Contrada Vaglie in ginocchio dopo i temporali: chiesto lo stato di calamità naturale
Sembravano scene del tipo che spesso vediamo sui telegiornali e che ci appaiono lontane anni luce da noi. La zona a nord di viale Bruno Buozzi a Tolentino in ginocchio dopo le fortissime piogge di stamattina. Cantine allagate e il contenuto da buttare, macchine che galleggiavano nell'acqua, danni enormi, tanto da pensare alla richiesta dello stato di calamità naturale.
Quella di contrada Vaglie è stata la zona più colpita dal maltempo: in altri punti sensibili della città non si sono registrati danni particolari. Lì, invece, evidentemente qualcosa è andato storto all'altezza del fosso Vaglie che potrebbe aver tracimato e causato l'inferno.
Il presidente del comitato di quartiere Marco Mancini non fa sconti e chiede che vengano accertate le responsabilità.
"A nome di tutto il Consiglio di Quartiere esprimo la mia solidarietà, affetto e vicinanza alle famiglie e alle persone coinvolte nel nubifragio di oggi. Sono situazioni che non dovrebbero accadere" scrive Mancini sulla pagina Facebook del quartiere "ma che purtroppo spesso si verificano. Non posso esimermi dallo scrivere quello che in questo momento è il mio stato d'animo di profonda amarezza e rabbia per quanto accaduto e vorrei esternare il mio pensiero personale che so può essere impopolare o dare fastidio a qualcuno ma che sento comunque il dovere di esternare. Il nostro quartiere è posizionato sotto alla collina e sistematicamente quando c'è un temporale un pò più forte del solito le strade si trasformano in fiumi di acqua e fango e poi puntualmente si deve intervenire "dopo " come nel caso della strada della vecchia Bura che periodicamente trascina a valle lungo via Gentiloni fino a via Forlanini e viale Buozzi ingenti quantità di fango e ghiaia. Si parlerà di calamità naturale come è giusto che sia, ma una riflessione vorrei farla. Siamo sicuri che non ci siano responsabilità di qualcuno? Non voglio accusare o gettare la croce addosso ad alcuno, istituzioni, privati cittadini o ASSM ma mi sembra evidente, e le prove stanno nei fatti che si sono verificati, che alcune situazioni non del tutto nella norma si sono verificate e sono alquanto evidenti. E' chiaro che si è trattato di una precipitazione piovosa al di sopra della norma che ha rovesciato a Tolentino una quantità d'acqua notevole in poco tempo tale da poter, senza ombra di dubbio, far scattare le procedure necessarie in tema di "Calamità Naturale". E' altrettanto evidente che a monte della zona alcuni terreni sono abbandonati e incolti, privi di sistemi di raccolta e convogliamento delle acque, come altresi c'è la presenza di un terreno arato di recente senza che siano stati predisposti idonei fossi di convogliamento delle acque piovane come previsto dalla legge. Nella zona inoltre è risultato malfunzionante e otturato un tombino che avrebbe dovuto raccogliere le acque. Le caditoie stradali sono risultate otturate e/o rese inefficaci dalla presenza di erba tagliata di recente e lasciata sulle scarpate della strada. Concludo la mia riflessione con un interrogativo che spero troverà quanto prima una risposta. CHI PAGHERA' E QUANDO i danni di quanto accaduto? Spero che non si riconduca solamente il tutto alla "calamità naturale" ma che chi ha delle responsabilità venga chiamato a rispondere personalmente. Spero che l'Amministrazione Comunale faccia quanto prima quanto di sua competenza e aiuti e tuteli gli interessi di quanti sono stati danneggiati chiedendo lo "Stato di calamità naturale" e nello stesso tempo apra un'inchiesta al fine di individuare eventuali responsabilità che nel caso vengano trovate portino ad una procedura di risarcimento dei danni".
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