Civitanova, lotta al caporalato. Lavoratori sfruttati e mal pagati per distribuire volantini: blitz dei carabinieri
Nei giorni scorsi è stata svolta un’importante operazione di monitoraggio dai militari del nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro di Macerata, con la collaborazione della compagnia di Civitanova Marche, la quale ha dato una fondamentale svolta nell’azione di contrasto dello sfruttamento di lavoratori di etnia extracomunitaria e del fenomeno del caporalato, anche nel settore della distribuzione di materiale pubblicitario.
Grazie all’azione di osservazione effettuata a Civitanova Marche nelle settimane scorse, con particolare riferimento alle modalità di smistamento dei lavoratori impiegati nell’attività di volantinaggio, nella giornata del 6 settembre scorso, dopo un pedinamento di due furgoni provenienti dalla città costiera, i militari hanno identificato 6 lavoratori di etnia pakistana e indiana trovati intenti a distribuire volantini pubblicitari per le vie della città di Macerata, utilizzando bici messe a disposizione dagli stessi dai datori di lavoro.
Le aziende interessate sono originarie delle province di Rimini e di Macerata.
Dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri, anche mediante l’esame testimoniale dei lavoratori interessati, è emersa la condizione di sfruttamento da parte dei datori di lavoro a cui i soggetti erano costretti a sottostare visto lo stato di necessità derivante dal bisogno di guadagnare qualcosa al fine di sostenere i propri nuclei familiari. Datori di lavoro senza scrupoli allo scopo di arricchirsi indebitamente, imponevano orari lavorativi giornalieri di 12 ore al giorno per una paga oraria di circa euro 2,90.
Dalla documentazione acquisita è emerso che per i lavoratori utilizzati, tutti i giorni, venivano elaborate buste paga sulle quali era indicata solo un’ora di lavoro giornaliera per poche giornate mensili, a fronte di 12 ore di prestazioni fornite per 6 giorni su 7, il che garantiva ingiusti profitti per i titolari nonché ingente evasione contributiva.
I datori di lavoro, inoltre, sono incorsi nelle violazioni prevenzionistiche previste dal testo unico in materia di sicurezza per non aver fornito ai dipendenti un’adeguata formazione e informazione sui possibili rischi e per non averli sottoposti a visita medica che ne attestasse l’idoneità alla mansione e per non aver fornito dispositivi di protezione individuali.
Nel corso degli accertamenti, palesandosi indizi di sfruttamento del lavoro, i militari dell’arma hanno proceduto al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dei veicoli in uso alle due aziende, sequestri che previa richiesta della dottoressa Buccini, Sostituto Procuratore presso la Procura di Macerata, d’intesa con il Procuratore Giovanni Giorgio, che ha concordato con le risultanze investigative del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Macerata, ed è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Macerata, il dottor Claudio Bonifazi.
Ulteriore attività investigativa è in corso da parte dei carabinieri al fine di risalire alla filiera dei committenti, che commissionano tali attività su tutto il territorio della regione Marche.
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