Aggiornato alle: 16:07 Venerdì, 29 Marzo 2024 cielo coperto (MC)
Cronaca Corridonia Macerata

La mamma di Pamela: "Nessuna solidarietà dal vescovo e dal sindaco di Macerata, la morte di mia figlia fa troppo rumore"

La mamma di Pamela: "Nessuna solidarietà dal vescovo e dal sindaco di Macerata, la morte di mia figlia fa troppo rumore"

“C’era il vescovo Nazzareno Marconi quel giorno all’obitorio . Fece una preghiera veloce e mi disse: lei deve dimenticare in silenzio. Non so perché me  lo ha chiesto forse la morte di mia figlia stava facendo troppo rumore”. A parlare è Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, in una lunga intervista rilasciata a Panorama in esclusiva e uscita oggi con la firma di Emanuela Fiorentino.

“Anche il Papa avrebbe potuto dire una parola, ricordare Pamela in qualche modo, ma…” continua la mamma della 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio del 2018 dal nigeriano Innocent Oseghale, condannato lo scorso 29 maggio all’ergastolo e all’isolamento diurno per 18 mesi (LEGGI QUI).

Nessuna vicinanza, racconta Alessandra Verni, nemmeno dalla Caritas. “Durante il processo, un testimone, compagno di cella di Oseghale, ha raccontato che la Caritas portava in carcere cibo e vestiti per lui, l’assassino di mia figlia. La Caritas con me non si è mai fatta viva, neanche con una telefonata.”

E ancora la questione degli affitti pagati, sembrerebbe, dalla parrocchia. Come spiega nell’intervista a Panorama il legale della famiglia nonché zio di Pamela Marco Valerio Verni “in uno dei suoi interrogatori (Oseghale, ndr.) rivela che qualche affitto glielo aveva pagato la parrocchia. Erano 450 euro al mese, non pochi per una abitazione a Macerata, e non credo che fosse ignota la sua attività di spacciatore. Se fosse vero, e se la casa fosse quella di via Spalato, un parroco coscienzioso avrebbe dovuto ammonirlo: ti sei un preso un posto nel centro residenziale , trovatene un altro meno pretenzioso. E soprattutto, cercati un lavoro lecito.”

Nella lunga intervista alla giornalista Fiorentino, Alessandra Verni parla poi dell’abbandono che c’è stato da parte di tutte le istituzioni. Il sindaco di Macerata Romano Carancini le ha espresso tutta la sua vicinanza “ma poi è sparito. Quando c’è stata la fiaccolata, il 6 febbraio dell’anno scorso, non si è presentato e mi ha chiamato per dire: cerchi di capire, ci sono le elezioni…”.

La mamma di Pamela poi mostra alla collega di Panorama la lettera che il 5 luglio del 2018 gli inviò il Comune di Macerata. “Gentilissima signora Verni, nella seduta della Conferenza dei Capigruppo del Comune di Macerata dell’11 maggio 2018 è stata assunta all’unanimità la volontà di provvedere alla collocazione di una targa per ricordare Sua figlia Pamela nel giardino antistante la palazzina di Via Spalato n.124”. Nella missiva, firmata dal presidente del Consiglio comunale Luciano Pantanetti, l’Ente comunale chiedeva il nullaosta alla mamma della 18enne uccisa da Oseghale. “Io sono stata contenta e ho risposto subito, ma poi non ho saputo più nulla.”

“C’è chi spinge per dimenticare in fretta, chi pensa che quello di Pamela sia un brutto marchio per la città – continua Alessandra Verni nell’intervista -. E dire che a Casette Verdini la pro loco ha fatto mettere una stele nel punto in cui hanno ritrovato i due trolley. Anche quella volta, il vescovo non fu gentile. Disse un Padrenostro e non aspettò neppure che venisse scoperta la lapide. Ci ha fatto sapere che doveva fare altre celebrazioni. Noi arrivavamo da Roma ed eravamo in ritardo esattamente di tre minuti”.

“Mi auguravo che il procuratore aprisse un’inchiesta d’ufficio nel momento in cui il tossicologo, analizzando i capelli di Pamela, rilevava un uso pregresso di stupefacenti, addirittura nei due mesi prima della morte, e lei era già lì” continua nell’intervista il legale Verni. “Fratelli d’Italia e Lega hanno fatto un’interrogazione regionale per chiedere se la Pars fosse stata oggetto di ispezione e accertamenti, visto che percepisce fondi pubblici. Ma non c’è stata ancora risposta” aggiunge la mamma di Pamela.

A corredo dell’intervista esclusiva di Panorama anche l’inchiesta del giornalista Carlo Cambi sulla mafia nigeriana che, pochi giorni fa, è stata definita dal procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho “l’organizzazione criminale attualmente più potente in Europa in forza della tratta di essere umani e della spaccio di droga”.

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni