I carabinieri di Cingoli hanno denunciato alla Procura di Macerata, per tentato furto aggravato in concorso, un venticinquenne e un ventiseienne residenti in provincia, il più grande già noto alle forze dell'ordine.
Nella notte tra il 28 e il 29 giugno è stato segnalato un furto presso un’azienda dismessa di Treia. Sul posto la pattuglia più vicina, quella della Stazione di Cingoli. I militari si accorgono di segni di effrazione e recuperano nelle vicinanze un borsone con all’interno circa 25 kg di fili elettrici costituiti da rame, ora considerato prezioso “oro rosso”, refurtiva certamente abbandonata dai malviventi.
I militari rintracciano nelle vicinanze un mezzo e in un luogo non distante, un uomo che non è in grado di giustificare la sua presenza e che mostra segni – come gli abiti sporchi di fango (pioveva) - riconducibili al furto. Successivamente viene rintracciato nella sua abitazione il proprietario del mezzo rinvenuto. Questi, in piena notte, è ancora sveglio ed ha gli abiti bagnati.
I due vengono condotti i caserma. Nell’auto vengono trovati attrezzi da lavoro – certamente riconducibili alla ditta oggetto del raid - nonché altri 27 chili circa di fili elettrici, sempre costituiti di prezioso ”oro rosso”.
Nei veicolo c'erano ancora i documenti dell'uomo visto nelle vicinanze della ditta, oltre ad un grammo di eroina per il quale quest’ultimo che è stato segnalato alla prefettura per uso personale di stupefacenti.
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