Ubriaco cade nelle acque del porto di Civitanova Marche: salvato dalla Guardia Costiera. È quanto avvenuto questa notte, intorno alle 00:30, nei pressi della banchina di riva. Protagonista dell'episodio un uomo di 45 anni, di origine marocchina, caduto in acqua mentre stava passeggiando nel sorgitore civitanovese.
Il 45enne è stato prontamente salvato dalla Guardia Costiera (intervenuta con militari a bordo del battello pneumatico GC 141) e dai vigili del fuoco del locale distaccamento, sotto il coordinamento del comandante Ylenia Ritucci.
L'uomo, una volta tratto in salvo, è stato affidato alle cure del personale medico-sanitario del 118, che - dopo averne constatato lo stato di alterazione fisica - ha trasportato il malcapitato presso l'ospedale di Civitanova Marche. Sul fatto sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Capitaneria di Civitanova Marche.
(Foto di repertorio)
Un uomo è rimasto ustionato mentre tentava di spegnere un incendio divampato da un cumulo di rifiuti in un campo a Porto Sant'Elpidio. È accaduto ieri pomeriggio intorno alle 14:30 lungo la statale 16 Adriatica, all'altezza di un rifornimento carburanti. L'uomo, proprietario di un edificio limitrofo, era intervenuto da solo, temendo il vento facesse propagare le fiamme ulteriormente, senza attendere l'arrivo dei vigili del fuoco già allertati.
Giunto sul posto il personale sanitario chiamato dalle persone accorse, viste le ustioni di secondo grado riportate dall'uomo in viso e sul corpo, ha avvertito l'elisoccorso: Icaro è atterrato e ha trasferito il ferito per all'ospedale Torrette. Nel frattempo, la squadra di pompieri ha provveduto a spegnere l'incendio.
Alessia Pifferi è imputata per l’omicidio pluriaggravato della figlia di 18 mesi Diana, abbandonata per una settimana e lasciata morire di stenti nel luglio 2022. Questa mattina si è tornati in aula, dopo l'udienza del 27 giugno scorso, per il processo pendente a suo carico in Corte d' Assise a Milano; durante le udienze sono stati ascoltati diversi testimoni, che hanno dato importanti contributi per delineare lo stile di vita dell'imputata e le sue prime reazioni alla presa di coscienza della morte della figlia. Una mamma che ha scioccato tutti, anche le persone a lei più vicine: la sua stessa madre, la sorella, l'ex compagno, sono stati imbrogliati, come hanno raccontato in udienza il 27 giugno, dal castello di bugie che la donna ha raccontato sino all'ultimo. All'ex compagno si era presentata come una psicologa infantile.
Ha mentito anche quando l'ha raggiunto per trascorrere una settimana di vacanze da sola con lui: "Diana è al mare con mia sorella". Non era vero: Diana, abbandonata da sola in casa in quelle torride giornate di luglio stava morendo disidratata, in una lunga agonia, con finestre sigillate, senza aria condizionata, senza cure, senza cibo. "Mia sorella ha distrutto tutti e provo tanta rabbia, non capisco il perché, non era sola e abbandonata", ha detto nel corso della sua testimonianza sua sorella. Oggi a testimoniare la vicina di casa: "Non ha mai pianto Alessia e mi ha chiesto 'ora che mi succede, mi arrestano'? " È stata poi la volta degli operatori del 118 entrati per primi in casa che hanno raccontato di come "la signora non mostrava segni di sconforto, non piangeva, continuava a dire che era una brava madre ".Il medico che constató la morte della piccola Diana: "Ha pianto quando le ho comunicato che la bimba era morta, non come una madre straziata, ne ho viste tante in 16 anni di lavoro. Diceva ‘non ci posso credere, ma come è morta?’. Era sorpresa per l’accaduto‘".Una donna il cui principale, lucido scopo di vita era il soddisfacimento dei propri bisogni. Non era la prima volta che la donna lasciava la figlioletta da sola, lo aveva già fatto, anche per due tre giorni consecutivi . Il professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra e criminologo clinico che nel 2007 ha pubblicato un libro dal titolo "Madri che Uccidono", ha spiegato che, laddove non sia presente una pregressa grave patologia psichiatrica tale da annullare la capacità di intendere e di volere, tra le madri che agiscono razionalmente "il raptus vero e proprio non esiste; alla base ci sono sempre ragioni precise".
Maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della compagna: arrestato dalla polizia un cittadino nigeriano di 33 anni, residente in città. Il fermo è avvenuto nel pomeriggio di domenica, dopo che l'uomo si è reso responsabile dell'ennesimo episodio di violenza all'interno dell'abitazione nella quale risiede con la donna.
L'allarme è scattato nelle prime ore della notte di domenica quando gli agenti della Volante sono stati allertati per la segnalazione di una violenta lite in un appartamento sito all'ultimo piano di una palazzina. I poliziotti, subito intervenuti fino al pianerottolo dell'appartamento in questione, si sono trovati di fronte una donna straniera, trentenne, con in braccio il figlio piccolo in lacrime, in forte stato di agitazione tanto che le urla di lei si udivano fin dalla strada.
Sia il piccolo che la madre mostravano evidenti segni di violenza sul corpo. La donna, non esprimendosi in italiano, ha fatto capire agli agenti intervenuti di essere stata picchiata dal compagno, minando il gesto dell'aggressione. L'uomo, rifugiatosi in casa, è stato individuato e accompagnato in Questura dai poliziotti, mentre la donna e il bambino sono stati trasportati in ospedale per essere curati.
La vittima, dopo aver ricevuto una prognosi di 40 giorni per le percosse ricevute, ha deciso di denunciare il 33enne. Grazie alle minuziose dichiarazioni raccolte, gli investigatori della Squadra Mobile hanno ricostruito tutti gli altri episodi di maltrattamenti, fisici e morali, subiti dalla donna a partire dal 2020 - tre in tutto - e da ultimo sfociati nella violenta lite di domenica mattina, in cui la donna è stata prima palpeggiata, poi percossa con la fibbia di una cintura e infine cacciata di casa e lasciata fuori insieme al figlio piccolo, anche lui vittima di violenza in quanto afferrato e scaraventato a terra dal padre poco prima.
Dal racconto della donna, sarebbero emersi anche due episodi di violenza sessuale, incluso quello subito la notte dell'intervento del 2 luglio. Il successivo sopralluogo di polizia scientifica espletato all’interno dell’appartamento ha permesso di repertare, all’interno della camera da letto della coppia, le tracce di sangue lasciate dalla donna, avvalorando l'accusa avanzata nei confronti dell’uomo.
Il soggetto arrestato, già denunciato per reati della stessa specie nel 2017, si trova ora ristretto all’interno della casa circondariale di Pesaro, a disposizione dell'autorità giudiziaria procedente. L'attività investigativa è stata coordinata dalla locale Procura della Repubblica.
Contrasto agli illeciti ambientali, scattano le denunce dei carabinieri forestali per abusi edilizi e reati ambientali. Elevate sanzioni per 33mila euro, con demolizione prevista per le opere abusive realizzate.
Complessivamente i militari hanno eseguito oltre 24 controlli che hanno portato alla denuncia di cinque soggetti. I reati maggiormente contestati riguardano l'assenza del permesso di costruire, oppure il mancato rispetto delle prescrizioni in esso contenute (art 44 D.P.R. 380/2001), le mancate autorizzazioni sismiche e il mancato rispetto del vincolo paesaggistico (decreto legislativo 42/2004). Spesso all'interno dei cantieri edili, si è rilevato anche il non corretto smaltimento dei rifiuti, prodotti durante le varie lavorazioni (decreto legislativo 152/2006)
CALDAROLA - In uno specifico controllo, la stazione dei carabinieri forestali di Camerino, ha accertato, in località Martiri di Montalto a Caldarola, lo stoccaggio di rifiuti speciali costituiti da pietrisco e asfalto, in violazione alle prescrizioni del deposito temporaneo, come previsto dalle norme del decreto legislativo 152 del 2006. Il titolare dell'impresa è stato denunciato
TREIA - In un altro caso, i militari della stazione di San Severino Marche, hanno accertato, in località Santa Maria in Piana di Treia, nell'ambito di controlli negli agriturismi, la realizzazione di due strutture ricettive in legno, eseguite con pali e teli impermeabili complete di allaccio a tutti i servizi (elettrico, idraulico e relativi scarichi in fossa), su una superficie di circa 50 metri quadrati. Strutture che sono risultate prive dei titoli edilizi abilitativi. Il proprietario dell'agriturismo è stato, quindi, deferito all'autorità giudiziaria.
MACERATA - Presso un cantiere edile sito nel comune di Macerata, i carabinieri forestali di Abbadia di Fiastra, congiuntamente al nucleo ispettorato del lavoro hanno accertato lo smaltimento illecito di rifiuti non pericolosi derivanti da costruzione/demolizione, che erano stati interrati in uno scavo di 200 metri quadrati e a una profondità di 1,5 metri. Denunciato all'autorità giudiziaria il titolare della ditta costruttrice per violazione alle norme del decreto legislativo 152 del 2006.
Nel cantiere, sono state inoltre verificate dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Macerata violazioni per la mancata formazione dei lavoratori e relative alla viabilità interna, con ammende contestate per un importo complessivo di 33mila euro, che hanno comportato la sospensione dei lavoratori interessati.
In contrada Castelnuovo di Recanati, la locale stazione dei carabinieri forestali ha rilevato la presenza di un manufatto edilizio in legno lamellare, della superficie di circa 20 metri quadri. Il manufatto con predisposizione per l’allaccio dell’energia elettrica, veniva utilizzato come deposito. Dalle verifiche è emersa l’assenza di ogni atto autorizzativo e il mancato rispetto della normativa sismica. Deferito all'autorità giudiziaria il proprietario del fondo.
Infine, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale su un cantiere sito nel comune di Macerata, coadiuvati dal personale Arpam di Macerata, hanno svolto attività di ispezione (anche di strati profondi del terreno) mediante mezzo meccanico al fine di verificare la presenza di rifiuti interrati su una superficie di circa due ettari.
I saggi effettuati hanno portato alla luce rifiuti da demolizione assimilabili alla classe dei non pericolosi. In proposito è stato contestato alla proprietà lo smaltimento illecito ai sensi dell’articolo 256 del decreto legislativo 152 del 2006.
È morto all'ospedale regionale a Torrette di Ancona il 49enne Massimo Mei, ristoratore di Senigallia e appassionato motociclista, protagonista di una brutta caduta dalla sua moto sabato notte lungo la strada provinciale 12 "Corinaldese".
L'uomo, residente a Corinaldo, era in sella alla sua Triumph quando, in località Cannella, ha perso il controllo del potente mezzo finendo sull'asfalto. L'allarme al soccorso sanitario era stato dato da alcuni automobilisti di passaggio e da qui girato alla polizia stradale: una pattuglia di Fabriano è intervenuta sul posto per i rilievi.
Il 49enne era stato trasportato d'urgenza in gravissime condizioni al pronto soccorso del polo ospedaliero di Ancona, dove però è deceduto dopo il ricovero. Lutto sia a Senigallia, dove era nato, sia a Corinaldo dove viveva: in entrambi i luoghi gestiva un ristorante pizzeria. Tanti i messaggi di cordoglio che amici e conoscenti stanno affidando ai social network.
Gli accertamenti dovranno chiarire le cause che hanno portato alla perdita di controllo del mezzo da parte del 49enne: gli agenti della Polstrada hanno sufficienti elementi per affermare che nella dinamica dell'incidente non è rimasto coinvolto alcun altro veicolo.
Durante il fine settimana sono proseguiti i servizi preventivi svolti dai carabinieri della Compagnia di Macerata, che hanno consentito di accertare varie infrazioni per comportamenti di guida scorretti: come l’uso del telefono cellulare alla guida e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, oltre al sequestro di veicoli per mancanza della copertura assicurativa.
Il controllo capillare del territorio ha portato, inoltre, al deferimento di due soggetti per guida in stato di ebbrezza alcolica, alla contestazione di una infrazione per ubriachezza molesta, nonché alla segnalazione di due giovani per uso di sostanza stupefacente del tipo hashish e marjuana.
Le denunce in stato di libertà per guida sotto l’effetto dell’alcool, hanno riguardato un uomo e una donna, rispettivamente un 27enne di nazionalità marocchina e una 41enne di origine cubana. La loro condotta di guida, pericolosa per il traffico che si snodava lungo le strade del centro cittadino, non è passata inosservata e pertanto i due, in differenti circostanze, sono stati fermati e sottoposti alla prova dell’etilometro che ha consentito di accertare tassi alcolemici ben superiore alla norma, pari a 1.38 g/l e 1.17 g/l.
Per entrambi è scattato l’immediato ritiro della patente di guida da parte dei militari del N.O.R. - Sezione Radiomobile della Compagnia di Macerata - e la loro segnalazione alla Procura della Repubblica. Invece in corso Cavour, i carabinieri della Sezione Radiomobile sono intervenuti per un 67enne che manifestamente ubriaco disturbava i passanti. A questi è stata contestata l’ubriachezza molesta ed è stato sanzionato con una multa da 1002 euro.
Le segnalazioni alla Prefettura di Macerata per uso non terapeutico di sostanza stupefacente sono, invece, scaturite a seguito dei controlli dei carabinieri della Sezione Radiomobile del capoluogo effettuati in via Cioci a Macerata. Sono stati così sorpresi due ragazzi italiani, appena ventenni e residenti in città, trovati in possesso di uno spinello contenente una piccola quantità di hashish e di grammi 0,55 di marijuana.
Ubriaco urina sul muro del palazzo che si trova di fronte alla caserma dei carabinieri. L’episodio è avvenuto il pomeriggio di venerdì scorso e ha visto come protagonista un giovane straniero che, senza preoccuparsi delle persone che affollavano le vie del centro storico, si è fermato a soddisfare il suo bisogno fisiologico sul muro dell'edificio che si trova proprio di fronte all’ingresso principale della caserma.
Il gesto poco civile, immortalato anche dalle telecamere di videosorveglianza dei carabinieri, non è passato inosservato all’occhio vigile del militare di servizio che ha immediatamente allertato la pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Macerata, impegnata, in quel momento, nei normali controlli del territorio nella zona del centro storico.
Il giovane, un 30enne di nazionalità marocchina con diversi precedenti a suo carico, è stato subito individuato mentre girovagava, in evidente stato di ubriachezza, per le vie del centro. Fermato dai militari, è apparso sin da subito poco collaborativo, rifiutando di fornire i propri documenti, spintonando i carabinieri e cercando di allontanarsi.
L’uomo è stato condotto in caserma dove, al termine delle procedure di identificazione, all’esito delle quali è stata accertata la sua regolarità sul territorio nazionale, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Macerata per resistenza a pubblico ufficiale e gli sono state contestate delle sanzioni per le quali è previsto il pagamento di una multa pari, complessivamente, a 205 euro.
Ennesimo tentativo di furto, il quarto in pochi mesi, alla municipalizzata Assem Spa di San Severino Marche. Ignoti, nella notte tra sabato e domenica, approfittando del buio sono arrivati a piedi dalla campagna circostante e hanno tagliato una porta metallica esterna sul retro dell’edificio delle officine tentando di crearsi un varco. L’episodio è accaduto intorno alle 2.
Il tentativo ha però fatto subito scattare l’allarme e accorrere una pattuglia dei carabinieri insieme alla vigilanza privata “La Vigile”.
I malviventi se la sono data subito a gambe e sono riusciti solo ad impossessarsi di vecchie attrezzature. Elettroutensili e materiali in dotazione alle squadre dell’Assem sono da tempo custoditi in strutture chiuse a chiave e sorvegliate dal circuito interno d’allarme.
Le telecamere esterne hanno filmato l’arrivo dei malviventi dal retro della sede di via Colotto, lungo il lato fiume. Si stanno cercando di raccogliere anche altri dettagli che potrebbero essere utili all’indagine. Sull’episodio indagano i carabinieri.
Sabato sera, intorno alle 23.30, i gestori dello chalet Antonio del lungomare sud di Civitanova Marche hanno dovuto sospendere la serata di musica in corso e chiedere l'intervento degli agenti del commissariato. Un gruppo di ragazzini, circa una trentina, presumibilmente tutti minorenni anche di 11 e 12 anni, non erano stati fatti entrare dalla sicurezza del locale che li aveva fermati all'ingresso perché "non in linea con i canoni della serata". I giovanissimi si sono quindi diretti in spiaggia e i gestori, come hanno raccontato, si sono avvicinati nei paraggi per controllare la situazione, temendo che potesse degenerare.
A quel punto i giovani hanno cominciato a insultarli, "si sono tolti le maglie, se le sono messe in volto e hanno cominciato a lanciarci addosso sassi"; fortunatamente senza creare danni fisici né a loro né ad alcuno degli avventori. Visto il caos che si stava creando, molti clienti hanno deciso di scappare via; i titolari sono stati costretti a sospendere la festa e hanno allertato la polizia giunta quando però il gruppo era già fuggito. I gestori, ieri, hanno reso noto di aver sporto denuncia per il grave episodio, e di aver consegnato agli agenti foto e video per procedere all'identificazione dei responsabili.
Centauro cade in moto e rimane a terra ferito: trasportato a Torrette in elisoccorso. L'uomo, un 50enne, è caduto rovinosamente a terra dalla moto da solo, venendo proiettato a diversi metri di distanza.
Il fatto si è verificato intorno alle 17, quando sono stati allertati i soccorsi che prontamente sono intervenuti sul luogo. Per il ferito è stato dispsoto il trasferimento all'ospedale di Ancona per gli accertamenti del caso.
Donna di circa 50 anni finisce contro un palo durante una gita in montagna in bicicletta: trasportata a Torrette in eliambulanza.
Il fatto si è verificato nel primo pomeriggio, intorno alle 14, quando la ciclista da sola su un percorso di montagna si è schiantata contro un palo rimanendo bloccata a terra.
All'arrivo dei soccorritori del 118 è stato disposto il trasferimento ad Ancona in eliambulanza per sospetta frattura del femore e del bacino.
Un giovane fermano di 22 anni e una sua amica sono stati aggrediti sabato notte da due uomini, di nazionalità albanese, a colpi di coltello. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Fermo, in collaborazione con i carabinieri di Petritoli, a seguito di una segnalazione, sono intervenuti a Lido Tre Archi, in via Bachelet.
Giunti sul posto, hanno trovato il 22enne che era stato raggiunto presso la propria abitazione da un trentenne albanese e da un altro soggetto non identificato, sembrerebbe per un regolamento di conti dopo un alterco.
Il 22enne ha riportato alcune ferite superficiali a seguito dell’aggressione subita dall'uomo che non si è ancora potuto identificare, perché fuggito a piedi facendo perdere le sue tracce. Anche un’amica che era con lui e aveva cercato di intervenire per fermare l’aggressore avrebbe riportato ferite superficiali.
Il cittadino albanese, portato in caserma per le procedure di rito, è stato trovato in possesso di un coltello con una lama lunga 7,5 centimetri, che è stato sequestrato. In caserma il trentenne ha colpito violentemente con un pugno il tetto di un'autovettura privata di un militare causando una leggera ammaccatura, aggiungendo alla sua posizione una denuncia per danneggiamento. Proseguono le indagini per identificare l'autore dell'aggressione, dileguatosi prima dell'arrivo dei militari.
Come festeggiare i 40 anni nel migliore dei modi? Con una serata insolita, magica per certi versi, nella quale rivedere i vecchi amici, ricordare i momenti belli passati insieme e confrontarsi su quelli che sono i progetti futuri.
Così, un’intera generazione di ragazze e ragazzi nati nel 1983 a Corridonia, ha deciso di ritrovarsi sabato primo luglio e tra cibo, musica e divertimento, facendo un vero e proprio salto nel tempo e creando un ponte tra il 1983 e il 2023.
Gli organizzatori (Federica Pierantoni, Lucia Ascenzi, Lorenzo Agordati, Eva Corradini, Eleonora Clementini e Moira Ciccioli), dopo settimane di duro lavoro, sono riusciti a reperire una lunga lista di nati nel 1983, hanno contattato tutti e hanno allestito una villa in campagna con gadget, catering, dj, video e canzoni dell’epoca.
Un momento nel quale ben 50 vecchi amici hanno potuto rivedersi, alcuni dopo più di vent’anni, e ricordare gli anni passati sui banchi di scuola mentre tutto intorno a loro ricreava l’atmosfera magica degli anni ’80.
Da questa serata, promettono i ragazzi e le ragazze protagonisti della festa, potrà nascere un nuovo spirito di socialità che porterà sicuramente a rivedersi più spesso, a stare insieme e a condividere momenti di convivialità.
Uomo di 57 anni perde la vita, a seguito di un tragico incidente stradale avvenuto poco prima delle 21:30, in prossimità dell'uscita della zona industriale di Tolentino lungo la Ss77 della Val di Chienti, direzione mare. La vittima è l'artigiano tolentinate Fabrizio Taddei, padre di due figlie.
Ancora da accertare l'esatta dinamica di quanto avvenuto. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti che si trovavano a transitare lungo l'arteria e hanno notato il corpo dell'uomo a terra, distante dallo scooterone su cui viaggiava.
A procedere alle indagini sono gli agenti della polizia stradale, anche tramite l'ascolto di testimoni. I sanitari del 118, una volta accorsi sul posto non hanno potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso dell'uomo.
Sul luogo dell'incidente presenti anche i carabinieri e i vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino, che si sono occupati della messa in sicurezza della carreggiata, chiusa al traffico per consentire il completamento dei necessari rilievi.
Aurora Caruso aveva 22 anni quando la sera del 4 ottobre scorso, alle 21 ha perso la vita in un incidente stradale a Osimo, davanti al centro Cargopier. Aveva appena ripreso l'auto per rientrare a casa dal suo turno di lavoro in un negozio del centro commerciale, quando all'incrocio, mentre stava per immettersi sulla Statale 16, è stata travolta da una Opel Astra.
L'impatto è stato violento e fatale per Aurora, che è morta sul colpo. Poco prima un messaggino alla madre : "Parto adesso"; erano le 20.55 avrebbe dovuto raggiungere la sua famiglia con cui viveva a Collemarino, quartiere di Ancona.
La procura ha chiuso le indagini in questi giorni dopo aver affidato ad un perito l'incarico di ricostruire la dinamica dell'incidente: l'alta velocità ed un sorpasso su doppia striscia continua sarebbero state la causa della tragedia. Secondo le ricostruzioni della procura, l'Opel Astra sarebbe piombata sull'auto della vittima dopo un sorpasso alla velocità di 115 Km/h in un tratto lungo il quale vige il limite di 70 Km/h.
L'indagato per omicidio stradale è un 22enne di Polverigi, era risultato negativo al controllo di alcol e droga: due anni fa aveva già avuto un brutto incidente a Polverigi e gli era stata ritirata la patente per otto mesi. La difesa dell'indagato considera errata la ricostruzione odierna della procura, negando che il giovane fosse in fase di sorpasso.
(Aurora Caruso foto Facebook)
Tremendo Incidente lungo A14 tra le uscite di Ancona sud e Loreto in direzione sud. Intorno alle 6.30 di questa mattina un'auto con a bordo quattro persone, tra cui un bambino di pochi mesi, si è schiantata contro il guardrail. Sul posto la Croce Gialla di Camerano e la polizia stradale di Porto San Giorgio.
Purtroppo per un passeggero, un uomo di 58 anni originario di Bisceglie seduto a lato del conducente, nonostante i tentativi di rianimazione non c'é stato nulla da fare.
La coppia di genitori a bordo dell'auto insieme al loro bambino di pochi mesi sono stati trasportati all'ospedale di Torrette: in codice rosso marito e moglie. Sembra che dall'auto sia sfuggito un cagnolino della famiglia che non è ancora stato rintracciato. Nessun altro mezzo è rimasto coinvolto nello schianto.
I vigili del fuoco di Ancona sono dovuti intervenire per estrarre gli occupanti dall'abitacolo ridotto in un ammasso di lamiere. Al momento si sta lavorando per ricostruire la dinamica dell'incidente, non si esclude il colpo di sonno.
Sul tratto di autostrada interessata si sono formati 3 km di coda. Chiusa una delle tre corsie di marcia per completare i rilievi e sgombrare la carreggiata.
Uno scontro frontale quello avvenuto questa mattina all'ingresso della superstrada 77 a Sforzacosta di Macerata, in direzione Foligno. Una vettura e un furgone sono entrati in collisione, per cause ancora in accertamento, in piena curva.
Immediati i soccorsi con i vigili del fuoco di Macerata e il 118 che ha disposto il trasporto di due persone presso il locale pronto soccorso per accertamenti.
Sul posto anche i carabinieri di Tolentino a cui spetterà il compito di ricostruire quanto accaduto. L'ingresso alla superstrada da Sforzacosta, in direzione monti, è momentaneamente chiuso per permettere le operazioni di soccorso.
Ciclista finisce contro un autobus: 42enne di Osimo trasferito d'urgenza a Torrette. L'incidente si è verificato nel pomeriggio lungo la strada che da Colfiorito conduce a Serravalle di Chienti, in località Santa Croce in Percanestro.
Secondo una prima ricostruzione, il ciclista avrebbe allargato troppo la sua traiettoria in una curva, finendo contro un autobus di linea della Contram. Lanciato l'allarme, immediato è stato l'intervento del personale del 118. Gli operatori dell'emergenza, valutata la situazione, hanno deciso di condurre il paziente al pronto soccorso dell'ospedale di Camerino.
Qui i medici ne hanno disposto il trasferimento all'ospedale regionale di Torrette, dove è stato portato in ambulanza per via del maltempo che ha colpito Camerino nel pomeriggio e non ha permesso l'intervento dell'elisoccorso. L'uomo si trova ora in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Ai rilievi del sinistro procedono i carabinieri di Camerino.
Perde il controllo dell'auto che finisce in un dirupo e fa un volo di 10 metri: due feriti sono gravi. È quanto avvenuto poco dopo le 10 di questa mattina, in via Montegranarese, a Sant'Elpidio a Mare
Ancora in fase di accertamento le cause dell'incidente, la cui ricostruzione spetta agli agenti della polizia locale. A bordo dell'abitacolo, al momento del sinistro, erano presenti tre persone: un padre 79enne e i suoi due figli di 45 anni. Il mezzo (una Ford Focus, ndr) ha terminato la propria corsa soltanto dopo essersi ribaltato più volte.
Sul posto è tempestivamente intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Fermo che, con due mezzi, ha provveduto, in collaborazione con i sanitari (presenti con un'ambulanza della Croce Azzurra di Sant'Elpidio a Mare, della Croce Gialla di Montegranaro e automediche di Fermo e Sant'Elpidio a Mare), ad estrarre i tre occupanti dell’auto con tecniche ed attrezzatura specifiche: per due di loro è stato necessario il trasporto d'urgenza in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette.
Il terzo paziente è stato trasferito anch'esso ad Ancona, in ambulanza. Gli operatori del vigili del fuoco hanno, inoltre, contribuito a rimuovere il mezzo dalla scarpata e mettere in sicurezza l'area dell'intervento.