Furto messo a punto da alcuni malviventi nel convento di Colfano a Camporotondo di Fiastrone. All'interno dell'edificio sacro, inagibile a seguito del sisma del 2016, si trovava un'urna in bronzo e vetro, contenente la riproduzione in cera del Beato Francesco da Caldarola: proprio queste opere sono state bersaglio dei ladri.
Il furto è stato scoperto da padre Ferdinando Campana, rappresentante legale della Provincia Picena San Giacomo della Marca dei frati minori, l’ente proprietario del convento, durante un sopralluogo per i lavori di ristrutturazione del convento. I frati hanno sporto denuncia ai carabinieri di Belforte. Le indagini sono in corso.
Auto prendono fuoco dopo il tamponamento. I vigili del fuoco sono intervenuti alle ore, 06.30 circa, a Macerata in viale Trieste, nei pressi dello Sferisterio, a causa di in incendio che ha coinvolto due vetture.
Per cause in corso di accertamento, una vettura ha tamponato un'altra auto in sosta e poi è andata in fiamme.
La squadra di Macerata, intervenuta con due autobotti, ha provveduto a spegnere il rogo utilizzando del liquido schiumogeno antincendio e successivamente a mettere in sicurezza l’area dell’intervento.
A seguito dell’incidente, la conducente dell'auto è stata trasportata al Pronto Soccorso limitrofo dal personale del 118 per accertamenti. Sul posto anche la polizia locale.
(E.L.)
Accusa un malore mentre è alla guida e si schianta contro un muretto: vani i tentativi di soccorso, muore il 74enne Sandro Cruciani, farmacista in pensione. Il dramma si è consumato questa sera, intorno alle 20:30, in via Procopio a Urbisaglia. All'interno dell'auto anche la moglie dell'uomo che ha subito lanciato l'allarme.
I sanitari del 118, giunti prontamente sul posto, hanno provato in tutti i modi rianimare il conducente, senza, tuttavia, riuscirci. L'impatto della vettura con il muretto di un'abitazione è avvenuto a velocità moderata, in base ai primi riscontri, fatale è stato dunque il malore. Presenti sul luogo del fatto anche i carabinieri per ricostruire quanto accaduto.
Sandro Cruciani era molto conosciuto a Urbisaglia, dove è stato titolare per molti anni della farmacia "La Rocca". Comunità sotto shock.
Scontro frontale tra due auto: tre feriti, una 90enne trasportata a Torrette in elisoccorso. È il bilancio di un incidente avvenuto, intorno alle 19:00, lungo la strada provinciale 25 “Cingolana” nel territorio comunale di Treia.
Per cause in corso di accertamento, le due vetture, che viaggiavano in direzioni opposte, sono venute in collisione. Lanciato l’all’arme sono intervenuti sul luogo del sinistro i mezzi di soccorso del 118. I sanitari, valutate le condizioni del caso, hanno richiesto il supporto dell’eliambulanza.
In totale tre i feriti tra gli occupanti dei mezzi, tra cui la donna di 90 anni trasferita all'ospedale dorico di Torrette, mentre gli altri - una seconda donna e un giovane - sono stati trasportati al nosocomio di Macerata.
Per i rilievi di rito sono intervenuti i carabinieri di zona, ai quali spetterà il compito di ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente. Sul posto anche la squadra dei vigili del fuoco che ha provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’intervento. Il tratto, a seguito del sinistro, è stato chiuso al traffico il tempo necessario per il completamento delle operazioni di soccorso.
Vespa contro camion: muore Adriano Prosperi, 68 anni, originario di Recanati. È il bilancio di un drammatico incidente avvenuto, intorno alle 13:45, lungo la provinciale 256 "Muccese", neI territorio comunale di Camerino.
I mezzi si sono scontrati all'uscita da una curva, all'altezza dell'agriturismo Le Cortine, per motivi da accertare. Ai rilievi procedono i carabinieri di Camerino. Violento l’impatto. Lanciato l’allarme è subito accorso sul posto il personale del 118, che non ha potuto far altro che dichiarare il decesso del motociclista. Vano ogni tentativo di rianimazione.
Alla messa in sicurezza del tratto hanno provveduto i vigili del fuoco. Sino al completamento delle operazioni la strada è stata chiusa al traffico. Entrambi i mezzi - al volante dell'autocarro vi era un uomo di 37 anni - sono stati posti sotto sequestro, mentre la salma della vittima è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale di Camerino.
Prosegue, tristemente, la scia di sangue sulle strade della provincia di Macerata. Si tratta della quarta vittima dopo un incidente in moto in meno di una settimana. Di ieri la notizia della morte di Marco Staffolani dopo 4 giorni di ricovero in condizioni disperate. Prima di lui avevano perso la vita Massimo Aquilanti, 62enne di Ancona, proprio sulle strade di Camerino e Vinicio Aristei, 40enne originario di Foligno, a Valfornace.
"In un tragico incidente stradale ha perso la vita il nostro concittadino Adriano Prosperi, molto conosciuto in città, anche per le sue molteplici attività nel mondo dell'associazionismo. Ci sentiamo vicini a tutta la famiglia in questo tragico momento. Ai familiari, agli amici e amiche indirizziamo le nostre più sentite condoglianze", ha sottolineato in una nota di cordoglio il sindaco di Recanati Antonio Bravi.
Nel pomeriggio di mercoledì 26 aprile, al 112 è arrivata la telefonata di una donna di 30 anni, italiana, che chiedeva aiuto perché il suo compagno la stava picchiando. La polizia giunta all'indirizzo indicato, nel comune di Ancona, ha individuato un appartamento da cui proveniva musica ad alto volume, evidentemente per coprire le grida della donna, mentre il litigio era ancora in corso. Gli agenti si sono fatti aprire la porta e hanno trovato l'appartamento devastato; l'aggressore, un 31enne di origini peruviane imbottito di alcol, alla loro vista ha reagito minacciandoli e si è scagliato anche contro di loro. La donna è apparsa coperta di graffi al volto e al collo, e ha riferito che tutto ciò era solito accadere ogni volta che il compagno beveva troppo. L'uomo è stato arrestato e denunciato per maltrattamenti in famiglia e violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. L’arresto è stato convalidato questa mattina in tribunale.
Montelupone e Macerata in lutto per la scomparsa di Lugi Andreani. Fatale una brutta malattia che lo aveva colpito da qualche mese. L'uomo, montegiorgese di origine, si è spento questa mattina, all'età di 68 anni, presso la clinica Villa dei Pini a Civitanova. La camera ardente sarà allestita presso la camera mortuaria dell'ospedale di Macerata, mentre i funerali si svolgeranno venerdì 28 aprile alle ore 15:30 presso la Chiesa dell'Immacolata a Macerata.
"Gigi", come lo chiamavamo tutti, era una forza della natura con tanta voglia di godersi la vita. Lavorava in Banca Mediolanum da 38 anni. Stimato e apprezzato dai suoi clienti che si affidavano a lui da molti anni, nonché dai suoi colleghi, alcuni dei quali sono stati avviati in Banca Mediolanum proprio grazie al suo supporto. Appassionato di musica e arte in tutte le sue forme fin da ragazzo.
I suoi racconti di gioventù e politica hanno intrattenuto e divertito in molte occasioni i suoi amici e colleghi, mentre nei suoi occhi si leggeva la gioia di condividere le sue esperienze passate. Viveva da diversi anni nella sua amata casa di campagna nel comune di Montelupone. Lascia la splendida moglie Albina, che fino all'ultimo gli è stata vicino, Uliana e due meravigliose nipotine.
Fatture false per oltre 400mila euro: sequestrata anche una villa di lusso. Conclusa, dai finanzieri del Gruppo di Macerata, un’indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di un’impresa di commercio all’ingrosso di cuoio e pelli, ora cessata.
L’attività investigativa ha preso avvio da una specifica delega conferita dall’autorità giudiziaria, finalizzata alla verifica di ipotesi di reato penal-tributarie e si è, quindi, sviluppata mediante il minuzioso esame della contabilità aziendale, nonché attraverso ulteriori riscontri operati sul campo.
Dagli accertamenti di polizia giudiziaria è stato constatato che il soggetto investigato aveva, insolitamente, effettuato ingenti acquisti di pellame. In realtà, le relative fatture, emesse, per oltre 400mila euro, da un'altra società marchigiana, attenzionata da un reparto del Corpo, si sono rivelate del tutto false, utilizzate e registrate nella contabilità allo scopo di abbattere notevolmente la base imponibile soggetta a tassazione e versare, quindi, meno imposte.
Nell'ambito dell'inchiesta, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, chiamato a giudicare, ha emesso – su richiesta della Procura della Repubblica - una misura cautelare reale, disponendo il sequestro, anche nella forma "per equivalente", di beni e valori, fino a concorrenza delle imposte evase, per oltre 265.000 euro. Al termine delle trasversali attività effettuate, gli investigatori hanno rinvenuto e posto sotto sequestro disponibilità finanziarie nonché una villa di particolare pregio situata nel comune di Anzio.
Il Comune di Montecosaro è in lutto per la morte del consigliere di minoranza Fabrizio Perugini. Direttore commerciale in un'azienda di commercio di prodotti siderurgici, aveva 55 anni e da tempo lottava contro una malattia. Era divenuto consigliere nel 2019 con la lista ‘Uniti per Montecosaro’. Il funerale si svolgerà questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa dell' Annunziata. La comunità intera si è stretta alla famiglia in questo grande dolore per la morte prematura del loro caro, anche tramite il messaggio del sindaco Reano Malaisi che, in rappresentanza dell'amministrazione, ha espresso cordoglio e vicinanza a nome di tutta la cittadinanza.
È morto all'ospedale di Macerata, dove era ricoverato da quattro giorni in condizioni gravissime Marco Staffolani, il motociclista di 44 anni di Petriolo che ha avuto un terribile schianto in moto sabato sera intorno alle 20:30, lungo la superstrada Val di Chienti poco prima dell'uscita di Morrovalle.
Il 44enne è finito a terra mentre percorreva la superstrada facendo un terribile volo: la moto a distanza di centinaia di metri da dove l'uomo è stato soccorso, e il suo casco disintegrato.
La polizia stradale di Macerata è ancora al lavoro per ricostruire con esattezza l'accaduto, anche attraverso l'ausilio di testimoni. Per la famiglia, che aveva già subito un grave lutto due anni fa, quando un altro fratello di Marco, Simone - 54 anni - aveva perso la vita in un tragico incidente stradale precipitando con un tir da un viadotto in Umbria, arriva un nuovo dolore. Lo stesso che avvolge tutta la comunità di Petriolo, piccolo comune dell'entroterra maceratese dove Marco abitava insieme alla sua famiglia. Ancora non è stata fissata la data delle esequie funebri.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Macerata, le Fiamme Gialle di Porto Recanati hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca, equivalente per un importo di circa 110.000 euro, all’esito della sentenza emessa dal Tribunale di Macerata nei confronti di un imprenditore operante nel settore dell’edilizia, resosi responsabile di evasione fiscale.
Il provvedimento di confisca, che ha carattere di irreversibilità, è stato eseguito dalla guardia di finanza in attuazione dell’accordo di collaborazione sottoscritto a marzo del 2015 tra Procura della Repubblica presso il Tribunale, direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate e il comando provinciale delle Fiamme Gialle maceratesi, finalizzato a rafforzare la collaborazione istituzionale per contrastare le forme più gravi di evasione fiscale.
Nel caso in questione, l’attività discende da un accertamento compiuto dall’Agenzia delle Entrate di Macerata, la quale aveva accertato l’omessa presentazione della dichiarazione annuale ai fini dell’Iva, con conseguente evasione di imposta per un ammontare di circa110.000 euro, pertanto superiore alla soglia prevista affinché si concretizzi il reato.
Dopo lo svolgimento di tutte le fasi del processo, il Tribunale di Macerata ha emesso la sentenza nei confronti dell’imprenditore, dichiarandolo colpevole del reato di omessa presentazione della dichiarazione Iva., condannandolo alla pena di un anno e sei mesi di reclusione e 400 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali.
Conseguentemente, sono stati delegati alla Tenenza di Porto Recanati tutti gli ulteriori accertamenti indispensabili per la ricostruzione della capacità patrimoniale e finanziaria del condannato, al termine dei quali, hanno sottoposto a confisca 12.500 custoditi in depositi bancari e un immobile, per un valore di 97.000 euro di proprietà dello stesso.
Martedì 25 aprile è stata pubblicata da Pietro Orlandi su Facebook una lettera scritta a mano, fatta pervenire all'indirizzo di sua madre che l'ha trovata nella sua cassetta delle lettere in Vaticano. Nel condividerne la foto, il fratello di Emanuela Orlandi ha scritto queste parole."Oggi nella cassetta della posta di mia madre in Vaticano è stata lasciata a mano questa lettera in una busta - si legge nel post -. La stupidità di chi l’ha lasciata e presumo scritta è che voleva far credere che fosse stata spedita da altra città, quindi fuori dal Vaticano, perché si è anche preoccupato di mettere un francobollo ma non c’è nessun timbro, quindi...Peccato lascia solo il nome Luciano Dei (sembra, ma probabilmente falso) e nessun contatto".
"Questa è la conseguenza di chi ha voluto giocare a fare il giornalista. Mi si può offendere come vogliono, non mi interessa, ma leggere 'll Vaticano è stato anche troppo paziente..." oppure "dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie"...beh", aggiunge Orlandi. Tutti certamente conoscono la storia di Emanuela Orlandi, della sua scomparsa avvenuta oramai 40 anni fa, e la lotta del fratello Pietro, che da allora, insieme alla sua famiglia, ha fatto della ricerca della verità sul caso di sua sorella una ragione di vita. La lettera accusa Pietro Orlandi di falsità e di aver abusato della "pazienza del Vaticano". Una lettera recapitata ad una madre, a proposito di "pazienza", a cui è stata portatata via una figlia, cittadina vaticana, e che da quarant'anni attende di sapere "perchè" e cosa sia successo. Una madre e un fratello che da 40 anni chiedevano e attendevano risposte. L’indignazione espressa nella lettera riguarda quanto riferito de relato da Pietro su Karol Wojtyla nelle ultime interviste. Più volte Pietro, ufficialmente, aveva ribadito che le sue parole non contenevano un'accusa nei confronti di Wojtyla. Le parole, riportate da molti media fuori contesto, se contestualizzate sono chiaramente da ricondurre ad una narrazione svolta durante l'intervista a DiMartedi su La7 .
In particolare Pietro aveva raccontato di come, in sede di audizione con il Promotore di Giustizia Diddi, tra le altre cose avesse invitato il pg a fare luce sulle frasi oggi "incriminate", riferite a Pietro Orlandi da soggetti dell'ambiente Vaticano (leggi qui). Moltissimi i commenti e le reazioni degli utenti al post. Molti i credenti tra di loro, la maggior parte schierata a difesa di Pietro, se pur non manca chi lo ha apertamente contestato.
Scontro frontale tra due auto: strada chiusa e tre feriti. È quanto avvenuto intorno alle 15, nella frazione Cimarella di Macerata, al km 32+500 della strada provinciale 362. Sul posto, una volta lanciato l'allarme, sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118.
La causa del sinistro è ancora al vaglio degli agenti della polizia locale. Ad essere coinvolte sono state una Ford Kuga e una Fiat Punto. Ad avere la peggio è stata una signora di 96 anni, che si trovava a bordo della Kuga condotta da un uomo di 72 anni. I sanitari, valutata la situazione, hanno richiesto il supporto dell'eliambulanza. L'anziana, estratta dall'abitacolo dai vigili del fuoco di Macerata, è stata successivamente condotta d'urgenza all'ospedale Torrette di Ancona.
Ferite in maniera lieve le altre due persone coinvolte nel sinistro, il 72enne al volante della Kuga e il 62enne conducente della Punto, trasferiti per accertamenti al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata. La strada che da Villa Potenza conduce ad Appignano è stata chiusa al traffico per circa due ore in modo da consentire il ripristino delle condizioni di sicurezza.
Perseguitavano l'ex fidanzata di un loro amico, seguendola per spaventarla, insultandola sui social e in pubblico davanti anche a familiari e amici.
Per questi motivi il questore di Ancona Cesare Capocasa ha emesso tre ammonimenti per stalking a carico di altrettanti uomini, di origine albanese: se i tre dovessero continuare a molestare la vittima, il reato diventerà procedibilità d'ufficio e saranno indagati per la forma aggravata prevista dall'art. 612 del codice penale.
La donna, residente nell'Anconetano, aveva presentato istanza al questore: dopo che aveva trovato il coraggio di denunciare il fidanzato per le violenze subite, gli amici di lui, per ritorsione, avevano cominciato a seguirla, per spaventarla, ad insultarla sui social e in pubblico.
Terrorizzata, la vittima si è rivolta alla polizia di Stato che, a seguito di istruttoria della Divisione Anticrimine, ha elaborato i tre provvedimenti firmati dal questore di Ancona. "Ogni Donna - commenta il questore - ha il diritto di essere libera di autodeterminarsi senza dover subire umiliazioni o pressioni".
Non un aggressione, dunque, ma un gesto autolesionistico. La 55enne, collaboratrice domestica di Pesaro, avrebbe fatto tutto da sola, ferendosi gravemente la testa con un mattone. L'episodio è avvenuto in via Montenevoso, verso le 9 di questa mattina.
La vicenda è stata chiarita grazie alle immagini registrate da una telecamera di sorveglianza, che si trova poco distante dalla casa dalla quale è uscita la colf. Inizialmente si era ipotizzato il gesto violento di qualcuno.
Sul posto sono arrivate due ambulanze e anche l'elisoccorso da Ancona che però nell'atterraggio ha avuto un problema e non è riuscita a ripartire. La donna è stata così trasportata con l'ambulanza in codice rosso all'ospedale dorico. Sul luogo è intervenuta anche la polizia per gli accertamenti di rito
Un ciclista di 62 anni, del Pesarese, è caduto lungo un sentiero a Colbordolo (Pesaro Urbino) e si è infortunato ad una spalla.
A soccorrerlo sono intervenuti i vigili del fuoco, verso le 12 di ieri. Sul posto la squadra di Urbino e una squadra Saf (Speleo Alpino Fluviale) da Pesaro: hanno raggiunto e recuperato il 62enne affidandolo poi al personale del 118 per il successivo trasporto all'ospedale di Urbino.
Contatta una donna per una prestazione sessuale in un bed&breakfast e poi, con il volto coperto da passamontagna, l'aggredisce e la rapina. Il presunto responsabile dell'aggressione, un 22enne di origine marocchina, è stato arrestato dai carabinieri per rapina aggravata. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi a Sant'Elpidio a Mare.
I militari della locale stazione militari della Stazione carabinieri con quelli della Sezione Operativa della Compagnia di Fermo, della Stazione di Montegranaro e del Nucleo Investigativo, sono intervenuti dopo la segnalazione di una donna domiciliata in bed & breakfast la quale aveva riferito di essere stata aggredita da uno sconosciuto.
Era stata contattata da uno sconosciuto per una prestazione sessuale a pagamento; poi l'uomo l'aveva raggiunta e, a volto coperto, l'aveva aggredita e, minacciata con una forbice. Il giovane le aveva sottratto circa 400 euro e un I-Phone 13, prima di scappare in bicicletta.
Dopo articolate indagini anche tramite i video girati da alcuni sistemi di videosorveglianza sul posto - dove è stato rinvenuto il passamontagna - i carabinieri ritengono di aver identificato con certezza il responsabile della rapina rintracciato in un'abitazione a Porto Sant'Elpidio.
Il 22enne è pluripregiudicato, condannato dal Tribunale di Milano per rapina aggravata e sottoposto alla misura dell'affidamento in prova. I militari effettuavano altresì una perquisizione personale e locale nel suo suo domicilio è stato trovato il cellulare sottratto e gli stessi capi d'abbigliamento indossati al momento della rapina.
L'autorità giudiziaria di Macerata che aveva in carico il provvedimento dell'affidamento in prova, ha per questo emesso un decreto di carcerazione. L'uomo è stato trasferito nel carcere di Fermo a disposizione dell'autorità Giudiziaria.
L'intervento degli agenti della Squadra mobile e della Digos della Questura di Ascoli Piceno ha interrotto la notte scorsa un rave party in fase di organizzazione in una cava a Colle San Marco, in provincia di Ascoli Piceno, nella zona dove oggi si è celebrata la festa del 25 aprile per la Liberazione.
Ricevuta la segnalazione di quanto stava accadendo, gli agenti sono intervenuti in forze, con l'ausilio anche di un reparto fatto giungere da Roma, e hanno bloccato sul nascere l'iniziativa.
Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri di Ascoli. La polizia ha provveduto a sequestrare un'ingente quantità di attrezzature per la diffusione della musica, importanti quantità di bevande alcoliche e stupefacenti, al momento ritenuti per uso personale.
Sono stati individuati alcuni soggetti ritenuti gli organizzatori del rave party, provenienti da Marche e Abruzzo, la cui posizione è in fase di valutazione in queste ore.
I responsabili saranno denunciati in base al decreto anti-rave introdotto lo scorso ottobre dal governo Meloni. Secondo i primi accertamenti, circa un migliaio di persone erano pronte a partecipare al party illegalmente organizzato a Colle San Marco.
Ancora un incidente stradale causato dall'attraversamento di un cinghiale. Questa volta è accaduto a Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, lungo la provinciale Cuprense, nella notte del 25 aprile.
L'animale ha attraversato improvvisamente la strada e un automobilista in transito non è riuscito ad evitare l'impatto. Il cinghiale è rimasto ucciso sulla carreggiata e sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Benedetto del Tronto e gli addetti del Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) per la sua rimozione. Illeso il conducente dell'auto.
Chiaravalle. È in coma il 23enne originario della Repubblica Ceca, le cui condizioni erano apparse già molto gravi subito dopo l' incidente di cui è rimasto vittima nella serata di domenica. Il giovane si trovava al volante di una Skoda Octavia in transito sul ponte all' incrocio tra via Coppetella e via Clementina, quando è finito nel sottostante torrente Guardendo. Un'altra auto è rimasta coinvolta finendo giù dal ponte; si tratta di una Volkswagen Golf, a bordo della quale si trovavano due coetanei del 23enne, anche loro originari della Repubblica Ceca, utti colleghi di lavoro residenti ad Agugliano.L' ipotesi è che i due mezzi stessero facendo una gara di velocità o che si siano toccate in fase di sorpasso. Le condizioni del 23enne conducente della Skoda erano apparse subito gravissime: estratto dall'auto in stato di incoscienza era stato trasferito all'ospedale di Torrette di Ancona. Illeso il passeggero, ferito ma in modo non grave il terzo giovane.