Incidente di Corridonia, Feneal Uil: "Sicurezza sul lavoro non è un optional, urge impegno di tutti"
Dopo l’incidente mortale avvenuto lunedì a Corridonia, la Feneal Uil Marche ribadisce con forza l’urgenza di un cambio di passo nella tutela della sicurezza nei cantieri edili, in particolare in quelli legati alla ricostruzione post-sisma.
«Quello di Corridonia è l’ennesimo episodio che conferma come serva un impegno reale, non solo dichiarazioni di principio», afferma Filomena Palumbo, responsabile territoriale per Macerata della Feneal Uil Marche. «Siamo preoccupati non solo per gli incidenti denunciati ufficialmente, ma soprattutto per quelli che non emergono, per i lavoratori che non risultano assunti e che ogni giorno rischiano la vita senza alcuna tutela. La ricostruzione non può diventare terreno di sfruttamento: ricostruire significa restituire vita e comunità, non consumare lavoro e persone. La sicurezza sul lavoro non è un optional: è il diritto più elementare».
Accanto a Palumbo, Sergio Crucianelli, responsabile territoriale per Macerata della Uil Marche, sottolinea l’importanza del presidio costante nei cantieri per contrastare l’occupazione irregolare, fenomeno spesso invisibile ma gravido di conseguenze: assenza di diritti, sfruttamento e infortuni non denunciati. «Abbiamo denunciato questa realtà più volte, promuovendo protocolli condivisi che puntano a un vero cambiamento culturale. Ma da soli non possiamo garantire la dignità nei cantieri: servono l’impegno delle istituzioni e delle parti datoriali. Lo scorso 28 aprile abbiamo consegnato alle Prefetture delle Marche un report sugli incidenti e le nostre proposte, perché la campagna “Zero Morti sul Lavoro” diventi un imperativo per tutti».
Il messaggio del sindacato è chiaro: occorre un’azione concreta, costante e condivisa per garantire sicurezza, regolarità e dignità a chi ogni giorno costruisce il futuro della regione.
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