Si è tenuta al Tribunale di Macerata la prima udienza che vede imputato un uomo di Tolentino per il reato di adescamento di minore ai fini sessuali, così come ipotizzato dalla pubblica accusa; circostanza questa smentita dalla stessa giovane, la quale oggi maggiorenne ha revocato la costituzione di parte civile nonché rimesso la querela nei riguardi dell’imputato con il quale forma una coppia insieme al loro figlio.
Tutto nasce da una denuncia del 2014 da parte dei genitori di lei che per motivi religiosi (lui cristiano e loro mussulmani) e per la differenza di età non volevano che tale conoscenza proseguisse; a tal proposito l’interessata sottolinea che “ i fatti ingiustamente denunciati da mio padre ed infondatamente imputati al mio compagno non sono in alcun modo accaduti e stati commessi nei miei confronti, ma è stata la sola volontà di mio padre, per motivi religiosi e di età, di mettere fine alla nostra conoscenza tramutata poi nel tempo in amore, e precisamente nel mese di novembre 2016, tanto che dalla stessa è nato il nostro figlio da entrambi voluto e fulcro della nostra unione”.
Inoltre la stessa giovane ha dovuto denunciare i propri genitori per maltrattamenti in famiglia, tanto che, così come riferito dalla stessa ragazza, “sono dovuta, a seguito di tali violenze domestiche, avvenute anche per estorcere una dichiarazione contro il mio attuale compagno, andare a vivere in una casa protetta nelle Marche, grazie all’intervento del centro antiviolenza, con successiva sospensione della potestà genitoriale degli stessi da parte del Tribunale dei Minori di Ancona”.
L’avv. Oberdan Pantana, difensore dell’imputato, per tali motivi ha subito chiesto in udienza al giudice l’immediata declaratoria di proscioglimento: “ Non sussistono i requisiti sia fattuali sia giuridici per far proseguire tale procedimento a carico del mio assistito; difatti non solo la donna ha rimesso la querela con contestuale revoca della costituzione di parte civile avanzata dal suo tutore tenendola all’oscuro di tutto, così come riportato nello stesso atto, ma come motivazione della propria revoca di costituzione la signora ha addotto l’insussistenza di quanto infondatamente addebitato al mio assistito; infine, come se non bastasse, già nel 2017 per i medesimi fatti la Procura della Repubblica di Macerata ed il Gip di Macerata hanno archiviato il procedimento di violenza sessuale e di atti sessuali con minore ritenendoli reati insussistenti in quanto il rapporto sessuale è stato di natura consensuale e successivo al compimento dei quattordici anni che ha portato alla nascita del loro amato figlio, circostanza questa che fa giuridicamente venir meno anche il reato di adescamento di minore a fini sessuali oggi ingiustamente contestato al mio assistito"
"Pertanto, - conclude l'avvocato Pantana - non sussistono comunque i presupposti giuridici per il proseguimento di tale processo. Infine, umanamente credo che questo uomo così come questa donna meritino un po’ di pace e la necessaria tranquillità per crescere il loro figlio frutto del loro amore”.
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