Ritorna finalmente in Italia la salma di Cesare Spernanzoni, caduto nella Seconda Guerra Mondiale. Domenica 25 settembre si terranno a Pollenza i Solenni Funerali, nella Collegiata di San Biagio. Il pollentino, classe 1923, dopo aver svolto il normale servizio di leva, fu richiamato alle armi nel 1942 e destinato al Reggimento Fanteria di Parma. Fatto prigioniero dalle truppe tedesche l’8 settembre 1943 fu condotto prima al campo di internamento di Mantova e poi a quello di Wolfsberg in Austria ed è in quest’ultima destinazione che risulta deceduto in prigionia il 14 luglio 1944. Una vicenda simile a quelle di tanti altri connazionali, che in questo caso però si conclude, a distanza di decenni anni, con il rimpatrio e la celebrazione dei funerali.
Le ricerche e gli sforzi della famiglia Spernanzoni e in particolare del nipote che porta lo stesso nome dello zio caduto, permetteranno a conoscenti e amici di salutare il militare per l’ultima volta. La cerimonia avverrà alla presenza delle autorità civili e militari e avrà inizio con il raduno presso i Giardini del Donatore alle ore 9,45; da lì un corteo accompagnerà il feretro fino alla Collegiata, dove sarà officiata una Santa Messa dal parroco di Pollenza don Roberto Angelucci.
Un percorso burocratico lungo quattro anni, sostenuto dal Ministero della Difesa, dal Consolato italiano di Linz, dal Comune di Pollenza e dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci della Provincia di Macerata, permetterà domenica 25 la tumulazione presso il Cimitero di Pollenza nella Cappella dei Caduti, dove il nome di Spernanzoni figurava già insieme a quello di tanti altri militari caduti.
Un esempio di tenacia, quello della famiglia, e di attaccamento all’esempio e al sacrificio di un giovane strappato troppo presto all’affatto di genitori e fratelli. Tanti solo i pollentini in attesa della celebrazione, tra loro qualche amico arzillo e in buona salute che forse non contava più sul ritorno in patria di Cesare Spernanzoni.
Diversi sono i rimpatri effettuati negli ultimi anni in Italia e anche in provincia di Macerata, tra i più recenti quello di cinque soldati i cui funerali sono stati celebrati a Montecosaro nel 2013.
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