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Cronaca Sarnano

Fanno razzia di rame nelle aree del cratere sismico: arrestati due fratelli

Fanno razzia di rame nelle aree del cratere sismico: arrestati due fratelli

In meno di un anno sono stati responsabili di 46 furti di rame nelle aree del cratere sismico per un valore complessivo di oltre 50mila euro: arrestati due fratelli campani, residenti in provincia di Benevento. Si tratta di pregiudicati: devono rispondere di furto aggravato, autoriciclaggio in concorso e trasporto di rifiuti non pericolosi senza autorizzazione. 

IL FATTO - Le indagini sono partite nel novembre 2023, quando i carabinieri di Sarnano, dopo aver accertato un ingente furto di discendenti in rame da una struttura ricettiva del luogo, momentaneamente chiusa per alcuni interventi di ristrutturazione, hanno avviato una serie di iniziative investigative che in breve tempo hanno consentito, non solo di accertare la presenza in quell'area dei due fratelli originari della provincia di Benevento, pluripregiudicati per reati contro la persona e il patrimonio, ma anche di raccogliere elementi indiziari a loro carico. 

Pochi giorni prima del furto, infatti, i due indagati si sono presentati al proprietario della struttura chiedendo informazioni circa la possibilità di affittarne un'ala per ospitare gli operai dell’impresa edile di cui erano titolari, occupata in alcuni interventi di ristrutturazione nel cratere del sisma del 2016. 

È stato accertato, inoltre, che gli stessi soggetti, nei giorni successivi al furto, si sono recati presso un centro di raccolta di rifiuti metallici della zona, dove hanno conferito - in più battute - circa 700 chilogrammi del prezioso metallo, ottenendo in cambio circa 3.000 euro.

Alla luce delle preliminari risultanze investigative e del fatto che nell'area colpita dal sisma si erano verificati altri furti di questa tipologia, tutti consumati con lo stesso modus operandi presso abitazioni isolate, la Procura della Repubblica di Macerata, aderendo alla richiesta dei carabinieri, ha autorizzato l'installazione di un dispositivo di radiolocalizzazione satellitare sulle vetture in uso ai due soggetti.

Nei giorni successivi, con l'ausilio del sistema GPS, sono stati compiuti diversi servizi di pedinamento che hanno consentito di verificare con certezza che i due fratelli, al termine dei lavori nei loro cantieri, compivano sopralluoghi in montagna presso i piccoli centri disabitati a seguito del sisma del 2016.

Nel corso di un servizio di pedinamento, uno degli indagati è stato controllato nel territorio comunale di Belforte del Chienti e, a bordo della sua auto, sono stati rinvenuti circa 100 chili di materiali ferrosi.

È stato, pertanto, deferito all'autorità giudiziaria per ricettazione, per illecito trasporto di rifiuti speciali e anche per guida senza patente e rifiuto di sottoporsi al test antidroga. Nella sua disponibilità, infatti, sono state rinvenute anche alcune dosi di stupefacente. 

Anche la Compagnia Carabinieri di Camerino, indagando su furti analoghi, ha accertato la presenza in zona dei fratelli in occasione del furto di materiali ferrosi perpetrato nel novembre 2023 presso il cimitero della frazione Cupi di Visso, e riscontrato successivamente il tentativo di vendita del rame ad una ditta della provincia di Ancona.

Lo scorso mese di gennaio i due pregiudicati sono stati denunciati dalla Compagnia di Camerino, dopo essere stati fermati in località Frontillo nel comune di Valfornace, mentre erano intenti a recuperare le grondaie di una chiesa e di tre abitazioni.

L’analisi dei dati di traffico telefonico e telematico generati dai cellulari degli indagati e le informazioni fornite dai sistemi di radiolocalizzazione satellitare installati sulle loro vetture, hanno collocato gli stessi nei luoghi dove i furti erano avvenuti fornendo un solido quadro indiziario a loro carico. 

Le convergenti indagini condotte dai militari delle Compagnie di Tolentino e Camerino, hanno permesso di attribuire ai due fratelli campani 46 episodi delittuosi, per i furti di discendenti e grondaie in abitazioni private e presso cimiteri, commessi dal mese di ottobre 2023 al mese di maggio del 2024, nei comuni di Sarnano, Visso, Serravalle di Chienti, Monte Cavallo, Muccia, Belforte del Chienti, Fiastra e Valfornace.

La quantità complessiva di rame trafugato è di circa 70 quintali per un valore di oltre 50 mila euro. Ai due è stato contestato anche il reato di autoriciclaggio del rame presso ditte di smaltimento di rifiuti ubicate in provincia di Caserta, Ancona e Fermo, oltre al reato ambientale di trasporto di materiale senza la prescritta autorizzazione.

Alla luce di quanto emerso, il G.I.P. del Tribunale di Macerata ha emesso ordinanza di custodia cautelare, disponendo l’arresto dei due indagati e la loro traduzione al carcere di Ancona Montacuto. 

 

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