Risiede a Tolentino la famiglia del 28enne italo-ucraino arrestato per l'omicidio del reporter Andrea Rocchelli
La famiglia risiede a Tolentino e forse proprio nelle Marche stava tornando il 28enne italo-ucraino arrestato ieri sera per l'omicidio di Andrea Rocchelli.
I Ros di Milano e i carabinieri di Pavia lo hanno fermato ieri sera, in quanto ritenuto responsabile, in concorso con altri non ancora identificati, dell'omicidio del foto-reporter italiano Andrea Rocchelli, dell'interprete russo Andrej Mironov e del ferimento del foto-reporter francese William Roguelon, avvenuto il 24 maggio 2014 a Sloviansk (Ucraina). Rocchelli era nel Donbass per documentare il conflitto tra forze regolari ucraine e milizie separatiste filo- russe dell'autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk.
L'arresto è avvenuto ieri, 30 giugno, a Bologna, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Pavia su richiesta del pm. In particolare il fotoreporter italiano stava lavorando per documentare le vittime civili del conflitto: era noto per i molti reportage realizzati sempre in zone di conflitto e sempre tesi a documentare le ripercussioni sulla popolazione. Era in Ucraina dall'inizio di maggio.
Le indagini, avviate dal Nucleo Informativo carabinieri di Pavia e poi successivamente condotte dal Ros di Milano, coordinate dalla Procura di Pavia (procuratore aggiunto Mario Venditti e sostituto procuratore Andrea Zanoncelli), avrebbero accertato la responsabilità dell'italo-ucraino negli eventi. Il giovane, alla fine del 2013, era tornato dalla sua abitazione nel riminese in Ucraina prendendo parte agli scontri di Piazza Maidan a Kiev. Subito dopo si è arruolato nei neo-istituiti Battaglioni di volontari, inseriti nella Guardia Nazionale, alle dirette dipendenze del ministero dell'Interno ucraino. È dalla collina Karachun, alle porte della cittadina di Sloviansk, che il 24 maggio 2014, con armi a ripetizione e colpi di mortaio, fu aperto il fuoco indiscriminatamente verso i tre foto-reporter.
Già all'inizio del mese scorso, era stata paventata la possibilità che le Marche potessero essere collegate all'omicidio del giovane foto-reporter pavese (qui) e proprio a Tolentino il 29 maggio si era tenuto un incontro (qui) per ricordare la figura di Rocchelli al quale avevvano preso parte anche i genitori del giornalista. Una sorta di premonizione, visti gli sviluppi e l'arresto di ieri sera.
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