Ciclista finisce contro un autobus: 42enne di Osimo trasferito d'urgenza a Torrette. L'incidente si è verificato nel pomeriggio lungo la strada che da Colfiorito conduce a Serravalle di Chienti, in località Santa Croce in Percanestro.
Secondo una prima ricostruzione, il ciclista avrebbe allargato troppo la sua traiettoria in una curva, finendo contro un autobus di linea della Contram. Lanciato l'allarme, immediato è stato l'intervento del personale del 118. Gli operatori dell'emergenza, valutata la situazione, hanno deciso di condurre il paziente al pronto soccorso dell'ospedale di Camerino.
Qui i medici ne hanno disposto il trasferimento all'ospedale regionale di Torrette, dove è stato portato in ambulanza per via del maltempo che ha colpito Camerino nel pomeriggio e non ha permesso l'intervento dell'elisoccorso. L'uomo si trova ora in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Ai rilievi del sinistro procedono i carabinieri di Camerino.
Perde il controllo dell'auto che finisce in un dirupo e fa un volo di 10 metri: due feriti sono gravi. È quanto avvenuto poco dopo le 10 di questa mattina, in via Montegranarese, a Sant'Elpidio a Mare
Ancora in fase di accertamento le cause dell'incidente, la cui ricostruzione spetta agli agenti della polizia locale. A bordo dell'abitacolo, al momento del sinistro, erano presenti tre persone: un padre 79enne e i suoi due figli di 45 anni. Il mezzo (una Ford Focus, ndr) ha terminato la propria corsa soltanto dopo essersi ribaltato più volte.
Sul posto è tempestivamente intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Fermo che, con due mezzi, ha provveduto, in collaborazione con i sanitari (presenti con un'ambulanza della Croce Azzurra di Sant'Elpidio a Mare, della Croce Gialla di Montegranaro e automediche di Fermo e Sant'Elpidio a Mare), ad estrarre i tre occupanti dell’auto con tecniche ed attrezzatura specifiche: per due di loro è stato necessario il trasporto d'urgenza in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette.
Il terzo paziente è stato trasferito anch'esso ad Ancona, in ambulanza. Gli operatori del vigili del fuoco hanno, inoltre, contribuito a rimuovere il mezzo dalla scarpata e mettere in sicurezza l'area dell'intervento.
Tamponamento tra due auto in superstrada, direzione mare, tra gli svincoli di Morrovalle e Montecosaro. Il fatto si è verificato questa mattina, intorno alle 9:45, quando due veicoli sono rimasti coinvolti in un incidente che ha bloccato la viabilità sulla superstrada.
Nel sinistro sono rimasti leggermente feriti gli occupanti dei mezzi, prontamente soccorsi dal 118, in condizioni non gravi. Intervenuti sul posto anche i vigili del fuoco per la messa in sicurezza e la polizia stradale. La situzione legata al traffico, dopo circa un'ora e mezza, è tornata alla normalità.
Un scossa di magnitudo 3.3 è stata registrata a 11 chilometri di profondità, con epicentro a Bolognola. Il terremoto - avvenuto intorno alle 6:11 di questa mattina - è stato avvertito distintamente in tutto l'entroterra maceratese,
Alla scossa principale ne è seguita un'altra, qualche minuto più tardi, stavolta di magnitudo 2.1, alla stessa profondità e con il medesimo epicentro. Al momento non si segnalano danni a persone o cose.
Affetto da ludopatia, aggredisce la madre che non voleva dargli i soldi per giocare. La donna si è rivolta ai carabinieri della stazione di Montegranaro che hanno attivato la procedura prevista dal Codice rosso.
I militari hanno denunciato all'autorità giudiziaria il figlio della donna, già noto alle forze dell'ordine per maltrattamenti in famiglia.
Dopo l'ultimo episodio di aggressione, la donna ha deciso di sporgere denuncia-querela ai carabinieri, riferendo che da diversi mesi il figlio la sottoponeva quotidianamente a comportamenti molesti e aggressivi, anche di natura fisica, accompagnati da continue richieste di denaro, essendo egli affetto dal vizio del gioco.
Questi episodi sono culminati in una lite durante la quale la vittima è stata strattonata, subendo lesioni tali da richiedere l'assistenza dei sanitari. Da qui la decisione di rivolgersi ai militari che l'hanno invitata a trasferirsi in una struttura protetta: la vittima ha deciso di non accettare tale soluzione.
Nel frattempo, però, i carabinieri di Montegranaro hanno informato l'autorità giudiziaria che ha attivato il codice rosso per garantire la massima tutela e sicurezza alla vittima ed è scattata la denuncia. Il comando dell'Arma di Montegranaro sottolinea l'importanza di denunciare tempestivamente casi di maltrattamenti in famiglia affinché possano essere prese le necessarie misure di protezione.
(Fonte Ansa)
Dodici arresti, 22 denunce e sequestro di beni per un valore di oltre un milione di euro. È il bilancio dell'operazione "Doppio gioco", coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona, con la quale la guardia di finanza di Ancona ha smantellato una traffico internazionale di hascisc e cocaina, proveniente principalmente da Belgio e Olanda, nelle Marche.
Le attività hanno visto in azione, nelle province di Ancona, Fermo, Macerata, Pesaro, Urbino e Frosinone, oltre che in Albania, Belgio e Spagna, 100 militari del Comando Provinciale delle Fiamme gialle di Ancona, con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico), di altri reparti territoriali del Corpo e delle Polizie albanesi, belghe e spagnole.
È stata scoperta una ben strutturata compagine criminale con base operativa nelle Marche e ramificazione in altre zone d'Italia e d'Europa composta in prevalenza da italiani e albanesi che importava ingenti quantitativi di droga.
Al vertice, soggetti,di origine albanese, che tiravano le fila di un articolato traffico transnazionale di droga: si servivano di corrieri con auto dotate di doppiofondo, per importare quintali di cocaina e hascisc per il mercato marchigiano e del Centro Italia. Lo spunto nel 2020 quando in un'altra indagine del Gico era emersa la figura di un ex collaboratore di giustizia di origini campane, capo di un nutrito gruppo di spacciatori italiani nelle Marche.
C'era una sorta di società tra persone italiane e due albanesi, lavoratori edili a Montemarciano (Ancona), che mantenevano i contatti con i capi della banda, concordavano gli approvvigionamenti e consegnavano la droga ai pusher. Le menti dell'associazione, secondo le indagini, erano a Porto Sant'Elpidio (Fermo): due fratelli albanesi gestivano il fiorente mercato illecito dietro la copertura di una rivendita di auto. Avrebbero coordinato i movimenti della droga, gli appuntamenti con i clienti presso la ditta di Porto Sant'Elpidio o a Civitanova Marche, prima di muovere i cavalli per consegnare gli stupefacenti custoditi in vari depositi nelle Marche.
Michelle Maria Causo, 17 anni, romana, frequentava il liceo psicopedagogico: una vita brutalmente spazzata via da un suo coetaneo. Il suo cadavere è stato ritrovato ieri pomeriggio avvolto in un sacco nero in un carrello della spesa accanto ad alcuni cassonetti della spazzatura nel quartiere Primavalle della periferia di Roma.
L'allarme è stato lanciato da un testimone che ha notato un giovane spingere il carrello del supermercato che lasciava dietro di se una scia di sangue. Immediatamente allertato il 112 sono giunte sul posto le forze dell' ordine che hanno trovato il corpo abbandonato della vittima.
Per questo terribile omicidio la Polizia ha arrestato un giovane, anche lui 17enne, nato a Roma e originario dello Sri Lanka, rintracciato seguendo le tracce di sangue lasciate dal carrello. Facendo il percorso a ritroso, la scia li ha condotti in una palazzina poco lontana dal luogo del ritrovamento, quella in cui il giovane viveva con la madre e dove sembra si sia consumato l'omicidio.
Numerose le ferite da accoltellamento che hanno martoriato il corpo di Michelle; sarà l'autopsia a stabilire quale abbia causato la morte. Il giovane, dopo essere stato ascoltato tutta la notte in Questura, è stato sottoposto a fermo.
Inimmaginabile lo strazio dei genitori: la madre ha chiarito che l'assassino non era il fidanzato della figlia ma faceva parte del suo gruppo di amici. In un primo momento si vociferava su una presunta gravidanza della giovane, ma anche questa circostanza è stata smentita dalla madre.
Il padre, in un'intervista a RAI2 ha dichiarato: “Ce l’hanno uccisa, senza motivo, come un cane. Gli amici hanno detto che era un ragazzino educato. Mia moglie lo ha conosciuto, era uno dei tanti amici di Michelle". “Non era il suo fidanzato. Io non so come sia andata. Forse l’ha respinto, perché lei già ha il ragazzo. Sta dall’altra parte di Roma, anche lui è disperato”.
Una tragica morte, colpi inferti con un coltello da cucina rinvenuto nell' abitazione di quel giovane, a detta di tutti un "ragazzino educato"..
Attimi di terrore si sono registrati a Monte San Giusto nel primo pomeriggio di alcuni giorni fa, ma la notizia è stata resa nota soltanto oggi, tra i condomini di un palazzo, quando un 57enne italiano ha raggiunto, sul pianerottolo di casa, il suo vicino, un coinquilino di 47 anni, iniziando per banali motivi di vicinato, un’accesa discussione.
Forse il caldo di questi giorni, oppure il rancore covato da tempo, ha portato gli uomini a passare in breve tempo dalle parole alle vie di fatto e il 57enne ha estratto dalla tasca dei pantaloni un coltellino a serramanico, brandendolo contro il contendente e tentando anche di colpirlo.
Pronta è stata la reazione della vittima che è riuscita a schiavare i colpi e disarmare il suo aggressore evitando, così, ben più gravi conseguenze. L'immediato intervento dei carabinieri della locale stazione, supportati da un'altra pattuglia dell’Arma, ha posto fine alla diatriba ancora in atto: il 57enne è stato bloccato e l’arma è stata recuperata e sottoposta a sequestro.
L’uomo, pertanto, è stato denunciato, dagli stessi militari, all'autorità giudiziaria per il reato di minacce aggravate dall’uso di un coltello e per porto abusivo di arma da taglio.
Automobilista finisce con il proprio mezzo sotto un camion: traffico bloccato. Il fatto è avvenuto intorno alle 12:30 della mattinata odierna, in prossimità dello svincolo di Morrovalle della Ss 77 della Val di Chienti, in direzione Civitanova Marche.
Stando ad una prima ricostruzione, il mezzo pesante - a seguito dello scoppio di una gomma - avrebbe urtato contro il guardrail e si sarebbe intraversato lungo la carreggiata. Il conducente dell'auto che lo seguiva non è, così, riuscito ad evitare l'impatto.
Sul posto sono prontamente intervenuti i sanitari del 118 che hanno provveduto a prestare le prime cure del caso al giovane che si trovava a bordo dell'autoveicolo, per il quale è stato predisposto il trasferimento all'ospedale di Macerata per accertamenti: le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni.
Presenti anche i vigili del fuoco e il personale Anas per la messa in sicurezza del tratto in cui si è verificato il sinistro, sul quale si segnalano notevoli rallentamenti alla circolazione stradale anche per via dell'orario coincidente con il termine del turno lavorativo mattutino.
La carreggiata in direzione Civitanova Marche, tra gli svincoli di Corridonia e Morrovalle, è stata chiusa per ore, con il traffico deviato sulla viabilità secondaria e uscita obbligatoria allo svincolo di Morrovalle.
Dramma oggi pomeriggio ad Osimo quando un gruppo di passanti ha trovato il corpo di una donna a terra in un mare di sangue, nella via sottostante il belvedere. Immediati i soccorsi sul posto, ma nonostante gli incessanti tentativi di rianimazione della Croce Rossa, per la donna non c'è stato nulla da fare.
Secondo le prime ricostruzioni sembrerebbe che la vittima, una ottantenne, sia precipitata dal sovrastante belvedere, già teatro di altri fatti di cronaca. Da chiarire la dinamica dell'accaduto tesa a stabilire, tra l'altro, se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario
Intorno alle 10 di questa mattina due ragazze a bordo di una Lancia Ypsilon si sono schiantate contro un guardrail lungo la provinciale 256 Muccese, nel territorio comunale di Matelica.
Secondo le prime ricostruzioni una vespa sarebbe entrata nell'abitacolo da un finestrino aperto: la giovane alla guida, una maturanda di 19 anni, per lo spavento ha perso il controllo del mezzo, finito contro un guardrail e poi in testacoda.
Nonostante l'auto sia molto danneggiata, fortunatamente le giovani non hanno riportato conseguenze gravi. Sul posto i carabinieri per i rilievi del caso.
Aggressione a colpi di cacciavite e coltello: denunciati per minacce e lesioni due uomini di nazionalità peruviana di 35 e 53 anni. Il fatto risale alle ore 23:00 di venerdì scorso, ma è stato reso noto soltanto oggi.
Ad accorgersi per primi di quanto stava avvenendo sono stati due poliziotti della questura di Macerata, che liberi dal servizio, mentre transitavano a piedi in Corso Cavour, giunti all'altezza della Galleria Luzio, hanno notato la presenza di due soggetti che stavano correndo verso un'auto. r
Saliti a bordo, hanno acceso il motore per poi partire a forte velocità in direzione centro città. A poca distanza gli agenti in borghese hanno avvistato un gruppo di persone che stava litigando animatamente tra loro. Tra questi un uomo, che era stato evidentemente percosso e presentava il volto tumefatto e una ferita da arma da taglio al braccio destro.
Subito intervenuti e calmati gli animi, i poliziotti hanno richiesto l’intervento sul posto di una "Volante" e di un'ambulanza. Dopo che i sanitari del 118 hanno proceduto a prendere in cura i feriti, i successivi accertamenti espletati hanno consentito di appurare che la lite era scaturita futili motivi.
Dalle informazioni raccolte dai testimoni è emerso che i due uomini - il 35enne e il 53enne - si erano azzuffati e procurati reciproche ferite con l’utilizzo di un grosso cacciavite e un coltellino multiuso, oggetti che però non sono stati rinvenuti dai poliziotti. Le successive perquisizioni eseguite presso i rispettivi domicili, hanno consentito di trovare, presso il domicilio del 35enne anche una katana, posta sotto sequestro.
Entrambi i soggetti, gravati da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, sono stati deferiti in stato di libertà per i reati di minacce e lesioni, nonché per il reato di possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
Giovedì scorso, a seguito della chiamata di emergenza, la Centrale Operativa della polizia locale di Macerata ha subito contattato la pattuglia che è intervenuta in un’agenzia assicurativa della città dove uno dei titolari aveva segnalato una truffa.
Gli agenti, una volta arrivati all’interno dell’attività, hanno identificato un giovane, 28enne, domiciliato in città e già noto alle forze dell’ordine, che dopo aver mostrato un falso bonifico al titolare dell’agenzia aveva chiesto soldi in contanti. Il giovane aveva messo in atto lo stesso tipo di truffa il giorno precedente, sempre ai danni della stessa agenzia; i proprietari, avendolo riconosciuto, hanno subito fatto scattare l’allarme.
Immediato l’intervento degli agenti della polizia locale che hanno identificato il 28enne e lo hanno condotto presso il Comando per l’espletamento delle attività di rito; il ragazzo è stato denunciato a piede libero per truffa.
“Come Amministrazione c’è particolare attenzione alla popolazione anziana e fragile che è maggiormente soggetta alle truffe e stiamo lavorando con il progetto Protetti Insieme per sensibilizzare tutta la cittadinanza sul tema” ha detto l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro.
“Come Amministrazione stiamo portando avanti campagne di sensibilizzazione mirate per il contrasto alle truffe, specialmente nei confronti degli anziani – ha commentato l’assessore alla Sicurezza e polizia locale Paolo Renna -. L’invito che rivolgiamo ai cittadini è di denunciare e segnalare ogni tipo di situazione anomala”.
“Invito tutti i cittadini che si rendono conto che stanno subendo una truffa o un raggiro a contattare le forze dell’ordine che intervengono immediatamente – ha aggiunto il comandante della polizia locale Danilo Doria -. Un ringraziamento alla pattuglia che ha gestito nel migliore dei modi e con celerità la situazione fino alla denuncia del truffatore”.
Un donna di 92 anni è stata trovata senza vita nella sua abitazione sita in via Bramante, ad Appignano. I soccorsi sono entrati nell'appartamento della 92enne, intorno alle 9 di questa mattina, ma ormai per la donna non c'era più nulla da fare.
I rilievi sul posto hanno escluso ogni dubbio circa la volontarietà del gesto, l'anziana è morta per asfissia. la salma è stata restituita ai parenti, sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri e il medico legale.
L'incidente è avvenuto, verso le 19 di martedì, presso il campo volo di San Marco le Paludi (FM). Un paracadutista maceratese, per cause in corso di accertamento, è precipitato durante un lancio di addestramento
Sul posto i sanitari che, vista la gravità dei traumi, hanno allertato l'eliambulanza atterrata direttamente sul posto. L'uomo, un 44enne non nuovo ai lanci col paracadute, è stato trasferito all'ospedale regionale di Torrette in gravi condizioni. Non sarebbe tuttavia in pericolo di vita.
L'accaduto riporta inevitabilmente alla memoria un altro incidente avvenuto il 22 aprile scorso, nello stesso campo volo dove un turista tedesco perse la vita precipitando con il proprio parapendio.
Tentano furto in un’abitazione inagibile: denunciati due uomini con precedenti. Intorno le 20.30 del 25 giugno scorso, un cittadino residente a Macerata, nella zona rione Marche, ha segnalato al 112 di aver notato poco prima una persona introdursi nell’area recintata di una palazzina dichiarata inagibile dagli eventi sismici del 2016 attualmente disabitata.
Immediatamente giunti sul posto, i poliziotti della “Volante” hanno due soggetti, entrambi di origine algerina, rispettivamente di 36 e 50 anni, i quali stavano tentando di entrare all’interno di due appartamenti, attraverso l’effrazione delle porte di ingresso che all’arrivo degli agenti erano state già divelte.
Subito bloccati, i due uomini sono stati sottoposti a perquisizione, operazione che è estesa anche all’autovettura con cui erano giunti sul posto. All’interno dell’auto è stato, inoltre, rinvenuto un cutter di grosse dimensioni ed un sacchetto di carta contenente 26 banconote da 50 euro per un importo di 1.300 euro.
Entrambi gravati da numerosi precedenti di polizia anche per reati contro il patrimonio, sono stati accompagnati in Questura e denunciati in stato di libertà per tentato furto aggravato in concorso. Inoltre il 50enne è stato anche deferito per il porto ingiustificato del taglierino.
Minacciano i passanti con un grosso coltello: attimi di apprensione sul lungomare sud di Civitanova Marche. È quanto sarebbe avvenuto, stando alle segnalazioni giunte alla polizia, nella notte di domenica, intorno alle 5.
Una volta lanciato l'allarme, circa la presenza di due cittadini di nazionalità straniera che, in evidente stato di alterazione psico-fisica, maneggiavano pericolosamente l'arma contro i passanti, sul posto si è precipitata una pattuglia della polizia stradale.
Entrambi gli uomini, alla vista dei poliziotti, hanno tentato in un primo momento di nascondersi dietro ad un’auto in sosta per poi fuggire in direzione sud. Gli agenti sono riusciti a fermare, non senza difficoltà, uno dei due soggetti, disarmandolo dopo averlo tranquillizzato, mentre il secondo uomo è riuscito a dileguarsi.
Il cittadino fermato, sprovvisto di documenti, dopo essere stato foto segnalato, è stato denunciato per falsa attestazione a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma (che è stata sequestrata).
Antiriclaggio, bloccato meccanismo illecito. Il gruppo di Macerata della Guardia di Finanza, attraverso una specifica operazione, ha appurato che per due anni - dal 2020 al 2022 - due cittadini guineani hanno posto in essere un articolato sistema illegale per trasferire denaro, con un giro complessivo da 100mila euro, bypassando gli intermediari finanziari abilitati, attraverso il metodo "Hawala".
IL FATTO - Nello specifico, uno dei due soggetti denunciati operava acquisti con la carta PostePay in uso al cognato, sulla quale si faceva accreditare somme di denaro, per poi effettuare illecite movimentazioni finanziarie transfrontaliere.
Stando agli elementi raccolti durante le indagini, i due cittadini guineani operavano nell’ambito della propria comunità, offrendo un’alternativa al sistema bancario/finanziario nazionale per trasferire denaro da e verso il paese d’origine tramite ulteriori complici localizzati proprio in Guinea.
Il sistema finanziario informale "Hawala", difatti, si basa sul rapporto fiduciario tra il migrante che dispone la rimessa e il broker che la "materializza" mediante un vero e proprio network diffuso principalmente in Medio Oriente, Africa e Asia.
Il trasferimento di denaro prevede la partecipazione di quattro attori: l'ordinante, cioè il migrante che vuole trasferire il denaro; l'hawaladar, ossia il banchiere di strada che, nel Paese di accoglienza, raccoglie dal migrante (ordinante) i fondi da trasferire; l'hawaladar nel Paese di destinazione dei fondi, che liquiderà il denaro al beneficiario; il beneficiario, colui al quale il denaro è destinato.
In sostanza, il meccanismo di funzionamento è il seguente: l'ordinante, per esempio un migrante che lavora in Italia, consegna il denaro all'hawaladar, cioè all'intermediario abusivo che si trova in Italia.
L'intermediario comunica all'ordinante un codice di autenticazione che questi notificherà (per telefono, e-mail, etc.) al beneficiario che risiede nel Paese di destinazione dei fondi. Il beneficiario con il codice si presenta all'altro hawaladar, cioè l'agente che risiede nel suo stesso Paese, che, una volta verificato il codice, liquiderà il denaro al beneficiario stesso.
La caratteristica peculiare di questi sistemi è l'assenza di trasferimento fisico di denaro, bensì un apparato di trasferimenti, prevalentemente telefonici, che alla fine comportano dei sistemi di compensazione.
Il tutto, al di fuori delle regole che regolano il sistema finanziario italiano, che consente di eseguire movimentazioni transfrontaliere unicamente per il tramite di operatori finanziari abilitati, in modo "tracciato" e previa puntuale "identificazione".
La Finanza ha identificato settantadue soggetti di nazionalità guineana, residenti in Trentino Alto, Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna, che si sono avvalsi del sistema finanziario abusivo.
I due hawaladar ("banchieri di strada"), residenti in provincia di Macerata, sono stati deferiti all'autorità giudiziaria per abusiva attività finanziaria e violazioni alla normativa antiriciclaggio: rischiano una reclusione fino a quattro anni.
Oltre 260.000 articoli privi delle informazioni minime previste dal "codice del consumo": maxi sequestro dei Finanzieri del gruppo di Macerata e della tenenza di Camerino nell’ambito di una vasta operazione a contrasto del commercio di prodotti insicuri per la salute pubblica.
Gli interventi hanno permesso di rinvenire e sequestrare, all'interno di due attività commerciali della provincia di Macerata, oltre 260.000 articoli di vario genere, tra i quali bigiotteria, articoli per la casa, prodotti per la persona e per uso alimentare, privi delle informazioni minime utili a garantire la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori.
I prodotti commercializzati sul territorio nazionale, per legge, devono infatti presentare le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze in grado di causare potenziale danno al consumatore, nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione, il tutto in lingua italiana, allo scopo di utilizzare, in tutta sicurezza, il prodotto acquistato.
I relativi responsabili sono stati segnalati alla competente Camera di Commercio, per l’adozione dei provvedimenti di competenza sotto il profilo amministrativo. Per le irregolarità constatate dalle Fiamme Gialle, ogni operatore rischia sanzioni amministrative per oltre 25.000 euro.
Buoni spesa per l'emergenza Covid, scoperta truffa a Potenza Picena: denunciati anche madre, padre e figlio. A scoprirli sono stati i finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, a seguito di uno specifico controllo.
La selezione dei nominativi su cui approfondire le indagini, 7 percettori complessivamente, è avvenuta in collaborazione con l’Ufficio di Divisione Servizi Sociali del comune di Potenza Picena, in base a specifiche criticità emerse sulla loro reale condizione economico-patrimoniale.
Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare che 5 dei 7 percettori non avevano dichiarato la reale condizione economica, ottenendo indebitamente un contributo pari a 10.700 euro in buoni spesa. È, quindi, immediatamente scattata la sanzione amministrativa.
Le Fiamme GIalle, inoltre, in presenza di alcune criticità, hanno esteso le indagini al nucleo familiare di uno dei percettori e hanno scoperto che, con l’ausilio di infedeli attestazioni Isee e di autocertificazioni non veritiere, moglie e marito avevano indebitamente ottenuto, sempre dal comune di Potenza Picena, un "contributo economico per alloggi" di 2.111 euro, oltre a “integrazioni assegno temporaneo”, “assegno unico” e “bonus” erogati dall’INPS per un ammontare complessivo di 3.188,94 euro.
Le attività ispettive hanno anche permesso di accertare l'indebita percezione del reddito di cittadinanza, da parte di un componente del medesimo nucleo familiare, per un totale di 31.849,65 euro e l’indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio a carico dello Stato, presentata dal padre e dal figlio.
Al termine delle operazioni si è proceduto a denunciare i responsabil: padre, madre e figlio all'Autorità Giudiziaria competente per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita percezione del reddito di cittadinanza ed indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio.