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Cronaca Civitanova Marche

Civitanova, sequestro di frutta e verdura: la condanna di un negoziante alle critiche sulle sanzioni

Civitanova, sequestro di frutta e verdura: la condanna di un negoziante alle critiche sulle sanzioni

Dopo il sequestro effettuato all'ambulante che stazionava da sempre, nei pressi della rotonda vicino al bar "Vecchia Campagna", sono apparse sui social una serie di critiche all'operato della municipale e quasi di elogio ai venditori che non rispettavano le regole.

C'è stato qualcuno che ha scritto di "lasciare in pace la povera gente che lavora", altri che hanno definito ridicolo lo spiegamento di forze impiegate nel sequestro, fino a colui che con parole più adatte ad un melodramma che ad un fatto di cronaca, si è inventato che "quelle famiglie ora non avranno più un reddito e neanche un futuro", riuscendo perfino a scrivere che "hanno sequestrato l'avvenire di una famigliola che non aveva nient'altro per tirare avanti", ignorando che nel rispetto della legge, il venditore ambulante può tranquillamente continuare a lavorare.

Su questo argomento ha voluto dire la sua un negoziante di Civitanova che vende anche lui frutta e verdura, come i signori a cui è stata sequestrata la merce martedì scorso, che preferisce però restare anonimo.

"Sono sbalordito nel leggere questi commenti - ci dice il commerciante - Ma dov'è la legalità? Se invece di avere un negozio con i muri, comprassi un furgone e mi mettessi a vendere stazionando fisso da qualche parte, sarebbe molto meglio per me, risparmierei sicuramente tanti soldi, sia per l'affitto che per le utenze, che per molte tasse e balzelli che invece devo puntualmente pagare".

"Purtroppo quì c'è un grosso problema culturale - continua l'esercente - perché chi rispetta le regole passa da fesso mentre gli abusivi e gli illegali, sono spesso appoggiati da una fetta della popolazione che tende a giustificarli".

Durante la discussione il negoziante tocca anche l'argomento delle parrucchierie, con il caso che era scoppiato il giorno dell'Epifania, con le multe a quanti non avevano rispettato la chiusura festiva e ci dice: "se la legge impone la chiusura e non c'è stata nessuna deroga, non vedo il motivo per cui ci si debba lamentare delle sanzioni. E' comunque una concorrenza sleale rispetto agli onesti che hanno tenuto chiuso".

"Se uno non ha i permessi in regola - conclude l'esercente - qualsiasi cosa venda è uguale, sia che siano cassette di arance o giubbini contraffatti, si tratta comunque di illegalità e in molti casi, concorrenza sleale nei confronti di noi negozianti. Trovo sinceramente scandaloso come questo non sia recepito da una parte della popolazione".

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