Omicidio Pamela, i familiari: aspettiamo l'interrogatorio di Oseghale, ma gli sviluppi recenti ci allarmano
Innocent Oseghale ha chiesto di essere interrogato. Interrogatorio che potrebbe avvenire il 20 luglio. Sulla scelta del principale indagato per l'omicidio di Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio, in via Spalato a Macerata, intervengono i familiari della ragazza.
"Sulla richiesta di interrogatorio avanzata da Oseghale, preferiamo riservarci ogni commento all'esito dello stesso - si legge in una nota diffusa dalla famiglia - Da quanto appreso dai media in questi mesi, diverse volte abbiamo assistito a piroette difensive dell’attuale indagato che sono risultate spesso, tra silenzi e versioni tra di loro anche contrastanti, al limite dell'offesa all’intelligenza umana". Oseghale, infatti, ha più volte cambiato versione, sostenendo, alternativamente, di aver fatto da solo e non averla uccisa, ma di essere uscito da casa che la 18enne era ancora viva.
"Il fatto che la procura, dopo cinque mesi di indagine, abbia deciso- sempre a quanto risulta dalla stampa- di tirare fuori dall’indagine gli altri due indagati, ci allarma molto - aggiungono - e speriamo che sia stato fatto dopo aver considerato tutte le ipotesi alternative alla mancanza di loro tracce nella casa o all’incompatibilità delle celle telefoniche (che si evincerebbero dagli accertamenti tecnici) con una loro presenza lì, negli orari in cui si sarebbe compiuto il macabro film dell’orrore".
"Non che uno voglia a tutti costi mettere delle persone in un luogo, quando magari non c’erano - proseguono - ma allora, come abbiamo più volte detto, o l’attuale indagato ha fatto tutto da solo (e la cosa crediamo che sia lecito ritenerla altamente improbabile), oppure chi l’ha aiutato è ancora a piede libero, e sicuramente, ormai, scappato chissà dove. Con grave rischio, nel caso, per la popolazione del luogo in cui si possa ora trovare. Aspetteremo gli sviluppi".
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