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Cronaca Camerino

Due attività sospese per ricorso al lavoro sommerso: un cantiere edile sequestrato e cinque lavoratori in nero

Due attività sospese per ricorso al lavoro sommerso: un cantiere edile sequestrato e cinque lavoratori in nero

Nella giornata di ieri l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata e il Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro hanno condotto un’importante attività di contrasto al lavoro sommerso e irregolare e allo sfruttamento della manodopera clandestina, con l’ausilio del Comando Carabinieri di Camerino. In particolare sono stati ispezionati il lotto 5 e 6 del cantiere edile sito all’interno del Campus Universitario della Unicam di Camerino, denominato “Nuovo Studentato UNICAM”, inaugurato lo scorso 6 agosto.

L’operazione ha avuto esiti rilevanti e fornisce un chiaro segnale nell’ottica delle mirate azioni di contrasto al lavoro sommerso ed allo sfruttamento della manodopera clandestina sui cantieri edili delle zone terremotate. Sono state rinvenute cinque aziende e si è proceduto alla sospensione dell’attività per due di esse, entrambe operanti nel settore edile, con provvedimento di sospensione per utilizzo di personale irregolarmente occupato. Sette soggetti sono stati deferiti all’AG per reati inerenti la normativa lavoristica, la sicurezza nei luoghi di lavoro e lo sfruttamento di manodopera clandestina.

In particolare durante l’accesso ispettivo sono stati identificati, dopo aver tentato di fuggire e di nascondersi, cinque lavoratori in nero di etnia russa e marocchina, costretti a lavorare senza le protezioni individuali, tra cui due clandestini, colpiti da decreto di espulsione dal territorio Italiano. Al termine dell’ispezione la Procura di Macerata ha disposto il sequestro preventivo del lotto 5-6 del cantiere di Camerino per gravi violazioni in materia di sicurezza e per utilizzo di manodopera clandestina. Sono state contestate violazioni sulla sorveglianza sanitaria obbligatoria, sull’assenza di coordinamento per la sicurezza in esecuzione e sulla mancata informazione e formazione ai sensi del d.lgs 81/2008. I lavoratori identificati erano costretti a lavorare senza poter fare uso dei dispositivi di protezione individuali. Complessivamente sono state irrogate ammende per un totale di 21.213,36 euro e sanzioni amministrative per ulteriori 18.926,00 euro. 

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