Nel 2023 e nei primi cinque mesi del 2024, la Guardia di Finanza di Macerata ha eseguito circa 3000 interventi ispettivi e circa 700 indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia: un impegno "a tutto campo" a tutela di famiglie e imprese, destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
"L'attività della Guardia di Finanza maceratese non ha mai subito rallentamenti nonostante il perdurare della congiuntura economica che ha interessato anche le imprese presenti nel nostro territorio. In proposito si evidenzia che tale situazione è stata acuita dal deterioramento dello scenario geopolitico internazionale dovuto prima al conflitto Russo-Ucraino e successivamente alla guerra in Medio Oriente, iniziata il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas e proseguita con la dura risposta di Israele nella Striscia di Gaza", sottolinea il comandante provinciale, il colonnello Ferdinando Falco, nel ricordare anche il 250° anniversario dalla fondazione del corpo.
"L’azione di polizia economico-finanziaria svolta dai reparti dipendenti nel suddetto periodo temporale è stata orientata sul piano della prevenzione e repressione di tutti gli illeciti economico-finanziari, spaziando dal tradizionale contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, alla vigilanza sulla spesa pubblica a tutela delle risorse del Pnrr e infine in materia di lotta alla criminalità economica e finanziaria con una particolare attenzione al contrasto agli illeciti in materia di produzione e commercio di beni contraffatti, riportanti false indicazioni di origine (tutela del made in Italy) e/o non conformi alla normativa sulla sicurezza", conclude il colonnello Falco.
CONTRASTO DELLE FRODI E DELL'EVASIONE FISCALE - Le attività ispettive hanno consentito di individuare 30 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco e 106 lavoratori in “nero” o irregolari.
Scoperti, inoltre, 3 casi di evasione fiscale internazionale, riconducibili a una stabile organizzazione occulta e all’illecita detenzione di capitali oltre confine. I soggetti denunciati per reati tributari sono 98. Il valore dei beni sequestrati quale profitto dell’evasione e delle frodi fiscali è di oltre 5,5 milioni di euro.
Sono state avanzate 30 proposte di cessazione della partita Iva e di cancellazione dalla banca dati Vies (acronimo di "Vat Information Exchange System"), nei confronti di soggetti economici connotati da profili di pericolosità fiscale.
I 19 interventi in materia di accise hanno permesso di sequestrare oltre 2.300 kg di prodotti energetici. Sette sono, invece, i controlli doganali sulle merci introdotte sul territorio nazionale in evasione d’imposta, contraffatte o in violazione delle norme sulla sicurezza. Le attività di contrasto al contrabbando hanno portato a individuare circa 27 kg di prodotti “equivalenti” ai tabacchi lavorati esteri sottoposti a sequestro e alla denuncia di un soggetto.
TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA - L’attività della Guardia di Finanza nel comparto della tutela della spesa pubblica è orientata a vigilare sul corretto utilizzo delle risorse dell’Unione europea e nazionali, per la realizzazione di interventi a sostegno di imprese e famiglie.
Le direttive impartite mirano, in via prioritaria, al presidio dei progetti e degli investimenti finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In tale ambito sono stati eseguiti 115 interventi orientati a verificare la spettanza a cittadini e imprese di crediti d’imposta, di contributi e finanziamenti, oltreché la corretta esecuzione delle opere e dei servizi oggetto di appalti pubblici, per oltre 56 milioni di euro.
Attenzione è prestata anche alla tutela di altre risorse dell’Unione europea, tra cui gli aiuti previsti dalla Politica Agricola Comune e dalla Politica Comune della Pesca. Al riguardo, i nostri Reparti hanno condotto 4 interventi, accertando frodi, attuate attraverso la presentazione di dati non veritieri e di falsi titoli di proprietà, per 160.000 euro, e denunciando due responsabili.
Sul fronte della spesa pubblica nazionale, nello stesso periodo, sono stati effettuati 94 interventi, di cui 74 in tema di reddito di cittadinanza e di nuove misure di inclusione e di supporto per la formazione e il lavoro.
Nell’ambito della collaborazione con l’Autorità giudiziaria – penale e contabile – sono state eseguite 7 indagini in tema di spesa pubblica al cui esito sono stati denunciati 6 soggetti e segnalati alla Corte dei conti 6 responsabili, con l’accertamento di danni erariali per oltre 1,3 milioni di euro.
Crescente è la collaborazione sul territorio con la Procura europea, con la quale sono state sviluppate 7 indagini che hanno portato alla denuncia di 12 responsabili. In tema di appalti, sono state monitorate procedure di affidamento e modalità di esecuzione delle opere e servizi per oltre 34 milioni di euro.
L’azione del Corpo nel contrasto ai fenomeni corruttivi e agli altri delitti contro la pubblica amministrazione, svolta facendo leva sulle peculiari potestà investigative che connotano la polizia economico-finanziaria e sviluppando indagini strutturate, di natura tecnica, finanziaria e patrimoniale, volte a ricostruire le regie criminali e il ruolo dei soggetti coinvolti, ha portato alla denuncia di 8 persone.
CONTRASTO DELLA CRIMINALITA’ - Nell'attività di contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria, l’azione del Corpo mira a bloccare le infiltrazioni criminali nell'economia legale e, contemporaneamente, a tutelare il libero mercato e il rispetto delle regole della sana concorrenza.
In materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono stati eseguiti 10 interventi, che hanno portato alla denuncia di 14 persone e alla ricostruzione di operazioni illecite per oltre 6 milioni. Sono stati investigati 315 flussi finanziari sospetti generati dagli operatori del sistema di prevenzione antiriciclaggio.
È proseguita, altresì, l’azione del Corpo a tutela dei risparmiatori nel contrasto ad ogni forma di abusivismo bancario e finanziario, realizzata prevalentemente mediante canali telematici e sempre più innovativi strumenti digitali, con la denuncia di 4 soggetti.
Sono stati eseguiti controlli sulla circolazione della valuta con l’accertamento di 48 violazioni nonché il sequestro di valuta, titoli e certificati contraffatti per oltre 36mila euro. In materia di reati fallimentari e del codice della crisi d’impresa, i beni proposti per il sequestro ammontano a 106.400 euro, corrispondente all’importo totale dei patrimoni distratti, mentre con riferimento alle condotte di usura ed estorsione sono stati denunciati due soggetti.
In conseguenza della crisi russo-ucraina e della conseguente escalation militare, il Corpo, quale membro del Comitato di sicurezza finanziaria, ha proseguito gli accertamenti economico-patrimoniali sugli individui e sulle entità listate nei provvedimenti restrittivi emanati dall’Unione europea.
In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 16 soggetti, conclusi con la proposta all’Autorità Giudiziaria di adozione di provvedimenti di sequestro e confisca di beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie per un totale di oltre 500.000 euro.
Sono stati eseguiti, poi, 2.719 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (2.687) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
Nel periodo in esame, i dipendenti Reparti hanno sequestrato, in territorio nazionale, 432 kg di sostanze stupefacenti, in prevalenza costituite da hashish (4 Kg.) e marijuana (427 Kg.), denunciando all'autorità giudiziaria 57 soggetti (di cui 6 in stato di arresto) e segnalandone 98 ai Prefetti. Il contrasto ai traffici illeciti, in generale, viene assicurato anche nell’ambito del Servizio “117”, oggetto di recenti interventi in campo operativo, addestrativo e tecnico-logistico, finalizzati a incrementare la prontezza operativa e l’efficacia d’intervento delle pattuglie sul territorio e dei mezzi navali, a riscontro delle segnalazioni del cittadino. In proposito, sono state impiegate 2.068 pattuglie.
Sul versante della tutela del mercato dei beni e dei servizi, sono stati eseguiti 81 interventi, sviluppate 743 deleghe dell’Autorità Giudiziaria e denunciati 18 soggetti. A seguito di tali attività sono stati sottoposti a sequestro oltre 322.000 prodotti contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy, non sicuri e in violazione della normativa sul diritto d’autore.
Un uomo di 42 anni è morto per soffocamento in serata nelle campagne di Potenza Picena, in Contrada Mandolino. La tragedia si è consumata, intorno alle 20:50, all'interno di un casolare abbandonato.
Quando l'ambulanza e l'automedica sono arrivate sul posto, i sanitari della Croce Gialla di Recanati hanno tentato in tutti i modi di salvare la vita all'uomo, operando per circa 40 minuti. Secondo una prima ricostruzione si sarebbe trattato di un gesto volontario: il 43enne avrebbe utilizzato un sacchetto di plastica con intento suicida.
Intervenuti sul luogo i carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche per ricostruire con esattezza quanto accaduto. Presenti anche i vigili del fuoco.
Malore fatale mentre è alla guida della propria auto, tragedia in superstrada. È quanto avvenuto intorno alle 17 del pomeriggio: a perdere la vita Fabio Tassoni, 64 anni, falegname originario di Ascoli, che stava percorrendo la SS77 della "Val di Chienti" in direzione mare di rientro da Tolentino dove si era recato per lavoro quando, all'improvviso, avrebbe avvertito un malessere.
L'uomo è riuscito ad accostare il mezzo all'imbocco dell'area di servizio presente a Corridonia, prima dello svincolo di Morrovalle. Al suo fianco, nell'abitacolo, c'erano la figlia e un altro parente che hanno subito richiesto l'intervento dei sanitari del 118. Gli operatori, al momento del loro arrivo, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del 64enne: vani i tentativi di rianimazione. Presenti anche i carabinieri della stazione di Corridonia per gli accertamenti del caso.
Smascherato un gruppo di truffatori ben organizzati, e denunciati tredici di questi, provenienti da varie regioni italiane, e tutti pregiudicati per reati specifici. È questo l'esito delle indagini dei carabinieri di Fermo, in sinergia con quelli di Monte Urano, partite da una denuncia di una erede di un'anziana signora, nel frattempo deceduta per cause naturali, alla quale erano stati sottratti, con una truffa ben congeniata, 90mila euro.
I denunciati, tra il 2021 ed il 2023, a seguito di contatti telefonici, presentandosi quali sedicenti appartenenti all'amministrazione della giustizia o ad uffici commerciali, utilizzando utenze fittiziamente intestate, avevano convinto l'anziana vittima di vari insoluti derivanti da ipotetiche vicende giudiziarie o cause civili e commerciali nonché da presunti tributi evasi.
Quaranta i bonifici bancari ottenuti dall'anziana. per un importo complessivo di quasi 90.000 euro, accreditati su conti correnti a loro riconducibili. L'attività investigativa è stata coordinata dalla procura della repubblica di Fermo e sviluppata attraverso l'analisi di un copioso traffico telefonico come pure da verifiche della documentazione bancaria. La vittima, sebbene raggirata, aveva avuto la lucidità di annotare tutti i contatti e le pretese, compresi i numeri di telefono, lasciando una serie di appunti risultati determinanti per l'attività investigativa.
Il fotoreporter, Roberto Vives, si è spento all'ospedale di Macerata all'età di 77 anni, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità di Civitanova Marche. Da qualche tempo soffriva di problemi di salute, ma la sua passione per la vita e il suo spirito indomito non si sono mai affievoliti.
Roberto era molto più di un semplice cittadino; era un vero e proprio personaggio della città. Sempre presente nei momenti chiave, con la sua macchina fotografica pronta ad immortalare situazioni e momenti topici, era conosciuto e rispettato da tutti. Il suo rapporto di “rivalità fraterna” con Ciro Lazzarini, spentosi anche lui nei mesi scorsi, aggiungeva un tocco di affetto e competizione sana che tutti ricordano con un sorriso.
Roberto ha lavorato come corrispondente per Civitanova de Il Resto del Carlino, distinguendosi sempre per la sua prontezza e dedizione. Era uno dei primi ad arrivare sul posto, sempre pronto a documentare e raccontare la realtà con passione e precisione.
Alla sua famiglia vanno le più profonde condoglianze da parte della nostra redazione e del nostro direttore Guido Picchio, che con Roberto ha condiviso momenti indimenticabili.
I poliziotti delle squadre volanti di Ancona la notte scorsa hanno arrestato un uomo, 39 anni, per la violazione degli obblighi inerenti la misura alternativa alla detenzione e per gli atteggiamenti violenti contro la compagna e gli agenti.
Gli agenti sono intervenuti in soccorso ad una donna che al 112 Nue aveva riferito di essersi barricata in una camera della sua casa per timore del comportamento violento del compagno che, in stato alterato da abuso di alcol, oltre ad insultarla e minacciarla le aveva lanciato contro diversi suppellettili presenti in casa.
I poliziotti, intervenuti immediatamente sul posto, udivano distintamente le urla dell'uomo, il quale esagitato, alla loro vista dalla porta socchiusa, inveiva contro di loro minacciandoli e cercando di colpirli con calci e pugni, cercando di impedire fisicamente il loro ingresso nell'appartamento per sincerarsi delle condizioni della compagna.
L'uomo è stato immobilizzato dagli agenti. La donna, ancora scossa ha riferito che c'era stata una accesa discussione telefonica a causa del suo ritardo nel rincasare, il compagno aveva posto precise prescrizioni alle quali lei doveva sottostare visto che lui era sottoposto alla misura giudiziaria con l'obbligo di permanenza in casa in determinate ore.
Al suo rientro, il compagno, molto alterato, aveva sfogato la sua rabbia contro gli oggetti, gettandoli per terra, e verso di lei, lanciandoglieli contro. La donna, sebbene l'evidente stato di agitazione, dopo l'intervento dei sanitari per i primi accertamenti sulle sue condizioni, ha rifiutato il trasporto in ospedale.Il fermato non pago dell'aggressione alla compagna ha reagito con violenza, non solo all'interno della macchina di servizio, danneggiando a calci la portiera posteriore, ma anche deturpandola e imbrattandola con le proprie sostanze organiche.
Atteggiamento mantenuto anche negli Uffici della Questura dove ha cercato nuovamente di colpire gli agenti. L'uomo é stato arrestato e giudicato per direttissima dal giudice competente, mentre il magistrato di sorveglianza ha sospeso la misura alternativa emessa nei suoi confronti, disponendone la detenzione in carcere.
Comincia a delinearsi la dinamica del duplice omicidio ieri a Fano stando a quanto trapela dalle indagini. Secondo una ricostruzione, alle 2 di notte, l'anziana madre, Luisa Marconi di 70 anni, chiama il figlio Luca perché non si sente bene. Il figlio, Luca Ricci, scende nell'appartamento dai genitori per misurare la pressione alla madre. Scoppia una lite, presumibilmente per i soldi che il figlio chiede ancora e per la perdita della casa andata all'asta, per i debiti che lui stesso ha maturato. L'uomo reagisce con violenza, prende un filo da elettricista, o un cordino, e strangola la madre in cucina.
A quel punto va in camera da letto dove dorme il padre con un martello preso nella cassetta degli attrezzi e colpisce il padre alla testa. C'è un tentativo di resistenza ma dura poco. Giuseppe Ricci muore in pochi istanti per la ferita inferta. L'assassino getta il martello in un pozzetto del giardino e torna a dormire al piano di sopra dove sta dormendo il figlio 18enne che non si accorge di nulla.
La mattina alle 8 circa, Luca accompagna il figlio a scuola per i corsi di recupero crediti a Pesaro. Poi torna a Fano, in via Fanella 127, e alle 8.30 circa lancia l'allarme alla polizia dicendo che i suoi genitori non rispondono e la porta è chiusa dall'interno. Arrivano i pompieri e trovano i due corpi senza vita. Poi, dopo 16 ore di interrogatorio, la confessione di Luca Ricci al procuratore e agli uomini della squadra mobile e del commissariato di Fano coordinati dal dirigente Paolo Badioli con trasferimento del presunto omicida in carcere in stato di fermo alle 3 di notte.
È stato fermato nella notte e portato in carcere per omicidio plurimo aggravato dalla crudeltà, Luca Ricci, 50enne, che dopo 16 ore di interrogatorio ha confessato di aver ucciso entrambi i genitori nella villetta dove abitavano in via Fanella 127 a Fano. Ieri mattina l'uomo aveva strangolato la madre Luisa Marconi, 70 anni, e colpito a martellate il padre Giuseppe Ricci, 75 anni. Il 50enne, separato, padre di due figli, ha ammesso tutto davanti alla procuratrice Maria Letizia Fucci e alla Squadra Mobile: ha ucciso perché "i genitori non volevano dargli altri soldi dopo che aveva fatto perdere loro la casa per i suoi debiti".
(Fonte Ansa)
Guardia costiera Civitanova Marche sequestra oltre una tonnellata di vongole. Nella mattinata odierna i militari della Guardia Costiera di Civitanova Marche, dietro impulso del preposto Centro Regionale di Tutela della Pesca - presso la Direzione Marittima di Ancona - hanno proceduto ad un’attività mirata alla tutela della risorsa ittica.
I controlli effettuati presso il porto di Civitanova Marche, a bordo dei furgoni destinati al commercio all’ingrosso hanno portato al sequestro di 1260 kg circa di vongole sprovviste di idonea documentazione, per l’immissione in commercio, unitamente all’elevazione di due sanzioni amministative per un totale di 3.000 euro. Il prodotto ittico sequestrato, ancora vivo, è stato rigettato in mare dai militari della guardia costiera.
La guardia costiera raccomanda "ai consumatori di prestare sempre la massima attenzione e di acquistare esclusivamente prodotto ittico che assicuri il rispetto della normativa vigente relativa alla corretta tracciabilità del pescato, evitando di acquistare pescato di dubbia provenienza o illecitamente venduto".
Blitz in casa, arrestato trentenne di Porto Recanati. L'uomo, già noto alle forze dell’ordine e con numerosi precedenti alle spalle per droga, è ritenuto responsabile del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
IL FATTO - I carabinieri della locale stazione già da tempo seguivano i movimenti dell’uomo, in quanto allertati da alcuni residenti che avevano notato un viavai sospetto di persone presso la sua abitazione. I militari, nella serata di lunedì, hanno quindi fatto irruzione nella casa di Porto Recanati in cui l'uomo vive con l'anziana madre. A seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti nella sua disponibilità circa 200 grammi di cocaina e 90 grammi di hashish.
In aggiunto allo stupefacente è stato trovato anche materiale vario per il confezionamento delle dosi: bilancini di precisione, coltellini per tagliare lo stupefacente e buste in cellophane. In suo possesso, inoltre, è stata rinvenuta la somma in contanti di 345 euro, in banconote di piccolo taglio, presumibile provento di spaccio, e un numero consistente di telefoni cellulari, utilizzati, con molta probabilità, per tenere i contatti con gli acquirenti, e che saranno analizzati dagli inquirenti, già all’opera per ricostruire la rete di spaccio gestita dall’uomo.
Condotto dai carabinieri presso il carcere di Ancona Montacuto, su disposizione dell’autorità giudiziaria competente, il trentenne dovrà rispondere davanti al giudice del possesso dell’ingente quantitativo di droga, in sede di udienza di convalida dell’arresto. Le contestazioni mosse sono da ritenersi, allo stato, provvisorie, e la responsabilità penale dell’arrestato potrà essere accertata solo all’esito del giudizio.
Scontro tra tre auto, una finisce in un campo. È quanto avvenuto lungo la strada provinciale 128, questa mattina, a Passo di Treia.
Nell'incidente tre vetture sono entrate in collisione per motivi da accertare, e una di esse è finita su di un campo.
Lanciato l'allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e i vigili del fuoco. È intervenuta anche una squadra dei vigili del fuoco che ha messo in sicurezza i mezzi coinvolti. Solo feriti lievi, tra gli occupanti dei mezzi, che sono stati curati sul posto.
I rilievi sono spettati agli agenti della polizia locale.
Ha evidentemente preso male le misure il conducente di un autocarro che, nella mattinata di oggi, è rimasto bloccato nello snodo tra la salita di Borgo San Giuliano e l’imbocco con via Leopardi nel centro cittadino.
Il fatto è avvenuto, intorno alle 11, quando il guidatore, che stava procedendo in direzione via Leopardi, non è riuscito a proseguire la manovra, resa complicata dalle dimensioni del mezzo rispetto a quelle della strada.
A quel punto è iniziato il calvario sia per il conducente del mezzo pesante che per gli automobilisti maceratesi. Il camion ha mandato il traffico in tilt nelle arterie della città. Oltre allo stesso Borgo San Giuliano sono rimaste coinvolte anche via Leopardi e via Maffeo Pantaleoni, quest’ultima interessata dal maxi cantiere. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per coadiuvare il conducente dell’autocarro a effettuare le manovre necessarie per uscire in sicurezza dalla via e la polizia locale per direzionare il traffico. Dopo circa 40 minuti la situazione è potuta tornare alla normalità.
Moglie e marito sono stati trovati morti in casa a Fano. La scoperta dei due cadaveri, stamattina verso le 7.30, in un appartamento in una zona residenziale della città: dopo una segnalazione, visto che i due non rispondevano, sono intervenuti i vigili del fuoco per l'apertura della porta di casa e poi la polizia, a seguito del ritrovamento dei corpi senza vita dei due coniugi.
in base ai primi rilievi, si trattrerebbe di un duplice omicidio. L'uomo, di 75 anni, presentava la testa fracassata con un corpo contundente, la moglie di 70 sarebbe, invece, stata soffocata forse per strangolamento. A dare l'allarme il figlio 50enne che abita al piano di sopra dell'abitazione. L'uomo, che ha dichiarato di essere estraneo all'uccisione dei genitori, è sotto interrogatorio. Nella casa c'è stata una lotta, l'anziano ha tentato di difendersi senza riuscirci.
La polizia scientifica sta facendo i rilievi. Sul posto anche il capo della procura nonché magistrato di turno Maria Letizia Fucci. La squadra mobile sta ascoltando gli inquilini del palazzo.
I due coniugi uccisi sono Giuseppe Ricci e Luisa Marconi, di 75 e 70 anni, pensionati. Il figlio, Luca, vive da solo nell'appartamento al piano superiore della casa in via Fanella 127. Ha dato lui l'allarme chiamando i vigili del fuoco per sfondare la porta di casa dei genitori che non rispondevano alle chiamate. L'uomo è ancora sotto interrogatorio mentre proseguono i rilievi della scientifica all'interno dell'abitazione.
Operazione antidroga a Civitanova Marche. sequestrati oltre un chilo di cocaina e circa cinquemila euro in contanti. una persona sottoposta agli arresti. La guardia di finanza ha dato esecuzione a una serie di attività di controllo nei punti nevralgici della città costiera.
In particolare, le Fiamme gialle civitanovesi, con l’ausilio dell’unità cinofila, hanno individuato e sottoposto a controllo un giovane che è risultato essere in possesso di oltre 1 chilogrammo di cocaina, abilmente occultata sulla persona.
Le operazioni di polizia giudiziaria sono poi proseguite presso l’abitazione del soggetto, dove i finanzieri hanno rinvenuto un totale di 4.750 euro in contanti, ritenuto provento del reato di spaccio.
La sostanza stupefacente e il denaro contante sono stati sottoposti a sequestro probatorio, mentre il giovane è stato denunciato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Macerata per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio e, in accordo con il Pubblico Ministero di turno, è stato sottoposto agli arresti con contestuale traduzione nella Casa circondariale di Ancona – Montacuto.
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Due incidenti si sono registrati, in mattinata, nell'entroterra maceratese e hanno avuto come sfortunati protagonisti due ciclisti, soccorsi in eliambulanza. Il primo in ordine di tempo, poco prima delle 10:45, è avvenuto all'interno del Bike Park di Frontignano, nel territorio comunale di Ussita.
Sul posto è intervenuto prontamente il personale del 118 per fornire le cure necessarie: a seguito dei traumi riportati dall'uomo, un 31enne, i sanitari hanno ritenuto opportuno richiedere l'ausilio dell'elisoccorso. Successivamente, il ferito è stato trasferito in codice rosso presso l'ospedale regionale Torrette di Ancona.
Stessa sorte è capitata a un 40enne, tra i partecipanti della Granfondo Terre dei Varano. L'uomo è scivolato ed è caduto a terra all'altezza della frazione Pontelatrave di Camerino, intorno alle 11. Anche in questo caso, considerate le sue condizioni, è stato predisposto il trasferimento in eliambulanza all'ospedale regionale di Ancona.
Stavano sottraendo gasolio da un trattore in zona Baraccola, in accordo con il dipendente della ditta che gli avrebbe venduto il carburante, quando sono stati sorpresi dagli agenti delle volanti della questura di Ancona: i tre sono stati denunciati.
Una denuncia è stata presenta poi dal legale rappresentante della ditta di trasporti, di Bolzano, una volta appreso quanto fosse accaduto. Si tratta di un italiano di origine moldava di 35 anni, con a suo carico alcuni precedenti penali per reati contro il patrimonio, e due di cittadinanza moldava, rispettivamente di 47 anni, regolare in Italia e di 44 anni, con a carico precedenti penali penali contro il patrimonio e un avviso orale emessa dal Questore di Ancona nel 2018.
Quando sono stati sorpresi dagli agenti di pattuglia nella zona, nella tarda mattinata di ieri, i tre stavano armeggiando su un trattore stradale e avevano già riempito alcune taniche di gasolio.
A terra tra i due uomini vicini al trattore c'era un tubo in plastica di circa 2,50 cm, con inserita una pompa metallica per il travaso del carburante, ancora gocciolante di gasolio, e una tanica di 25 litri, pronta per essere caricata nel vano bagaglio dell'auto, dove erano allineate altre 5 taniche già piene di carburante. Non solo, il tappo del serbatoio del trattore era ancora aperto ed imbrattato di sostanza oleosa.
Il 44enne, con regolare contratto di noleggio dell'autovettura di una ditta di Bolzano, ha raccontato agli agenti di avere poco prima incontrato in un esercizio commerciale della zona il cittadino italiano che gli aveva proposto il gasolio del proprio mezzo in cambio di un compenso economico.
Il trattore risultava essere in affitto ad una ditta di trasporti di Roma per il quale il cittadino italiano svolgeva la mansione di autista professionale con regolare contratto. I mezzi e le taniche di gasolio sono stati sequestrati e messi a disposizione dell'autoritá giudiziaria.
La polizia di Stato, insieme al personale dell'Ast di Fermo, mercoledì ha effettuato un controllo presso un'attività di ristorazione di Porto San Giorgio.
Da un controllo di polizia precedente, un uomo del personale era stato sorpreso a consumare stupefacenti all'interno dei servizi igienici per i clienti. I poliziotti e il personale dell'Ast hanno notato subito una situazione igienico-sanitaria precaria.
Nel locale c'era il titolare, intento nella preparazione delle vivande. L'Ast ha riscontrato che il locale cucina e le attrezzature si presentavano in condizioni igienico sanitarie precarie per il mancato svolgimento delle procedure ordinarie e straordinarie di pulizia e sanificazione.
Presenza di sporco pregresso e residui di cibo dei giorni antecedenti erano presenti persino sulle superfici di lavoro e sul pavimento. Rilievi anche sui servizi igienici: presenti materiali estranei all'attività che impedivano la corretta pulizia della cucina. Anche la conservazione dei cibi nei frigoriferi non era stata correttamente gestita.
L'Ufficio di Igiene ha quindi ordinato l'immediata sospensione dell'attività, con chiusura dell'esercizio. Solo nella serata di ieri l'Ast, verificato il corretto ripristino dei locali e delle procedure di pulizia, ha autorizzato la riapertura. Sono comunque in corso accertamenti della questura e del Comune per la verifica requisiti soggettivi per il possesso della licenza.
A Porto Sant'Elpidio, invece, giovedì scorso, in via Reggio Emilia, la polizia di Stato ha effettuato un controllo di tre extracomunitari a bordo di un'auto nel cuore della notte. Uno di questi, un ventisettenne di origini nordafricane, risultava gravato da numerosi precedenti per spaccio ma anche per danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale, è stato accompagnato in questura dove si è lasciato andare a comportamenti autolesionisti ed aggressivi, tanto che per immobilizzarlo, i poliziotti hanno dovuto ricorrere all'utilizzo del taser.
Gravato anche da due precedenti espulsioni, per l'uomo l'ufficio immigrazione ha predisposto le pratiche che hanno consentito di accompagnare lo straniero presso il Cpr di Bari, dove verrà trattenuto in attesa del rimpatrio
Accerchiato e picchiato sotto la propria abitazione a calci e pugni. È successo, nel pomeriggio di ieri, a Porto Recanati, e la vittima è un 30enne.
L’aggressione si è verificata in via Garibaldi, quando l’uomo sarebbe stato picchiato da due persone per motivi al momento da chiarire. Gli aggressori si sarebbero poi dati alla fuga, lasciando a terra il 30enne sanguinate.
Lanciato l’allarme, sono accorsi sul posto i mezzi e personale del 118 che hanno soccorso il 30enne per poi trasportarlo all'ospedale. Sul caso indagano i carabinieri. Si tratta dell’ennesimo episodio di aggressione avvenuto a Porto Recanati nelle ultime settimane. Nei giorni scorsi, intanto, sono stati denunciati dai militari dell’Arma i due uomini che avevano aggredito brutalmente un vigilante sul lungomare Lepanto .
Diretta in Bosnia ed Erzegovina a Medjugorje per un pellegrinaggio, una signora di 82 anni, residente in Abruzzo, è caduta mentre nei pressi della passerella del traghetto durante l'imbarco al porto di Ancona. È successo nella serata di ieri.
L'anziana è stata soccorsa dai sanitari della Croce Gialla: la donna ha riportato un trauma cranico e una lesione a una gamba e per questo è stata trasferita in ambulanza all'ospedale regionale di Torrette con un codice di media gravità.
Svaligia una pasticceria e tenta di costruirsi un alibi: i carabinieri arrestano un operaio edile impiegato in un cantiere per la ricostruzione post-sisma. La scorsa notte, intorno alle tre, l’uomo si è introdotto in una nota pasticceria di Castelraimondo forzandone la porta di ingresso. Una volta all’interno del locale, ha sradicato la cassa e se ne è appropriato: nella fuga ha provveduto a nasconderla per svuotarla solo in un secondo momento. Arrivato a casa si è cambiato ed è tornato in strada per crearsi un alibi.
Nel mentre, però, l'operaio è incappato in una pattuglia dei carabinieri della locale stazione che, dopo la chiamata al 112 di alcuni giovani del posto, lo ha individuato e condotto immediatamente in caserma.
È iniziata poi la ricerca della cassa e della refurtiva, ritrovata dopo un lavoro di squadra che ha coinvolto tutti i militari in servizio nel comune. All’interno vi era ancora il fondo cassa che è stato restituito ai legittimi proprietari così come l’intera macchina per gli scontrini fiscali estirpata dal ladro. L'operaio, con precedenti e originario della Sicilia ma trapiantato da tempo nelle Marche, è ai domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo che si terrà alla Procura della Repubblica di Macerata.
Furto al distributore di sigarette: individuati dai carabinieri dopo quasi un anno l'autore ed il suo complice. Si tratta di due giovani stranieri, un egiziano di 27 anni e un kosovaro di 25 anni, noti alle forze dell'ordine per reati della stessa specie.
È quanto avvenuto nel quartiere Corneto, a Macerata, nella notte del 23 agosto dello scorso anno quando un uomo incappucciato, ripreso dalle telecamere della zona, è riuscito ad aprire il distributore e a prelevare il denaro che conteneva.
L’arrivo della "gazzella" del nucleo radiomobile mise in fuga il malvivente che aveva anche preparato un sacco per trasportare i pacchetti di sigarette, non facendo in tempo a prenderle per l'arrivo dei carabinieri. Il furto ha fruttato al ladro poche centinaia di euro, quasi il valore del telefonino che l'uomo, durante la fuga per le campagne per sfuggire ai carabinieri, ha perso.
Successivamente i militari hanno avviato le indagini visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e focalizzando l’attenzione proprio sul telefono smarrito, rinvenuto dai militari nel corso del sopralluogo, e sulla sim inserita nello stesso.
Grazie alla certosina analisi investigativa effettuata sullo smartphone e sull'enorme mole di dati telefonici acquisti, i carabinieri sono così riusciti a individuare l’autore materiale del furto, scoprendo, a differenza delle immagini che hanno sempre ripreso una sola persona, che questi in effetti non aveva agito da solo bensì con l'aiuto di un complice.
Il giovane egiziano, qualche mese prima, era già stato arrestato in flagranza di reato per il furto in una tabaccheria nel Fermano. I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata e dovranno rispondere dell'accusa di furto aggravato.