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Cronaca San Severino Marche

Arrestato un sorvegliato speciale. Nei mesi scorsi aveva aggredito la protezione civile

Arrestato un sorvegliato speciale. Nei mesi scorsi aveva aggredito la protezione civile

A San Severino Marche i Carabinieri hanno arrestano un sorvegliato speciale. Si tratta di Scarpiello Giuseppe, 71enne foggiano, ormai noto personaggio locale, già alla ribalta delle cronache nei mesi di luglio ed agosto per l’aggressione posta in essere a danno di alcuni operatori della Protezione Civile in servizio presso l’area container di Tolentino, dove lo stesso Scarpiello era alloggiato (leggi l'articolo). Ne era scaturito l’abbandono del presidio da parte dei volontari, situazione poi ristabilita nel corso delle settimane successive, anche in virtù dell’intervento del Sindaco di Tolentino e dei Carabinieri della Compagnia di Tolentino, che ha comportato lo spostamento dello Scarpiello prima in altra località, e poi presso l’abitazione della figlia.

Il soggetto in questione, per i propri trascorsi, è gravato dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con l’obbligo di permanere nel comune di Torre San Patrizio, ed in più del divieto di ritorno nel comune di San Severino Marche, dove aveva vissuto per un lungo periodo di tempo.

Sono stati proprio i Carabinieri della Stazione di San Severino Marche, durante le celebrazioni della festa delle Forze Armate di ieri 4 novembre, a notare tra la gente la presenza dello Scarpiello, che a suo dire si era recato sul posto con l’intento di parlare con il Sindaco per l’eventuale assegnazione in suo favore di una casa.

Le violazioni della misura di prevenzione da cui lo Scarpiello è gravato, particolarmente restrittiva ed applicata dall’Autorità Giudiziaria a seguito di valutazione di “pericolosità sociale” del soggetto, prevedono l’arresto in flagranza di reato, prontamente eseguito dai militari del Comando Stazione di San Severino Marche, che gli hanno dapprima impedito di avvicinarsi alle autorità presenti, e subito dopo, su disposizione dell’A.G. di Macerata, lo hanno ricondotto presso il proprio domicilio di Torre San Patrizio, stavolta in regime di arresti domiciliari. 

Dovrà rispondere del reato previsto dall’art.75 del Codice Antimafia.

 

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