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Cronaca Ussita

La favola di Silvia si infrange sulla burocrazia

La favola di Silvia si infrange sulla burocrazia

Silvia Bonomi è una coraggiosa allevatrice di Ussita. Ha deciso di rimanere a continuare il suo lavoro e ha chiesto aiuto per questa sua amabile cocciutaggine, perché è l’unica cosa da fare in questi casi.

Il suo grido di dolore ha trovato risposta, tanto che lei ha stilato, anche per gli altri allevatori della zona, un elenco delle necessità. Gli aiuti arrivano dai cittadini, e con essi anche una struttura da utilizzarsi come ricovero per gli animali, una manna per Silvia e per i tanti come lei che hanno deciso di tirare avanti. Lo Stato sembra non esistere, ma va bene lo stesso, in fondo la favola di Natale dell’allevatrice di Ussita comincia a prendere piede. L’Italia, in fondo è un grande Paese, con un grande cuore, e col freddo di questi giorni possiamo per una volta gridare al lieto fine. Ma così non è stato

Silvia, di origine romana, vive a Ussita da quindici anni per continuare il sogno di suo nonno, salvare dall'estinzione le pecore della zona. Dopo il terremoto sono stati tanti i segnali positivi venuti dalle istituzioni, ad esempio la Regione le sta inviando del foraggio visto che il suo, con le scosse, è finito in un burrone. L'allevatrice di Ussita ha cercato di rimanere sempre vicino ai suoi animali che fortunatamente stanno nella stalla agubile, pronta a far fronte all'emergenza con i suoi soldi ma non gliel'hanno permesso e quindi, data l'inagibilità della sua casa ha dovut trasferirsi  sulla costa. Per il primo mese è stata costretta a viaggiare da Porto Sant'Elpidio a Ussita per assistere le pecore dalle 7 della mattina alle 16 del pomeriggio per poi abbandonarle a loro stesse, tanto che due pecore sono morte di parto. Poi con l'arrivo della roulotte è tornata a vivere vicino alla sua stalla, ma, al di là delle temperature gelide, non ha però una doccia a disposizione e una lavatrice da poter utilizzare e ciò, per un allevatore, non è un problema da poco. Ma ci si adatta a tutto pur di continuare a sognare "Io so che in Regione ci sono persone che hanno una grande coscienza e una mano sul cuore" dice Silvia "So anche che l'emergenza è più grande di quanto si possa immaginare, ma è necessario, oggi più che mai, che la burocrazia accelleri i suoi tempi e stia al passo con le esigenze dei terremotati"

Per aiutare Silvia (e gli altri che inevitabilmente andranno a trovarsi nelle stesse condizioni), è stata lanciata una petizione da inviare a Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera, Presidente del Consiglio dei Ministri, Commissario Straordinario Sisma Centro Italia, Presidente della Regione Marche, tutti i Senatori, tutti i Deputati, Consiglieri della Regione Marche, Sindaci, Cittadini. Nella petizione si legge: "Il sindaco di Ussita non ha concesso l’autorizzazione necessaria per la collocazione della struttura anche per i vincoli urbanistici e quelli per le Aree Protette. Ancora una volta la burocrazia vince sull’emergenza, un presunto egualitarismo sull’immobilismo, la irrazionalità sul buon senso. Riteniamo che l’impedimento debba essere superato, vista l’emergenza Terremoto, anche con un adeguato intervento legislativo o con un provvedimento ad hoc del Commissario Errani, se necessari. Perché se l’allevatrice non dovesse riuscire a portare avanti quello che credeva un suo sogno e che comunque resta sempre un suo diritto, questo Paese avrà perduto un’altra battaglia. E di questo siamo preoccupati. Non c’è tempo da perdere".

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