Yacht di lusso battenti bandiera estera, ma di italiani: scoperti 19 evasori fiscali nei porti turistici marchigiani
Un’indagine accurata del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona ha portato alla luce un sistema di occultamento patrimoniale che coinvolge 19 imbarcazioni da diporto battenti bandiere straniere ma di fatto riconducibili a soggetti fiscalmente residenti in Italia.
Le unità navali, attraccate in diversi porti turistici delle Marche, risultavano intestate a entità estere, ma erano nella piena disponibilità di cittadini italiani che non avevano mai dichiarato né il possesso, né il valore di tali beni all'Agenzia delle Entrate.
L’operazione, avviata nel corso del 2024 nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria, ha permesso di stimare in oltre 1,5 milioni di euro il valore complessivo delle imbarcazioni non dichiarate. L’inchiesta si inserisce in un più ampio contesto di controlli finalizzati alla repressione dell’evasione fiscale e alla tutela dell’equità contributiva.
Secondo la normativa vigente, ogni contribuente residente in Italia è tenuto a indicare nella dichiarazione annuale dei redditi qualsiasi investimento o bene posseduto all’estero, comprese le imbarcazioni da diporto. Questa disposizione consente all'amministrazione finanziaria di valutare con maggiore precisione la reale capacità contributiva del soggetto e di individuare eventuali incongruenze tra redditi dichiarati e stile di vita.
Nel caso specifico, i proprietari delle 19 imbarcazioni avrebbero eluso questo obbligo, omettendo qualsiasi riferimento ai beni in sede di dichiarazione. Le sanzioni complessive previste per le omissioni individuate ammontano a circa 145mila euro.
L’operazione rappresenta un segnale forte da parte della Guardia di Finanza, che conferma il proprio impegno nel contrasto all’evasione patrimoniale e nella difesa dell’equità fiscale, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie di monitoraggio navale e incroci di dati internazionali.
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