Aggrediscono un giovane all’esterno di un locale: tre denunciati L’8 luglio scorso, alle ore 3 circa, un 25enne recanatese è stato brutalmente aggredito in località Colle Ascarano di San Ginesio, dove si era recato per assistere a un evento musicale organizzato presso un esercizio pubblico, unitamente a un amico.
Tre uomini, per la banale richiesta di una cartina di sigarette e dopo una breve discussione, avevano infatti colpito più volte il ragazzo, causandogli ecchimosi varie, lesioni alla tibia, trauma cranico e frattura del naso; in seguito i sanitari di Civitanova avevano provveduto alle cure del 25enne, rilasciando una prognosi di 30 giorni di malattia.
In seguito la vittima aveva sporto denuncia. La stazione carabinieri di San Ginesio ha immediatamente avviato le indagini per individuare gli autori dell’aggressione, uno dei quali nell’occasione, aveva mostrato un tesserino simile a quello degli appartenenti alle forze dell’ordine.
Dall’analisi dei flussi video delle telecamere comunali presenti all’interno del parco e, grazie alle fonti testimoniali sentite dai militari, è stato possibile risalire alla targa del veicolo in uso agli aggressori e acquisirne la descrizione, con chiari particolari dei capi di abbigliamento indossati nella serata.
Grazie all’ausilio informativo delle Stazioni limitrofe, anche del Fermano, i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dei soggetti, riconosciuti anche da vittima e testimoni a seguito di individuazione fotografica.
Il Pubblico Ministero, titolare delle indagini, ha così emesso un decreto di perquisizione personale e locale – eseguito la settimana scorsa a Penna San Giovanni e Castel di Lama - per ottenere ulteriori elementi di riscontro a carico dei tre indagati.
Durante le operazioni, eseguite dai carabinieri di San Ginesio, del Nor di Tolentino e della Stazione di Penna san Giovanni, è stato trovato un portafoglio con distintivo metallico riportante la scritta Guardia Particolare Giurata – Incaricato Pubblico Servizio (oltre a una piastra metallica sulla cui superficie era stampata la dicitura “Guardie Giurate” con clip da cintura) posseduto da uno dei correi e verosimilmente mostrato nel corso della discussione e successiva aggressione del mese di luglio.
L’uomo possedeva inoltre un distintivo omerale con la scritta “Polizia Giudiziaria”, un paio di manette senza matricola e 797 cartucce, 41 bossoli e 4 caricatori per arma lunga modificati, illegalmente detenuti.
Sempre nell’abitazione di questi, quarantacinquenne incensurato che per un breve periodo aveva effettivamente svolto l’incarico di guardia giurata per una ditta privata, sono stati trovati e, sottoposti a sequestro, anche capi di abbigliamento con particolari collimanti con quelli indossati durante la commissione del fatto.
Oltre che di lesioni aggravate l’uomo dovrà rispondere anche della detenzione di armi e munizioni non denunciate e del reato di detenzione abusiva di segni distintivi della forze di polizia, oltre che del possesso di un quantitativo di marijuana, per uso personale, per il quale è stato segnalato come assuntore alla Prefettura di Macerata.
Ulteriori capi di abbigliamento indossati la notte dell’8 luglio, sono stati sequestrati presso le abitazioni degli altri indagati, un trentacinquenne pregiudicato per reati contro la persona e un trentenne incensurato, a ulteriore riscontro dell’attività di indagine compiuta nei giorni precedenti. Le risultanze investigative sono ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Sebbene quest’anno gli interventi per incendio boschivo non sono stati rilevanti a causa delle favorevoli condizioni metereologiche, e forse anche per una maggior attenzione e rispetto della natura da parte della popolazione, diversi invece sono stati gli interventi riferiti soprattutto a soccorso a persona e ricerca a persona”.
È quanto emerge dall’attività di potenziamento antincendio boschivo del comando provinciale dei vigili del fuoco di Macerata, che si è conclusa il 23 agosto. La stessa, convenzionata con la Regione Marche, ha avuto inizio il 15 luglio scorso per una durata complessiva di 40 giorni.
Quest’anno il Comando ha voluto attivare, a livello sperimentale, una “base avanzata temporanea dei vigili” nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e precisamente presso il Comune di Fiastra (località Acquacanina), quale punto di appoggio di una delle due squadre AIB (volontari aintincendei boschivi) previste per il potenziamento estivo.
“Grazie alla disponibilità fornita dal Comune di Fiastra, che ha dimostrato la massima collaborazione mettendo a disposizione a titolo gratuito locali completi di rete dati, postazione radio e centralino oltre che di un’autorimessa per il ricovero notturno dei mezzi, si è avuta la possibilità di garantire con maggior tempestività il soccorso tecnico urgente in un contesto ambientale di pregio qual è la parte nord del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, una zona molto vasta prevalentemente alto-collinare e montana che ricade nei comuni di Fiastra, Bolognola, Cessapalombo, San Ginesio, Valfornace, Pieve Torina", si legge in una nota dei vigili del fuoco.
Fiastra e Bolognola sono oggi rinomate località turistiche, nel cuore dei Sibillini, che richiamano un gran numero di turisti, anche da fuori regione, sia d’inverno che in estate.
Ne consegue purtroppo un crescente numero di infortuni e richieste di soccorso, soprattutto nei sentieri di montagna che conducono alle Lame rosse, alla Valle del Rio Sacro, o al Rifugio del Fargno, come pure nelle stesse località di San Lorenzo al Lago o Pintura di Bolognola, che il Comando dei vigili del fuoco di Macerata è chiamato a gestire tutto l’anno ed in particolare nel periodo estivo.
“La dislocazione estiva della base avanzata temporanea dei vigili del fuoco –affermano ancora i pompieri- oltre a un presidio antincendio boschivo in una zona e in un periodo particolarmente sensibile all’innesco di potenziali incendi boschivi, ha consentito quindi di testare positivamente la immediata risposta operativa di intervento per soccorso tecnico urgente, in un’aerea in cui attualmente non è ubicato alcun presidio permanente del comando provinciale dei vigili del fuoco di Macerata, determinando gradimento e senso di sicurezza nella cittadinanza”.
Piscina idromassaggio a 300 euro mai consegnata. Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi ha rintracciato e denunciato un presunto truffatore 32enne di Foligno, con numerosi precedenti. La vittima jesina, lo scorso agosto, ha riferito di aver notato sul sito subito.it un annuncio di vendita di una piscina idromassaggio al prezzo di euro 300. Contattato il venditore, tramite messaggistica del sito, ha poi manifestato la volontà di acquisto. Quest’ultimo ha, invece, comunicato i dati iban finalizzati al bonifico di 300 euro che è avvenuto di lì a breve.
Subito dopo, la persona truffata ha ricevuto dal venditore un codice di tracciamento dell’oggetto, ma una volta inserito nel sito non faceva riferimento ad alcuna spedizione. Il venditore, dapprima ha accampato delle scuse pretestuose, per poi non rispondere più ai messaggi.
Gli accertamenti effettuati celermente dagli agenti di polizia sull’iban nel quale era stata accreditata la somma, hanno consentito di risalire alla carta postepay evolution alla quale era associato, intestata ad un individuo di Foligno con numerosi precedenti specifici per truffa. Da qui il deferimento dello stesso alla Procura di Peugia.
Scoppia lite tra vicini: uno colpisce l’altro con una tavola di legno. Nella giornata di ieri, la polizia è intervenuta in località Sappanico, ad Ancona, per una lite tra due soggetti. Giunti sul posto gli agenti hanno visto che la lite era scaturita per motivi di vicinato tra due soggetti, italiani, rispettivamente di 70 e 80 anni.
I due hanno iniziato una lite verbale, all’interno della proprietà di uno dei contendenti, quando uno dei litiganti è stato colpito con una tavola di legno e a causa delle ferite è caduto a terra.
L’aggressore ha richiesto l’intervento del personale medico che ha trasportato l'uomo colpito all’ospedale. Sequestrata la tavola di legno utilizzata per colpire il vicino e infine, essendo l’aggressore detentore di un’arma, si è proceduto al suo ritiro cautelare.
Spara colpi di pistola ad aria compressa sulla finestra dell’abitazione del padre di un amico. Due denunciati. Il 17 settembre scorso, intorno alle 07.00, i poliziotti della Volante di Civitanova Marche sono intervenuti nell’abitazione di un uomo, residente in città, il quale poco prima aveva rinvenuto un buco sul vetro della finestra della sua camera da letto, compatibile con un foro di proiettile.
L’uomo ha quindi riferito agli agenti che, intorno alle 04:00 mentre si trovava nella sua camera da letto insieme alla moglie, aveva udito un colpo che lo aveva svegliato di soprassalto.
Dopo aver effettuato un controllo per le varie stanze della sua abitazione senza riscontrare nulla di anomalo, l’uomo è poi ritornato a dormire. Intorno alle ore 06.30, aveva udito nuovamente un colpo analogo, e si è accorto che sul vetro della finestra della camera da letto vi era la presenza di un foro causato probabilmente da un proiettile.
Dagli immediati accertamenti condotti dai poliziotti, anche attraverso la testimonianza di svariati testimoni, è emerso che nell’ultimo periodo erano sorti dissapori tra l’uomo e suo figlio di 20 anni, il quale aveva deciso di lasciare la casa familiare per andare a vivere altrove.
Nell’arco di poche ore, anche attraverso la visione del sistema di videosorveglianza del Comune di Civitanova Marche, gli agenti hanno riscontrato il transito di un’autovettura nelle vicinanze della finestra danneggiata, in orario compatibile con l’atto intimidatorio. Immediatamente è stato rintracciato il guidatore dell’auto, anch’esso 20enne, amico del figlio del richiedente l’intervento
All’interno della vettura del giovane è stata rinvenuta una carabina ad aria compressa con relativi piombini calibro 4.5, compatibili con quello sparato contro la finestra, i cui frammenti sono stati ritrovati all’interno della camera da letto.
Subito dopo è stato anche rintracciato anche il figlio del richiedente, il quale aveva trascorso la notte in un’abitazione messa a disposizione dall'amico.
Al termine delle operazioni, i due giovani sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per i reati di porto di strumenti atti a offendere, minaccia aggravata e danneggiamento.
Ha destato profondissimo dolore, in tutta la comunità settempedana, la prematura scomparsa di Claudia Germani, storica commerciante di viale Eustachio, titolare dell’omonima attività di articoli da regalo Lineagermani, venuta a mancare all’età di 67 anni.
Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, a nome dell’intera Amministrazione comunale, ha voluto far giungere alla famiglia la vicinanza dei settempedani tutti. Al marito, Paolo Mandorlo, geometra comunale da qualche anno in pensione, va anche l’affetto degli ex colleghi. Alle figlie Ludovica, Elisabetta e Beatrice l’abbraccio commosso per la perdita della cara mamma.
Vicinanza in questo momento di profondo dolore è stata espressa dal primo cittadino che ha voluto ricordare la signora Claudia come una “persona solare, sempre disponibile, di grande umanità e dotata di un amore immenso per il proprio lavoro e la famiglia”.
L’ultimo saluto a Claudia Germani domani (mercoledì 20 settembre), alle ore 15, nella chiesa di San Domenico. La camera ardente è stata allestita nella sala del commiato Gli Angeli, in via D’Alessandro.
Operazione dei finanzieri del gruppo di Macerata: sequestrati oltre un chilo di infiorescenze di canapa indiana e circa 8.000 articoli per fumatori, privi dei requisiti di sicurezza. Il responsabile segnalato all’autorità giudiziaria, alla Camera di Commercio e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Continua, senza sosta, l’attività di controllo economico del territorio delle Fiamme Gialle maceratesi, finalizzata alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti. In tale contesto, l’attenzione dei finanzieri si è focalizzata sulla merce esposta alla vendita presso un esercizio commerciale, dove sono stati individuati circa 5.300 articoli utilizzati per tritare il tabacco o altre sostanze e fertilizzanti utilizzabili anche per la produzione di canapa indiana, privi delle informazioni minime previste dal "Codice del Consumo".
Pertanto si è proceduto al sequestro amministrativo, per violazione alla normativa inerente la sicurezza dei prodotti. Nel corso del controllo, inoltre, i militari hanno rinvenuto circa 2.600 articoli per fumatori (tra cui cartine arrotolate senza tabacco e filtri), soggetti ad imposta di consumo, che sono stati sottoposti a sequestro amministrativo per irregolarità ricadenti nel Testo Unico delle Accise, in quanto il commerciante è risultato sprovvisto della licenza per la vendita di generi di monopolio.
Presente all'interno del negozio oltre un chilo di infiorescenze di canapa indiana sfuse, risultate positive al drop test per la presenza di tetraidrocannabinolo (comunemente chiamato THC), noto principio attivo della sostanza psicotropa prodotta dai fiori di cannabis, e di conseguenza sono state sottoposte a sequestro.
Alla luce delle evidenze emerse, il titolare dell'esercizio commerciale, fermo restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, nonché alla locale Camera di Commercio e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per i provvedimenti di rispettiva competenza sotto il profilo amministrativo.
Cade in un fosso: cavalla salvata dai vigili del fuoco. È quanto avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì, nel comune di Cantiano. L'animale è finito in un fosso vicino alla strada ed era impossibilitato a muoversi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della squadra di Cagli che, in collaborazione con l'autogrù proveniente dalla centrale di Pesaro, hanno provveduto a imbracare il cavallo e issarlo sulla strada dove ad aspettarlo c’era il proprietario. L'uomo, assicuratosi delle buone condizioni di salute dell'animale, lo ha riportato nel suo box. Presente anche il veterinario per controllare lo stato di salute del destriero.
Picchia madre e nonna: i carabinieri arrestano l'aggressore. È finito nel carcere di Ancona il giovane matelicese che, sotto effetto di stupefacenti e affetto da problemi psichiatrici, negli scorsi giorni aveva aggredito i propri familiari nell'abitazione di famiglia. Il 23enne è stato colpito da un ordine di carcerazione da parte della Procura della Repubblica di Macerata ed è stato condotto presso il carcere di Montacuto.
Nella mattinata di lunedì il giovane che, dopo i fatti di cui era stato protagonista e dal successivo trattamento sanitario obbligatorio a cui era stato sottoposto, risultava ancora ricoverato presso il reparto di psichiatria si era allontanato dalla struttura eludendo il controllo dei sanitari. Ritrovato poi a Piediripa dalle pattuglie della compagnia carabinieri di Macerata, è stato condotto in ospedale dove gli è stato notificato il provvedimento.
I poliziotti della Questura di Ancona hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del gip con la quale è stato disposto l'allontanamento dalla casa familiare a carico di un 26enne anconetano, per maltrattamenti contro la madre e la sorella, nonché per danneggiamento e porto abusivo di armi. Il provvedimento dell'autorità giudiziaria, oltre all'allontanamento prevede anche il divieto di avvicinamento ai familiari.
Da quanto appreso durante la fase investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, l'indagato, sin dalla giovinezza, avrebbe maltrattato la madre e le sorelle, che abitavano con lui, prendendole a calci e pugni, anche per futili motivi, cagionando loro ecchimosi su gambe e braccia, costringendole ad una convivenza intollerabile e sottoponendole a continue vessazioni fisiche e morali. Per ogni futile motivo era solito adirarsi e sfogare la sua rabbia gettando e distruggendo oggetti in casa, come televisioni, ventilatori e cellulari.
Contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti: serrati controlli dei carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, coadiuvati dal nucleo cinofili di Pesaro con l’impiego del cane Kevin. Sono state ispezionate complessivamente 74 persone e 23 veicoli.
Nel corso del servizio, coordinato di controllo del territorio, i militari hanno tratto in arresto un cittadino italiano, 56enne, residente a Civitanova Marche, trovato in possesso a seguito di perquisizione domiciliare di un ingente quantitativo di hashish, di cui una parte già suddivisa in dosi per lo spaccio. Inoltre, nell'appartamento, sono stati rinvenuti numerosi bilancini di precisione e vario materiale necessario per il confezionamento della droga.
Posta sotto sequestro dai militari, anche una ingente somma di denaro pari ad euro 13,000 in banconote di vario taglio, verosimile provento dell’attività di spaccio, che l’uomo aveva provveduto a occultare in varie zone della casa. L’arrestato, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato sottoposto ad arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Tratto in arresto, sempre nel comune rivierasco, un cittadino di origini tunisine, irregolare sul territorio italiano, destinatario di un ordine di esecuzione, emesso dal Tribunale di Macerata, per reati in materia di stupefacenti e resosi irreperibile dallo scorso mese di maggio. L’uomo, che dovrà scontare una pena di anni 4 e mesi 7 di reclusione, è stato tradotto nella casa circondariale di Fermo e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nel comune di Morrovalle, inoltre, a seguito di un controllo effettuato dai militari presso un bar nel centro del paese, è stato sottoposto a perquisizione personale un giovane, già noto alle forze dell’ordine, il quale, è stato trovato in possesso di un coltello da cucina di grandi dimensioni, di cui non ha giustificato il porto all’esterno della propria abitazione. Il ragazzo è stato denunciato dai carabinieri.
Nel corso dei serrati controlli alla circolazione stradale, sono stati segnalati alla prefettura due giovani trovati in possesso di hashish e cocaina, detenute per uso personale, e ritirate due patenti di guida ad automobilisti risultati positivi all’alcol test.
Lavoro nero: i carabinieri della stazione di Fiuminata sequestrano un cantiere edile. L'operazione, condotta unitamente ai militari del nucleo ispettorato del lavoro, ha comportato la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata di tre persone. Sequestrati anche i mezzi (un camion e un bobcat) presenti nell'intera area.
Gli accertamenti dei militari hanno portato, infatti, alla scoperta di un lavoratore senza alcun tipo di formazione e contratto, non in regola neppure con il permesso di soggiorno. L'ispezione si è conclusa con l’apposzione dei sigilli e la denuncia del titolare della ditta committente, del responsabile unico della ditta che aveva in appalto l'opera e anche del coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione.
Questa mattina, una squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di San Benedetto del Tronto è intervenuta in contrada Sant’Egidio, a Monsampolo, per un cane precipitato in un dirupo durante una battuta di caccia.
Una volta individuato, un operatore dei pompieri si è calato con tecniche SAF (speleo-alpino-fluviale) riportando successivamente l’animale in superficie e riconsegnandolo al proprietario.
Cade dalla finestra della propria abitazione facendo un volo di circa nove metri: uomo di 86 anni trasferito a Torrette in eliambulanza. L'incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, intorno alle 11:30, in via Gasparrini a Potenza Picena.
Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto. Dalle prime informazioni sembrerebbe che l'uomo stesse svolgendo dei lavoretti nei pressi della finestra, quando ha perso l'equilibrio ed è caduto rovinosamente al suolo, tra la sua abitazione e una cisterna.
Lanciato l'allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. Una volta prestate le prime cure del caso, l'86enne è stato trasferito all'ospedale dorico di Torrette in elicottero. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri della Campagnia di Civitanova.
Ulteriori sbarchi di migranti a Lampedusa in questi giorni, tra egiziani, siriani e sudanesi migranti salpati da Zawia in Libia, che si vanno ad aggiungere a una situazione già critica di circa 4.000 persone stipate nelle strutture ricettive in condizioni disumane. Nonostante alcuni di essi siano stati trasferiti in altre regioni italiane o in altri paesi europei, le operazioni rimangono lente e complicate.
Ad aggravare la tensione tra i residenti dell’isola, l’iniziale ipotesi di un insediamento della cosiddetta “tendopoli” nei pressi dell’ex base Loran, una cittadella ancora oggi interamente circondata da un muro invalicabile di filo spinato e, in questo caso, potenziale “luogo di detenzione” a tempo indeterminato per chi approda.
La premier Giorgia Meloni ha fatto visita, insieme alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e alla commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson, all’hotspot di Lampedusa per incontrare i migranti e portare la questione sul tavolo europeo. «L’Italia può contare sull’Unione europea» ha dichiarato, nella conferenza stampa a Lampedusa, Von der Leyen, ribadendo che la gestione dell’immigrazione «è una sfida continentale che richiede una risposta comunitaria».
Partendo da questo fatto di cronaca nazionale ed europea abbiamo indagato come questo fenomeno globale si rifletta e prenda forma nelle piccole realtà della provincia maceratese; abbiamo, quindi, raccolto delle testimonianze e opinioni di rappresentanti della comunità civile e delle istituzioni.
Partendo proprio da quest’ultima categoria una voce ci giunge dal sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica (Forza Italia) che ha posto l’accento sulle problematiche di un territorio in cui manca un’organizzazione degli spazi d’accoglienza, ribadendo come l’Europa debba investire nei paesi di partenza:
“È una situazione complicata, molto critica. In quanto sindaco, recentemente sono stato chiamato dalla Prefettura per rispondere a una richiesta di ospitalità di migranti; relativamente ci era stato chiesto un interessamento per accogliere i minori. Come comune abbiamo molte difficoltà perché non abbiamo strutture adeguate per l’accoglienza: le stesse strutture educative che si occupano della tutela dei minori purtroppo hanno pochissimi spazi oltre al fatto che costituiscono un costo importante per la comunità. Oggi occorre uno sforzo corale da parte dell’Europa sia per accogliere queste persone ma anche per intervenire nei paesi d’origine, per fermare questa situazione altrimenti l’Italia non riesce a gestire un problema di tale portata. Lo sforzo più grosso è quello di andare ad agire investendo nei paesi di partenza, creare là delle condizioni di vita dove si possa vivere, mangiare e ricevere un’istruzione, altrimenti il problema non si risolverà mai”.
Sempre sul solco della politica, c'é stata rilasciata una testimonianza del segretario provinciale del PD Angelo Sciapichetti, il quale, fin dall’inizio, ha messo in luce come questa situazione migratoria faccia parte della più ampia storia della società umana e come sia l’inevitabile risposta a secoli di sfruttamento colonialista da parte dell’Occidente:
“Il flusso migratorio di un continente come quello africano, sfruttato nei secoli- e tuttora- dai paesi occidentali, ha provocato un esodo biblico rispetto al quale noi siamo completamente impreparati e non c’è modo di arginarlo se non organizzando un’accoglienza a livello europeo perché l’Italia da sola non è in grado. Occorre una strategia di accordi con l’Europa, non un continuo mettere in piedi conflitti, altrimenti il problema non si risolverà mai perché le migrazioni ci sono da sempre, ci sono oggi e ci saranno domani. Anche il Memorandum UE – Tunisia è un accordo che non serve a nulla. La forza, l’impeto e il numero di questa povera gente che scappa dalla fame, dalla miseria, dalla guerra è enorme, non è contenibile. Non risolviamo il problema andando da Orban”.
Inoltre, per restituire un’idea di ciò che la popolazione percepisce, teme, spera di fronte a queste notizie drammatiche degli sbarchi, abbiamo intervistato i cittadini nelle piazze, nei caffè; tra questi, in particolare, chi di storia ne ha vissuta molta: Maria Pia, 87 anni. Secondo lei è insopportabile dover assistere alla morte di queste persone, che vanno salvate a tutti i costi. Ha aggiunto:
“L’ Italia ha una posizione geografica per cui tutti sbarcano sulle coste della Sicilia, ma non può ospitarli tutti, deve esserci necessariamente una ridistribuzione in ogni stato dell’Europa. All’origine occorre evitare che ci sia una migrazione di massa e agire sui territori di partenza ma non con le navi militari perché riecheggiano un senso di guerra. Come si impiegano tutte queste persone che non hanno una qualifica, un mestiere tra le mani e arrivano allo sbaraglio? Allora a questo punto l’agire sul luogo di origine significherebbe aprire delle scuole, delle strutture in cui si insegnano la lingua e i mestieri di manovalanza specializzata così da essere già inquadrati prima ancora di arrivare”.
Poi riportiamo il parere di un giovane imprenditore agricolo del maceratese che ha messo in evidenza l’ottica di vedere opportunità nei problemi:
“Alla luce dei numeri credo sia mistificatorio parlare di invasione, per quanto la tematica immigrazione resti importante per i rischi e le opportunità che la accompagnano. Ad esempio, nelle campagne, una cattiva gestione della accoglienza e dell’integrazione faciliterebbe fenomeni quali il caporalato; questo, a drammi umani accompagna una ingiusta concorrenza di chi sfrutta lavoro a basso costo. Una soluzione sarebbe formare i giovani immigrati per accoglierli nel tessuto produttivo: devono essere consapevoli della lingua, degli usi, dei costumi e anche dei loro diritti e doveri. Tornando alla agricoltura, una successiva formazione specializzata potrebbe essere una grande opportunità per le nostre campagne spopolate. Sarebbe bello coinvolgere queste persone in cerca di un futuro migliore nella riqualificazione dei luoghi e dei terreni dove la meccanicizzazione ha interrotto il ricambio generazionale”.
Infine, siamo passati a intervistare un imprenditore in pensione che ha lavorato per molti anni nel settore industriale di Civitanova:
“Innanzitutto occorre considerare che una partenza non organizzata, così all’arrembaggio, senza una specializzazione dei mestieri, va ad alimentare una situazione già di per sé molto complessa. In secondo luogo a carico di chi andrebbe la formazione, del datore di lavoro? Quello della grande azienda è in grado di fornirla, il piccolo imprenditore o l’artigiano no, non ha sufficienti mezzi economici. Quindi la scuola in questo caso dovrebbe sopperire, anzi intervenire immediatamente; il primo fattore a dover entrare in campo è la lingua e un’idea di predisposizione al lavoro, di mansione, di che cosa uno è interessato a fare. L’unica strada di integrazione per un migrante economico deve partire a monte, dai paesi di origine, investendo là. In questo modo non dovremmo più assistere all’ ormai nota e drammatica parabola dei “barconi” che affondano in mare”.
Dunque, c’è una convergenza di visioni riguardo al dovere morale, alla necessità umana di salvare i migranti alla deriva, di non lasciarli al destino inesorabile della morte in mare. Allo stesso tempo, tutti fanno appello all’insufficienza, vera o presunta, delle strutture italiane nel gestire da sole un fenomeno migratorio che richiederebbe un intervento europeo.
Diversamente, il discrimine delle opinioni affiora in una dialettica che potremmo sintetizzare in due direzioni polarizzate: da una parte c’è chi parla di “investimento” nei luoghi di origine, dall’altra di “integrazione” a livello di territorio nazionale ed europeo.
Il primo caso, quello di una sovvenzione europea ai territori africani, aprirebbe un interrogativo derivante dalla natura governativa degli stati destinatari. Ad esempio, degli stanziamenti alla Libia o alla Tunisia, con la loro situazione politica ed economica estremamente fragile e controversa, rischierebbero di alimentare la corruzione e l’intercettazione da parte della criminalità.
Il secondo, quello dell’ “integrazione”, chiamerebbe in gioco un interrogativo sul modus operandi dell’Unione Europea che guarda più a misure finanziarie e securitarie piuttosto che demografiche e migratorie. In particolare, alcune politiche europee nei confronti dell’Africa sono attraversate da contraddizioni che gettano un velo d’ombra su fondanti principi di “solidarietà” e “uguaglianza”.
A titolo di esempio può essere citato il Memorandum Ue-Tunisia tramite il quale si finanzia un governo nordafricano che rintraccia i migranti subshariani e li deporta abbandonandoli nel deserto, dove perdono la vita. Ancora,la politica energetica dell’Ue sui biocarburanti di origine vegetale che ha generato il cosiddetto fenomeno del Land grabbing, ossia l’“accaparramento di terre”. Questa misura ha legittimato le multinazionali europee ad acquistare, con la complicità dei governi locali, massicce porzioni di terre nel continente africano, causando vere e proprie migrazioni di famiglie cacciate o reimpiegate come braccianti sfruttati. Non ultimo è da considerare l’abbattimento della biodiversità.
Dunque quando oggi si invoca l ‘«Europa», il grande sogno di rinascita e unità dopo anni di devastazioni e morte, rimane aperto un interrogativo: che cos’è oggi, qual è il suo ruolo?
La porta da calcetto si stacca e cade addosso a un ragazzino di 11 anni: interviene l’eliambulanza. Paura nel tardo pomeriggio di ieri a Porto Sant’Elpidio, zona Corva. In un campetto fuori uso per un cantiere in corso alcuni ragazzini, nonostante il divieto, sono riusciti ad introdursi nel perimetro per giocare a pallone. A un certo punto un 11enne si è appeso alla traversa della porta da calcetto e questa gli si è rovesciata addosso. Il ragazzino ha sbattuto la testa violentemente ferendosi.
Lanciato, l’allarme, sono accorsi tempestivamente sul posto i sanitari del 118, i quali hanno disposto il trasferimento del ferito in eliambulanza al Salesi di Ancona. L'11enne ha riportato un trauma cranico ed è rimasto cosciente durante le operazioni di soccorso.
Violento scontro tra due auto nella notte in superstrada. È quanto verificatosi poco prima delle tre, all'altezza dello svincolo di Pollenza della SS77 della Val di Chienti, in direzione mare. A seguito dell'impatto una delle due vetture ha terminato la propria corsa contro il guardrail: ancora da ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, che hanno disposto il trasferimento in ospedale dei conducenti dei mezzi. Per consentire il completamento delle operazioni di soccorso il tratto è stato momentaneamente chiuso al traffico. Ad effettuare i rilievi del caso e veicolare la circolazione sono stati i carabinieri della locale stazione. Alla messa in sicurezza dei veicoli hanno, invece, provveduto i vigili del fuoco.
(Foto di repertorio)
Erano da poco passate le 15 quando un automobilista, nell'affrontare una salita in zona Avenale di Cingoli, si è accorto del fumo che fuoriusciva dal cofano. Non appena ha arrestato l'auto sono divampate le fiamme.
Il conducente ha abbandonato l'auto divenuta ormai una palla di fuoco ferma sulla strada. Poco dopo però i freni dell'auto si sono sganciati e l'auto ha iniziato a scivolare lungo la discesa. Fortunatamente il veicolo ha improvvisamente sterzato andando a finire fra gli alberi fuori dalla sede stradale.
Illeso il conducente.
Sul posto i vigili del fuoco di Apiro
Il questore di Ancona, Casare Capocasa, ha firmato oggi il suo primo provvedimento di Avviso orale nei confronti di un minore, già segnalato per fatti specifici che mettono in pericolo la sicurezza pubblica in base al 'Decreto Caivano'.
Dall'istruttoria effettuata dall'Ufficio Misure di Prevenzione della polizia Anticrimine è emerso che l'adolescente risulta avere già precedenti di polizia per violazioni delle norme sugli stupefacenti, ma anche "per delitti contro la personalità dello Stato e la fede pubblica" fa sapere la Questura, con una "tendenza crescente di comportamenti antigiuridici".
Considerando verosimile che il giovane tragga sostentamento, anche in parte, da attività criminali collegate agli stupefacenti, la personalità del ragazzo e le sue condotte, il questore Capocasa lo ha ritenuto che fosse necessario sollecitarlo con Avviso orale a tenere una condotta di vita rispettosa della legge.
La misura disposta dal questore, notificata da personale della polizia di Stato, alla presenza di almeno un genitore o altra persona esercente la responsabilità genitoriale, spiega la Questura di Ancona,"ha la finalità specifica di ingiungere all'adolescente di cessare la commissione di condotte delinquenziali, con una finalità preventiva e di recupero, coinvolgendo gli adulti che sono tenuti al controllo ed all'educazione del medesimo".
Secondo Capocasa, "i minori sono i cittadini di domani. “ È nostro precipuo compito e dovere attuare tutte le misure opportune per garantirne lo sviluppo più corretto ed eventualmente il recupero. In uno sforzo comune per contrastare il disagio giovanile ed eliminare quelle sacche di criminalità che attentano alla sicurezza pubblica".
Non ce l’ha fatta Raul Pianaroli, il 75enne osimano rimasto coinvolto in un incidente stradale mentre si trovava in sella alla sua bici lungo la statale 16, nel territorio di Porto Recanati lo scorso 13 agosto (leggi qui). L’uomo si è spento, a poco più di un mese di distanza dal fatto, all’ospedale di Torrette di Ancona dove era stato ricoverato in seguito ai gravi traumi riportati.
Il 75enne viaggiava con la sua bicicletta nei pressi della statale 16, già nel territorio di Porto Recanati, quando è avvenuto lo scontro con una moto. La dinamica del sinistro è tuttora da chiarire da parte degli agenti della polizia locale portorecanatese intervenuti sul posto insieme ai soccorritori del 118.
Pare che sia la bici che la motocicletta procedessero verso sud quando è avvenuta la collisione. Entrambi i conducenti sarebbero poi rovinati a terra. Immediato il trasporto all’ospedale per tutti e due. Il personale medico ha ritenuto opportuno il trasferimento immediato al nosocomio regionale di Torrette in eliambulanza per Pianaroli. Il centauro, invece, è stato portato all’ospedale di Osimo. I familiari ora vogliono sapere davvero cos’è successo quel giorno e, attraverso un appello social, chiedono a chi ha assistito all'incidente di farsi avanti. Le indagini sono tuttora in corso. La data dei funerali dell'uomo non è ancora stata fissata.