Tolentino, armati di mazze aggrediscono il titolare di una ditta edile poi gli danneggiano l'auto: tre arresti
Il 22 febbraio scorso, in via Nazionale a Tolentino, è scoppiata una violenta rissa tra due gruppi di giovani di origine egiziana, culminata in un’aggressione che ha turbato la città. I protagonisti della disputa erano operai edili, appartenenti a ditte concorrenti, e la causa della lite sarebbe stata legata a vecchie rivalità nel contesto professionale. I colpi di mazze e sediate sono stati scagliati in pieno pomeriggio, vicino a un bar, ma l’intervento immediato dei carabinieri ha permesso di fermare alcuni dei protagonisti della rissa, con l’arresto in flagranza di sette uomini.
La vicenda, però, non si è conclusa lì. La notte seguente, intorno all’01:00, il titolare di una delle ditte coinvolte, insieme al fratello, è stato nuovamente preso di mira. I due stavano rientrando a casa, quando hanno notato un’auto di grossa cilindrata fermarsi davanti alla loro abitazione. Tre uomini sono scesi armati di mazze in legno, utilizzate nel settore edile, e hanno aggredito il titolare della ditta, colpendolo ripetutamente e facendolo cadere a terra. Nonostante le violente percosse, l’uomo è riuscito a rifugiarsi in casa grazie all’aiuto del fratello. I tre aggressori, incapaci di entrare nell’abitazione, si sono vendicati danneggiando l’auto delle vittime, colpendola con una spranga prima di fuggire a bordo della loro vettura.
L’aggressione ha causato al titolare lesioni gravi, tra cui una ferita lacero-contusa alla testa e altre fratture, con una prognosi superiore ai 40 giorni. Il pronto intervento dei carabinieri ha consentito di raccogliere testimonianze e analizzare i sistemi di videosorveglianza, che hanno portato all’identificazione degli aggressori. Tra i responsabili figurava un ventisettenne egiziano, già presente durante la rissa del giorno precedente, e altri due uomini, parenti del primo, entrambi operai edili residenti nella regione Lazio.
Dopo una minuziosa attività investigativa, il Pubblico Ministero ha chiesto l’emissione di misure cautelari nei confronti dei tre indagati. Il 29 marzo 2025, i carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di arresti domiciliari con braccialetto elettronico per i tre uomini, che ora dovranno rispondere di lesioni gravissime, porto di armi e danneggiamento aggravato.
I tre indagati, che potranno difendersi nelle fasi successive del processo, rischiano pesanti conseguenze legali per la loro azione violenta e per i precedenti reati di cui sono accusati.
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