Bonus Covid, 5 lavoratrici stagionali vincono ricorso contro Inps: "Situazione paradossale"
“Ripristinata la parità di trattamento per i lavoratori somministrati stagionali dopo le discriminazioni sui bonus Covid: vinti 5 ricorsi su 5”. A evidenziarlo è Loredana Guerrieri, segretaria NIdiL Cgil Macerata.
Il tribunale di Ancona, lo scorso 23 marzo, ha infatti emesso una sentenza a favore di una lavoratrice che ha depositato un ricorso contro l’Inps. La lavoratrice era stata assistita dal patronato Inca e dal NIdiL della Cgil di Macerata per la compilazione e l’invio della domanda per tre indennità una tantum, relative al cosiddetto bonus Covid-19, destinate ai lavoratori stagionali.
Questa sentenza è l’ultima di 5 decisioni (2 del tribunale di Fermo e 3 del tribunale di Ancona) che ha visto una soluzione favorevole per tutte e 5 le lavoratrici, assistite dalla Cgil di Macerata nelle cause contro l’Inps.
L’ente previdenziale aveva rigettato sia le loro istanze che il successivo riesame delle pratiche. L’Inps, essendo esse lavoratrici stagionali ma somministrate da agenzie per il lavoro presso due grandi aziende del territorio di Macerata, le aveva ritenute non destinatarie di quelle prestazioni.
“Il motivo della decisione dell’Inps era fondato sul fatto che sia nella normativa che nelle circolari specifiche dell’ente non era esplicitato (ma non escluso) che potessero accedere alle prestazioni Covid-19 anche le lavoratrici e i lavoratori assunti da agenzie per il lavoro”, spiega la segretaria.
“Questa situazione aveva prodotto una situazione paradossale”, aggiunge. “Lavoratori e lavoratrici che hanno lavorato fianco a fianco nelle stesse aziende, con le stesse mansioni, negli stessi reparti non hanno avuto il medesimo trattamento: alcuni lavoratori avevano tranquillamente percepito l’indennità Covid-19 e altri no, semplicemente perché erano stati assunti da agenzie per il lavoro”, precisa Guerrieri.
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