Ennesima truffa "porta a porta" ai danni di un anziano residente a Cingoli.
Questa volta il malcapitato è stato adescato da un uomo di circa 30 anni che indossava una casacca arancione rifrangente che, bussando alla porta dichiarava di essere un tecnico dell'acquedotto.
"Ci sono problemi nelle tubature, devo controllare l'acqua del rubinetto". Queste pressappoco le parole pronunciate dal truffatore. L'anziano, forse preoccupato per le conseguenze del guasto, si è lasciato convincere ed ha aperto la porta. Il soggetto era accompagnato da un altro uomo rimasto fuori.
Il “tecnico” dopo aver armeggiato vicino al rubinetto dichiara di sentire odore di gas, prova inconfutabile del guasto e consiglia di riporre oro e denaro nel frigorifero per preservarli da possibili danni. Il consiglio viene accettato di buon grado e l’anziano ripone in un sacchetto alcune centinaia di euro e qualche monile. Dopo poco l’uomo si allontana rassicurando il “cliente”.
Più tardi, insospettito dalla celerità della riparazione l’amara scoperta. Dal frigorifero, spariti soldi ed gioielli. Anche l’odore di gas era sparito. La vittima, a quel punto, si è rivola immediatamente ai Carabinieri per sporgere denuncia.
I militari della stazione di Cingoli chiedendo i particolari, ricostruendo gli orari e acquisendo le immagini delle telecamere del comune riescono a risalire ad una macchina che corrisponde alla descrizione fornita, fatta eccezione per la targa che non risulta appartenere a quel veicolo. Dalla visione delle immagini si nota però un giubbotto catarifrangente, proprio come quello che indossava il truffatore. I militari ascoltando ulteriori testimoni, analizzando i dati informatici presenti nei data base a disposizione e confrontando l’accaduto con eventi simili avvenuti nella zona risalgono ai nominativi di due uomini di circa 30 anni, provenienti dal nord Italia con precedenti analoghi.
I successivi passi permettono di raccogliere elementi a loro carico. Ma non è tutto. Dall’attività informativa svolta dai militari viene a galla che due giorni prima si erano verificate due tentate truffe in zone prossime a quella messa in atto, per le quali non era ancora stata sporta denuncia. Anche in quei casi, i “finti tecnici”, con la scusa di una riparazione erano entrati nelle loro abitazioni senza riuscire però a portare a compimento il loro disegno criminoso per la “scaltrezza” delle vittime. Visionando le immagini delle telecamere del comune i militari giungono ad individuare un’altra vettura con la stessa targa di quella montata sul mezzo sul quale si eranno allontanati i due malviventi nella truffa andata in porto pochi giorni dopo. Sempre sulla macchina si nota un giubbotto catarifrangente delle medesime fattezze di quello utilizzato nel raggiro andato a buon fine. Anche in questi due casi, i militari raccolgono elementi che conducono proprio ai due uomini individuati che, dalle testimonianze raccolte, erano stati notati lo stesso giorno anche nei pressi di un’abitazione dove i proprietari, al loro rientro, avevano potuto constatare l’ammanco di merce varia ed attrezzi agricoli.
Ora i due uomini dovranno rispondere di truffa continuata e furto alla Magistratura maceratese.
I Carabinieri, che hanno svolto svariati incontri con gli anziani per metterli in guardia dai raggiri, invitano alla massima attenzione e ricordano di rivolgersi al 112 qualora dovessero notare situazioni sospette.
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