Tamponi Covid eseguiti in maniera irregolare, 'troppo' rapidi e dunque poco attendibili, in una farmacia nel Comune di Senigallia: lo hanno scoperto i finanzieri della locale Tenenza della Guardia di finanza anche con osservazioni e riprese fotografiche.
I due titolari della farmacia, un 32enne e un 48enne, sono stati denunciati alla Procura di Ancona per falso ideologico in certificati commesso da esercenti servizio di pubblica necessità, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e percezione di contributi a carico dello Stato (nel caso dei tamponi calmierati per ragazzi tra 12-18 anni).
Le indagini erano state avviate perché era stato notato un flusso anomalo di utenti presso la farmacia in questione per tamponi antigenici rapidi: rilevato il tipo e la marca dei tamponi usati nella farmacia per il rilascio del Green pass, i finanzieri hanno constatato che impiegava una media di 3-4 minuti per esame, fornendo anche la risposta; i tempi di esecuzione per un'idonea reazione chimica, spiegano gli investigatori, sarebbero dovuti essere invece di non meno di 15 minuti a quali va aggiunto il tempo del prelievo.
Secondo l'accusa, la farmacia massimizzava il numero di test a potenziale discapito della genuinità dei risultati dei tamponi che, così come realizzati, non erano in grado di certificare la negatività o meno al Covid. Nessun caso positivo tra le decine di tamponi sequestrati.
La Guardia di Finanza ha scoperto che, in molti casi, venivano inseriti nella piattaforma nazionale in orario antecedente all'esecuzione. Eseguito un sequestro d'urgenza, convalidato dal gip: interdetta alla farmacia la somministrazione dei tamponi e l'accesso alla piattaforma nazionale.
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