I finanzieri del Nucleo di polizia Economico-Finanziaria di Macerata, all’esito di complesse indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Macerata, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo di oltre 14 milioni di euro, con il quale il Gip il Tribunale di Macerata ha disposto il sequestro di conti correnti, quote societarie, immobili e autovetture nei confronti di sei imprese e quattro soggetti, coinvolti a vario titolo in un complesso meccanismo di frode fiscale fondato sull’emissione di fatture false, per le annualità dal 2018 al 2021, per oltre 67 milioni di euro nonché su omesse e infedeli dichiarazioni.
L’attività info-investigativa è stata avviata nel 2022 d’iniziativa dai militari della guardia di finanza che, attraverso pedinamenti, analisi del fatturato delle imprese e di copiosa documentazione amministrativo/contabile, sono riusciti a individuare una fitta ragnatela di società operanti come “cartiere”, con sede fittizia a Roma, prive di strutture operative commerciali, di dipendenti e di costi di esercizio, connotate da diversi elementi di interconnessione tra loro e tutte riconducibili ad amministratori residenti nella provincia di Macerata.
Il sistema evasivo, scoperto dalle Fiamme Gialle, era stato architettato da un imprenditore del Maceratese che, in qualità di amministratore di fatto e/o di diritto delle imprese coinvolte e con la complicità di mere “teste di legno”, poste formalmente a capo delle aziende, ha emesso fatture relative a operazioni inesistenti per oltre 67 milioni di euro, aventi ad oggetto presunte somministrazioni di manodopera, nei confronti di compiacenti società operanti principalmente nel settore dei servizi di pulizie, dei trasporti e della logistica.
Nel corso delle indagini svolte l’attenzione dei finanzieri ha riguardato, altresì, la frequente e repentina delocalizzazione delle sedi delle società in grandi centri metropolitani, caratterizzati dalla presenza di un considerevole numero di partite IVA aperte, ciò allo scopo di cercare di sfuggire ai controlli dell’amministrazione finanziaria.
Al termine delle attività investigative sono state denunciati in tutto quattro persone per svariati reati connessi all’emissione di false fatture, all’omessa dichiarazione ai fini I.V.A., all’infedele dichiarazione dei redditi, alla distruzione e all’occultamento delle scritture contabili nonché all’omesso versamento di I.V.A.. Gli stessi sono stati, inoltre, destinatari della già citata pesante misura patrimoniale che ha colpito disponibilità finanziarie, quote societarie, mobili e immobili.
Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, a nome dell’intera amministrazione comunale e di tutta la comunità settempedana si è voluta unire al dolore che ha colpito la famiglia Fucili per la scomparsa del caro Fabio a soli 32 anni d’età dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo.
“E’ un’altra giovane vita che se ne va lasciando nel gran dolore i propri cari e chi lo ha conosciuto. Nonostante l’età Fabio si era fatto apprezzare per l’impegno nel lavoro. Era amato e stimato da tantissimi. Gli amici di sempre e gli affetti più cari gli sono stati vicinissimi in una malattia che l’ha segnato nel fisico ma mai nello spirito. Oggi siamo in tanti a piangere la scomparsa di un ragazzo tanto caro a tutti”.
A dare l’annuncio della prematura scomparsa del ragazzo il babbo Pacifico, la mamma Paola, i fratelli Francesco e Federica, la fidanzata Giulia, il cognato Alessandro, la nipote Valentina, gli zii Piera e Pacì, la nonna Elvia e i parenti tutti.
I funerali avranno luogo martedì 26 marzo alle ore 9,30 partendo dalla sala del commiato “Il Tempio degli Angeli” per la chiesa di San Domenico. La salma sarà poi tumulata nel cimitero di Isola.
Comunità settempedana in lutto: una malattia ha strappato alla vita Fabio Fucili, a soli 32 anni. Una domenica delle Palme funestata dalla scomparsa del giovane a San Severino, il cui cuore ha smesso di battere in mattinata dopo mesi di lotta contro un male.
Proprio per questa ragione si era sottoposto a un trapianto di midollo, ma l'operazione non ha causato gli effetti sperati tanto che il 32enne si stava preparando a un secondo intervento.
Purtroppo, un peggioramento delle sue condizioni è risultato fatale. Fucili, fratello del presidente di Coldiretti Macerata, era impiegato nell'azienda agricola di famiglia. Lascia la fidanzata Giulia, il padre Pacifico, la madre Paola ed i fratelli Francesco e Federica. I funerali si svolgeranno martedì 26 marzo, alle 9:30, nella Chiesa di San Domenico, a San Severino Marche.
A causa della presenza di un’impalcatura pericolante di un'abitazione, è momentaneamente chiusa, in entrambe le direzioni, la strada statale 502 "Di Cingoli", all'altezza del km 61, nel territorio comunale di San Severino Marche.
Sul posto sono presenti le squadre Anas e le forze dell’ordine per "la gestione del traffico in piena sicurezza e per consentire il ripristino della regolare viabilità nel più breve tempo possibile", informa in una nota lo stesso Gruppo Anas.
*AGGIORNAMENTO*
Viabilità ripristinata
Un sabato da dimenticare per l’Ancona. La sconfitta per 2-0 nel derby salvezza contro la Recanatese, a cui sono seguite le dimissioni del d.s Micciola. non è stata presa affatto bene dalla tifoseria biancorossa. Quest'ultima prima ha contestato la squadra al Tubaldi e poi le ha riservato un rientro non certo accogliente nel capoluogo.
Il pullman della squadra era stato scortato dalla polizia stradale di Macerata nel tragitto fra Recanati e lo stadio del Conero. Qui si erano assiepati circa 200 tifosi dorici, con la questura di Ancona che non è riuscita ad allertarsi tempestivamente. I tifosi hanno così manifestato il loro disappunto per la sconfitta, prendendo d’assalto il pullman e fracassando i vetri della fiancata destra del mezzo.
Un bello spavento per i giocatori a bordo, che erano, come detto, già stati contestati pesantemente anche dopo il triplice fischio. Allo Stadio Tubaldi di Recanati in quel caso, per placare l’ira dei tifosi biancorossi, era dovuto intervenire il reparto mobile di Senigallia.
Rapina a mano armata ieri sera intorno alle 22.30 in una villa di Fermignano (Pesaro Urbino). Almeno quattro banditi armati e col volto coperto da passamontagna sono entrati nel casolare del titolare del mobilificio di alta gamma S2, intimandogli di aprire la cassaforte.
Impietriti dallo spavento, i due coniugi, 80 e 84 anni presenti in casa hanno eseguito lasciando che i rapinatori facessero razzia dei beni. Poi la fuga dei malviventi senza incontrare difficoltà. Indaga la Squadra Mobile di Pesaro. L'ammontare del bottino è ancora da quantificare.
(Fonte Ansa)
Arrestato a Recanati un pusher di 24 anni trovato con due chili e mezzo di hashish nascosti in casa. Da alcuni giorni l'attenzione dei poliziotti della Squadra Mobile di Macerata era concentrata su un soggetto orbitante nel mondo della droga, individuato come dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti in alcuni Comuni della provincia e particolarmente attivo nelle zone di Recanati e Porto Recanati.
A seguito di mirati servizi di appostamento e pedinamento, da alcuni giorni i militari avevano studiato i movimenti dell'uomo che, nella giornata di ieri, è stato intercettato a Recanati e seguito fino a quando non ha fatto ingresso nella propria abitazione.
A questo punto i poliziotti hanno deciso di intervenire penetrando all'interno dell’immobile che il giovane, italiano di 24 anni, divide con i propri familiari. La perquisizione operata all'interno dell'appartamento ha dato esito positivo infatti, all'interno della camera del 24enne, una parte contenuta in uno zaino, un’altra parte in altri punti della stanza, sono stati rinvenuti 2,5 Kg di hashish, alcuni grammi di marijuana, la somma di circa 3.000 euro verosimilmente provento dell'attività di spaccio, un pugnale della lunghezza di circa 25 centimetri, un taglierino utilizzati per tagliare la sostanza, un bilancino di precisione utilizzato per la pesatura della droga e altro materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.
Nella stanza è stato, altresì, rinvenuto il telefono cellulare del giovane che è stato posto sotto sequestro poiché ritenuto utile al proseguo delle indagini, tant'è che il 24enne si è poi rifiutato di fornire il codice di accesso all'apparecchio.
Per tale motivo il giovane, gravato da precedenti di polizia per reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni aggravate, rapina e porto di strumenti atti a offendere, è stato tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e ristretto agli arresti domiciliari nella propria abitazione, così come disposto dall'autorità giudiziaria in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto.
Due persone sono state denunciate per truffa aggravata ai danni di un’anziana. Nel mese di novembre una signora ha presentato denuncia alla Stazione carabinieri di Caldarola nei confronti di un uomo che, spacciandosi telefonicamente per suo nipote, le aveva detto che sua madre aveva dei problemi con i carabinieri per dei mancati pagamenti; aveva insistito poi sul fatto che, per evitare risvolti di natura penale, era necessario consegnare ad un “ufficiale giudiziario” - che di lì a poco sarebbe passato presso casa della nonna - del denaro o dei monili in pegno.
La denunciante ha aggiunto che dopo circa 20 minuti dalla telefonata, ricevuta sulla propria utenza telefonica fissa, si era presentato il finto ufficiale giudiziario, a cui aveva consegnato circa 350 euro in banconote di vario taglio e monili in oro del valore di svariate migliaia di euro. L’uomo si era poi frettolosamente allontanato senza darle nemmeno il tempo di chiedere cosa fosse realmente accaduto a sua figlia.
I carabinieri della Stazione di Caldarola hanno avviato immediatamente le indagini per individuare gli autori del reato, analizzando le immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza di esercizi commerciali e dal sistema di videosorveglianza cittadino.
Hanno così potuto verificare che l’uomo che aveva raggiunto l’anziana nei pressi della sua abitazione, era sceso da un’autovettura, guidata da un complice, il quale aveva subito spostato il mezzo in posizione più defilata. Consumata la truffa i due si erano subito allontanati dal paese. Dagli accertamenti successivi è emerso che l’auto era stata noleggiata presso una ditta di Napoli da un soggetto con numerosi precedenti di polizia per reati della stessa indole.
I carabinieri hanno poi scoperto che il locatario del mezzo, nel mese di gennaio, aveva alloggiato presso un hotel del nord Italia insieme a un cinquantenne conterraneo, con numerosi precedenti specifici.
Entrambi inoltre erano stato controllati in Puglia nei giorni immediatamente precedenti alla commissione del reato, sempre a bordo della stessa auto a noleggio. Nei giorni successivi uno dei complici era anche stato denunciato, questa volta in Abruzzo, per un reato commesso con identiche modalità; nell’occasione egli indossava anche lo stesso abbigliamento e lo stesso copricapo, ovvero un cappellino da baseball.
Grazie alla collaborazione dei comandi stazione dei territori interessati, i carabinieri hanno effettuato il raffronto di foto e video identificando il 50enne come colui che era sceso dall’auto per raggiungere l’abitazione della vittima. Hanno poi compiutamente identificato il conducente dell’auto, 38enne di Napoli, che corrispondeva effettivamente a colui che aveva preso l’autovettura a noleggio.
L’indagine, condotta anche mediante riscontri tecnici, tramite analisi dei tabulati del traffico telefonico, ha consentito di denunciare i due uomini alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di truffa aggravata in concorso.
La comunità moglianese in lutto per l'improvvisa scomparsa di Giovannino Fabiani, 69 anni, pensionato. È stato per anni dipendente del comune di Mogliano, poi di quello di Massa Fermana.
Stimato e benvoluto sia nell'ambiente del lavoro che tra gli abitanti dei due paesi, era ricoverato da alcuni giorni all'ospedale di Macerata: il decesso è avvenuto intorno al mezzogiorno di oggi. Lascia la figlia Laura: la consorte Luisa era scomparsa circa 20 anni fa.
Le esequie si svolgeranno sabato 23 marzo, alle ore 14:30, alla chiesa parrocchiale di San Gregorio Magno, muovendo dalla casa funeraria del cimitero di Mogliano.
Violenza sessuale nei confronti di due minori: finisce in carcere un uomo di 73 anni. Questa mattina i poliziotti della Squadra Mobile di Macerata hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso nei confronti del 73enne residente in provincia condannato, in via definitiva in Cassazione, alla pena di 10 anni e due mesi di reclusione, per ripetuti episodi di violenza sessuale commessi nei confronti di due bambine che all’epoca dei fatti avevano un’età inferiore a dieci anni. Le due bambine erano figlie di amici di famiglia dell’uomo che per questo motivo aveva modo di avvicinarle.
All’uomo si è giunti dopo una delicata e complessa indagine condotta dalla Squadra Mobile di Macerata la cui tesi investigativa, al termine dell’attività, è stata pienamente condivisa dall’autorità giudiziaria.
A seguito dell’iter processuale, l’uomo aveva subito due condanne emesse dalla Corte D’Appello di Ancona pertanto, ritenuta la necessità di provvedere alla determinazione di una pena unica da porre a carico del condannato, la Procura della Repubblica del Tribunale di Macerata ha emesso nei confronti dell’uomo l’ordine di carcerazione. Il 73enne, al termine dell’attività, è stato associato alla casa di reclusione di Fermo.
Dopo ore d'apprensione è stata ritrovata in serata Anna Ivana Trottarelli, la 65enne scomparsa dalla zona del cimitero di Morrovalle nelle prime ore della mattinata di oggi. I soccorsi sono stati allertati verso le 12, quando i familiari si sono rivolti ai vigili del fuoco dopo che tutti i tentativi di raggiungerla erano risultati vani.
Sul posto è subito giunto il personale dei pompieri, la protezione civile locale, volontari e i carabinieri che, esaminata la situazione, hanno deciso di attivare il protocollo per le persone scomparse.
La donna è uscita di casa intorno alle 5:30 per fare una passeggiata. Trottarelli è un'operaia: i colleghi, nel non vederla arrivare sul posto di lavoro, hanno chiamato a casa.
Da qui è nata l'apprensione dei familiari che hanno subito allertato i soccorsi, non riuscendo a mettersi in contatto con la 65enne. La donna, infatti, non era automunita e non aveva con sé né il telefono cellulare né la borsa con i propri documenti di riconoscimento quando si è allontanata dalla propria abitazione.
Ai fini della ricerca sono stati impiegati l'elicottero Drago dei vigili del fuoco da Pescara, l'unità cinofila di Ancona e droni dai comandi dei vigili del fuoco di Fermo e Ascoli Piceno.
++ AGGIORNAMENTO ORE 23:00 ++
La donna è stata ritrovata in serata, intorno alle 22, in buone condizioni di salute. Si era allontanata spontaneamente da casa per motivi familiari.
Stava tagliando un albero di grosse dimensioni un 83enne che poi è stato travolto dal fusto della pianta ed è deceduto. È accaduto a Cartoceto (Pesaro Urbino) nel pomeriggio di ieri.
L'anziano stava effettuando il taglio della pianta insieme a un familiare in un campo di loro proprietà a circa 50 metri da casa quando il tronco gli è caduto addosso.
Per assistere l'83enne era stata allertata anche l'eliambulanza per un eventuale trasporto all'ospedale regionale di Torrette ad Ancona; all'arrivo del velivolo però l'uomo era già deceduto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia locale, i vigili del fuoco e l'ispettorato del lavoro dell'Azienda Sanitaria Territoriale. Sul corpo dell'83enne verrà eseguita l'ispezione cadaverica all'obitorio di Fano.
Il questore di Macerata, dopo una attenta attività istruttoria della Divisione polizia anticrimine, ha richiesto e ottenuto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Ancona, la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nei confronti di un imprenditore edile albanese, che lo scorso anno era stato destinatario di una cautelare della Procura maceratese per frode fiscale.
L’albanese, dimorante sul territorio della provincia di Macerata, nei giorni scorsi è stato raggiunto dalla notifica del provvedimento emesso dal Tribunale di Ancona, che lo ha riconosciuto pericoloso socialmente, non solo perché indagato per la maxi frode del bonus del 110% insieme ad altri, ma anche perché dall’analisi della misura cautelare disposta nei suoi confronti a febbraio dell’anno scorso, era emerso che aveva mirato ad avere la possibilità di approfittare dei fondi del Pnrr.
La misura di prevenzione – volta a controllare che il soggetto non attuasse i propri intendimenti criminosi - era stata richiesta dal questore nell’autunno scorso, dopo l’arresto nell’ambito di un’operazione congiunta tra Arma dei carabinieri e guardia di finanza; è stato considerato socialmente pericoloso, sia per i precedenti penali e di polizia che aveva collezionato nel tempo che vanno dai reati contro il patrimonio, contro la persona ed quelli inerenti gli stupefacenti, ma anche per le più recenti violazioni alle prescrizioni che gli erano state imposte dall’autorità giudiziaria maceratese nel 2023, che avevano evidenziato, ancora una volta, l’incapacità dello stesso di contenere la propria tendenza delinquenziale.
Per questi motivi il sorvegliato ora dovrà per i prossimi 5 anni permanere nelle ore notturne nella propria abitazione, oltre a presentarsi una volta a settimana presso l’autorità di pubblica sicurezza preposta alla vigilanza.
Incidente stradale a Maiolati Spontini: un ferito al pronto soccorso. Il fatto si è verificato, intorno alle 17:30, in via Trieste quando, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, due vetture sono entrate in collisione.
Una volta lanciato l’allarme, sono giunti sul posto i mezzi di soccorso del 118 e i vigili del fuoco. Due le persone coinvolte, una illesa, mentre l’altra è stata estratta dalla squadra dei pompieri di Jesi e affidata alle cure del 118.
Successivamente sono stati messi in sicurezza i veicoli coinvolti. Sul posto i carabinieri per i rilievi.
Perde il controllo dell'auto e finisce fuori dalla carreggiata stradale: la conducente 67enne soccorsa dagli operatori sanitari del 118. L'incidente è avvenuto questa mattina, poco dopo le 11, in via Isonzo, nel territorio comunale di Ancona.
L'auto, una Fiat Seicento, ha urtato prima contro un muretto e poi ha finito la propria corsa contro un albero che ha bloccato alla donna la portiera dal lato sinistro. Ad estrarla dall'abitacolo hanno provveduto i vigili del fuoco che l'hanno poi affidata alle cure dei medici.
La 67enne, che nell'impatto ha riportato un trauma cranico, è stato condotta per accertamenti all'ospedale Torrette di Ancona. Nessun altro veicolo è stato coinvolto nel sinistro. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, al vaglio della polizia locale.
Va in campagna per curare il proprio uliveto e lascia il borsello con il portafoglio nell'auto: ladri gli spaccano il finestrino e lo rubano. Individuati dopo quattro mesi di indagini i due responsabili, una coppia di origine romena residente in Abruzzo.
IL FATTO - Tutto ha inizio dalla denuncia contro ignoti sporta dall'uomo ai carabinieri della stazione di Caldarola nel novembre del 2023. Nell'occasione il cittadino ha raccontato di essersi recato in campagna presso il proprio uliveto e di aver lasciato il borsello all’interno della sua auto, nascosto sotto il sedile.
Tornato all’auto ha constatato che qualcuno aveva spaccato il finestrino del mezzo e aveva sottratto il borsello, contenente 350 euro in contanti, carte di credito, documenti, chiavi. Ancor prima di riuscire a effettuare il blocco delle carte, il sistema di gestione online del proprio istituto di credito lo ha avvisato che vi era stato un prelievo di 220 euro presso uno sportello.
I carabinieri della stazione di Caldarola si sono subito attivati per acquisire e osservare le immagini del circuito di videosorveglianza dei comuni di Caldarola e di Muccia, dove era stato effettuato il prelievo di contante.
Dal circuito di videosorveglianza dell'istituto di credito i militari hanno verificato che il prelievo era stato effettuato da una donna, scesa da un’auto, il cui conducente aveva poi parcheggiato in posizione defilata, a una certa distanza. Incrociando i dati acquisiti con le immagini e i sistemi di rilevamento targhe del comune di Caldarola, i militari sono risaliti alla targa di una Bmw che aveva effettuato un tragitto compatibile con il furto e il successivo prelievo di contante.
È emerso poi che il mezzo era intestato a un uomo sottoposto a una misura cautelare, gravato da numerosi precedenti di polizia, residente fuori regione e proprietario di oltre novanta auto. Grazie alla collaborazione con le stazioni carabinieri che nello stesso periodo avevano proceduto al controllo dell'autovettura, è stato possibile risalire all’identità dei reali utilizzatori del mezzo, fermati e denunciati qualche giorno prima ad Arquata del Tronto.
Dal paragone con le immagini acquisite si è giunti quindi a individuare una coppia di origine romena, un uomo di 35 anni e la moglie di 39 anni, residente in Abruzzo e già nota alle forze dell’ordine per reati analoghi. I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per furto aggravato e indebito utilizzo di carte di pagamento in concorso.
Fortissimi rallentamenti e code per circa tre chilometri, in direzione sud, nel tratto marchigiano dell'A14 a seguito di un tamponamento a catena, che ha coinvolto quattro veicoli, avvenuto all'interno della galleria Vinci nel territorio comunale di Cupra Marittima.
L'impatto intorno alle 10:30, al chilometro 293, ha coinvolto due autotreni, un furgone e una bisarca; sul posto per i soccorsi sono giunti i sanitari del 118, i vigili del fuoco di Fermo e San Benedetto del Tronto. Ai rilievi procedono gli agenti della polizia autostradale.
L'autista della bisarca è stato estratto dal mezzo dagli operatori dei vigili del fuoco e consegnato ai sanitari che hanno disposto il trasferimento in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona. Successivamente i pompieri e gli uomini del soccorso stradale hanno provveduto a mettere in sicurezza l'intera zona incidentale.
Scoperta una serra per la coltivazione della cannabis all’interno di un’abitazione, a Corridonia: denunciato un uomo di 42 anni, italiano, residente nel Fermano. L’operazione svolta dai carabinieri della locale stazione, risale allo scorso fine settimana.
I militari stavano svolgendo un servizio di routine nello stabile, volto all’identificazione di uno dei residenti, ma il comportamento degli inquilini, associato al caratteristico odore dell’infiorescenza della cannabis essiccata, oramai persistente nell’ambiente, ha rafforzato i sospetti inducendo i militari ad approfondire i controlli.
E così i carabinieri si sono trovati davanti ad una piccola serra per la coltivazione della marijuana, con 5 piante in diversi stadi di coltura, che non avevano ancora raggiunto la piena maturazione, e attrezzi vari per coltivare lo stupefacente. Oltre a svariati semi di cannabis, è stata trovata una tenda termo isolata con la ventola per l’estrazione dell’aria con lo scarico in superficie, diversi flaconi di fertilizzanti, fari a led di grossa potenza, deumidificatori e termometri digitali.
La presenza, poi, di un ventilatore per essiccare il prodotto ha portato, durante la perquisizione, alla scoperta, in un altro locale attiguo a quello dove era posizionata la serra, di sacchetti e barattoli in vetro contenenti complessivamente 130 grammi di marijuana già essiccata e pronta per lo smercio. Si è, quindi, proceduto al sequestro delle piante nei differenti stadi di coltivazione e della sostanza stupefacente rinvenuta, oltre al materiale necessario per la coltivazione della serra.
Le successive indagini hanno permesso di accertare le responsabilità in capo al 42enne, con specifici precedenti per il possesso di droga. Per l'uomo l'accusa è di coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, incriminazione della quale dovrà rispondere all'autorità Giudiziaria alla quale è stato deferito.
Incidente d'auto con il cinghiale, il Giudice di Pace condanna la regione Marche al risarcimento dei danni. È quanto stabilito da una sentenza, pubblicata mercoledì 20 marzo, del giudice Maria Giuseppina Vita. Nello specifico, il Giudice di Pace di Camerino ha condannato la regione Marche a risarcire i danni subiti dall'autoveicolo di proprietà di una donna residente a Belforte del Chienti, e a pagarne le spese legali.
IL FATTO - Il fatto è avvenuto quando il veicolo era condotto dalla figlia della proprietaria, a bordo c'era anche una sua amica, lungo la strada regionale 77 nel tratto che conduce da Polverina di Camerino a Pontelatrave.
Improvvisamente e repentinamente la carreggiata stradale è stata invasa da un cinghiale, proveniente dalla destra, rispetto al senso di marcia. L'animale selvatico ha urtato la parte anteriore destra dell'autoveicolo provocando danni quantificati in 2.824 euro.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale compagnia, che hanno redatto il verbale ed effettuato i rilievi di rito.
Nella causa civile davanti al Giudice di Pace di Camerino, la donna era difesa dall'avvocato Marco Belli del foro di Macerata. L'avvocato ha provato come la regione Marche sapesse che il luogo del sinistro fosse stato teatro di precedenti incidenti con animali selvatici. Nonostante ciò, non è stata prevista alcuna precauzione.
Nella sentenza è stata ribadita la legittimazione passiva della regione, la cui responsabilità va individuata nell'articolo 2052 del codice civile. Inoltre, è stato affermato il principio secondo il quale "spetta alla regione fornire la prova liberatoria del caso fortuito, dimostrando che la condotta dell’animale si è posta del tutto al di fuori della propria sfera di controllo, come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile o, comunque, non evitabile neanche mediante l’adozione delle più adeguate e diligenti misure", ha ribadito l'avvocato Belli.
Brutta caduta da una scala per un uomo di 47 anni: arriva l'eliambulanza. È quanto successo nel pomeriggio, intorno alle 17, nella zona industriale di Esanatoglia, in via Aldo Grossi. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo era salito su una scala, all'interno di un capannone di sua proprietà, per svolgere dei lavori domestici quando ha perso l'equilibrio per ragioni da chiarire cadendo da un'altezza di circa due metri.
Una volta lanciato l'allarme, immediato è stato l'arrivo dei sanitari del 118 che, dopo aver constatato il trauma toracico riportato dal 47enne, hanno anche richiesto il supporto dell'elisoccorso. A seguito delle prime cure ricevute in loco, il paziente è stato caricato in eliambulanza e trasportato all’ospedale dorico di Torrette in codice rosso. Non si troverebbe in pericolo di vita.