Non si dica più che il terremoto non ha fatto vittime: il cordoglio e l'indignazione per la morte di Massimo
L'ultimo saluto a Massimo Dell'Orso, morto ieri ad Alba Adriatica a seguito di un gesto estremo e disperato (qui il nostro articolo) si celebrerà domani, 3 maggio, alle ore 15, al cimitero di Castelsantangelo sul Nera. Ne ha datto notizia la moglie, attraverso un post pubblicato sulla sua bacheca Facebook. Parole intrise di dolore per una perdita inaspettata quanto feroce, una perdita dovuta allo sconforto che il sisma ha portato con sé. Un terremoto che dopo due anni, a differenza di quello che viene detto, continua a fare vittime.
Massimo Dell'Orso, sfollato, stava cercando di delocalizzare la propria attività, gestita a Castelsantangelo insieme alla moglie. Attivo fin da subito dopo il sisma, Massimo aveva anche scritto un libro isnieme a Maria Cristina Garofalo per raccontare il sisma. "La notte della polvere", questo il titolo, è un originale racconto sul terremoto tra natura, storia e leggenda dei Monti Sibillini che narra il passato e il presente del nostro territorio e la tenacia e resistenza dei suoi abitanti per continuare a viverci. E proprio la co-autrice del libro ricorda Massimo con un post che racconta il dolore per la perdita. "Troppo il dolore che il tuo grande cuore doveva sopportare - scrive - Non siamo riusciti a lenirtelo, l'affetto dei tuoi amici e l'amore della tua famiglia, non ce l'hanno fatta da soli contro il mare di ingiustizie che hai dovuto fronteggiare. La tua generosità e il tuo candore sono stati schiacciati dall'incuria e dall'abbandono di chi avrebbe potuto e non fatto, da chi ha solo promesso e non mantenuto, barricato dietro montagne di burocrazia e passerelle politiche. Grazie per tutto ciò che ci hai insegnato, continueremo a seguire le tue orme insieme a quelle di Lupo Merlino. Anche lui, oggi, è molto solo".
Ingiustizie che hanno avuto il sapore di vere e proprie angherie per Massimo e la sua famiglia: sfollati, senza più fonti di reddito e alle prese con una burocrazia che uccide più di quanto non abbia fatto il terremoto.
E si susseguono i tanti messaggi di chi ha conosciuto Massimo e di chi lo ha visto darsi da fare e preoccuparsi per la sua terra devastata.
"La scomparsa di Massimo Dell'Orso ha lasciato sconvolti tutti noi - Così scrive l'azienda agricola "La sopravissana dei sibillini" - Il terremoto del 26 e del 30 ottobre 2016 non aveva causato nessuna vittima per crolli. Da quei maledetti giorni ad oggi, però, sono 9 le persone che di fronte all impossibilità di tornare nei loro paesi, di far ripartire le loro attività produttive, si sono tolte la vita. Omicidi veri e propri. Omicidi dichiarati suicidi. Perché la parola forse stona meno. Non stride. Per anni avevamo osservato e letto i lavori di Massimo, per anni avevamo avuto modo di 'seguire da lontano' ciò che faceva e l'amore che metteva nelle sue ricerche. Oggi Massimo non c è più. Ha deciso di lanciarsi da quel maledetto balcone di Hotel dove viveva da sfollato da un anno e mezzo. Non gli è stato possibile riprendere a vivere, da persona normale e non come ospite. Ospite perché la sua casa, il suo lavoro non c'era più. Vogliamo ricordare Massimo con le parole di ammirazione che ci aveva rivolto, quando lo abbiamo conosciuto perché commensali allo stesso tavolo, proprio a Castelsantangelo sul Nera, nell' unico punto ristoro rimasto agibile dopo il sisma, in una calda sera d'estate. Ci chiese: 'avete danni da lupo sul gregge?'. No, gli abbiamo risposto, al lupo pensano i cani. E noi si dorme. Ammirato e soddisfatto, ci promise di venirci a trovare. Non ha avuto il tempo. Riposa Massimo, riposa in pace tra i giusti. E che qualcuno, più di qualcuno, rifletta su questa perdita".
Una perdita ancor più dolorosa forse perché avvenuta lontano da quelle montagne che Massimo tanto amava, come ricordano in un altro post le Brigate di Solidarietà Attiva - Terremoto Centro Italia
"Ciao Massimo - si legge - oggi per chi di noi ti aveva conosciuto è stata una giornata molto triste. Massimo Dell'Orso, 56 anni, si è tolto la vita gettandosi dall'abitazione sulla costa nella quale viveva da sfollato, lontano dalle sue montagne e dal Parco che tanto amava. Quanto abbia inciso il dramma del terremoto e l'assenza di prospettive, non sta a noi dirlo. Certo è che il tempo dilatato che ti logora, il muro di gomma di una burocrazia impassibile, l'inettitudine della gestione post sisma sono una coltre che pesa nell'animo di ogni terremotato. Noi vogliamo ricordarti così, insieme a noi mentre ancora ridi. Insieme a noi rimarrai".
Anche il senatore (Fi) Andrea Cangini si esprime sulla morte di Massimo Dell'Orso: "Massimo Dell'Orso, 56 anni, si è buttato dalla finestra del residence di Alba Adriatica dove viveva da sfollato. Il terremoto che ha spezzato le Marche gli ha distrutto casa e attività economiche, lentezze e burocrazia hanno fatto il resto. Attendeva il via libera alla delocalizzazione delle proprie attività, un'attesa ingiustificata e insostenibile. Invece di perseguitare con l'accusa di abusivismo chi ha dovuto sopperire alla lentenza pubblica, Governo e Regione Marche mettano mano alle regole, si sveglino dal torpore e affrontino con decisione l'emergenza di migliaia di famiglie senza casa, di centinaia di piccoli Comuni a rischio spopolamento e della conseguente desertificazione economica del cuore un tempo florido d'Italia".
Anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle sono intervenuti sulla vicenda. "La tragedia di Alba Adriatica - il commento in una nota congiunta dei deputati e dei senatori marchigiani del M5S - ci ha lasciati profondamente scossi lasciandoci grande sgomento e sconforto. Questa è una sconfitta per tutti che deve farci riflettere: tutti ne portiamo il peso. Di fronte al gesto estremo compiuto dal signor Massimo possiamo solo rivolgere le nostre sentite condoglianze alla moglie, ai suoi cari e alla comunità di Castelsantangelo sul Nera”.
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