Un call center attraverso il quale veniva ordinata la cocaina che da Marcianise (Caserta) arrivava fino a Milano, gestito da appartenenti al clan camorristico Belforte: è quanto emerso nell’ambito di un’indagine della direzione distrettuale Antimafia di Napoli.
Ieri mattina, i militari della Stazione carabinieri di Marcianise hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di 28 indagati: 16 sono finiti in carcere, 7 agli arresti domiciliari, altri 5 sottoposti all’obbligo di presentazione alla p.g; sono 71 in totale le persone indagate.
Lo spaccio su Milano fruttava al gruppo, che poteva contare su più di 2500 clienti, oltre 100 mila euro al mese. Il sodalizio criminale, operante in Lombardia e facente capo al 42enne boss di Marcianise Giovanni Buonanno, si era organizzato con un vero e proprio call center.
Come accertato dagli inquirenti, i “centralinisti”, dotati di cellulari e carte telefoniche intestate a soggetti fittizi, ricevevano le prenotazioni per la droga e l’ordine veniva girato ai pusher per la consegna al domicilio dei clienti tramite un linguaggio in codice via messaggi Whatsapp. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno anche arrestato in flagranza a Milano diversi spacciatori.
I vigili del fuoco sono intervenuti nella serata di ieri in via Santa Croce, a Fabriano, per un incendio che si e sviluppato sul tetto di un condominio di tre piani.
Le fiamme hanno coinvolto una superficie di circa 20 metri quadrati di copertura ventilata in legno. La squadra di Fabriano, intervenuta con due autobotti e con l’ausilio dell’autoscala arrivata dalla centrale di Ancona, ha provveduto a spegnere le fiamme e a bonificare l’area dell’intervento.
Non si segnalano persone coinvolte
Era convinta che il marito avesse l'amante. Lei una professionista 41enne che lavora in un Comune del Maceratese accusata di stalking, lui un commerciante dell'entroterra. Tutto sarebbe iniziato nel dicembre 2021, quando il marito ha lasciato la casa familiare per seguire dei parenti, all'epoca affetti dal Covid in maniera seria. La donna, giorno dopo giorno, si era convinta che quel momentaneo allontanamento del marito fosse dipeso da una relazione extraconiugale e non da effettive esigenze di salute dei suoi parenti. Così hanno avuto inizio i controlli sempre più pressanti da parte di lei: telefonate, pedinamenti, improvvisi "sopralluoghi" anche sul posto di lavoro del marito con scenate plateali alla ricerca della presunta amante, di cui peraltro non è mai riuscita a trovare traccia. Almeno due le occasioni in cui l' uomo è stato umiliato, aggredito verbalmente e con schiaffi di fronte alle figlie della coppia. Oltre ciò sempre più pressanti erano diventate le richieste di denaro per spese voluttuarie e pretestuose, quasi a " rivalersi" sul marito per il tradimento di cui la donna non ha mai avuto evidenza. Esasperato l'uomo, oltre ad avviare la causa di separazione, ha denunciato la moglie per stalking.
Ieri mattina si sarebbe dovuta celebrare l'udienza preliminare, ma per uno sciopero indetto dalle Camere penali, cui ha aderito l'avvocato difensore, è stata rinviata al prossimo 21 giugno, occasione in cui il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio la 41enne o archiviare la sua posizione.
Sventata truffa a un’anziana. I carabinieri del reparto operativo del Comando Provinciale di Macerata hanno arrestato in flagranza di reato, nel pomeriggio di oggi, un giovane di 20 anni e una donna di 34 anni, entrambi del Napoletano e con precedenti specifici, accusati di truffa aggravata ai danni di una donna anziana.
La vittima, una 92enne di Macerata, era stata contattata in mattinata al telefono da un uomo che, con artifizi e raggiri, si era spacciato per l’amico di un suo nipote in difficoltà e le aveva chiesto di avere la somma di 6.000 euro per un pacco che doveva essere prelevato nel vicino ufficio postale e consegnato al nipote sprovvisto, al momento, della suddetta cifra e con la promessa della restituzione della somma.
Insieme alla donna era presente una badante che, nel frattempo, era stata incaricata di recarsi nel vicino ufficio postale per predisporre un vaglia. Subito dopo l’uscita di casa della badante, e approfittando della buona fede della vittima, il 20enne si è presentato a casa dell’anziana donna facendosi consegnare, quale primo acconto, la somma di 2.020 euro per il ritiro del pacco.
Fortunatamente l’intervento immediato e risolutivo dei carabinieri ha scongiurato il peggio e ha permesso di individuare e bloccare il giovane 20enne e la sua complice, recuperare il denaro già in possesso del giovane, e restituire il maltolto all’anziana donna.
I due sono stati così arrestati per truffa aggravata, in concorso, e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria di Macerata. Domani il rito direttissimo per la convalida del fermo. .
Nella mattinata di oggi, i carabinieri della Compagnia di Camerino, insieme ai militari del nucleo cinofili di Pesaro, hanno effettuato dei controlli presso gli istituti scolastici superiori della città ducale.
Protagonisti indiscussi del servizio, due splendidi pastori di nome Kevin e Balù che sono entrati in tutte le classi controllando zaini e borse degli studenti.
"L'attività si inserisce nel quadro della prevenzione al contrasto della diffusione delle sostanze stupefacenti tra i giovanissimi", si legge in una nota dei carabinieri. "Ottima la collaborazione fornita dai dirigenti scolastici nella cornice di una sinergia istituzionale volta a tutelare la salute degli adulti di domani".
Operazione della compagnia di Civitanova Marche a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nel mirino un giovane italiano e un 25enne senegalese: il primo è stato denunciato all’autorità giudiziaria, mentre il secondo è stato tratto in arresto.
IL FATTO - Nel corso di un’operazione condotta nei pressi della stazione ferroviaria di Civitanova Marche, i finanzieri hanno sottoposto a controllo un giovane italiano, insistentemente segnalato dal cane antidroga "Hanima".
Il ragazzo è stato trovato in possesso di 54 grammi di hashish e di 320 euro in contanti, ritenuti provento di spaccio e, pertanto, sottoposti a sequestro, in quanto non adeguatamente giustificati sulla base dell’assenza di redditi dichiarati, come rilevato da una rapida consultazione delle banche dati in uso alle Fiamme Gialle.
Il giovane, un ventenne, è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Macerata per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
Con un secondo intervento i finanzieri civitanovesi, sulla base di precise informazioni ricavate in fase di indagine, hanno dato esecuzione, la scorsa notte, ad una perquisizione all’interno di un appartamento sito nel comune di Tolentino, ritenuto un "hub" di spaccio di sostanze stupefacenti.
I controlli hanno permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro un ingente quantitativo di droga, in particolare 869 grammi di hashish e 86 grammi di cocaina.
Il pusher che occupava l'immobile, un uomo di nazionalità senegalese, è stato tratto in arresto e, su disposizione del pm di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, è stato posto agli arresti domiciliari.
In queste ore è venuto a mancare - presso l'ospedale di Macerata - Mario Lazzari, all'età di 77 anni. Molto conosciuto a Tolentino, ex dipendente delle Poste, è stato titolare e gestore del centralissimo Hotel Milano oltre che giocatore, allenatore del settore giovanile e ultimamente, dirigente dell’Us Tolentino e grande appassionato di calcio.
"La nostra città - afferma il sindaco Mauro Sclavi – perde un personaggio che ha dedicato la propria vita alla crescita della nostra comunità sportiva. Il suo cuore batteva per i colori cremisi e molto si è impegnato per la crescita psicofisica di tantissimi ragazzi che hanno vestito la maglia del Tolentino. Attuale Vicepresidente dell’Unione Sportiva, colpiva per il suo sorriso, la sua disponibilità e la umanità. Grande amante del calcio era il primo sostenitore della squadra del Tolentino che seguiva con competenza ogni domenica".
"Anche come imprenditore si è distinto per aver accolto nella sua struttura ricettiva tantissime persone, distinguendosi per il suo spiccato senso di ospitalità. Grazie a lui e al suo impegno abbiamo potuto avere un hotel nel centro storico, potendo alloggiare i turisti - conclude Sclavi -. A nome mio personale, del vicesindaco e assessore allo Sport Alessia Pupo, dell'amministrazione comunale e della città tutta, esprimo le mie più sentite condoglianze alla moglie, alla figlia, ai nipoti e a tutta la famiglia. Abbiamo perso un grande amico, grande conoscitore del calcio e grande uomo". I funerali sono stati fissati per giovedì 20 aprile alle 15:30 nella parrocchia di San Catervo muovendo dalla sala del commiato Terracoeli.
Un trentaduenne ha esploso due cartucce da caccia calibro 16 contro la saracinesca di un bar a Fermo, probabilmente dopo una lite con il proprietario. Il fatto risale ad alcuni giorni fa.
L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato rintracciato tempestivamente dai carabinieri che, all'esito di una perquisizione nel suo appartamento svolta su decreto della Procura, hanno ritrovato nella camera da letto un fucile da caccia Beretta calibro 16 con 27 munizioni dello stesso calibro, e un bossolo calibro 50 da artiglieria contraerea, già esploso. In corso di accertamento le ragioni del gesto.
Insieme al ragazzo, denunciato per danneggiamento, accensioni ed esplosioni pericolose e porto abusivo di armi, è stato denunciato anche il padre per omessa custodia di armi, oltre ad essere sottoposto al ritiro cautelare di una seconda arma di sua proprietà.
La Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli ha portato a termine su tutto il territorio nazionale, Marche comprese, una maxi-operazione: coinvolte oltre 274 imprese ed i relativi rappresentanti legali.
L'ipotesi è che le aziende coinvolte, tra il 2020 ed il 2021 abbiano posto in compensazione crediti in realtà inesistenti generati tramite false attestazioni: avrebbero dichiarato lo svolgimento di attività di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, mai ralmente concretizzate.
Il giro d'affari realizzato ha fruttato un profitto illecito complessivo pari a circa 57 milioni di euro, somma sottoposta a sequestro preventivo in oltre 42 province italiane.
Le imputazioni, provvisorie vista la fase delle indagini preliminari, vanno dal reato di associazione per delinquere, a quella di emissione di fatture per operazioni inesistenti, di indebita compensazione di crediti di imposta e di autoriciclaggio.
In una comunità socio-educativa di giovani ad Ancona, mercoledì sera, è scoppiata una violenta rissa: tre i ragazzi coinvolti, un maggiorenne e due minorenni. Secondo le testimonianze, intorno alle 23:45, è stato richiesto l'intervento di polizia, carabinieri e Croce Rossa per una lite degenerata. I ragazzi coinvolti hanno cominciato a picchiarsi per poi prendersi a bottigliate in testa. Per due di loro è stato necessario il trasferimento al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette a seguito delle contusioni, se pur non si trovino in gravi condizioni. Le forze dell'ordine stanno indagando per ricostruire l'accaduto.
Dodicenne investito da un'auto: interviene l'eliambulanza. L'incidente si è verificato nella prima mattinata di oggi, intorno alle 8, lungo viale Leopardi, a Macerata. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto, al vaglio della polizia locale.
Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. Gli operatori dell'emergenza, prestate le prime cure del caso e valutate le lesioni riportate dall'adolescente a seguito dell'impatto con una Citroen C4, hanno ritenuto opportuno allertare l'eliambulanza.
L'elicottero del soccorso, atterrato nell'apposita piazzola, ha provveduto al trasferimento del ragazzino, un maceratese, all'ospedale Torrette di Ancona in codice rosso (da prassi in questi casi). Secondo le prime informazioni, avrebbe riportato una sospetta frattura del femore e del bacino.
I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Ancona, hanno individuato e deferito alla Procura della Repubblica un 46enne italiano, dipendente di un'azienda di trasporti pubblici, per peculato aggravato e continuato in danno della stessa ditta.
I fatti risalgono ad ottobre 2022, ma sono andati avanti sino ad ora e sono consistito in 21 appropriazioni di denaro sottratto dalle macchine distributrici dei biglietti a bordo dei autobus e pullman della società di trasporto.
Secondo gli investigatori, il dipendente infedele, in virtù delle sue mansioni, forzava abilmente con un cacciavite le macchinette distributrici, senza danneggiarle, impossessandosi successivamente delle monete. Poi ripristinava i distributori senza lasciare traccia visibile.
L'attività investigativa ha permesso ai poliziotti della Squadra Mobile, di accertare gli episodi di peculato, nel corso dei quali il dipendente, nella sua qualità di incaricato di pubblico servizio, avrebbe sottratto complessivamente oltre 1.700 euro in monete.
Dopo il tamponamento, l'auto prende fuoco: tre feriti. È il bilancio di un incidente avvenuto nel primo pomeriggio, intorno alle 14:45, lungo la strada provinciale 9, in via Sant’Appolinare, nel comune di Monte Roberto.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco della squadra di Jesi, con un'autobotte, provvedendo a spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l'area dell'intervento. Ad essere coinvolte nell'incidente sono state due autovetture.
Il bilancio è di tre feriti, trasferiti dai sanitari del 118 al pronto soccorso dell'ospedale di Jesi per accertamenti: la 24enne alla guida della Seat Ibiza che si è poi incendiata e le due donne, cinquantenni, a bordo dell'altro veicolo. Ai rilievi procedono i carabinieri.
Negli ultimi giorni sono state molte le segnalazioni giunte da tutta Italia circa un volantino, affisso sulle facciate di alcune abitazioni e condomini. Il volantino, intestato al Ministero dell’Interno dipartimento della pubblica sicurezza, intima ai cittadini di far rientro nei luoghi di residenza, pena l'elevgazione di sanzioni molto pesanti. Segnalazioni del genere si sono verificate anche nella frazione di Sforzacosta (Macerata) .
"Si tratta chiaramente di una truffa a cui non dare assolutamente seguito", spiega la questura di Macerata. "L’avviso inizia richiamando un inverosimile obbligo di lasciare le eventuali abitazioni ospitanti per un non meglio specificato fine. Obbligo che verrebbe verificato da un presunto controllo delle forze di polizia".
La Prefettura e le forze dell’ordine rassicurano la cittadinanza della falsità del documento, consistente nel "tentativo di alcuni malviventi di ingenerare preoccupazione nelle le persone, soprattutto anziane e introdursi nelle abitazion". "Chi si imbatte in simili volantini è pregato di segnalarlo alle forze dell’ordine".
Un tamponamento tra un autocarro e due autovetture si è verificato questa mattina, intorno alle ore 12, lungo la 361 “Septempedana” all’altezza del km 58 + 300. Nel sinistro sono rimasti coinvolti un Iveco Turbo Daily 35-10 e due Volkswagen Golf.
Nello schianto è rimasta ferita una donna che è stata trasportata in ambulanza all’ospedale “Bartolomeo Eustachio”. Sul posto, per i rilievi di legge e per ricostruire la dinamica dell’accaduto, la polizia locale del comune di San Severino Marche.
Scontro tra una Mini Cooper e un autocarro: una ragazza in ospedale. È quanto avvenuto, intorno alle 11:15 di questa mattina, in via Cagiata, ad Osimo. Ancora in corso di accertamento, da parte degli agenti della polizia locale, la dinamica del sinistro.
La giovane a bordo dell'auto è rimasta incastrata all'interno dell'abitacolo ed è stata liberata, attraverso l'utilizzo di tecniche specifiche, dalla locale squadra dei vigili del fuoco, intervenuta sul posto con un'autobotte.
La ragazza, poi affidata alle cure dei sanitari del 118, è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Torrette di Ancona per accertamenti. La strada in cui è avvenuto l'incidente è rimasta chiusa al traffico per il tempo necessario dovuto al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Viene alle mani con un automobilista dopo un incidente: nel fine settimana appena trascorso i carabinieri della stazione di Belforte del Chienti, su disposizione della Procura di Macerata, hanno dato esecuzione all’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Ancona nei confronti di un cinquantaseienne italiano, residente in zona.
L’uomo, condannato per il reato di lesioni personali nei confronti di un conducente con cui aveva avuto un incidente stradale, commesso nel 2019, non è stato ammesso dall'autorità giudiziaria alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, per cui dovrà scontare la pena residua di 6 mesi in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione, rispettando numerose prescrizioni, per il cui rispetto i carabinieri predisporranno controlli.
Il cinquantaseienne è già gravato da altre tre sentenze di condanna per guida in stato di ebbrezza, lesioni personali e violenza privata e maltrattamento di animali, commessi nel 2016, 2017 e 2020, con ulteriori due denunce dei carabinieri di Belforte del Chienti per guida sotto l’influenza dell’alcol nel 2021.
Finte intestazioni di autovetture e indebita percezione del reddito di cittadinanza: due denunciati. I carabinieri di Matelica, al termine di certosine indagini, hanno denunciato un cinquantatreenne ascolano e una trentasettenne teramana.
Tramite la riproduzione di documenti di identità, i due erano arrivati ad intestarsi fittiziamente numerose auto, poi cedute a terze persone verosimilmente dietro pagamento di denaro.
Contemporaneamente la coppia ha falsificato la propria dichiarazione dei redditi, riuscendo ad ottenere il reddito di cittadinanza. Ad organizzare materialmente il raggiro, alterando i documenti, secondo la ricostruzione dei militari, era l'uomo mentre la donna, nullatenente, offriva le sue generalità e incassava il reddito.
La truffa, in atto a partire dal settembre del 2020, aveva fruttato oltre ventimila euro di sussidi e la proprietà di quindici autovetture in possesso solo formalmente alla 37enne ma, di fatto, in uso a terze persone. Entrambi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica.
Ha perso un rene il 53enne della provincia di Ancona, fuggito al volante di una Polo Volkswagen la notte del 6 marzo scorso all'alt dei carabinieri, finendo la corsa nel quartiere di Posatora nel capoluogo marchigiano. Un militare gli aveva sparato, dopo un inseguimento da film, con tanto di speronamento subito dalla pattuglia di servizio.
L'uomo era stato poi denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e falso (la targa dell'auto risultò clonata). Il proiettile sparato dal brigadiere, un 47enne con una lunga esperienza nel Radiomobile, aveva colpito il rene, anche se poi era uscito dal corpo.
L'intervento è stato effettuato presso l'ospedale di Torrette, dove il ferito era stato ricoverato in prognosi riservata. Il 53enne è stato dimesso e per la prossima settimana è stato convocato in caserma, dai carabinieri, per essere interrogato alla presenza del suo legale, avvocato Ennio Tomassoni.
Potrà fornire la sua versione dei fatti e spiegare il motivo della fuga pericolosa messa in atto quella notte, quando, attorno alle 4, i carabinieri lo volevano fermare in via del Castellano, per un controllo.
Nella zona c'erano stati dei furti e vedendo la vettura nei paraggi i militari avevano cercato di approfondire. Ma la Polo non si era fermata e aveva iniziato una fuga a tutto gas. Il 53enne, che era a bordo dell'automobile con la sua compagna, una 52enne di Loreto, anche lei indagata per resistenza a pubblico ufficiale, era stato bloccato poco dopo e si era arreso dopo avere bucato una gomma.
Ma improvvisamente aveva fatto retromarcia, quasi investendo il carabiniere che aveva esploso due colpi per fermarlo. Un proiettile era entrato nello sportello del portabagagli e aveva oltrepassato il sedile del guidatore, ferendo l'uomo nella parte bassa della schiena.
All'interno della vettura era stata trovata una bottiglietta di metadone. Il 53enne aveva la targa clonata, la patente scaduta da tre anni e viaggiava senza assicurazione dell'auto e potrebbero essere questi i motivi della fuga. La Procura di Ancona ha indagato anche il militare, come atto dovuto, per lesioni colpose.
Scontro frontale tra due auto: sei feriti in ospedale. È il bilancio di un incidente avvenuto intorno alle 19:30 lungo la provinciale 361, in contrada Beldiletto, nel territorio comunale di Montefano.
I mezzi si sono scontrati frontalmente, violento l’impatto. Sei i feriti tra le sette persone a bordo dei due mezzi, di cui tre bambini, trasferiti per accertamenti all'ospedale di Macerata e di Civitanova Marche. Nessuno di loro si trova in gravi condizioni.
Per i rilievi di rito sono intervenuti i carabinieri di zona, ai quali spetterà il compito di ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente. Sul posto anche la squadra dei vigili del fuoco di Macerata che ha provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’intervento. Il tratto, a seguito del sinistro, è rimasto percorribile in senso unico alternato.