questura di Macerata, in collaborazione con il reparto prevenzione crimine di Perugia e il reparto cinofili di Ancona e ad implementazione del servizio di controllo del territorio svolto dal locale commissariato di pubblica sicurezza.
Durante i servizi è stato sottoposto a controllo il centro della città, il lungomare nord e sud, i giardini “Lido Cluana”, zona ”Varco sul Mare”, zona stadio e area foce del Chienti.
Perde il controllo dell'auto che finisce fuori strada e si ribalta. L'incidente è avvenuto, poco dopo le 12:00, in contrada Cimarella a Macerata.
Per cause in corso di accertamento, complice anche l'asfalto reso viscido dalla pioggia, il conducente ha perso il controllo del mezzo che è poi uscito fuori la sede stradale, finendo la sua corsa ai lati della carreggiata.
Una volta scattato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e dei vigili del fuoco. Il conducente dell'auto è stato estratto dalle lamiere e successivamente trasportato all'ospedale di Macerata in autoambulanza. I rilievi di rito spetteranno alla polizia locale.
Norme sulla sicurezza non rispettate: sospeso cantiere della ricostruzione. Con il coordinamento del Comando provinciale carabinieri di Macerata, la settimana scorsa la Compagnia di Tolentino ha effettuato un servizio a largo raggio, unitamente al nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Macerata, con la finalità di monitorare e controllare i numerosi cantieri presenti nel territorio per la ricostruzione post-sisma.
A seguito di ispezione presso un cantiere dedicato alla ricostruzione di una palazzina con 8 unità abitativa, in una via centrale di Tolentino, i carabinieri, sulla base delle competenze del comparto di specialità in materia di lavoro, hanno verificato il rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza.
Dopo il controllo è stato deferito all’autorità giudiziaria il legale rappresentante della ditta appaltatrice a causa presenza di andatoie e passerelle irregolari e per il mancato rispetto di prescrizioni del decreto legislativo 81/2008 relative alla viabilità nei cantieri e alle difese nelle aperture.
Nelle more della regolarizzazione degli adempimenti previsti, l’attività commerciale è stata sospesa e è stata applicata la sanzione amministrativa di 3000 euro.
Altre violazioni sono state contestate al legale rappresentante di una ditta di installazione di ponteggi e al coordinatore della sicurezza in fase esecutiva, per la mancata redazione del piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio, con l’applicazione di prescrizioni e ammende penali.
ANCONA - I finanzieri hanno smantellato un'organizzazione dedita al riciclaggio di proventi illeciti, per 22 milioni di euro. L'operazione della guardia di finanza è scattata sei mesi fa. I sospetti su alcuni camion che partivano dalle Marche verso il nord Italia: pieni di materiali ferrosi, secondo i documenti e le fatture emesse, ma che in realtà viaggiavano vuoti: una frode fiscale che serviva a riciclare soldi di provenienza illecita. Il maxi sequestro avvenuto nelle Marche, in Lombardia, Umbria, Liguria, Piemonte e Puglia, ha raggiunto 18 persone (4 nelle Marche) e 24 società (2 nelle Marche). Le perquisizioni tra Macerata e San Benedetto hanno portato al sequestro di conti correnti per quasi 3 milioni, orologi di pregio, gioielli, 120 immobili, auto di lusso. A San Benedetto del Tronto sono stati messi i sigilli a due yacht.
Con la patente revocata e con un tasso alcolemico superiore al limite provoca incidente. Sono scattate sanzioni amministrative per un uomo di 53 anni residente in provincia di Macerata che, nel mese di febbraio, sulla strada provinciale 78 aveva causato un sinistro stradale invadendo l’altra corsia di marcia, andando poi a collidere contro altre due autovetture.
A seguito delle analisi richieste dai carabinieri, e eseguite presso l’ospedale di Macerata, egli è risultato con tasso alcolemico pari a 0,80 grammi per litro, motivo per cui i militari gli hanno contestato la violazione dell’articolo 186 comma 2 bis del Codice della Strada.
L’uomo, inoltre, si era posto alla guida pur essendogli stata ritirata la patente nel mese di gennaio per guida in stato di ebbrezza. È stato pertanto segnalato alla Prefettura di Macerata per la revoca del titolo di guida.
Sempre sul fronte circolazione stradale, un sessantenne residente in provincia è stato denunciato per recidiva nella guida con patente revocata. A seguito di controllo effettuato dai militari dell’aliquota radiomobile, l’uomo ha esibito la fotocopia di un titolo di guida rilasciato in Spagna il cui originale, a seguito di successivi accertamenti, è risultato esser stato ritirato nel 2018; tale documento, infatti, era stato emesso a seguito di conversione di patente italiana a sua volta revocata nel 2017.
Nella mattinata di ieri, i carabinieri della Compagnia di Macerata hanno eseguito nel centro cittadino uno specifico ed articolato servizio di controllo del territorio. Quattro persone identificate.
L’obiettivo prefissato per l’operazione è stato la prevenzione e il contrasto dei reati in generale ed in particolare dei fenomeni di microcriminalità, devianza giovanile nonché del consumo di sostanze stupefacenti da parte dei giovani.
Nello specifico, il servizio è stato svolto dalle pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile e dalle Stazioni di Macerata ed Appignano congiuntamente ad un’unità antidroga del nucleo Cinofili di Pesaro ed ha interessato i giardini Diaz, il sottopasso dei giardini Diaz e via Mozzi, il parco Fontescodella, il monumento ai Caduti, via Cuoci, il parco Martiri del Lavoro, via Marchetti, la stazione ferroviaria, piazza XXV Aprile, corso Cairoli, via Marchetti, parcheggio Palladini e il parcheggio Sferisterio.
Durante l’azione il dispositivo dei carabinieri, composto anche da militari in borghese, ha controllato molti giovani e ispezionato luoghi e anfratti, senza rinvenire sostanze stupefacenti, e approfondito verifiche su 4 soggetti fermati e identificati.
(Foto di repertorio)
Civitanova piange Giovanna Ginevri, la madre dell’ex presidente del Consiglio comunale e già sindaco della città rivierasca Ivo Costamagna. La donna, 92 anni, si è spenta nella mattinata di ieri.
È stato proprio il figlio a darne notizia attraverso un post Facebook. “Stamattina (ieri,n.d.r) – ha scritto – mamma è volta in cielo. Un amore e un dolore immensi. Grazie per tutto, di tutto. Per sempre”.
Con queste parole, l’esponente socialista ha voluto celebrare una figura fondamentale per la sua vita di uomo e politico, vera e propria ancora di salvezza nei momenti più bui. I funerali di Giovanna Ginevri avranno luogo sabato 11 marzo, alle ore 15:30, alla chiesa di San Pietro a Civitanova Marche.
Una scossa di magnitudo 4.4, si è registrata a 10 chilometri di profondità, a Umbertide, in provincia di Perugia. La scossa - avvenuta alle 16:05 del pomeriggio - è stata avvertita distintamente anche nell'entroterra maceratese. La scossa ha avuto epicentro a 5 chilometri da Umbertide, come riportato dai dati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Al momento non si segnalano criticità, in corso le operazioni di monitoraggio degli edifici pubblici, a cominciare dall'ospedale e dalle scuole. In corso ricognizioni sul territorio da parte dei vigili del fuoco.
++ AGGIORNAMENTO ++
Un'ulteriore scossa di terremoto si è registrata alle 20:08 con una magnitudo di 4.6, secondo i dati resi noti dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Epicentro a 6 chilometri da Umbertide, ad una profondità di 8 chilometri. Anche in questo caso il sisma è stato avvertito nell'entroterra maceratese.
Pochi minuti più tardi una terza forte scossa: magnitudo 3.9, sempre in provincia di Perugia, con epicentro a 5 chilometri da Umbertide e a una profondità di 10 chilometri.
Lutto nella comunità maceratese. Si è spento questa mattina, all'ospedale cittadino, Francesco Zagoreo, conosciutissimo dentista. Fatale una malattia, aveva 71 anni. I funerali sono stati fissati per sabato 11 marzo alle ore 10 nella chiesa del Sacro Cuore, in via Edmondo de Amicis, a Macerata. La camera ardente è stata allestita all'obitorio dell'ospedale cittadino. Anche la redazione di Picchio News si stringe intorno alla famiglia in questo momento di grande dolore.
È stata estradata dopo una lunga latitanza e atterrata ieri mattina all'aeroporto di Roma Ciampino Jeff Joy, 48 anni, esponente di spicco della mafia nigeriana, una tra le poche donne inserite nell’elenco della polizia italiana dei 100 latitanti più pericolosi.
Indagini svolte dal 2006 al 2007 dalla Squadra Mobile di Ancona, avevano messo in luce il ruolo primario di Jeff Joy nel business criminale della prostituzione: avrebbe favorito l'arrivo in Italia, Olanda e Spagna, di ragazze nigeriane che venivano costrette a prostituirsi con terribili violenze fisiche e minacce di ogni tipo, rivolte anche ai familiari rimasti in patria.
Ricercata dal 2010 a livello internazionale con "red notice" per per i reati di associazione a delinquere, riduzione in schiavitù, tratta di persone, sfruttamento della prostituzione, condannata in via definitiva alla pena di 13 anni, il 4 giugno 2022 la latitante era stata arrestata in Nigeria dai locali servizi di intelligence.
L’estradizione, giunta grazie all'operazione congiunta tra la polizia italiana e l'intelligence nigeriana, rappresenta, scrive la Polizia in un comunicato, "un unicum nei rapporti fra l'Italia e la Nigeria essendo il primo caso pilota nell'attuazione del Trattato entrato in vigore nel 2020".
La mafia nigeriana è la pericolosissima organizzazione che opera a livello internazionale, considerata una delle più potenti al mondo. Molto radicata anche in Italia dove ormai ha stabilito sodalizi con tutte le mafie locali, trae i suoi illeciti profitti principalmente dal traffico di stupefacenti, prostituzione, traffico di esseri e organi umani, sfruttamento del lavoro.
Le cosche nigeriane sono radicate in almeno otto regioni italiane: Lazio, Campania, Calabria, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Veneto; pentiti ed operazioni di polizia hanno rivelato che anche la città di Macerata è entrata a far parte di questo elenco. In tal senso si è espressa la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) nella relazione afferente al secondo semestre 2021 che, parlando della "criminalità organizzata nigeriana" ha fatto riferimento alla crudele uccisione a Macerata di Pamela Mastropietro (leggi qui).
Le Marche sferzate da venti di garbino. La Protezione Civile regionale ha emesso un bollettino di allertamento valido dalle 13:00 di oggi sino alle ore 12:00 di giovedì. I venti saranno sud-occidentali e raggiungeranno intensità di burrasca forte e localmente tempesta nell'entroterra maceratese. Intensi flussi determineranno, in particolare durante la prima parte della giornata del 9 marzo, raffiche molto intense lungo l'intero arco appenninico della regione.
Il cielo sarà parzialmente nuvoloso, con maggiori addensamenti nelle zone montane. Copertura in ulteriore e graduale aumento dalla serata. Non si escludono brevi e isolati piovaschi lungo il crinale appenninico, mentre le temperature sono previste in aumento specie nei valori minimi.
Stalking e violenza sessuale contro l'ex fidanzata, che poi ha tentato di uccidere: la Corte Suprema di Cassazione rigetta il ricorso presentato dal trentaseienne macedone Shevalj Ramadani e ne conferma la condanna a 5 anni di reclusione. L'uomo sarà, inoltre, costretto al pagamento di un risarcimento danni pari a 50mila euro nei confronti dell'ex fidanzata Alina Emilia Pavel.
La condanna faceva riferimento al secondo filone del processo a suo carico, visto che Ramadani era già stato condannato a otto anni per tentato omicidio (leggi qui), in occasione dell'atroce aggressione ai danni di Alina, di cui si era reso protagonista la sera del 17 novembre 2018 a Civitanova Marche.
Prima di quella notte da incubo, la donna era già stata colpita con un'arma da taglio al seno sinistro (ottobre 2017), si era vista puntare contro una pistola (marzo 2018), oltre che inviare ripetutamente messaggi minatori su Whatsapp, sino a subire rapporti sessuali non voluti. Ramadani non accettava la fine della loro storia d'amore. I fatti risalgono al periodo che va dal 2017 al 17 novembre 2018, per i reati aggravati di violenza sessuale, stalking e lesioni personali (articolo 612 bis, commi I e II).
"Non posso che essere soddisfatto - ha dichiarato l'avvocato Oberdan Pantana, difensore di Alina - Una sentenza dal valore ancor più simbolico visto che è arrivata proprio oggi, 8 marzo, festa delle donne. Un ulteriore segnale lanciato dal sistema giudiziario italiano nei confronti degli uomini che vigliaccamente commettono violenza pensando di uscirne impuniti. L'auspicio è che episodi del genere non accadano mai più. Alina sul suo corpo patisce ancora le conseguenze della terribile aggressione subita, a seguito della quale ha fatto ritorno in Romania".
Un vasto incendio è divampato, intorno alle 11, in un'azienda di San Biagio di Osimo che produce carrelli elevatori. La ditta è la Forklift Service di via dell'Artigianato. Sul posto le squadre dei pompieri di Osimo, Ancona e Jesi stanno cercando di contenere le fiamme per evitare il coinvolgimento degli edifici nelle vicinanze. Al momento non risultano persone coinvolte. Una densa colonna di fumo nero si è alzata nella zona.
++ AGGIORNAMENTO ORE 18:00 ++
Si stanno concludendo con una accurata bonifica, per escludere la riattivazione delle fiamme, le operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato alle 11 di oggi presso la Forklift Service, attività di commercializzazione e manutenzione di carrelli elevatori sita in un capannone della superficie di circa 500 metri quadrati e dove lavoravano 12 persone, ubicato nella zona industriale di San Biagio di Osimo.
L’attività di soccorso è stata condotta da 28 vigili del fuoco e 9 automezzi provenienti dalle sedi di Osimo, Ancona, Jesi e dall’aeroporto di Falconara Marittima coordinati dal funzionario di servizio.
Le operazioni sono state rese particolarmente difficili e critiche dal denso fumo nero che si levava dall’incendio, per la presenza di bombole di gas a rischio esplosione e per i liquidi infiammabili depositati che sono stati costantemente monitorati con l’impiego di termocamere ad infrarossi. Fortunatamente non si registrano feriti ma lo stabile è stato irrimediabilmente compromesso dalle fiamme e dovrà essere abbattuto.
La guardia di finanza potenzia ulteriormente le attività volte a presidiare il corretto impiego delle risorse del Piano Nazionale di ripresa e resilienza e a tutelare i locali distretti industriali e del turismo, oltre che le attività del comparto agroalimentare.
Dopo aver incontrato, in una riunione indetta dal prefetto di Macerata lo scorso 2 marzo, il presidente della provincia e i sindaci del territorio, invitandoli alla più ampia sinergia e collaborazione istituzionale sulla corretta gestione dei fondi legati al Pnrr e alla ricostruzione post-sisma, il colonnello Ferdinando Falco e i vertici delle fiamme gialle maceratesi hanno ricevuto, nel pomeriggio di ieri, presso la sede del comando Provinciale, i massimi esponenti delle principali associazioni di categoria del territorio.
Erano presenti il comandante provinciale della gdf, Ferdinando Falco, il comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria, Francesco Mirarchi, il comandante del gruppo di Macerata, Giuseppe Perrone e il comandante della compagnia di Civitanova Marche, Tiziano Padua. Per le associazioni di categoria sono intervenuti il direttore di Confindustria, Gianni Niccolò, il segretario di Confartigianato, Giorgio Menichelli, il funzionario di Confcommercio, Andrea Castellani, il direttore di CNA, Massimiliano Moriconi e il Direttore di Coldiretti, Giordano Nasini.
Un incontro promosso da Falco che ha voluto sottolineare come la guardia di finanza sia da sempre a servizio delle Istituzioni e a fianco di cittadini e imprese che operano nel rispetto delle leggi. In questo senso, è fondamentale rafforzare, a tutti i livelli, il dialogo e la collaborazione per prevenire situazioni di illegalità che potrebbero minare la ripresa e il rilancio economico del territorio.
Al centro del colloquio l’utilizzo dei fondi legati al Pnrr, la cui entità delle somme messe a disposizione è certamente appetibile alla criminalità. Per tale motivo Falco, evidenziando la storica portata dell’intervento pubblico a sostegno dell’economia e dell’ammodernamento del Paese, ha ribadito il primario impegno delle fiamme gialle, che metteranno in campo consistenti e qualificate forze per vigilare sulla devoluzione e sull’utilizzo corretti delle risorse, per rafforzare il dispositivo antifrode e anticorruzione e per impedire che le organizzazioni criminali possano perseguire strategie di infiltrazione nel tessuto economico per accaparrarsi risorse connesse al Pmrr.
A questo fine, un contributo alla causa può essere offerto anche dall’imprenditoria e dalle associazioni di categoria, che, come gli enti locali, sono le prime a poter captare eventuali segnali di illegalità. Da qui l’importanza della collaborazione che potrà essere offerta nel segnalare alla guardia di finanza ogni anomalia o sospetto di frode che la gdf potrà utilizzare per orientare efficacemente la propria azione verso quei soggetti e quei contesti connotati da più elevato rischio, anche in ragione dell’ingente volume di risorse finanziarie in gioco, avviando conseguenti analisi, approfondimenti e controlli.
Nel corso della discussione sono stati affrontati altri temi di grande attualità e un focus particolare è stato dedicato alla tutela dei locali distretti industriali e del turismo, nonché del settore agroalimentare, attraverso il contrasto a possibili penetrazioni della criminalità nell’economia locale “sana” – specialmente attraverso operazioni di riciclaggio di denaro “sporco” – all’evasione, alle frodi fiscali e al lavoro sommerso, alla contraffazione, all’abusivismo commerciale, al falso made in Italy e alle frodi sui prodotti agroalimentari, che generano concorrenza sleale.
Oltretutto, il rischio di infiltrazioni in un territorio come quello maceratese, che annovera anche numerose eccellenze, è sensibilmente cresciuto a causa del devastante impatto negativo sull’economia prodotto prima dal sisma, poi dalla crisi sanitaria e infine dal confitto Russo-Ucraino. In tale scenario, l’azione della guardia di finanza assume vitale importanza per garantire, unitamente a tutti gli altri attori istituzionali, la corretta attuazione delle iniziative di rilancio dell’economia, massimizzando gli sforzi del sistema Paese e scongiurando indebiti utilizzi delle risorse. Da qui, l’importanza dell’azione chirurgica svolta dal corpo contro gli evasori e i frodatori.
Falco, rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni presenti, ha auspicato, da parte loro, un forte e concreto contributo volto a promuovere, tra i propri aderenti, l’invito a segnalare alla guardia di finanza ogni possibile tentativo di condizionamento da parte della malavita organizzata e, comunque, della criminalità in genere, negli insediamenti produttivi, nel mercato del lavoro e nel settore degli appalti.
Le associazioni, da parte loro, nel sottolineare di essere da sempre attente e sollecite nel favorire processi e percorsi volti a promuovere la cultura della legalità, hanno manifestato grande entusiasmo nel poter contribuire, anche attraverso l’invio di segnalazioni qualificate, alla prevenzione e repressione di illeciti di ogni genere, per garantire i diritti e la pari concorrenza di tutte le attività economiche, elementi indispensabili per conferire vitalità all’intero tessuto economico. A tal proposito, le stesse, nell’auspicare che interlocuzioni della specie proseguano in futuro, hanno altresì prospettato la possibilità di organizzare seminari dedicati a tematiche di stretto interesse.
In conclusione, le fiamme gialle maceratesi, ha assicurato il colonnello Falco, continueranno a mantenere alto il livello di attenzione, al fine di monitorare e prevenire il verificarsi di fenomeni criminali di ogni genere in tutti i settori operativi.
Due alloggi popolari di Senigallia erano stati occupati abusivamente da persone che non ne avevano titolo, all'insaputa dell'Ente concedente, a danno di nuclei familiari più bisognosi e in possesso di più requisiti in graduatoria per l'assegnazione degli alloggi popolari.
Lo hanno scoperto i militari della Tenenza della guardia di finanza nell'ambito di un'intensificazione dei controlli eseguiti dal comando provinciale di Ancona per contrastare eventuali illeciti in tema di prestazioni sociali agevolate per l'edilizia popolare. Quattro le denunce per truffa aggravata.
Le verifiche simultanee dei finanzieri di Senigallia hanno riguardato un condominio, la posizione degli occupanti delle 44 unità immobiliari destinate ad alloggi popolari. I militari hanno giocato sul fattore sorpresa per rilevare l'effettiva presenza degli aventi diritto e per accertare la posizione di percettori di reddito di cittadinanza. Dagli approfondimenti sono emerse le occupazioni abusive dei due appartamenti.
Quattro i migranti trovati all'interno degli alloggi occupati: due di loro sono effettivi concessionari degli appartamenti dell'Erap (Ente Regionale Alloggi Popolari) che, dopo essersi trasferiti ormai da tempo all'estero, ove esercitano un'attività lavorativa, hanno arbitrariamente mantenuto la concessione consentendo l'illecito uso del proprio alloggio ad altri due connazionali. I quattro sono stati denunciati in concorso per truffa aggravata, in quanto posta in essere ai danni di un ente pubblico.