Omicidio Pamela, la Cassazione conferma l'ergastolo per Oseghale: respinto ricorso della difesa
Omicidio Pamela Mastropietro: diventa definitiva la condanna all'ergastolo per Innocent Oseghale, accusato di omicidio e di violenza sessuale in relazione alla morte della 18enne romana, uccisa a Macerata il 30 gennaio del 2018.
Lo ha stabilito la quinta sezione penale della Cassazione, rigettando il ricorso dell'imputato. La Suprema Corte aveva già riconosciuto Oseghale colpevole per l'omicidio, ma restava da definire la questione dello stupro che diventava centrale per confermare il massimo della pena.
La Corte di Cassazione ha rigettato, dunque, il ricorso presentato dai difensori Simone Matraxia e Umberto Gramenzi. Nei primi due gradi di giudizio Oseghale era stato condannato all'ergastolo per omicidio, violenza sessuale, distruzione e occultamento di cadavere.
Nella requisitoria la Pg, Francesca Maria Loy, ha spiegato che la "sussistenza della violenza sessuale si basa sulla prova logica", ribadendo che il ricorso della difesa è da considerare "inammissibile, almeno nella parte in cui la sentenza ha smentito che il rapporto sessuale è avvenuto nel sottopasso, ma nell'abitazione" ed è escluso che si sia "trattato di un rapporto consensuale".
"È ciò che mi aspettavo da sei anni. È quello che speravo, la mia battaglia non finisce qui su eventuali altre responsabilità" - ha detto Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro dopo la sentenza della Cassazione - . La donna è apparsa visibilmente commossa.
Commenti