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Cronaca San Severino Marche

"E' sparito l'oro pignorato": gioielliere di San Severino denuncia ufficiale giudiziario

"E' sparito l'oro pignorato": gioielliere di San Severino denuncia ufficiale giudiziario

Procedure anomale e parecchio oro scomparso dopo il pignoramento. Finisce in tribunale una storia torbida che vede protagonista il gioielliere di San Severino Danilo Panebianco e un ufficiale giudiziario.

Tutto inizia nel 2013, quando Panebianco si ritrova a dover pagare un insoluto ad una ditta di orologi per un importo di novemila euro. Il gioielliere propone alla ditta un rientro bonario con degli assegni, ma la risposta è negativa. L'azienda vuole l'intero importo per bonifico.

"Non avevo tutti quei soldi" spiega Panebianco "e nel frattempo è partita la procedura di pignoramento". Dopo circa un mese, l'avvocato della ditta di orologi contatta il gioielliere proponendo l'accettazione degli assegni ai quali però sarebbero stati da aggiungere altri seimila euro di spese legali.

"Di fronte a questa proposta, sono stato io a rifiutare" dice Panebianco che si ritrova l'ufficiale giudiziario in negozio per un primo pignoramento. "Mi hanno pignorato merce per un valore di mercato di 23mila euro valutandola solo 3mila euro. Questa cifra non copriva la somma dell'insoluto, così c'è stato un secondo pignoramento. L'ufficiale giudiziario stavolta era una signora di Camerino, in passato mia cliente e appassionata di oro. Quando è venuta per il pignoramento, mi ha intimato di aprirle la cassaforte, malgrado la avessi invitata a scegliere altri oggetti ma la sua risposta è stata che lei era interessata solo all'oro. Era un mio diritto: nessun rifiuto di darle la merce. Di fronte alla mia richiesta, l'ufficiale giudiziario ha chiamato i carabinieri e una volta aperta la cassaforte ha preso la merce non tenendo in considerazione il valore dei diamanti. Ha quantificato solo in oro, pesato tutto sulla mia bilancia, e messo in un sacchetto. Ha portato via tutto senza mettere sigilli o catalogare la merce pignorata, senza darmi neanche la possibilità di fotografare quello che stava prendendo".

In un paio di giorni, Panebianco riesce ad ottenere un mutuo grazie al quale riscatta la merce pignorata per circa 10mila euro, ma quando si ritrova a controllare il contenuto capisce che qualcosa non torna. "Il cancelliere del tribunale mi ha portato la busta con gli oggetti perfettamente sigillata mentre quando era uscita dal negozio non era così- Pesandola, ci siamo accorti che mancavano oltre 60 grammi di oro su un totale di 650 grammi, oltre a dei diamanti chenon erano stati quantificati. Insieme all'ora nella busta c’erano anche delle paccottiglie da bancarella, mentre l'ufficiale giudiziario da me aveva preso solo oro. Era chiaro che c’era il dolo, aveva sostituito diverse cose. Ho fatto subito la denuncia (seguito dall’avvocato Marco Massei) e oggi, dopo le indagini, la donna è accusata di peculato non solo nei miei confronti. A seguito di questo evento ho attacchi di tachicardia, non sono riuscito più a a farmeli passare, mi sono fidato delle istituzioni. Ora voglio essere risarcito per tutti i danni che mi sono stati causati, ma soprattutto perchè io mi sono comportato da persona onesta quale sono. lei no".

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