Omicidio Civitanova - Alika morto per schiacciamento del corpo, forse soffocato
La cause della morte di Akila Ogorchukwu sarebbero compatibili con lo schiacciamento del corpo, da cui sarebbe probabilmente scaturito anche un soffocamento.
Questo è quanto trapela dai primi dati dell'autopsia, effettuata oggi, sul corpo dell'ambulante nigeriano, ucciso venerdì scorso a Civitanova Marche (Macerata) da Filippo Ferlazzo. Non è ancora chiaro, però, se lo schiacciamento abbia causato traumi di organi vitali decisivi per il decesso.
L’esame autoptico, iniziato poco dopo le 11, è stato preceduto dal riconoscimento della salma fatto dalla moglie, Charity Oriachi. La vedova ha voluto vedere il marito per l'ultima volta. "Un momento straziante, come lo ha definito Francesco Mantella, avvocato che tutela i familiari del morto e “di profonda disperazione". Ad accompagnarla nella saletta per il riconoscimento c'erano il fratello e una donna, pastore della comunità nigeriana che l'hanno dovuta sorreggere
L'autopsia è stata eseguita dal medico legale nominato dalla Procura, Ilaria De Vitis. I familiari di Alika hanno nominato un consulente di parte, il medico legale Stefano Tombesi, che sta partecipando alle procedure. Presente anche un ispettore di polizia.
Nel frattempo l'arrestato, ora detenuto nel carcere di Montacuto, Ancona, per omicidio volontario e rapina, ieri ha riferito al gip durante l'udienza di convalida che "Alika era vivo quando sono andato via, respirava". Nell'ordinanza per la misura cautelare si rileva che i due agenti delle Volanti del Commissariato di polizia, hanno bloccato Ferlazzo alle 14:11, i medici hanno riscontrato il decesso alle 15.
L'aggressione, stando alle immagini in possesso della polizia (le riprese dal sistema di pubblica sicurezza lungo corso Umberto I) è durata al massimo quattro minuti. E dal momento in cui l'omicida è stato bloccato a quello in cui il cuore del nigeriano ha smesso di battere sono passati 49 minuti.
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