Aggiornato alle: 09:56 Mercoledì, 4 Dicembre 2024 cielo coperto (MC)
Cronaca Civitanova Marche Tolentino

Tolentino, maxi truffa sul Superbonus 110%: arrestate 7 persone. Tra gli indagati un architetto e un commercialista

Tolentino, maxi truffa sul Superbonus 110%: arrestate 7 persone. Tra gli indagati un architetto e un commercialista

Maxi truffa sul Superbonus 110%. I finanzieri della tenenza di Camerino, unitamente ai carabinieri del reparto operativo - nucleo investigativo - coordinati dalla Procura di Macerata, hanno smantellato un'associazione a delinquere dedita alle truffe nel settore dell’edilizia: una famiglia di quattro persone e tre professionisti gestivano un sistema di truffe in materia di bonus edilizi (110%, ecobonus e sismabonus) per un valore di circa 4,8 milioni di euro in crediti fittizi individuati.

A presentare l’operazione il procuratore di Macerata Giovanni Fabrizio Narbone, il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido con il tenente colonnello Massimiliano Mengastini, congiuntamente con il comandante provinciale della guardia di Finanza Ferdinando Falco e il comandante della tenenza di Camerino Elia Mascolo.

“Questo è il primo importante passo di un’operazione importante nel nostro territorio – esordisce il procuratore Narbone, primo a prendere la parola – . Un’operazione che è stata possibile grazie alla perfetta sinergia e armonia fra i due corpi di polizia giudiziaria, i quali hanno messo in campo le proprie competenze specifiche garantendone il successo”.

L’operazione era infatti originata dal nucleo investigativo dei carabinieri che stavano già indagando sulla famiglia a seguito di precedenti risalenti allo scorso 2019 per il reato di estorsione ai danni di un’azienda abruzzese che operava nel Maceratese. Durante le indagini i lavori si sono incrociati con quelli della GdF, portando alla decisione di collaborare per fermare l’attività illecita dell’associazione criminale.

“Man mano che le indagini andavano avanti ci si era resi conto di quelle che erano le finalità del gruppo – racconta il colonnello Candido - e, grazie al coordinamento della Procura di Macerata, si è fatto ricorso all’ausilio della Guardia di Finanza e alle sue competenze specifiche con cui è stato possibile approfondire gli aspetti fiscali della nostra indagine”.

 

“Da lì si è agito congiuntamente e si è riusciti a mettere insieme le risultanze autonome per ottenere un risultato operativo interessante – continua il comandante provinciale dei carabinieri - ciò che potevamo fare nel nostro ambito veniva integrato dagli accertamenti fiscali dei colleghi e il tutto ha consentito di ricostruire il quadro al completo e di interrompere l’azione criminale, la quale abbiamo scoperto essere molto viva sul territorio”. 

Al centro del gruppo criminale c’era una famiglia di quattro persone di origini albanesi, ma residente a Tolentino: il dominus dell’operazione, 31enne con una lunga lista di precedenti, la moglie e la sorella, le quali avevano il ruolo di prestanome e intermediarie, e la madre, mente dietro le truffe con una laurea in Economia e Commercio conseguita in Albania.

Denunciati anche tre professionisti, complici della famiglia, che si occupavano della parte burocratica dell’attività fraudolenta: un architetto 66enne di Martinsicuro, un ex-commercialista di Tolentino (già radiato dall’albo e avvezzo all’attività criminale) e un consulente del lavoro (anch'egli tolentinate. Con l’ausilio dei tre professionisti, la famiglia gonfiava e falsificava le fatture rilasciate per lavori nel campo dell’edilizia, riuscendo a sfruttare i benefici delle norme vigenti e appropriandosi indebitamente di ingenti somme di denaro.

“Come Guardia di Finanza eravamo partiti con un’analisi di intelligence su tutto il territorio della provincia – spiega il comandante Falco - . In particolare abbiamo cercato di contrastare eventuale infiltrazioni criminali nell’economia legale della provincia nell’ambito della ricostruzione post sisma e in materia di superbonus 110%, ecobonus e sismabonus”.

“Siamo arrivati a Tolentino dove abbiamo individuato il sodalizio dedito ai lavori edilizi – continua il comandante provinciale della GdF - . Gli importi risultavano particolarmente considerevoli e c’era una forte discrepanza fra quanto dichiarato dalla famiglia nella denuncia dei redditi e la ricchezza manifesta. Abbiamo dunque avviato i relativi controlli ricostruendo la rete di truffe grazie anche ai dati fornitici dai carabinieri”. 

“Il modus operandi consisteva nel gonfiare ampiamente le fatture dei lavori edilizi rispetto ai costi effettivi dei lavori eseguiti – conclude il colonnello Falco - . Questo, previo visto di conformità del commercialista e del consulente del lavoro conniventi, le false fatture venivano inserite nel portale dell’agenzia delle entrate, facendo maturare loro dei crediti fittizi che venivano conseguentemente monetizzati e riciclati e autoriciclati in immobili, gioielli e beni di lusso vari. Siamo così arrivati a oltre 2 milioni di crediti sequestrati”. 

Per lavori da 300mila euro, dichiaravano fatture da un milione, ottenendo la differenza come credito per il superbonus, immediatamente monetizzato e reinvestito. Se un palazzo aveva 10 finestre, ad esempio, grazie all’aiuto dell’architetto ne facevano risultare 50 e le fatture lievitano. Gli altri due professionisti facevano in modo che le carte finissero nel cassetto fiscale e facevano ottenere il credito alla famiglia.

Eseguite sette ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettante persone, di cui 2 finite in carcere e 5 agli arresti domiciliari. Disposto il sequestro del profitto dei reati contestati per oltre 2.750.000, nonché numerosi immobili, ritenuti frutto degli illeciti ipotizzati.

Sono state, inoltre, eseguite numerose perquisizioni personali e domiciliari che hanno portato al sequestro da parte delle forze dell’ordine di: 10 fabbricati, 12 terreni, quattro autovetture, oggetti di lusso fra cui orologi rolex e gioielli preziosi, 13 quadri (di cui alcuni di grande valore), denaro contante e un assegno per circa 30.000 euro. Ancora in corso i lavori di indagine delle forze dell’ordine per recuperare la refurtiva mancante e nei confronti delle altre società facenti capo al sodalizio.

I reati ipotizzati vanno dal trasferimento fraudolento di valori al riciclaggio, all’autoriciclaggio e all’associazione per delinquere. A finire in carcere sono stati colui che è ritenuto a capo dell’organizzazione, un imprenditore 31enne di Tolentino e un professionista 66enne di Martinsicuro.

Agli arresti domiciliari sono finiti, invece: la madre, la sorella e la moglie del capo dell’organizzazione (e due professionisti) anch’essi residenti a Tolentino, uno dei quali risultava già radiato dal proprio albo professionale.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni