Ergastolo per Innocent Oseghale. È questa la sentenza di primo grado inferta al 30enne nigeriano per l'omicidio di Pamela Mastropietro. Lo ha stabilito la Corte d'Assise del Tribunale di Macerata questa sera, alle 20:00, dopo cinque ore di Camera di consiglio.
Una vicenda che ha coinvolto un'intera nazione a partire dal 31 gennaio 2018 quando il corpo della giovane romana è stato rinvenuto, fatto a pezzi, in due trolley abbandonati a Casette Verdini.
Sedici lunghi mesi di indagini che, questa sera, hanno trovato una risposta nelle parole del Presidente della Corte, il Guidice Roberto Evangelisti che ha dichiarato "Innocent Oseghale colpevole dell'omicidio" di Pamela Mastropietro e della violenza sessuale". Oseghale è stato condannato a 18 mesi di isolamento diurno e al risacrimento delle spese nei confronti delle parti civili Mastropietro, Potenza e comune di Macerata: 300mila euro a testa per Stefano Mastropietro e Alessandra Verni, 4mila euro al proprietario dell'appartamento in via Spalato e 3.600 euro al Comune di Macerata. Per il 30enne nigeriano anche l'interdizione dai pubblici uffici e la decadenza della potestà genitoriale.
Applausi e commozione in aula da parte della famiglia della vittima e dei tanti amici, arrivati quest'oggi da Roma, per assistere alla sentenza. Subito dopo la lettura, i genitori di Pamela si sono abbracciati. Impassibile l'imputato che, jeans e felpa, ha ascoltato la condanna senza bisogno dell'interprete.
Presenti in aula anche il questore di Macerata Antonio Pignataro e il primo cittadino della Città Romano Carancini.
"Fuori uno" è stato il commento a caldo di Alessandra Verni, madre di Pamela, "Ho provato gioia quando è stata letta la sentenza - ha continato -. Ho sempre pensato a Pamela e credo che tutta l'Italia abbia pregato per mia figlia. Ringrazio tutte le persone di buon cuore che hanno creduto in lei e in noi. La speranza era questa, poi c'è sempre la giustizia divina."
Commozione anche per il padre di Pamela, Stefano Mastropietro: "Seguire il processo non è stato facile anche se avevo già visto quelle immagini che sono state proiettate durante le udienze. Ho sempre sperato che sarebbe finita così."
"Ringraziamo la Procura perché fino alla fine ha insistito sulla violenza sessuale e alla fine abbiamo vinto: questa è la vittoria della civiltà contro le barbarie - il commento del legale della famiglia Mastropietro e zio di Pamela Marco Valerio Verni. Anche lui, come la madre della 18enne, credi ci sia stato il coinvolgimento di certe persone: "in questo senso andremo avanti".
Foto di Lucia Montecchiari
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