Omicidio Alika, Ferlazzo e quel processo per violenza sessuale. A Civitanova fiaccolata in piazza
Emergono nuovi precedenti giudiziari legati a Filippo Ferlazzo, l'operaio salernitano di 32 anni che venerdì scorso ha pestato a morte l'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu in pieno centro, a Civitanova Marche.
A suo carico ci sarebbero un precedente per rapina, compiuta anni fa per impossessarsi di un cellulare, e un processo in corso per violenza sessuale la cui udienza è prevista per il prossimo 26 ottobre, in tribunale a Napoli.
L'episodio risale al novembre del 2018. A denunciare il fatto fu una studentessa 19enne per un episodio che sarebbe avvenuto in un vagone del treno Napoli-Salerno. Lo stesso Ferlazzo ne ha parlato al giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi. L'inchiesta dei carabinieri si concluse con un rinvio a giudizio. In passato il trentaduenne salernitano aveva avuto problemi con le droghe leggere, oltre che con l'alcol.
Inoltre nella serata di ieri, per accendere i riflettori sui temi dell'accoglienza dopo il tragico omicidio del 29 luglio, è stata organizzata una fiaccolata in piazza XX Settembre a Civitanova Marche. Una ventina le associazioni e organizzazioni sindacali scese in piazza, a cominciare da Cgil, Cisl e Uil.
Ha partecipato all'evento anche la rete degli studenti. Bandiere e qualche striscione per dire "basta violenza" e chiedere giustizia. Una ragazza di 18 anni ha in mano un cartellone con in mezzo un grande cuore, in cui si legge "Siate buoni tutto l'anno e non solo a Natale" e si chiede di "mettere fine al razzismo e all'indifferenza".
"Questa iniziativa nasce con l'intento di riportare al centro i valori della collettività, della solidarietà e dell'accoglienza", dice all'Ansa il segretario generale della Cgil della provincia di Macerata, Daniel Taddei, che aggiunge: "Siamo una rete di associazioni e organizzazioni sindacali che quotidianamente si occupano delle problematiche della povertà, dell'immigrazione e degli esclusi. Oggi - sottolinea - portiamo una riflessione ampia su una società che respinge piuttosto che accogliere".
Ricordando la morte di Alika, il segretario Cgil dice che "è davvero impossibile comprendere come si possa arrivare a riversare tanta rabbia cieca su una persona, ad esprimere in un gesto così efferato, barbaro il disprezzo per la vita umana; è assurdo pensare che un incontro casuale su un marciapiede, in pieno centro città, possa scatenare una tale violenza, consumata sotto gli occhi attoniti di tanti che hanno assistito e fissato in immagini quanto accaduto, ma senza riuscire a fare un qualunque gesto che potesse evitarlo".
Tra le adesioni quelle di Refugees Welcome Macerata, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi, Libera, Amnesty International Marche, Rete studenti medi Marche, Gris Marche, Cnca Marche, Officina universitaria, Articoli 1, Macerata bene comune, Sinistra italiana, federazione provinciale Pd, Demos democrazia sociale, Pd circolo Macerata e Auser.
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