La famiglia non molla e si appella alla rete: "Mithun non si è ucciso. Aiutateci a fare chiarezza"
La famiglia di Mithun Rossetti insiste. Non vuole che la morte del giovane di Treia venga archiviata come suicidio: non crede che Mithun abbia deciso di togliersi la vita e lancia un nuovo appello in rete. "Cerchiamo di ricostruire le ultime ore di Mithun. Chiunque l'abbia visto in auto, allo chalet Tropical di Porto Sant'Elpidio, per strada, o abbia parlato con lui ci contatti. Ogni dettaglio è importante" si legge nell'appello che si chiude ribadendo che "viste le circostanze per nulla chiare vagliamo anche informazioni che riguardano i mesi o anni precedenti l'accaduto".
La famiglia del ragazzo scomparso e poi trovato morto in un casolare di Porto Sant'Elpidio il 7 agosto (leggi qui), sta cercando di trovare una cassa di risonanza attraverso il popolo del web con questa pagina Facebook (le ultime ore di Mithun), per cercare di raccogliere testimonianze, racconti, qualsiasi cosa. Un gesto che racconta l'amore per il proprio figlio, il proprio nipote, il proprio fratello, il proprio amico; un gesto di chi non crede che quello sia stato un suicidio.
Chiunque sappia qualcosa, abbia visto qualcosa si faccia avanti, per portare a galla la verità: un atto dovuto verso un ragazzo che aveva ancora davanti tutta una vita.
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